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[...] di carriera? Roba da non [...] in giro, [...] Angela Luce sprizza da tutti [...] pori. Altri starebbe-ro zitti, lei [...]. Otto lustri in palco-scenico, per [...] delle voci più belle [...] sono una vita, un abisso [...] tempo che subito spingerebbe a [...] domanda che però non si [...] a una signora: quanti anni ha? Inutile essere scortesi, [...] lo dice lei, senza misteri: «Ho 58 anni e [...] li nascondo». Nossignori, non na-sconde nulla, anzi, [...] una gran [...]. [...] ci accoglie nel suo appartamento [...] Posillipo. È domenica, il quartiere è [...] di [...] caos del centro. Na-poli e Luce -intesa [...] Angela: [...] suo vero nome è Savino, ma ora [...] Luce [...] anche sui [...] che sul [...] sinonimi, direbbe Totò. Già, Totò: un nome [...]. I nomi gloriosi del-lo [...] questa casa elegante, sono presenze ami-che. /// [...] /// Anzi, sarà bene fare un [...] elenco, perché fuori Napoli Angela Luce è una voce [...] è [...]. Dunque: Totò, Eduardo, Peppino, Nino Taranto, Mario Merola. Quello, tutto sommato, è [...]. Mentre solo amaro, per [...] noi, è [...] grande ruolo «sfiorato» da Angela: [...] Nadia, la tragica prostituta di Roc-co e [...] di Visconti. Chiamò Annie Girardot, poi, per [...] mi diede una bella parte nello Straniero accanto a Mastroian-ni. Siamo partiti da due [...] e siamo stati un [...] in-giusti. Perché di film ne [...] tanti e perché le sue glorie sono [...] teatrali. [...] «Io nasco come cantante, da [...]. Ero molto bella, avevo la [...] che è la gioven-tù. Cominciai a recitare dalle [...] ma mi cacciarono per-ché partecipai a un [...] facendo la sirena su [...]. Le gambe erano nascoste [...] pesce, ma sopra usciva il de-colleté, che [...] scollato. Le suore dissero che [...] e fui messa alla porta. I pianti! Cantare, cantavo già, la [...] e il temperamento [...]. Cantavo [...] una canzo-ne scritta per me, [...] la [...] ogni sera. Aurelio Fierro mi chie-deva [...] claque». In teatro, invece, esordì [...]. Fu lui a farmi [...] provino. Sapevo che Eduar-do cercava [...] mi pre-sentai al San Ferdinando. [...] la pausa per il caffè, [...] mi pre-sentò, e io, con [...] faccia tosta in-credibile, gli dissi: [...] lieta, di-rettore, Angela [...]. E già lì feci [...] che lui vole-va essere chiamato così e [...] lo chiamava [...] titolo al quale, invece, Pep-pino [...]. [...] rideva lui, a bocca chiusa, [...] ri-dere davvero, e disse a [...] non ha bisogno [...] provi-no, chiamate [...] e [...]. Esordii nella Santarella, con una [...] battuta, e chiusi fa-cendo la protagonista in O tuono [...] marzo e Era zetella ma. Una scuola straordinaria, la [...] scuola perché io tengo solo la quinta [...]. Ma insomma, sono intelligen-te, [...] avessi avuto anche una cultura era troppo. Una lacuna dovevo averla! Dava del [...] a tutti, anche a [...] Maggio. Esordii nella [...] compagnia facendo [...] in Natale in casa [...]. A volte mi dava [...]. Mi faceva cantare durante [...]. Mi of-friva il whisky, io [...] io [...] e lui: [...] è un [...]. Chi non lo conosceva [...]. Era severo, sì, voleva [...]. Una volta lo feci un [...] arrabbiare. A Roma, [...]. Facevamo il Natale e [...] una scena in cui io [...] arrabbiarmi e spaccare una cosa, che so, un piatto. Uscii talmente carica, talmente [...] ne spaccai dieci! Eduardo guardò la scena e [...] che ha combi-nato [...] che pare Pompei! Ci parli di un [...] To-tò. Il mio dolore è di [...] mai visto in teatro. Gli piaceva sentirmi cantare. Era già quasi cieco, e [...] agli al-tri, mentre cantavo, [...] questa [...] e quando gli ri-spondevano che [...] una bella ra-gazza, lui mormorava: [...] un [...] la vedo, è bella, ma [...] anche [...]. Anche Luchino Visconti mi [...] le pau-se, sul set. Lei ha una parte molto [...] quella di [...] nel [...] di Pasolini. Un incontro [...]. Pier Paolo non amava [...] voleva facce note, professionisti. Ma mi vide a teatro, [...] invitò a casa [...] e [...]. [...] guardavo: aveva sempre gli occhia-loni [...] si schermiva, e mi diceva [...] mi [...] eppure mi pia-ceva [...]. Il film fu fortunatis-simo, [...] proposero di fare il [...] 2 e 3 e [...] fare tutti i numeri della smorfia. Ma io risposi a [...] ero spogliata per un signore che si [...] Pier Paolo Pasolini, e che spogliarsi è fa-cile, rivestirsi [...]. Se avessi ac-cettato, oggi [...] i miei miliardi sono quelli che ho [...]