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FABIO RODRIGUEZ [...] vivamente [...] leggere llona arriva con la [...] edito da Einaudi, del poeta e romanziere colombiano Alvaro [...]. [...] è uno scrittore che riesce [...] far diventare trionfo la sconfitta, e attraverso il mito [...] a portarci alla scoperta delle [...] umane e della realtà. Vita di donna nel [...] ARMANDA [...] «Le lettere del mio [...] Grazia Livi, con la fluidità e leggerezza nella quale [...] ci-fra stilistica, ci dà [...] e stupendamente [...] a causa delle omertà [...] e lo stile. E costruito in modo [...] ritratti sospesi in piena luce su un [...] con discrezione; dietro questo, il fondale della [...]. I ritratti sono di [...] albe da sé; nella sostanza e alla [...] lettere del nome Grazia Livi: quelle diverse [...] corso della vita sono infatti precipitate nel [...] a compone [...] finale e matura, cosi [...] contribuiscono al nome proprio [...] noi. Ritratti o biografie offerti come [...] nodali, giunture vistosi; di un decorso interiore [...] se stessa. Grazia Livi che, per [...] amalgamare gli elementi . Il tempo è una [...] questi ritratti: Simone de Beauvoir con le [...] a ciambella raccolte sul capo è inamovibile [...] Cinquanta, cosi come Gertrude Stein, con la [...] massiccia testa di Budda [...] possente, lo [...] dai Trenta. E che dire di Colette, [...] chioma polverosa, il volto pesto e vivido, [...] dal. Anche per una [...] e una Carla [...] la crescita della [...] è sospinta dalla perdita dell'amore. Vien [...] sfiorato, con mano fin troppo [...] un nucleo molto problematico della donna attuale, dibattuta fra [...] (implicante più o meno dipendenza, [...] amorosa) e autoaffermazione e autogestione [...] vita. Ognuno di questi «ritratti [...] anche di un suo tempo interiore, quello [...] modo di essere di ciascuno di noi. La Livi è tesa [...] momento di cerniera, quei clic fatale, quando [...] lui uno scatto in [...] un maturare [...] della propria unicità alfine scoccata, quel momento [...] Emily Dickinson circuì con Ì vinsi: solenne [...] Sentirsi [...] pendere [...]. Ma dietro il primo [...] e il secondo, autobiografico, la parete di [...] la storica: e su questa [...] proietta, nelle sue fasi [...] che ha contrassegnato il mezzo secolo attuale: [...] la de Beauvoir, del risveglio sessantottesco, quando [...] e intese riprendere possesso [...] maternità compresa; «di piazza», degli anni Settanta, [...] le donne affluirono al centro, [...] per i diritti civili [...] «fra II rumore e il canto», come [...] Luce [...]. E un femminismo Ottanta, [...] conquistata, urtando contro la resistenza dei vecchi [...] commuta in solitudine individuale. Per far lievitare la [...] questo discorso, la Livi introduce un coro [...] si sprigionano, a tagli verticali, dalla poesia [...]. Oltre alla pioniera, la [...] Beauvoir, [...] Livi approfondisce due figure che in Italia [...] avviso, una tappa della presa di coscienza [...] convinta assertrice [...] infelicità della donna nella [...] fra tradizione e mito dell'amore romantico e [...] drammatica figura di transizione; e Carla [...] fondatrice di «Rivolta femminile» [...] di «Sputiamo su Hegel», femminista radicale del Settanta, [...] un eccesso di introspezione e [...] di un rapporto pari [...]. Quanto alle vere e [...] Colette, alla Stein, la Manzini, la Banti, Anna Frank, [...] donne in grado di comunicare con le [...] attraente forza della parola, Grazia Livi [...] esita a [...] quali esemplari e «liberanti» [...] se non appaiono annate quanto una combattiva Simone [...] Beauvoir. Ed è questo un [...] del libro. Alla questione che verrebbe [...] Madame de Staél 6 liberante le altre [...]. In un solo momento, Il [...] un «incontro [...] forse troppo soggettivo per [...] gli altri (con madre Teresa di Calcutta, [...] sublimata [...] vede conciliati i dissidi [...] esseri umani) [...] prevarica a scapito della [...]. Ma è altresì vero [...] tratta, nel libro, di storia propriamente detta [...] per esempio, sul risveglio delle donne una Betty [...] in Italia avrebbe dovuto [...] di una Carla [...] e perfino, oserei dire, [...] Simone de Beauvoir, il percorso offerto, nel suo [...] e storia collettiva, va Inteso in senso [...]. Se si vuole, la singolarità [...] libro sta proprio in questo [...] alla storia evitando rigorosamente [...] discorso storico diretto, non congeniale [...] sensibilità [...] che meglio armonizza col discorso [...] ricco di pause introspettive e di riflessi [...]