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Bilia scena dì D. Ferri per F« Otello [...] Verdi. /// [...] /// Coltiva la teologia e [...] poesia e la musica: particolarmente [...] che è [...] indispensabile di ogni spirito [...] tempo. [...] lasciò scritto: « [...] che non ha la [...] che non si commuove [...] di dolci suoni, è [...] alla rapina e alla perfidia ». La musica costituisce quindi [...] del suo teatro; non solo come « [...] sotto forma di danze, di canzoni, di [...]. [...] probabile che, se [...] dei suoni fosse stata [...] in Gran Bretagna, il melodramma sarebbe nato [...] Elisabetta, anziché a Firenze, tali sono [...] come scopriranno i posteri [...] possibilità operistiche insite nel teatro di Shakespeare. Invece, quando Henry Purcell [...] opera inglese, la Didone ed Enea, [...] per il sommo tragico [...] i suoi concittadini i quali preferivano lavori [...] galanti, considerando « primitiva » la [...] geniale potenza. In [...] i primi adattamenti musicali del [...] shakespeariano furono infatti [...] o mascherate. Lo stesso Purcell sentì [...] infarcire il Sogno di una notte di [...] la Tempesta di elementi estranei e grotteschi, [...] in un divertissement assai più leggero e [...] gusto decadente [...]. Del pari si comportò [...] e continuatore Matthew Locke [...] cui dobbiamo [...] Tempesta e un Macbeth. In Italia, grazie al [...] il Coriolano a sedurre per primo la [...] Cavalli (il successore di Monteverdi) e di tutta [...] operisti tra la fine del [...] e. Francesco Gasparini, Carcano, Caruso [...] soggetto, mentre cominciano [...] apparire, [...] del Settecento, i primi Macbeth [...] André, [...] Reinhardt), i Re Lear, [...] Mercante di Venezia, e persino un [...] (ossia le tre burle) [...] Antonio Salieri, il rivale di Mozart. La ripresa del medesimo [...] del costume [...]. Musicisti ed impresari vedono [...] spettacolare, proprio come usano [...] cinematografici che, scoperto un filone di successo, [...] senza preoccuparsi della ripetizione. Le ansie stilistiche, le [...] e di luogo, sono [...] ignorate. Di Shakespeare serve soltanto [...] stato grezzo e [...] se necessario [...] si può anche dare [...] a Giulietta e Romeo per mandare a [...] soddisfatti e contenti. La musica stessa ha [...] subordinato alle esigenze dei cantanti, dei ballerini, [...] scenografi su cui incombe il maggior peso [...]. La vera riscoperta musicale [...] Shakespeare [...] romantica. Nelle angosce di Amleto, [...] Otello, [...] magico delle commedie, nel [...] cozzi delle passioni e delle armi, i [...] un mondo che è, almeno esteriormente, congeniale. Beethoven, anche se compone la [...] ouverture Coriolano per una mediocre tragedia di Collin, pensa [...] Shakespeare e, a chi gli chiede una spiegazione letteraria [...] risponde bruscamente: « Leggete la Tempesta ». Il mondo favoloso di Oberon [...] Ti-tania rivive in Weber e [...] mentre Wagner inizia [...] carriera di operista traendo [...] Misura [...] misura il suo Divieto [...]. Berlioz, il più romantico [...] per Shakespeare: quando Har-riet [...] interpreta Giulietta a Parigi, [...] in un colpo solo [...] e [...] minaccia il suicidio, viaggia [...] corda per sopprimere se stesso e [...] e, dopo tante follie, [...] Harriet, divenuta [...] moglie, non assomiglia per [...] Shakespeare. In compenso Berlioz compone, col [...] sinfonico Giulietta e Romeo, una delle sue più belle [...]. La passione [...] si arresta alla moltiplicazione [...] delle Giuliette, dei [...] degli Enrico V e [...] da Pacini, Morbelli, Thomas, Gounod, Adam, Harold, Mercadante, Marchetti, Cornelius, [...] Franco Faccio e infiniti [...] ma arriva a portare in scena l'autore [...] romanzesco: Giuseppe Lillo presenta a Napoli [...] una Gioventù di Shakespeare [...] di una notte estiva, Tommaso Benvenuti dà [...] Parma [...] suo Shakespeare (1861); alla Scala abbiamo addirittura [...] Shakespeare di Paolo Gora (1855), mentre il francese [...] ne utilizza i casi [...]