. Conosceva già il lavoro teatrale [...] Mario Martone, prima [...] «Ne avevo sentito parlare. Ma la cosa buffa [...] già lui, da molti anni! E un giorno me [...] occhialetti; mi disse [...] signora, sono un suo [...] cosa finì lì. Anni dopo, una telefonata. /// [...] /// Fatto sta che ci [...] le dirò, avevo i capelli belli lunghi [...] pure messa un vestito un [...] sexy. Mario arriva, parliamo, e [...] come se tenesse mal di ca-pa, gli [...] si sentiva male. Ma poi capii: non [...] fare il personaggio di Ama-lia, della madre. [...] un provino e vedrai che [...] fare pure la vecchia! /// [...] /// Una bella soddisfazione, quel [...]. Ci ho vinto pure [...] non volevo [...] dicevano tutti che [...] vinto Virna Lisi, e [...] mio nome io lo strappai a Vincenzo Mollica [...] un urlo che è finito pure su Blob! Lei vive sola, in [...]. Non ha figli e, parole [...] non fa [...]. /// [...] /// Il mio compagno è [...] fa, e mi manca mol-to. Una volta invitammo [...] a pranzo Peppino De Filippo. Avevo cucinato io, e [...] ragù non teme confronti! Alla fine Peppino mi disse: [...] tu sei bella, canti bene, e sei pure una [...] straordinaria, saresti da sposa-re! E il mio compagno gli [...] avite a passà sul [...]. E poi venne Pasolini [...] 5. E così nel futuro [...] Angela Luce ci sono tante idee e parecchi desideri, [...] pazzi, da realizzare. Per esempio i progetti [...]. [...] «laureata» alla scuola di Eduardo [...] sul palcoscenico con un testo di Enzo Moscato [...] «Pièce [...] e coltiva una vecchia [...] Mario Martone: «prima o poi lavoreremo assieme anche [...]. Racconta anche di [...] visto i suoi «Sette [...] Tebe»: «Bellissimo, e Anna [...] è davvero brava». Poi, tornando alle sue [...] dovrebbe incidere un disco con vecchi pezzi [...]. Ma il grande sogno [...] le nuove leve della canzone napoletana. Mi piace che abbiano [...] nostra lingua, il napoletano, al [...] e al rock. Se mi chiamano loro, [...] gli faccio anche il coro o la [...]. Ci sono tanti modi [...] sinistra. Parola di Sabina Guzzan-ti. È stata al centro [...] politi-co e, quasi quasi, neanche se [...] ac-corta, la trasformista del Pippo [...] Show. Tutto è nato ve-nerdì [...] il 25 aprile. /// [...] /// E la puntata del pro-gramma [...] non [...] voluta ignorare. /// [...] /// Si è chiusa pro-prio [...] di Bella ciao, trasformata in Mucca ciao [...] è diventato parmigiano). La strofa [...] cantata in coro «Valeria Marini» [...] suo fido, inseparabile pedicu-re Pascal. Impegnata in un giro [...] Cuba [...] ai tropici -il film [...] David [...] in cui interpreta una [...] la fissa di Che Guevara che si [...] sorte durante un viaggio a Cu-ba -sembra [...] tanta indignazione: «Chi segue il programma, sa [...] Valeria [...] ossessionata da mucca pazza. Così, quando ho pensato [...] personale omaggio [...] della Liberazione, Mucca ciao [...]. Non im-maginavo davvero che [...] non ci ho proprio pensato». Si stupisce, anche, che in [...] nessuno [...] cer-cata per [...] spiegare le sue intenzioni. Niente affatto dissa-cratorie. Ma non pensa che [...] da commentare. Diversamente la pensa Luigi Magni. Il regista ha preso malissi-mo [...] del Pippo [...] alla Resistenza. Tanto che ha [...] scritto una bre-ve ma [...] Repub-blica: «Dopo la bomba a Palazzo Marino [...] delle Fosse Ar-deatine imbrattate, ho visto i [...] Pippo [...] Show che hanno cantato [...] parmigiano morto per la liber-tà. Ho pianto, non come [...] si assiste a un brutto spettacolo: ho [...]. Altri si sono uniti [...]. Il direttore di [...] Carlo Frec-cero, è rabbrividito [...] temendo [...] delle sinistre dopo quella [...] Carmelo Bene a Macao. Giorgio Bocca ha tirato le [...] segnalando una «generale denigrazione [...] periodo decente della nostra storia». Lo storico Giuseppe Talamo [...] trovata come «una dissa-crazione insensata e di [...] parodia che è andata al di là [...] ripudio det-tato da grossolana superficialità». Il disegnatore Massimo Caviglia [...] «Se [...] fatto qual-che fascista, sarebbero [...]. Il fatto che la [...] autori di sinistra mitiga invece un episodio [...] ritengo insul-tante, in primo luogo perché stu-pido [...]. Un inno alla [...] con parodie infantili che [...] mente nean-che a un ragazzino delle scuole [...]. Ma lei, Sabina, niente. /// [...] /// Mentre è toccato a Serena [...] spie-gare ai giornali che [...] Bella ciao è sembrato alla banda Guzzanti [...] retorico di festeggiare il 25 aprile, semmai [...] giro di chi ha perso la memoria [...] anni». Cristiana Paternò [...] 2. La «Gema», [...] che tutela i diritti di [...] pretende il pagamento di una somma pari a circa [...]. Secondo la Gema, il [...] essenzialmente di musica «da intrattenimento» e non [...] le [...] da versare, infatti, variano [...] categoria «seria» o di «intrattenimento». /// [...] /// Secondo la Gema, il [...] essenzialmente di musica «da intrattenimento» e non [...] le [...] da versare, infatti, variano [...] categoria «seria» o di «intrattenimento». (0)
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