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[...] / [...] non c'è rivoluzione Dicono [...] massimamente appunto gli assessori alla cultura, che [...] un momento di autenticità popolare, di liberazione [...] di sfogo della creatività e del riso, [...] contro i codici del comportamento corrente. E quindi giù carnevali [...] dalle istituzioni che così fanno un servizio [...] al suoi bisogni più reali. Magari e così, non [...]. E storicamente è stato [...] secoli: il carnevale è la proclamazione di [...] rovesciamento del mondo; è [...] della liceità di costruire [...] universo possibile diverso da [...] altro universo possibile che [...] e il quotidiano. A me pare tuttavia che [...] «diritto» si sia trasformato oggi in una specie di [...]. Nel passato assistevamo a [...] alla rovescia organizzate da precisi gruppi sociali [...] delle «messe in scena» (teatralizzavano un giorno [...] ma il cui fine era lo spettacolo [...] stesso in quanto festa, e il cui [...] produt-tore medesimo di quella messa in scena. Oggi la faccenda mi pare [...]. Quando la teatralizzazione è [...] fuori o al di sopra di un [...] dalle istituzioni), è inevitabile che il prodotto [...] sia uno spettacolo non per i suoi [...] i suoi spettatori. La [...] motivazione non è il [...] il «farsi vedere». Tanto più che si deve [...] una ulteriore osservazione. Il carnevale di Venezia, [...] prodotto solo per ii divertimento di chi [...] per essere semplicemente riprodotto: trasmesso per televisione, [...] notiziario cinematografico. Cosa succede, allora? Che [...] fabbricato cambia funzione. Vi saranno come in ogni [...] attori (anche se privi di una parte scritta e [...] selezionati da un regista), che [...] una passione (il riso ad [...] così come essa «deve essere», e spettatori che si [...] cosi come lo spettacolo richiede che ci si «debba [...]. Prendiamo un altro esempio, [...] e della dissacrazione. Sappiamo che la funzione [...] non era soltanto quella di celare [...] quanto piuttosto quella di [...] e ambigue rispetto al codice. Esiste ancora questa funzione? Mi [...] no. Per il semplice motivo che [...] carnevale non è oggi per nulla [...] «una tantum» di costruire il [...] alla rovescia, ma il prolungamento di una condizione normale. II mondo contemporaneo è quasi [...] natura un mondo in maschera, [...] le sue divise, i suoi tipi, i suoi camuffamenti, [...] «fiction» praticamente perenne. Il carnevale è soltanto [...] più vistosa, più lussuosa talora. II carnevale è un [...] nel quale ci si mette in mostra [...] soggetto, ma sapendo a puntino qual è [...]. È un abito da sera [...] di tutti i giorni. Diritto contro dovere, dicevo. Ma non si prenda [...] un giudizio ideologico, tanto meno come uno [...] cultura di massa e le sue manifestazioni. A me il carnevale [...] lo stesso. Basta sapere di che [...] come funziona. Quel che non mi [...] invece [...] ideologico e «sinistrese» con [...] vuol giustificare quasi che fosse un bisogno [...]. Io non ci credo. O per lo meno: [...] forme di liberazione e protesta passino per [...] il mascheramento. Ma non per il [...]. E il carnevale istituzionale [...] questo: uno spettacolo in cui è vero [...] non paga il biglietto, ma in cui. Omar Calabrese Da questa [...] mercoledì delle ceneri, [...] dà il via ai [...] dovrebbero essere i più dissacranti dell'anno. Ma è proprio così? Facciamo [...] con il passato D Carnevale metteva il [...] in giù UNO DEI più famosi dipinti [...]. Dalla parte del grassone è [...] una locanda, ricino alla [...] una chiesa. Il quadro si intitola [...] fra Carnevale e Quaresima». Siamo nel pieno di una [...] quelle «opposizioni» in cui [...] ha indicato lo [...] di miti, riti utopie come [...] di cultura popolare subalterna, una cultura che, spesso tramandata [...] si è in molti casi [...] e [...] fiochi indizi sono oggi rintracciati [...] studiosi come Le Roy [...] in Francia. Carlo Ginzburg in Italia, [...] Peter Burke in Inghilterra. Proprio [...] che ha studiato [...] di tale cultura durante [...] Rinascimento. [...] alla Quaresima è di [...] chiara. Sono i [...] grassi, delle [...] della violenza e della [...] oppugnare i giorni magri, del digiuno, della [...] penitenza. Così il grassone e [...] del dipinto di [...] appaiono come la raffigurazione [...] com-battimento che avveniva, vivacissimo e continuato, sia [...] negli ultimi giorni del Carnevale. Il termine stesso [...] (da [...] indica il determinarsi [...] anche sul piano del linguaggio. Ma nel quadro del [...] il personaggio che rappresenta [...] Carnevale [...] è isolato. E dipinto accanto a [...] mentre la vecchia magra che [...] la Quaresima si muove vicino [...] chiesa. La rappresentazione non è [...]