. Ciò che, in sostanza, [...] sconveniente di certe biografie [...] dei nostri tempi. In Italia il romanticismo [...] in ritardo e senza i medesimi furori. Esempio tipico: I [...] e i Montecchi di Bellini [...] sostanza, dalla contemporanea disponibilità di due famosi [...] Gri-si e la Carradori. Bellini esitò ad accettare [...] già trattato recentemente dal suo maestro Zingarelli [...] Vaccai. Poi si mise al [...] Romani, e in un mesetto, tra il [...] marzo del 1830, completò la partitura. Il [...] della Fenice di Venezia ne [...] entusiasta. In teatro, scrisse un [...] sonetti e immagini di Giulietta e Romeo, [...] e altri uccelli, e le grida di [...] i chiassi, gli applausi e lo [...] di fazzoletti di seta [...] delle due protagoniste non ebbe limite alcuno. E invero furono incredibili [...] i veneziani fecero in [...] al catanese. Fuori di sé [...] a casa in mezzo [...] ai concerti musicali, nè vi furono onori [...] stima che non gli prodigassero ». Un critico [...] fu talmente commosso dal [...] di morte da scrivere: « La delizia [...] e veramente filosofici concenti sprigiona dal ciglio [...] le lacrime con tanto affetto, che quasi [...] più lungamente durasse [...] per più lungamente provare [...] ». Tuttavia, più tardi, si [...] finale della Giulietta del Vaccai era migliore [...] anni, l'opera del Bellini fu data con [...] Vaccai! Con Verdi, arriva anche [...] autentica versione melodrammatica del teatro shakespeariano. [...] il musicista trova quanto cerca: [...] solo il contrasto e [...] ma la possibilità di approfondire [...] caratteri, di [...] o, [...] dice con acutissima intuizione, di [...] ». [...] possibile? « Pare [...] egli nota [...] che vi sia contraddizione in [...] tre parole: inventare il [...] al Papà (Shakespeare). Può darsi che egli si [...] trovato con qualche [...] ma difficilmente avrà trovato uno [...] così scellerato come Jago, e mai e poi mai [...] come Cordelia, [...] Desdemona, ecc. In questa creazione di [...] del vero, lo stesso Verdi procede a [...]. Il suo primo tentativo [...] grande « Papà » è il Macbeth. Il libretto mediocrissimo del Piave [...] di questo genere: « Che seguì di [...] morto assassinato il Re [...] », ma anche versi [...] i patrioti: « La patria tradita -piangendo [...]. Applausi quindi a non finire, [...] poi [...] dopo il trionfo [...] l'opera venne dimenticata, sebbene Verdi [...] considerasse, giustamente, una delle sue migliori, tanto da [...] per Parigi nel 1865. In realtà essa raggiungeva [...] studio [...] ma nello stesso tempo [...] non del tutto nuova e non del [...] tanto i « modernisti » quanto i [...]. Dal Macbeth [...] Verdi lascia passare quarant'anni. In tutto quel tempo Shakespeare [...] cóme una meta sempre desiderata e mai osata. Lo attira il Re Lear, [...] persino preparare il libretto, ma questo non [...] Shakespeare è tal poeta che non si [...] e quel carattere ch'è [...] Lui ». /// [...] /// [...] Rossini ne ha già [...] ancora dimenticato. Mettersi in gara con Rossini [...] impresa da poco, ma infinitamente più arduo [...] Shakespeare senza [...] nè [...]. Per avere [...] del come Verdi approfondisse [...] dei caratteri, si leggano le sue lettere [...] Morelli. Jago [...] egli rileva [...] non deve essere piccolo [...] Se io fossi attore e avessi a [...] Jago, [...] piuttosto una figura magra [...] sottili, occhi piccoli vicino al naso come [...] fronte alta che scappa indietro, e la [...] dietro; il fare disinvolto, [...] indifferente a tutto, frizzante, [...] ed il male quasi con leggerezza ed [...] non pensare nemmeno quel che dice; così [...] avesse a [...] Tu dici [...]. Una figura come questa può [...] tutti, e fin a un certo punto anche [...] moglie. Una figura piccola, maligna, [...] sospetto e non inganna nessuno! Verdi, giunto al sommo [...] vede ormai al di là del romana [...] del pennacchio che caratterizza tanta produzione ottocentesca. Egli scopre la grandezza [...] Shakespeare, [...] verità racchiusa nella [...] poesia, nei suoi caratteri, [...] questo che, quando si mette al lavoro, [...] tutti i suoi predecessori e impone il [...] Otello [...] e il suo [...] (1893), aprendo una nuova [...] italiano. Una così straordinaria riuscita [...] si incontra più nel nostro secolo sebbene [...] la scalata a Shakespeare: [...] Renzo Bossi, Zandonai (Giulietta [...] Romeo), Persico, Gianfrance-sco Malipiero, che affrontò con grande dignità [...] gli ardui soggetti del Giulio Cesare e [...] Cleopatra e, infine, Mario [...] cui si deve un [...] Amleto. Gli unici sopravvissuti nel [...] lo svizzero Ernest Bloch col suo Macbeth [...] Benjamin Britten con il Sogno di una [...] estate rappresentato per la prima volta nel [...]. Ma non sarà certo [...]. /// [...] /// Ma non sarà certo [...]. (0)
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