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La giornata più triste [...] Atlanta [...] comincia allo Stadio Olimpico alle 9. È previ-sta la seconda giornata [...] leggera, la regina dei Giochi, una re-gina in lutto. Uno dei primi ad arriva-re [...] foyer dello stadio è Bob [...] marito e allenatore di una [...] atlete americane più importanti, Jackie [...] della gente ma-lata nel mondo [...] proprio [...] e questo è un giorno [...] triste. Io ho saputo della [...]. Mi sono subito sincerato [...] parenti, che erano al parco, non fossero [...]. Quando ho saputo che [...] preferito non svegliare Jackie, che già dormiva. [...] detto solo stamane. È molto scossa, ma [...] concentrata sulla gara». In questo siparietto nello stadio [...] dopo i Giochi non ci sarà più, trasformato in [...] per il ba-seball, [...] un [...] il senso di questo 27 [...] 1996, data da segnare in nero nella storia dello [...]. Lo sport, appunto, è [...] Atlanta, con tutto il suo potere mediatico e [...] da cassa da risonanza. E però quello stesso [...] non pensarci, di «concentrarsi sulla gara». Il villag-gio olimpico si [...] verso le 7, quando [...] e gli altri notabili [...] Cio [...] ad incontrare i [...] dei vari paesi. Portano il risultato di [...] di riunioni e di consultazioni che si [...] la notte (anche ad altis-simo livello, [...] ha parlato con il [...] Usa Clinton). /// [...] /// I Giochi non si [...]. Racconta Primo Nebiolo: «Siamo stati [...] riunione [...]. Ma [...] di sospendere i Giochi non [...] ha mai nemmeno sfiorato. Dobbiamo da-re un segno [...]. Non dobbiamo arrenderci». Ma la giornata di Atlanta, [...] città, è iniziata prima, assai prima. In molti hanno passato [...] bianco. La zona intorno [...] è stata isolata dalle [...] il cosiddetto [...] Park», una spianata di [...] dagli sponsor, è rimasto chiuso per tutta [...] ieri, accessibile solo ai detective [...]. Verrà riaperto stamane? Chissà, [...] ad esclusivo uso e consu-mo degli sponsor [...] ma ieri si sono succedute le pole-miche [...] è uno spazio aperto, [...] senza alcun accredito, tra il centro stampa, [...] dove si svolgono le [...] sport e il grattacielo del-la Cnn, il [...] Ring» che gli organizzatori hanno delimitato nel [...] in questi giorni il [...] e più televisivo del mondo (e infatti [...] è andato in tv, [...] alla nuotatrice Usa Janet Evans: [...] Janet parlava, sullo sfondo si è visto il [...]. Nelle loro ripetute conferenze [...] presiden-te del comitato organizzatore Billy [...] sia il suo collaboratore A. [...] hanno dovuto amaramente ammettere [...] parco non era a prova di bomba, [...] come un luogo aperto al pubblico dove [...] incontrarsi nel più puro spirito olimpico». Che poi questi incontri [...] gadget di [...] e chi più sponsor [...] metta, è ben poco «olimpico» ma oggi, [...] tragedia, passa in secondo piano. Inutile dire che, nel [...] altri allarmi si sono suc-ceduti. Noi ne abbiamo personal-mente [...] alle 6 di mattina, su Harris [...] a 100 me-tri dal [...] artificiere ha lavorato per alcuni lunghi mi-nuti [...] pacco abbando-nato per terra, vicino a un [...] polizia bloccava [...] e teneva lontani i [...]. Poi, il tecnico ha [...] allarme. /// [...] /// Se al villaggio molti [...] nulla, e apprendono la noti-zia quando si [...] rispondono con una strana calma: gli stadi [...] fa il tifo come se niente fosse. Verso le 11 entriamo [...] Georgia Dome, è in corso [...] di pallacanestro femminile: partita [...] cartello, eppure [...] molta gente, molta allegria, [...] addi-rittura la [...]. Le immagini dei monitor, [...] ci mo-strano lo Stadio Olimpico: parte una [...] femminile, la Perec la vince in scioltezza, [...] nonostante la pioggia battente [...] bas-se che ieri hanno reso Atlanta si-mile [...] Milano [...] novembre (ma molto più brutta, e molto, [...]. Nel primo pomeriggio il Cio [...] gli spettatori so-no 80. Sempre il Cio annuncia [...] membro della famiglia olimpica, [...] dirigenti né volontari, è tra i [...]