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Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Unità 2-Nazionale del 1998»--Id 1669260925.

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Non si ferma la corsa [...] dalla costa nordafricana. Non si fermano le [...] clan-destini intercettati e in attesa di rim-patrio. Non si ferma nemmeno [...] soluzioni internazionali. Ma soprattutto non si [...] politica. [...] alla sinistra questa volta, [...] significato del valore della solidarietà. La franchezza di questa discussione (Giorgio Napolitano non si è sottratto a una «autocritica» sui [...] dei centri di accoglienza per [...] immigrati) co-stituisce [...] a ben guardare, una risposta [...] speculazioni di una destra che sa solo invocare misure [...]. Pare così andare delusa [...] «prevalgano toni di-versi» con la [...] «Il Corriere della sera», [...] ha dato la [...] disponibi-lità a un tavolo [...]. Il governo, a costo [...] insiste nel «tracciare una linea di demarcazione [...] immigrazione legale ed immigra-zione clandestina». Romano Prodi lo [...] «il manifesto» lo aveva [...] di solidarietà e [...]. Sulla stessa linea, il [...] Na-politano di un dialogo con il com-pianto monsignor Di [...] a suo tempo a [...] «Non si pratica la [...] in Italia dei clandestini condanna-ti a vivere [...]. Soli-darietà non è accogliere [...] è piuttosto riuscire [...] reali prospettive di inserimento [...] nella società civile». Né il [...] la [...] storia di uomo della sinistra. Non è soltanto una disputa [...] principii. Dipende dalle scelte di go-verno [...] già oggi si compiono la possibilità di portare a [...] regime la nuova legge [...] coerentemente le nor-me. È del tutto evidente [...] che stanno esplodendo tra gli im-migrati raccolti [...] acco-glienza siciliani non sono provocate soltanto dalle [...] affollamento ma an-che, se [...] timore di dover essere rimpatriati. Ma cosa suc-cederà se, [...] quando [...] dei primi immigrati intercet-tati, [...] accettati dai rispettivi paesi? La norma vuole [...] con [...] a la-sciare [...] entro 15 giorni, che [...] che gli organizzatori criminali del traffico dei [...] una sorta di lascia-passare verso gli altri [...]. ///
[...] ///
Che sempre più stanno [...] di nego-ziati globali di cooperazione. Come quello di oggi [...] Tunisia, il paese con il quale più aspri [...] con-trasti. Riuscirci significherebbe cominciare a [...] già nei paesi di [...]. E non [...] P. Bologna è sempre stata [...] capacità di governo. Possibile, allora, che proprio Bologna [...] di traverso a quel tanto di solidarietà [...] provvedimenti necessariamente severi per control-lare e combattere [...] Costituiscono per la si-nistra, i centri in cui [...] che non è solo questione di ordi-ne [...] passato, ma si è capaci di garantire [...] a quanti pure debbono essere rimpatriati nei [...]. Tanto più ha sorpreso [...] Giorgio Napolitano abbia indicato anche Bo-logna tra le città [...] mesi, hanno frapposto «grosse difficoltà di carattere [...] e alla organizzazione dei «Centri di permanenza». Possibile? «Possibi-le, ma se [...] può ignorare le ragioni di preoccupazione, deve [...] coerenti con i valori che [...]. Non si copre, il primo [...] della città [...] che precisa di non riferirsi [...] «ai Comuni, ai [...]. [...] è localizzato nel territorio [...] Castiglione [...] Pepoli che è, sì, vicino a Bologna [...]. [...] le mani, e invece Vitali [...] intervenuto, prima ancora della denuncia del ministro, presso gli [...] primi cittadini della provincia perché non si oppongano e [...] contribuiscano a fa-vorire [...] di permanenza. Anche se, alla fine, il [...] il prefetto compia», risponde. Ma incontrerebbe il consenso [...] «Ne sono convinto. Questa città ha una [...] e di solidarietà che non teme difficoltà [...]. Già, perché a sentire Vitali, [...] più che altro di un equi-voco. Spiega: «Quel che più preoccupa [...] cittadini è una certa [...] attività illegali e la microcriminalità. Un timore che non ha [...] nei confronti di questi centri, [...] solo perché sono custoditi ma proprio perché [...] è la con-dizione per affermare [...] della legalità a cui [...] si ispira il rapporto tra [...] città e [...] extracomu-nitaria». ///
[...] ///
Ma da parte degli [...] ospiti in un centro di accoglienza del Comune, [...] chiesto protezione dai propri connazionali [...] clandestina dediti ad attività [...]. Non a caso è stata [...] rivolta degli [...]. Di gente, cioè, regolar-mente [...] che nessuno più vuol fare e [...] va integrandosi con il [...] città. Per Vi-tali è la [...] legge [...] deve essere at-tuata fino [...]. Anche nelle parti intanto [...]. È il caso del [...]. [...] le norme legislative con [...] di un consigliere aggiunto [...]. ///
[...] ///