. Con puri mezzi narrativi, [...] suggestivamente intarsiati, sempre con estrema attenzione a [...] proprio ideale di lievità stilistica, la Livi [...] con grandi sprazzi e bagliori, il senso [...] femminile [...] cosi tesa nel nostro [...]. Un libro di bellezza [...] complessità sottile, quasi pungente, con un che [...] radioso quale è raro incontrare nei nostri [...] massiccia volgarità. [...] lettere del mio nome». La Tartaruga edizioni, [...]. Una dichiarazione cosi esplicita si [...] soltanto in una lettera del 1964, ma [...] ora pubblicato [...] («1 libri degU altri. Lettere 1947-1981») ci dimostra [...] erano sempre stati i criteri di Calvino [...]. Il linguaggio, dunque. Ed eccolo allora raccomandare [...] Venturi [...] precisione ed esattezza lessicale (p. Eccolo ancora polemizzare contro [...] cioè la sovreccitazione che altro non produce [...] II linguaggio «pirotecnico» (181); raccomandare [...] di una lingua precisa [...] cose di cui io scrittore abbia diretta [...] e in particolare, ancora a Venturi, raccomandare [...] venero proprio la consulenza [...]. E mettere in guardia [...] e le frasi che sanno di nobile [...] ma che in realtà altro non sono [...] memoria che cita: bene dunque le parole [...] alone, che aderiscono agli oggetti. E censurare conseguentemente nei [...] citati le espressioni generiche e liriche, come [...] dal tramonto» e [...] sfolgorante di luce» (p. Ed era diffidente verso [...] romanzo di formazione, la scrittura che [...] In libreria In questi [...] Il [...] «1 libri degli altri» [...] (Einaudi, [...]. Raccoglie una parte delle lettere [...] collaboratori, autori edA Domenico Rea Della Laconicità Caro Rea, [...] domandi perché sono laconico. Per più [...] ragione. Primo, per necessità, poiché [...] sottoposto al febbrile ritmo della produzione industriale [...] modella fin i nostri pensieri. Poi per elezione stilistica. Poi per indole, in [...] il retaggio. E ancora, soprattutto, per [...] lo credo un buon metodo per comunicare [...] espansione incontrollata e Ingannevole. E pure [...] aggiungerei [...] per polemica ed apostolato, perché [...] vorrei che tutti a questo metodo si convertissero: e [...] parlano della propria faccia o [...] mia» si rendessero conto di [...] cose vane e sconvenienti. Laconicamente [...] che documentano il lavoro editoriale [...] Italo Calvino alla Einaudi dal 1947 al 1981 (a [...] di Giovanni Testo, con una nota di Cario Frutterò). Con [...] di Giovanni Falaschi, pubblichiamo una [...] «Della laconicità», che Calvino indirizzò [...] marzo a Domenico Rea. Quanto poi al vedere, [...] vedere qualcosa di nuovo», eccolo rimproverare gli [...] manoscritti su materiale [...] e che, cosi facendo, [...] assumere un punto di vista originale; o [...] originale. E, al contrario, fare [...] nuove realtà documentarie, o al nuovo punto [...] fabbrica, per Tempi stretti di Ottieri (p. E attento, ma quasi [...] come veniva rappresentata la vita politica: riunioni, [...]. Attenzione ai temi, ma [...] il tema nuovo in quanto nuovo se [...] osservava le regole della precisione linguistica e [...] strutturale. Da tutto questo è [...] Calvino lettore del libri altrui si manteneva [...] che osservava lui stesso nello scrivere [...]. E non poteva essere [...]. Questo importante volume, che confesso [...] letto tutto [...] fiato, comprende 308 lettere scelte [...] le quasi 5. Mancano dunque [...] più di 4. Una mole documentaria enorme, [...] straordinaria capacità lavorativa di Calvino e della [...]. E questo libro, per [...] rappresenti forse per un ventesimo, la rappresenta [...] ri-guarda gli autori italiani. Mi viene però il [...] Calvino abbia detto la [...] anche sugli autori stranieri; [...] é evidente che [...] come si è fatto [...] alle sole lettere di editing, ha significato [...] i suoi pareri su autori da tradurre. Se questi pareri esistono, [...] di giudizi sugli stranieri è quella che [...] in questo volume, era bene [...] il lettore (e sarebbe [...] anche della loro eventuale Inesistenza). Comunque [...] cose, Gianni Tesio ha [...] volume con note pertinenti e abbondanti; mentre [...] Carlo Frutterò è più una testimonianza su Calvino [...] una prefazione al libro. E Calvino editore [...] bocciata, perché amava le [...] come pretendeva che fossero quelle ai suoi [...] prefazioni bravi, tutte concentrate [...] rapide; [...] che riconosceva sempre più [...] lamentava che invece molti [...] le mandassero lunghe e [...] poco utili per il