. Intorno alle 14, il [...] bloc-ca sulla cifra di due morti e [...] ricoverati: tutti gli altri, colpiti in modo [...] di-messi. Arrivano le reazioni, le [...]. La più curiosa è [...] della Palestina: «Sono coster-nato. Gli autori di questo [...] che non vogliono vivere in pace. Continuiamo i Gio-chi per [...] olimpi-co». Billy [...] il provvisorio cu-stode di [...] ad apparire in tv con la faccia [...]. Dice che [...] «non ac-cetta di essere [...] ma capisce benissimo an-che lui che il [...]. Dal villaggio rimbalzano voci, [...] e quella più sin-cera e impressionante viene [...] Roberto Chiappa: [...] che non ci [...]. Intanto, per quello che [...] dei cronisti è reso ancora più surreale, [...] centro stampa è stato chiuso, riaperto e [...] volte. Le co-de agli ingressi diventano [...] i [...] (riportati al [...] di [...] successivo [...] al Jumbo) suonano anche se [...] in tasca una moneta da 10 [...]. È il prezzo della [...] angoli di Atlanta sono aperti, senza controlli, [...] ovvia in qualsiasi città co-sì vasta? [...] continua, certo: a suon [...] medaglie, e di paura. Aboliamo i Giochi ormai si [...] perso lo spirito [...] 2. Ma la giornata più [...] Olimpia-di è iniziata alle 9. DA UNO DEI NOSTRI INVIATI ALBERTO CRESPI ORMAI MI sembra che si pos-sa parlare [...] quindi, drammaticamente, di costante. Perciò di fronte al [...] terroristici in occasione delle Olimpiadi credo che [...] opportuno porsi delle do-mande, [...] per [...] di capire il senso [...]. Ma-gari [...] alla lontana, incominciando da quel [...] cari-co e sovraccarico di suggestivi ri-chiami, evocativi. Qualcosa di [...] esotico, riconduci-bile al fascino [...] di quel [...]. Le ragioni allo-ra sono [...] parte nelle ragioni stesse della moderna riesu-mazione [...] laica religiosità nostalgica (come ogni archeologia, del [...] di ripristinare quello spiri-to medesimo che nel [...]. Si trattò di una misti-ficazione [...] (mettere as-sieme lo Zeus crisoelefantino e il Cristo patito [...] plurimillenario: una bella impresa. È probabile che sia [...] di più [...] oggi centenaria, se non [...] alle analoghe, complemen-tari, operazioni di restauro e [...] soprattutto di falsi-ficazione, che tanto andarono di [...] metà del se-colo scorso, specie con i [...] in Francia, inventata da [...] o il bor-go medioevale [...] Torino, [...] dal [...] per non parlare [...] di Corfù, per [...] Sissi, volendo citare alcuni [...] congeniali al caso). Scenografie buone da ballo [...] girarci un film in costume, ma scenografie, [...] di Di-sneyland. Questo è il senso che [...] fin [...] nel 1896, le moderne Olimpiadi: [...] sovra-struttura cerebrale, da belle [...] per giustificare [...] e un [...] folle realizzazione di uno spettacolo, [...] Ballo Excelsior re-grediente, a rovescio, con i coreo-grafi attenti [...] al borderò, agli incassi, [...] più che al famoso e [...] quanto inconsistente, «spirito». Se questo è [...] qual-cosa di cui, onestamente, meravi-gliarsi? O è meglio continuare a fin-gere di non sapere? Mi [...] di ri-petere cose che ho già scritto su queste [...] ma pare che ci sia davvero una resistenza a [...] capire. Domanda: cosa [...] in co-mune con le Olimpiadi [...] da Pindaro? Basta, a [...] con-to, la più banale e [...] com-parazione: allora in occasione dei Giochi, se [...] una guerra in cor-so, questa [...] sospesa, per con-sentire lo svolgimento delle gare. Il rituale faceva parte [...] mitologia che lo corroborava, di quella religione [...] la civiltà greca. Non a caso ve-nivano [...] gli atleti ma sì i poeti e [...] gli artisti, poiché quello era il com-pendio [...] cultura che teneva in egual rispetto [...] e il corpo. Son cose tanto note che [...] si vergogna a [...] (ci si vergogna a [...] rammentare). Queste nuove Olimpiadi hanno [...] il loro caratte-re affatto diverso: tre edizioni [...] via delle guerre mondia-li. /// [...] /// Così la peggior po-litica [...] per [...] quale megafono pro-pagandistico: la [...] segno di potenza, non però atletica, bensì [...]