. Proprio facendo leva su [...] Burke ha interpretato il grassone come un [...] popolare e la vecchia come un simbolo [...] in quel periodo, con molte diserzioni nei [...] tentativo di soffocare, [...] segno o abolire le [...]. Ecco dunque che questa prima [...] si colora di un contrasto [...] rimanda [...] profonde articolazioni storiche. Basta ricordare, a [...] esempio, [...] di un Erasmo da Rotterdam [...] delle feste carne, [...]. Non è senza significato [...] che pur a ve va temuto [...] della pazzia». Una seconda [...]. In questa prospettiva il [...] Carnevale si incontra, e in molti casi fa [...] detto [...] alla rovescia», del «paese [...] Cuccagna». Così le frittelle coprono [...] tegole, il latte e il vino scorrono [...] le salsicce ciondolano dagli alberi. In quel paese fare [...] non costa. IN QUESTA [...] tendenza al [...] dei valori e delle [...] carnevalesca mostra apertamente il suo carattere di [...] del limite, di proposta potenzialmente eversiva. Mediante la maschera uomini [...] scambiano i ruoli, mentre spesso il rapporto [...]. Per pochi giorni [...]. Il materiale di [...] ci dà molti esempi: il [...] che. Ma questa [...] transitoria» è vistai e vissuta [...] modo diverso. Le immagini e lè [...] hanno spesso le cara turistiche [...] e [...]. Non poche volte sono [...] negativo. Per le classi dominanti [...] osserva il Burke [...] esse simboleggiano il caos, il [...] la sovversione. Non per nulla Lutero, [...] lettura autonoma della Bibbia, fu accusato di [...] mondo». E lui stesso rivolse [...] contadini ribelli del 1525. Il tema del [...] trovò invece [...] accoglienza negli strati subalterni. Non tutti i preti, [...] pensavano come Erasmo. La [...] dei Folli,, organizzata in Francia [...] clero più giovane, finiva con la [...] di una finta messa in [...] si malediceva la gente invece di [...] si teneva il messale capovolto; [...] in-dossavano abiti rovesciati; si mangiavano salsicce e. Per rimanere [...] biro della religione, ma [...] tempo, si può ricordare che uno studiolo [...]. Carlo Ginzburg, ha definito [...]. Carnevalesco [...] sostiene Ginzburg [...] è certamente il comportamento che [...] cronaca contemporanea attribuisce a Francesco dinanzi a Innocenzo III: [...] il papa [...] «71/ somigli più a un [...] che a un uomo; va dunque a predicare la [...] regola ai porci,, Francesco [...] a rotolarsi per [...] in un porcile, poi [...] tutto lercio e dice ,Ora [...]. Gli studiosi del folklore [...] popolare si sono poi posti una domanda: [...] era di fatto permesso [...] È stata avanzata [...] che molte feste assolvessero [...]. Una sorta di [...] controllata di vapore» per non [...] esplodere la caldaia. Nello stesso senso e [...] San Francesco si può ricordare [...] lui e a San Domenico Machiavelli [...] risalire la salvezza della religione che altrimenti [...] e de capi. LE COMMEDIE recitate durante [...] Carnevale [...] a una situazione di [...] del giudice in ceppi, finivano spesso con [...] ricorda il Burke -a rimettere il mondo [...]. Se non che il [...] il mito, [...] non bastavano sempre a [...]. Il vino che bolliva [...] faceva saltare il tappo. Poteva accadere allora che ribelli [...] dimostranti usassero il rito e il simbolo per [...] loto [...]. È avvenuto anche durante [...]. Un [...] viareggino mostrava un ciuco [...] non ne voleva sapere di camminare. La gente intorno cantava: [...] il miccio non vuole andare,. [...] terminò con uno scontro. Così, nel Cinque e Seicento, [...] finiva davvero in catene, o qualche padrone [...] brutta. Più spesso, probabilmente, si [...]. Gianfranco Berardi Non ogni scherzo [...] mail nostro si Allora [...] si c voluta mettere [...]. E Repubblica ha titolato: [...] contagia anche Torino-. Ma cosa c'è di [...] tradizione del Carnevale che permane da migliaia [...] le sue radici profonde nella psicologia collettiva, [...] da protagonista nella letteratura e nelle arti [...] ingentissimo giro di affari? Il fatto è [...] tra effimero e permanente sta diventando nel [...] modo umiliante di trattare qualsivoglia tematica inerente [...] il tempo libero. A Torino è andata [...]. Stavamo mettendo a punto [...] di manifestazioni per il [...] da proporre [...] nazionale e [...] (cosa che faremo alla [...] mese), quando al Sindaco e ai vari Assessori [...] riguardanti il Carnevale da diversi gruppi: la [...] che è [...] depositaria della tradizione carnevalesca, [...] di Via Po; la [...]