lettore. Ecco: una chiave per [...] lettere (oltre a quella del mutamento dei [...] suo bisogno di respirare altra aria da [...] molto presto si rande eviden-te) potrebbe essere [...] la [...] capacità di restare terribilmente [...] che gli veniva sottoposto, e non far [...] non lo soddisfacesse. Severo coi giovani e [...] critico coi manoscritti degli scrittori amici o [...] sempre indicava loro 1 punti di minore [...] libro o, in positivo, anche nei confronti [...] Sciascia, [...] più riusciti, e invitava a sviluppare i [...] ma che promettevano bene. Cercava insomma di precisare, [...] in passivo di un testo, i suol [...] e invitava l'autore a lavorare secondo la [...]. Diffidente verso chi aveva [...] non tollerava che un autore scrivesse come [...] lui, o intorno a lui, altri non [...] facessero lo stesso mestiere; non tollerava la [...] lo sfruttamento di un Rione ormai secco [...] uno scrittore gli veniva più facile [...]. Una volta convinto della [...] testo, [...] confronti di Vittorini (per [...] «Gettoni») [...] quando lo sapeva ostile; e viceversa, se [...] mediocrità di un lavoro, lo diceva chiaramente [...] di collana la responsabilità di [...]. Il manoscritto, nonostante avesse [...] lettori [...] andava a finire anche [...] altri redattori; tanto più quando Calvino non [...] del proprio giudizio. [...] da queste sue lettere, quella [...] collegiale che fece della Einaudi una casa editrice unica [...] anche per il talento dei redattori). Incoraggiamenti, censure nette, inviti a [...] parzialmente, entusiasmi, consigli anche di libri da leggere; e [...] di una responsabilità totale [...] un giudizio: mai una sospensione [...] o uno scaricabarile, mal [...] immotivata. Una volta che un [...] veniva seguito e sollecitato a lavorare, ma [...] pubblicato solo perché il suo nome tirava [...] come per la prima volta Calvino si [...] veste di lettore e [...] dire la [...]. Da dove derivasse tale Impegno, [...] che da una moralità personale e dal senso del [...] come unica testimonianza che [...] della propria esistenza, lo dice Calvino stesso (p. PIAN CAI ILO [...] il libro in Italia le [...] non vanno [...] bene. Ma ormai perfino il Salone [...] Torino, che solitamente preferisce riecheggiare transitori o [...] ottimismi, finisce per dare [...] voce a bilanci preoccupati: [...] progressi nelle vendite degU ultimi anni, tendenza [...] mesi, e sviluppo complessivo [...] italiana segnato da [...] e contraddizioni alla vigilia [...] europee. Anche se queste preoccupazioni, sottaciute [...] dichiarate, ieri come oggi non accennano minimamente a [...] in una vera po Utica [...] libro e delia lettura, a livelle privato e pubblico. Si spiega allora, tra [...] nessuno in Italia si sia ricordato chi; [...] 1990 come Anno [...]. Ed è significa [...] che tri le poche eccezioni [...] sia [...] come la Biblioteca civica di Varisella in provincia di Torino: con una mostra e una [...] de! [...] libro in particolare, con [...] partizione in scritti di vari autori, la [...] e un corredo di nitide e preziose Illustrazioni, [...] utile contributo conoscitivo sulle vicende librarie a [...] tecnico, produttivo e distributivo, culturale e ideale. Si parte dal rotolo [...] (Silvio Curto) e dal codice medievale (Giuliano [...] per passare al libro [...] Europa, cui dedica un ampio saggio Giancarlo Chiarie. Tra la [...] data del 1457 e la [...] del secolo [...] si calcola una produzione di [...] milioni di incunaboli. Ma è nel primo Cinquecento [...] il vero e proprio libro moderno, stampato [...] e corsivi, aperto dal frontespizio (innovazione che [...] di carta [...] maneggevole e portatile. [...] i in questo senso i [...] portatili in un [...] che si tiene in mano» [...] Aldo [...] un ci [...] al mese in mille copie, [...] sembra [...] del tascabile. Il Cinquecento vede anche lo [...] editoriale della letteratura in volgare, [...] presso un grande editore veneziano [...] Gabriele Giolito de' Ferrari rappresenta quasi il [...] della produzione (Orlando furioso, [...] Commedia, eccetera). Un mercato In crescita [...] tuttavia fare i comi con la censura [...] con l'indice del libri proibiti della Chiesa. Nel Seicento il «libro [...] manifestazione più evidente del libro di lusso: [...] prima del frontespizio, e [...] Immagini separate dal lesto. Accanto ad esso fiorisce [...] «di massa», attraverso fogli colanti, editti, manifesti, [...]