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[...] Doug [...] SCEGLIE LA CURIOSITÀ [...] facile votare [...] ALICE [...] americani votano martedì per il [...] degli Stati Uniti. Ma almeno un milione [...] Usa ha già votato. Sono gli americani residenti [...]. Essere residente [...] non toglie il diritto [...] quattro anni per il presidente degli Stati Uniti. In che cosa consiste [...] Prima di tutto bisogna chiedere, almeno un mese [...] al consolato america-no, un [...]. Vale a dire una [...] il cittadino «assente» dal paese il giorno [...]. Il residente [...] che sa di non [...] essere negli Stati Uniti il [...] novembre [...] già ricevuta, com-pilata e rimandata [...]. Sono quelli che dicono [...] a coloro che gli chiedono: «Quando parti?». Una scheda «assente» è [...]. Sembra la cosa vera, [...]. Sì, perché, ogni quattro [...] Stati Uniti, si vota non solo per il [...] vicepresidente degli Stati Uniti ma per tutta [...] Camera, [...] ter-zo del Senato, e per tutte le [...] vanno dal giudice muni-cipale al tesoriere dello Stato, [...] accusatore, al giudice del-la Corte suprema statale. E si votano anche [...] variano di stato in stato e che [...]. Ogni stato, naturalmente, ha [...]. E ogni cittadino deve [...] dello stato in cui formalmen-te risiede. Il concetto è che [...] è comun-que legato ad [...] gli Stati Uniti. Ma che cosa succede [...] non arriva? La posta, dentro e fuori [...] Stati Uniti, non è sempre perfetta. Oppure prendiamo il caso [...] americano che solo [...] momento si rende conto [...] delle elezioni non sarà a ca-sa. Che fare? Nonostante nelle ele-zioni Usa [...] sia alta, per [...] il voto si tra-sforma in [...] privilegio, in un deside-rio di partecipare dovuto probabil-mente alla [...]. [...] un rime-dio sia per [...] sia per il turista per caso. Si chiama il [...] il «voto scritto». La scena è questa. Il cittadino americano si [...] più vicino consolato americano, do-vunque esso sia. Naturalmente è inu-tile presentarsi [...]. Non si vota ancora [...]. Ma si può mandare [...] corriere. /// [...] /// Alcuni giorni fa il [...] caso ha cercato e trovato il consola-to [...]. Avrà fatto una fila composta [...] altri americani ognuno con la [...] storia, ma uniti dalla voglia [...] esercitare un diritto. Ha poi presentato il [...] chiesto, senza dare tante spiega-zioni, di votare [...]. In pochi minuti si [...] un foglio con la scritta [...]. Fa impressione votare in [...] in un altro paese, in due minuti, [...] degli Stati Uniti. Il voto per iscritto [...] perché si vota, in questo caso, solo [...] e il vicepresidente. Il voto detto [...] è molto più completo perché [...] tutte le altre alternative. Ma [...] è che si riesce a [...] anche [...] momento, con estrema semplicità. Il momento [...] è quando si apre, [...] la linea tratteggiata, la scheda e la [...]. La scheda, in questo [...] piccolo pezzo di carta in cui sono [...] Presiden-te, Vicepresidente, Senatore». /// [...] /// È così semplice che [...] nella terza elementare. Ac-canto ad ogni parola [...] una riga. Sulla riga, a penna, [...] nome del proprio candidato. Poi basta pie-gare una scheda, [...] in una bu-sta e [...]. Il voto [...] per gli americani, è un [...] politico. Vuol dire «Ci sono [...]. È un modo per [...]. Si vota per nostalgia. È an-che la cosa [...] mondo. Nove star per un [...] Il [...] cambierà anche il futuro politico di [...] Powell. Ci sono almeno no-ve [...] piano -oltre a Clinton e [...] -che hanno giocato un [...] questa campagna elettorale e che dal risultato [...] un verdetto sul proprio futuro persona-le. Vediamo chi sono e [...]. Hillary Clinton [...] da compiere nel [...] una figlia quindicenne, alle spalle [...] carriera da avvocato di grido. [...] odiata dalla maggioranza degli americani, [...] da una mino-ranza, indifferente a nessuno. [...] anno si è fatta da [...]