. [...] parte negli anni passati [...] gli attacchi, anche da parte della stampa [...] di Torino a riscoprire una tradizione che Venezia [...] Unte altre località avevano ripreso, non solo con [...] anche turistiche e commerciali. La settimana appena conclusa [...] Via Po tutti i giorni animata da un [...] Venezia che ha avuto il significato di [...] affettuoso passaggio di [...] dal carnevale veneziano a [...] Torino. Poi dal giorno 11 [...] nei quartieri e in Piazza Reale si [...] ruotanti intorno al tema del magico e [...] intorno a un invito nuovo per la [...] città: quello di mettersi un costume e [...] di venire in piazza a inventare il [...] il gioco, il [...] è nuovo perché, come [...] che siamo ormai intorno ai quaranta, anche [...] Torino si svolgeva un grande Carnevale, in giro [...] i bambini. Gli adulti [...] limitavano ad [...] e al massimo a lanciare [...] stella filante. [...] anche gli adulti, compresi [...] cassintegrati i giovani a rischio, gli immigrati, [...] non possono andare a S. Vincent, a Venezia, a Trinidad [...] Rio. Non siamo in grado di [...] se [...] sarà accolta eppure no. Ci pare però che [...] test di questo genere sia di per [...] straordinario [...] resse per tutti noi. Fiorenzo Alfieri Assessore allo Sport, [...] Gioventù e il Turismo del Comune di Torino Una [...] che mi ha sempre stupito di più [...] è la capacità dì attrazione che questa [...] verso i mass media ed i giovani. Credo che valga la [...] perché. Sono convinto che le [...] questo incredibile successo stiano proprio nelle sue [...] quali. Innanzitutto il carnevale è [...] intreccio tra festa e attività culturale, tra [...] tra piazza e teatro. [...] sta [...] a mio avviso [...] non c'è solo festa tradizionale, [...] c'è certo «strapaese», non ci sono ricchi e riservati [...] d'elite. E nemmeno sì tratta [...] teatrali (come invece spesso i mass media [...] tutto ciò [...] della Biennale). In questo intreccio si [...] della gente: nel camminare per la città, [...] trucco e del travestimento, nel mescolare insieme [...] allo spettacolo teatrale in [...] creatività individuale e [...]. E [...] liberi, non regolati da [...] la seconda caratteristica di questa festa. Tutto ciò non nasce [...] Venezia [...] per la mancanza di altre iniziative di [...] Italia nello stesso perìodo, quanto perché il [...] questi grandi momenti [...] oggi più che individuali [...] autocompiacimento, di illusione. La sensazione insomma di vivere [...] giornata diversa, particolare. Anche se poi il [...] più [...] ma ritenuto da tutti [...] assicurata con un inizio ed una fine, [...] possibile ti aggressione, cioè [...] di chiusura e trasgredire le Ceneri, non [...] in considerazione. Certo, la festa è [...] crisi». Nei momenti non facili [...] il desiderio di [...] di non pensare al [...] «necessario», a tutti. Ma cogliamo anche, in [...] frutto di una nostre parola d'ordine, una [...] della vita:, che non possiamo rimuovere. Terzo elemento da considerare [...] Venezia. Non come cornice ma [...] spezio di sperimentazione di idee, come teatro [...] in coi i protagonisti, macchinisti e sceno-grafi [...] attori. E [...] si apre un [...] per Venezia, e cioè la [...] che questa città sta protagonista, in modo produttivo. Rilanciare i balli tematici, far [...] complessi che giochino sulla realtà veneziana limitando [...] uso della [...] portare il teatro in piazza [...] i canovacci della commedia [...] è proprio un segno di [...] trasformazione. Sto parlando, è vero, [...] ma cosa può essere il carnevale se [...] atto di sperimentazione e di attività per [...] della vita culturale che vigliamo sempre più [...] Così, [...] altri carnevali italiani hanno «regate», il carnevale [...] se ne dà se non quelle [...] tra campo e scena [...] di chi lo [...] e chi [...] «regole» però [...] anche dei problemi particolari. Dalla [...] tra cittadini e masse [...] produzione cultu-rale. Rispondere a queste esigenze [...]. Ma questa [...] cui il carnevale è [...] emblematico, si vince se Venezia, nella pur [...] flessibilità, si dà. Si vince se questa città [...] di più sarà capace di produrre anche culturalmente e [...] come pensiamo succeda [...] artefice e protagonista dei propri [...]. /// [...] /// Si vince se questa città [...] di più sarà capace di produrre anche culturalmente e [...] come pensiamo succeda [...] artefice e protagonista dei propri [...]. (0)
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