. [...] settecentesca è la prima [...] censura preventiva e a sviluppare una vera [...] su giornali e romanzi; e nei [...] già prevalgono le donne. [...] vede [...] modello inglese espandersi in tutta Europa, mentre anche in Italia la figura [...] si definisce nella [...] specificità, distaccandosi da quelle del [...] e dello stampate [...] alle quali era [...]. [...] del [...] si apre in Inghilterra con [...] libro di poesia: il [...] di Byron (1814), che [...] 10. Le cifre mondiali più [...] Novecento smentiscono i profeti della «morie del libro», [...] denunciano nonostante tutto una condizione precaria che [...] ancora la lettura che la vendita libraria. Il saggio di Chiarie [...] completamento in una serie di ritratti dei [...] oggi» di [...] autori e operatori (dal [...] ai distributore, dal libraio [...] e in altri scritti Affrettata e carente [...] stato rilevato in parte da altri recensori) [...] che non ha saputo [...] ormai ricchissimi repertori esistenti Ascoltando il silenzio STEFANO BERNARDI« Poiché mi meravigliarono la vivacità delle paiole e [...] bellezza, gli chiesi un [...] era Dio a [...] parole cosi ricche e [...] rispose: -Figlia, a volte era Dio a [...] volte ero io a [...]. Giovanni della Croce rispondeva [...] di Magdalena de [...] Santo, suora carmelitana del [...]. Questa testimonianza illuminante, che Norbert [...] riporta [...] della nuova edizione, da lui [...] del Cantico Spirituale, ci proietta al centro della questione [...] rappor-to tra il linguaggio divino e la parola [...] e soprattutto, della possibilità stessa [...] una tale mediazione. Giovanni della Croce confessa [...] mistica possiede contenuto indicibile, nel senso stretto [...]. Mai [...] potrà esprimere la pienezza [...] In cui é stata «ferita», [...] sublime in cui, grazie [...] del «tocco» divino, si è potuta unire [...] Dio. Il compito del mistico è [...] «tradurre» questa esperienza ineffabile in [...] linguaggio, di Indicare per mezzo di parole ciò che [...] le parole [...] tenendo sempre presente a se [...] la distanza invalicabile, la tenebra permanente della trascendenti divina. Impresa [...] e disperante, per le [...] un uomo, a meno che [...] della [...] parola non si Inserisca [...] ampio di una Parola data (la Bibbia) [...] soccorso [...] che, sofferente e spogliata [...] non ha più forza per cercare, si [...]. Lo [...] una delle autorità spirituali ispiratrici [...] Giovanni della Croce, ci dice [...] proposito che «il silenzio è [...] tenebra più che luminosa»: il silenzio é condizione [...] di ogni forma inutile. Il silenzio purifica la [...] ricordi, calma [...] della ricerca e il [...] dei discorsi vani, e si trasforma in [...] di linguaggio per mezzo della quale [...] comunica con se stessa [...] suo Dio, e può [...] presagio, riflesso. E Giovanni della Croce, [...] poeta, ha realizzato la migliore sintesi di [...] stato definito [...] supremo tra poesia ispirata [...]. Ma la [...] opera non era [...] in quanto il suo [...] spirituale gli fece ascoltare le numerose richieste [...] chiedeva un commento al suo cantico, ed [...] con qualche esitazione», e avvertendo di non [...] che «qualche chiarimento generale». La poesia, come abbiamo [...] «altro» [...] mistica, contiene ancora in [...] questa esperienza. La [...] di Giovanni della Croce a [...] le sue opere poetiche dipende dal fatto che egli [...] bene che nessuna spiegazione razionale ne è possibile, e [...] il rischio di [...] la fecondità [...] è grande. Egli considera dunque la [...] uno stimolo, un indizio, una traccia, che [...] nel «sentieri del nulla». E [...] gli errori stessi della [...] di vocaboli e di formule, le indecisioni, [...] rivelano essere un invito più radicale alla [...] oggi ci parlano e ci interrogano più [...] della [...] opera poetica. In modo che, guardandoci [...] ciascuno veda [...] la propria bellezza, essendo quella [...] e quella [...] la tua sola bellezza, assorbita [...] nella tua bellezza. E cosi ti vedrò [...] bellezza, e tu vedrai me nella tua [...] mi vedrò in le nella tua bellezza, [...] vedrai in me nella tua bellezza. E cosi, possa io [...] tua bellezza, e tu sembrare me nella [...] la mia bellezza sia la tua bellezza, [...] bellezza sia la mia bellezza; e cosi [...] tua bellezza, e tu [...] tua bellezza, perché la tua stessa bellezza [...] bellezza. E cosi ci vedremo [...] tua bellezza» (XXX VI). Giovanni della [...] Spirituale», a cura di Norbert [...]. /// [...] /// Giovanni della [...] Spirituale», a cura di Norbert [...]. (0)
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