. Berlino, nel [...] fu il primo caso clamoroso, [...] uso dimostrativo (conti fatti sen-za [...] che nella fattispecie si chiamava [...]. Ma la vera evo-luzione, [...] di tutte le maschere indossate dai mercanti [...] è avuta negli ultimi [...] tra le illuse speranze [...] Londra [...] e il naufra-gio morale di Atlanta [...] come un trasloco da Olimpia, [...] di Zeus al circo di Roma, ai [...]. Così lo stadio, luogo [...] è trasformato in un sanguinario o ci-nico [...] di grida di guerra. Non è retorica se [...] mezzo i morti. [...] dunque, un aereo esploso alla [...] da New York. Ieri una bomba nel parco [...] di Atlanta. Adesso anche le «agen-zie» [...] dei fatti che si sono succeduti negli [...]. La memoria sembra essere [...] sentiamo di-re, i morti di Monaco nel [...] Ri-cordate, [...] a Los Angeles nel 1984 i tentativi [...] Ricordate Seul nel 1988? Aggiungo io: non [...] episo-di più gravi, che segnarono la mor-te [...] del-le Olimpiadi. O, se si preferisce, [...]. Parlo delle due edizioni [...] tra Urss e Usa, vero atto di [...]. [...] tutti sappiamo che i Giochi [...] diventati un «af-fare», spesso condotto senza scru-poli, ove [...] è il profitto economico. Che senso sportivo ha [...] sui giornali che i soldati sono tre [...] degli atleti, e che queste sono le Olimpiadi [...] come tali passeranno alla storia? Ha senso, [...] perché Ro-ma venga «blindata» fra otto anni? Ha [...] questo ballo in maschera, questa convivenza (connivenza?) [...] le varie forme di terrorismo? Non è [...] terroristico il tanto de-cantato «spirito» [...] terrori-smo enfatico e cinicamente [...] Io [...] penso su. [...] Parla la nuotatrice Usa [...] Evans: «Che tristezza ma noi continuiamo» DAL NOSTRO INVIATO [...]. La prima atleta a [...] è stata Janet Evans, la nuotatrice statunitense: [...] la stava intervistan-do in uno studio le [...] sul [...] Park dove è esploso [...]. Le immagini, che la [...] ha mandato in onda [...] tormentone, sono ab-bastanza impressionanti: si ve-dono in [...] Evans e il giornalista che la sta [...] le luci del parco e della notte [...] Atlanta. [...] si vede un lampo, [...] scoppio, lo studio trema e Janet Evans [...] le mani al viso e fugge ter-rorizzata. La mattina, ovviamente, la Evans [...] sempre dalla [...] che ha [...] dei Giochi e, sembrerebbe, [...] legate ai Giochi. Come testimone oculare, e co-me [...] negli Usa (tra [...] è stata protago-nista del momento [...] emozio-nante della cerimonia [...] è stata lei [...] tedofora che ha portato la [...] fin nelle mani di Muhammad Alì), Janet fa audience. Ecco il suo racconto poche [...] dopo [...]. Non ho ca-pito subito che [...] una bomba. Anzi, sinceramente, ho pensato [...] terremoto. E la pri-ma reazione [...] di lì, correre verso la porta. Poi ho ca-pito, mi [...]. Non ho potuto tornare [...] per motivi di sicurezza. Nessuno poteva lasciare la [...]. Ho dormito nella stanza [...] i miei familiari, [...] in centro, quindi non [...] ci siano state al villaggio. Non vedo [...] di [...]. Vorrei parlare con i [...] come stanno. Anche se bisogna dire [...] è forse la parte più sicura di [...]. [...] che Janet non dimenticherà [...] ragio-ni belle e per ragioni brutte: è [...] protago-nista della cerimonia, ma in ga-ra non [...] bene an-che se [...] del pubblico americano per [...] inal-terato. Le gare sono andate [...]. Ma, par-lando in generale, [...] Olimpiadi belle, la cerimo-nia [...] è stata stupenda. Ora questa tragedia getta [...] tristezza su tutto». Inevitabile [...] un pare-re sulla decisione [...] Giochi Olimpici, anche se la ri-sposta è [...] «Bisogna [...]. Certo, gli atleti risen-tiranno di [...] simile tragedia. Ma penso che gli [...] e più motivati -non parlo per me [...] è finito -riusci-ranno a relegare il dolore [...] della coscienza. È giusto provare tristezza, [...] poi è assolutamente in-dispensabile concentrarsi sulla propria [...]. /// [...] /// È giusto provare tristezza, [...] poi è assolutamente in-dispensabile concentrarsi sulla propria [...]. (0)
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