Se lo gradiranno, in-contrerò [...] vittime del porto di Genova». Livia Turco, ministra degli Affari Sociali, [...] dive-nuta in questi giorni infuocati sul [...] una dei politici italiani [...] apprezzati nel Paese ma-ghrebino. La ragione è in [...] con Prodi e Napolitano», precisa Livia Turco [...] al governo di Tu-nisi, e riportato con [...] tutti i quotidiani loca-li, in segno di [...] morte dei cinque immigrati tunisini nel rogo [...] «La bat-taglia contro [...] clandestina -sottolinea la ministra [...] deve in alcun modo far venire meno [...] solidarietà e [...]. In Tunisia è stato [...] gesto di solidarietà per le vittime della [...]. Qual è [...] «Che esistono principi [...] il primo dei quali è [...] rispetto della vita umana. Ebbene, nella tra-gica vicenda [...] Genova [...] me pare che sia i mass media [...] abbiano tralasciato o comunque messo in secondo [...] fondamentale. Ciò che [...] messaggio di solidarietà ai [...] la massima decisione [...] illegale non significa rinunciare alla [...] dei diritti umani fondamentali». È possibile che [...] le sue isti-tuzioni, [...] pubblica rea-giscano sempre con paura [...] diffi-denza quando sulle nostre coste sbarcano centinaia o migliaia [...] disperati. Da cosa nasce questa [...] può essere supe-rata? «Non sarei così assolutista [...]. Nella reazione degli italiani [...] ondata immigrato-ria [...] angoscia, paura, ma anche [...]. E tuttavia non va [...] di memoria storica [...]. [...] «Sì, ci siamo dimenticati [...] stati, vale a dire un Paese di [...]. Abbiamo cancellato [...]. È un fatto grave, [...] dob-biamo imparare è fare i conti con [...] è guardare [...] che sbarca sulle nostre [...] a un pericolo contro cui ergere delle [...]. Di una cosa so-no certa: [...] parlare di una crescita vera in questo campo solo [...] il dibattito non sarà più centrato sulle espulsioni di [...] ma prevarrà invece la capacità di fare i conti [...] che ci è ac-canto». ///
[...] ///
Il compito della politica [...] aiuti i cit-tadini a capire gli [...] e costruire mediazioni positive. Conoscere per capire, capire [...] de-monizzazione e valorizzare, invece, le diversità. Solo così riusciremo a diventare [...] Paese in grado di go-vernare [...] per quello che è: un [...] strutturale [...]. Ma la politica è «attrezzata» [...] svolgere [...] fondo questo [...] «Se penso al dibattito [...] sul documento [...] del governo in materia di [...] dovrei dare una risposta negativa. Si è trattato di [...] perduta e per grave [...]. [...] del Polo, e la [...] polemica, si è tutta [...] cogliere la grande novità di [...] al fenomeno immigratorio con-tenuta nel documento: un approc-cio, cioè, [...] emergenziale ma at-tento a mettere in evidenza gli [...] questi operare una seria program-mazione, [...] ad esempio, le [...]. [...] Polo invece di fare propaganda [...] colto questa occasione di di-battito avrebbe scoperto una cosa [...]. Quale? «Abbiamo e avremo [...] di immigrati. Ne avrà biso-gno [...] sistema produttivo ma anche [...] per un arric-chimento culturale, di civiltà, che [...] un confronto tra di-verse identità culturali, etniche, [...]. [...] ha sottovalu-tato [...] del terzo capitolo del documento [...] programmazio-ne: quello che riguarda [...]. [...] obiettivo che ci sia-mo prefissi [...] quello di [...] positive tra i [...] gli immigrati. Perché si comprenda che quella [...] di colore [...] è una minaccia ma può [...] per tutti noi una ricchezza. Pur-troppo [...] ha liquidato tutto questo in [...] sprezzante, [...] come cattivo [...]. Umberto De Giovannangeli I [...] Dipendono dalla perdita di memoria Parla una [...] del campo di Agrigento, lancia un appello [...] Livia Turco e Anna Finocchiaro «Se torno in Marocco [...] IL RACCONTO [...] AGRIGENTO. Decidere un giorno di [...]. Passare ore a pensare al [...] e a quello che [...] oltre quella li-nea di confine. Oltre il Canale di Sici-lia [...] quelle poche miglia che separa-no [...] del Nord [...] e [...]. Francia, Olanda, Germa-nia, lavoro, una [...] vita. O una vi-ta, finalmente degna [...] essere vissu-ta. Lasciare il vil-laggio e [...]. Chiameremo [...] protagonista di [...] una ragazza marocchina di [...] scappata dal suo paese e [...] del centro di trattenimento di Trapani. Per lei si è [...] che chie-de alle ministre Anna Finocchiaro [...] Livia Turco, di impedire il suo [...] attraverso un atto di [...]. Perché [...] è [...] una donna da scacciare per-ché [...] di vergogna. È la don-na che [...] famiglia ed è fug-gita. È la schiava che ha [...] terra. È la ribelle che [...] legge [...]. È la «Nadia» di Tahar Ben [...] una donna che lotta [...] solo per esistere. La pelle oliva-stra, il [...] e il corpo robusto, [...] vive-va in un [...] pove-ro del sud del Marocco, [...] i genitori, [...] lei non voleva più [...] esi-stere. Per lei il destino [...]