. Ha cercato di comparire [...]. Solo un discorso, quello [...] di ago-sto, tutto sulla famiglia e sui [...]. Un grande successo. Se Clinton vincerà con [...] Hillary tornerà in scena. Assumerà di nuovo il [...]. E forse tirerà fuori [...] vecchia idea che sembrava accan-tonata: la riforma [...]. /// [...] /// È il capo della [...]. [...] che ha portato il suo [...] a vincere le elezioni parlamenta-ri nel [...] su una linea radicale di [...] basta stato sociale, basta tasse, basta potere centrale del [...]. È un uomo del Sud, [...] Georgia. Ha 53 anni, sposato, [...]. [...] è presidente della Camera. Non si è candidato [...] Stati Uniti perché riteneva di non avere [...] Clinton. Odia [...] che ritiene un burocrate [...] mo-derato repubblicano. Non ha fatto nulla [...] in campagna elettorale, e [...] lo ha danneggiato. Il suo calcolo poli-tico [...] di [...] e poi il logoramento [...] durante il secondo man-dato di Clinton. [...] conta di [...] arrivare al 2000 con un [...] democratico indebolito e inca-pace di trovare [...] di Clinton. E di [...] così presentare come [...] uomo politico carismatico a li-vello [...]. Il suo calcolo però [...] riesce a mantenere la Presidenza della Camera. Cioè se i repubblicani [...]. /// [...] /// Ex giovane leone democratico. /// [...] /// [...] un esponente del-la sinistra del [...]. [...] il capo dei deputati democratici. Negli anni settanta era [...] Kennedy. Poi, [...] tentò il gran-de salto [...] corse per la Presidenza degli Stati Uniti [...] nettamente, alle primarie, da Mike [...]. [...] un sostenitore di Clinton [...] occasione lo ha anche critica-to. Per esempio lo ha [...] -quando Clinton ha firma-to, in agosto, la [...] il [...]. E lo ha criticato -da [...] -quando Clinton ha po-sto il veto su una legge [...] proibi-sce [...] terapeutico illimitato. La [...] condizione personale è op-posta a [...] di [...]. Se I re-pubblicani manterranno la [...] alla Camera, [...] sarà chiuso. Se invece i repubblicani [...] diventerà pre-sidente della Camera, [...] Stato, e si troverà in posizione discreta [...] 2000, a sfi-dare Al Gore alle primarie [...]. E riprendere la corsa [...] Casa Bianca. /// [...] /// [...] anni, ex generale, ex [...] ex ragazzetto nero del Bronx, ex eroe [...] Vietnam, [...] vincitore della guerra del Golfo, ex candidato [...] presidenza degli Stati Uniti. Powell è il primo [...] assunto un ruolo di primo piano nella [...] in quanto esponente della comuni-tà nera. È repubblicano ma piace [...]. Cosa si aspetta da [...] Paradossalmente, si aspetta la sconfitta dei repubblica-ni. Se Clinton sarà presidente [...] prenderanno la mag-gioranza alla Camera, i repubblica-ni [...] e [...] e si troveranno alla [...] nuovo leader. /// [...] /// Gore è ar-rivato alla [...]. Stava col movimento studentesco [...] alla guerra in Vietnam. Però finì lo stesso [...] al fronte dal [...] al [...]. Gore è entrato a far [...] del Parlamento nel [...]. Nonostante la grande esperienza [...] Gore [...] ancora è un mistero politico. [...] chi dice che abbia di [...] intelligenza fulminante. Che sia lui la [...] Clinton. Ma [...] chi anche chi lo trova [...] «moscio», senza nerbo. Una specie di [...] democratico. Da queste elezioni non [...] le vincerà comunque. Da stase-ra però inizia [...] vera, la più importante della [...] vi-ta: quattro anni di [...] in mostra e conquistar-si la «nomination» democratica [...]. /// [...] /// Sessantenne ex giocatore di foo-tball, [...] puro. Sposato, quattro figli, una ventina [...] nipoti, tutti esibiti sui palchi della campa-gna elettorale come [...] del-la famiglia conservatrice e felice. [...] teorico della riduzione fiscale [...] scelto da [...] come vi-ce, nel tentativo [...] alla propria campagna elettorale. Non riuscito nello scopo. Però se i repubblicani [...] della Camera e [...] uscirà di scena, non [...] che il partito -se non si fiderà [...] Powell [...] di altri esponenti centristi -finirà per scegliere [...] lea-der nazionale. /// [...] /// È uno della generazione [...]. Ha fatto la seconda [...]. /// [...] /// Oggi ha 75 anni [...] rie-lezione nel suo collegio [...] del Nord Carolina. Ma stavolta rischia: un [...] anni, un certo [...] lo ha sfidato e [...] che [...] un testa a testa. Se [...] perde è la [...] fi-ne politica. /// [...] /// Ha 44 anni è [...] Bob Kenne-dy ed è deputato da 10 [...]. Non dovrebbero esserci problemi sulla [...] rielezione. Jo però vuole qual-cosa [...] successo molto for-te. Sulla base del risultato [...] tra due anni per diventa-re governatore del Massachusetts [...] governatore è re-pubblicano) e prendere il posto [...] Ted nel grande scenario nazionale. Dick Morris Cinquantenne ex [...] Clinton ma anche di Hel-mes. Un tecnico puro. Venuto su alla scuola [...] New York e poi cresciuto tra le campagne [...] Stati del Sud. [...] un ma-go della campagna elettorale. Ha organizzato anche [...] campagna di Clinton ed [...] artefici del successo. Forse il principale artefice. Però non ne raccoglie [...] agosto, duran-te la Convention democratica, un giornalaccio [...] storia di lui e una prostituta alla [...] segreti della Casa Bianca. Morris si dimise immediata-mente. Comunque vada, la carriera [...]. Clinton però, se vince, [...] modo per sdebitarsi. Susan [...] È una signora di 41 [...] . Aspetterà i risultati davanti ad [...] piccola te-levisione nella [...] cella di una pri-gione di [...] Rock, Arkansas. Già, Susan è [...] vittima del [...] lo scandalo [...] che i repubblicani hanno [...] Clinton in campagna elet-torale. Susan è stata condannata [...] repubblicano a pa-recchi anni di prigione e [...] di barattare il per-dono del giudice in [...] dichiarazione che incastrasse Clin-ton. Susan conta sulla riconoscen-za del [...] che potrebbe [...] la grazia. DAL NOSTRO INVIATO PIERO SANSONETTI IL RETROSCENA Quando ha perso [...] le elezioni? Forse molto [...] in campo Cinque tesi per una corsa [...]. Quali sono stati i [...] campagna che si conclude oggi? O, per [...] quale punto di questa batta-glia Bill Clinton [...] salvo clamorose sorprese, il viatico per il [...] Le [...] grafiche dei sondaggi di [...] mesi non sembrano in verità offrire grandi [...] proprio in questo lasso di tempo, vogliano [...]. Sicchè su un fatto [...] degli osservatori sembra oggi concordare. Bill Clinton ha vinto [...] la [...] corsa prima ancora che [...]. Prima, quando? Diverse sono, [...] le scuole che si confrontano. E di qualche utilità [...] vigilia di un voto da tutti ritenuto [...] le opinioni. Una fredda notte Prima tesi [...] dello [...] down»): Clinton ha vinto allorchè, [...] una fredda notte [...] inverno, le trattative sul bilancio [...] e, in un clima da [...] venne annunciata la temporanea «chiusura» [...] man-canza di fondi -di molti segmenti del governo federale. Il presidente in ca-rica, [...] teoria, ha posto in quel momento le [...] trionfo, perchè in quel momento la «rivoluzione [...] ha, di fatto, compiuto [...] le è stato fatale. E perchè [...] di questo sconfitta -co-me, [...] una celebre poesia di Coleridge, [...] esperti de-finiscono la «maledizione» che ha costantemente frustrato le [...] presidenziali di Bob [...] -il vec-chio leader del Senato [...] è mai in effetti riuscito a liberarsi. Seconda tesi (detta del [...] capito subito»): Clinton, in realtà, ha vinto [...] dello [...] down» federale, ma ancor [...] dalla propria reto-rica rivoluzionaria -i repubblicani di [...] hanno deciso di sforbicia-re, [...] di «ri-sanamento», i bilanci di una storica [...] assistenziale. Ovvero: di [...] mano, con piglio giacobino, [...] Medicare (sanità per gli anziani) che non per [...] tutti definito -chi lo tocca muore -il [...] politi-ca americana». Clinton avrebbe in-somma vinto [...] cui i repubblicani, trionfatori delle elezio-ni di [...] sono convinti [...] ricevuto dagli elettori un [...]. E, com-portandosi di conseguenza, [...] spalancato di fronte a Clinton -e [...] viene una ter-za tesi, [...] o, più prosaicamente, del «queste ele-zioni le [...] Dick Morris» -la pos-sibilità di riconquistare stabilmente il [...] politico. Momento chiave di un tale [...] discorso sullo Stato [...]. Quello in cui Bill Clinton, [...] centrale della po-litica repubblicana, solennemente [...] di fronte alla Storia ed agli elettori, la fine [...] del «big [...]. Quarta tesi (detta del [...]. Queste elezioni -so-stengono in [...] ha vinte Bill Clinton ma, più semplicemente, [...] Bob [...]. E le ha perse [...] ancora nelle vesti di leader del Senato, [...] alle telecamere la [...] rispo-sta al discorso presidenziale [...] Stato [...]. È stato in quel mo-mento [...] dai media, appunto, come «tale [...] the [...] racconto dal sepolcro -che il [...] candidato repubblicano ha come pietrificato, negli occhi e nelle [...] la propria immagine di «zom-bie» [...] politica. Tanto che a ben [...] sarebbero serviti tutti i numerosi tentativi [...]. Per gli americani, [...] sa-rebbe rimasto quello che [...] e soporifero professioni-sta della politica, troppo anziano [...] troppo privo di carisma (a qualunque espediente [...] aspirare al trono. In una parola: come presidente, Bob [...] era invendibile. Lo era al punto [...] scorso aprile, un notiziario satirico annunciò la [...] dimettersi dal Sena-to per gettarsi come «just [...] un uomo qualunque, [...] della contesa per la Casa Bianca: «Bob [...] -disse [...] con inappuntabile crudeltà -ha [...] Hill per dedicarsi anima [...] fino a ieri considerata [...] Bill Clinton». Lo show della convenzione [...] San Diego, il suo im-provvisato matrimonio con le teorie [...] im-personata da Jack [...] i mille co-mizi di [...] dibattiti televi-sivi -tutti prevedibilmente dominati dal suo [...] sarebbero state che tappe verso una sconfitta [...]. Di fat-to, formalità senza [...]. La buona sorte Quinta [...] «buona sorte» o del «ringraziate Alan [...]. Quella che, negando ogni [...] processo elettorale in corso, [...] sancisce [...] di tutte le summenzionate [...]. Vale a dire: queste [...] state vinte da Clinton nè perse da [...] ma do-cilmente guidate da [...] editoriale del [...] chiamava ieri «gli dei [...] economico». Domani, nel mo-mento della [...] diceva compunto il quotidia-no [...] «dedicate un pensie-ro al [...] George [...]. E ram-mentavi di come, [...] della guerra del Golfo» [...] sfortuna di andare al voto sotto il [...] lunga recessione. O meglio: nel pieno di [...] ripresa i cui effetti non sarebbero stati captati [...] che qualche mese più tardi. A Clinton -dice il [...] -è invece toccato in [...] inverso. Ed oggi questo stesso [...] di sven-tolare di fronte agli elettori meriti [...] posti di lavoro, [...] in crescita) che «con [...] sono suoi». O meglio, che sono [...] senso che, abbandonando ogni proposito di «cambiamento», [...] con spirito conservatore assecondare la ripresa che [...] George [...] era in effetti cominciata. /// [...] /// O meglio, che sono [...] senso che, abbandonando ogni proposito di «cambiamento», [...] con spirito conservatore assecondare la ripresa che [...] George [...] era in effetti cominciata. (0)
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