. Dalle antiche regole e dai [...] della [...] comunità. [...] un giovane, un uomo disposta [...] orga-nizzare una grande cerimonia ed [...] festa, e [...] mostrare a tutto il vil-laggio [...] lenzuolo virginale. Final-mente sporco di sangue. E diventare sposa e [...] serva. Tra-sformarsi in una donna senza [...] fie-rezza. Rispettare il codice dei [...] i capelli, non masticare gomme americane, non [...] e imparare [...] della pazienza: una necessità [...] araba. Una vita di umi-liazioni. Ho riflettuto spesso sul futuro [...] non riuscivo ad [...] perme». [...] la decisione: partire. Alla gente dissi che [...] Casablanca a tro-vare dei parenti, e invece. Il bus prese altre [...]. [...] fece mille tappe, visitò [...] le città che dal Marocco vanno verso [...]. Un grande viaggio, posti [...]. Comincia-vo a sentirmi viva, [...] me. Ero inebriata». [...] a [...] in Tunisia, con un [...] vomita diesel sulle strade polverose. [...] il sogno, il porto tunisino [...] grande fuga, [...] porta [...] verso [...]. Sulle sue banchine [...] per un milione di lire [...] portano [...]. [...] riesce [...] un «imbar-co», paga il suo [...] e insieme ad altri cinquanta disperati tenta la for-tuna. Faceva freddo, avevo pau-ra, le [...] non passavano mai e intor-no non vedevo la terraferma: [...] mare, mare e cielo scuro. Certo, il ca-pitano ci [...] un certo punto della traversata avrebbe sfa-sciato [...] il motore. Do-vevamo solo aspettare la [...] ci avrebbe trascinati fino in Sicilia. Fu un [...] la [...] non [...] più acqua da bere. Non ho mai avuto tanta [...] in vita mia. Poi è arrivato un [...] la vostra marina. [...] la mitragliera avvolta [...]. [...] questa è [...]. La giovane maroc-china è [...] di giorni fa edè stata subito trasferita [...] Trapani, [...] i centri del-la Sicilia, non certa-mente il [...]. Ero tranquilla, [...]. La visita di Dini [...] Marocco, [...] firma con Re Hassan degli accordi di [...]. Alta politica, affari interna-zionali, [...] comprendere per la ragazza [...]. Ha visitato il campo [...] chiesto di quale nazionalità eravamo. Molti non rispondevano, volevano [...] avevamo bruciato i no-stri documenti. Ma io ho detto [...] pensavo fosse gu-sto, non volevo trasformarmi in [...]. E per [...] è [...] della fine. Riconoscimento significa [...] docu-menti, [...] vuol dire ritor-no in patria. ///
[...] ///
Da quel gior-no la [...] più. Parla solo con una [...] le [...] guardiana. [...] di tranquillanti, non [...]. Per lei che ha [...] della comunità e [...] per lei che è [...] che in Marocco da secoli è as-segnato [...] il ripudio, [...] il ritorno alla schiavi-tù, [...] china e gli occhi [...]. Ho riflettuto spesso sul [...] riuscivo a [...] uno per me» «In [...] che a un certo punto avrebbero sfasciato [...] aspettare la Marina» DIRETTORE RESPONSABILE Mino [...] CONDIRETTORE Gianfranco [...] VICE DIRETTORE Pietro Spataro CAPO REDATTORE CENTRALE Roberto [...] EDITRICE MULTIMEDIALE S. ///
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Ho riflettuto spesso sul [...] riuscivo a [...] uno per me» «In [...] che a un certo punto avrebbero sfasciato [...] aspettare la Marina» DIRETTORE RESPONSABILE Mino [...] CONDIRETTORE Gianfranco [...] VICE DIRETTORE Pietro Spataro CAPO REDATTORE CENTRALE Roberto [...] EDITRICE MULTIMEDIALE S.

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Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

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La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


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Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

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Città & Regione [1975-1976*]

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Civiltà cattolica [1850-2000*]

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Interstampa [1981-1984*]

(198)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(197)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(183)

L'Orto [1937]

(161)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(190)


(185)


(203)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

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Teatro in Europa [1987-1997*]

(203)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(203)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(203)

Brescia Libera [1943-1945]

(159)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(192)


(205)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(63)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(195)

Umanità Nova [1919-1945]

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Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .