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Anche nella storia [...] il con-to dei costi [...] e non si possono mettere tutte le [...] e quelle fal-lite, nella stessa cesta. La secon-da: è vero [...] è nato come grande impresa di li-berazione [...] rivolu-zione [...] ha subito la [...] involuzione [...] e [...] negli anni [...] non negli an-ni [...]. E per i co-munisti [...] voluti [...] per riconoscere che la [...] Unione So-vietica forza democratica di pa-ce contro [...] Stati Uniti forza im-perialista aggressiva era una ca-ricatura fuorviante [...]. La terza ragione è [...] possono mettere i propri errori sul conto [...] quelli de-gli altri sul conto della morale. Si parva [...] noi socialisti ci do-vremmo [...] ab-biamo permesso che il nostro partito si [...] anni, e i comunisti non si do-vrebbero [...] ignorato per decenni i gulag? Ha proprio [...] noi di sinistra, abbiamo [...] passato qualche cosa di cui ver-gognarci, più [...]. Il fatto in-controvertibile -pare [...] che [...] da ver-gogna e pentimenti, [...] del privato, quel [...] legame ha costituito per [...] Partito [...] italiano un handicap politico insuperabi-le. Come si fa a non [...] quasi, di questa, che è [...] più grave? QUESTO non significa [...] negare il carattere spe-cifico, [...] più democratico e culturalmente più [...] del comunismo ita-liano rispetto a quello sovietico, né quella [...] è la [...] vera forza: la [...] morale militante. Ma [...] si inserisce [...] come dire, più che [...] del [...] (io ve-do tra i [...] continuità di visione politica, che fa contrasto [...] sfondo etico): e cioè la visione dello [...] avanzato -come maestoso processo [...] pacificazione della società, dalla conflittualità del ca-pitalismo [...] socialismo. Visione palingeneti-ca, dice Miriam Mafai («Dimenti-care Berlinguer»), di «una società riconciliata, senza crisi e [...]. [...] di questa visione, certo, i [...] dovevano appa-rire come volgarità piccolo-bor-ghesi. Si dà il caso, [...] visioni più mondane e ter-ra terra delle [...] loro di avere una più esatta visione [...] capitalismo moderno e delle possibilità che esso [...] compatibili con la [...] logica: sì, proprio quelle [...] Claudio Na-poleoni definiva, [...]. Sostengo, insomma, che le [...] Pci sono state doppia-mente paralizzanti per un riformi-smo [...]. Un legame con [...] Sovietica che obiettiva-mente gli precludeva [...] via del governo, e il rifiuto di [...] laica, moderna, di riforma del [...] compatibile non con la [...] decadenza, ma con la [...] prosperità; e praticabile [...] di una «democrazia conflit-tuale» [...] e non di una grande [...] progressiva verso [...] organica. Curiosa-mente, queste scelte paralizzanti [...] come scelte originali e progressiste. Non è la prima [...] vie-ne scambiata per un balzo in [...]. Una visio-ne della quale, [...] libri, emerge la nostalgia. Del re-sto, di quella [...] forti tracce, mi sembra, in zone significative [...] Pds. Essa si mani-festa, quasi [...] tenace antipatia per la tradizione, e per [...] di sociali-smo. Voglio dire il nome [...] del socialismo italiano: che mi sembra singolare [...] alcuni, esplicitamente o implicitamente, di rimuovere, nel [...] cui si ospita, con comprensibile compiacimen-to, a Roma, [...] So-cialista. Del riformismo socialista italiano [...] due libri, in-cidentalmente, e si può capire: [...] di riflessione è la storia della esperienza [...]. È ME NO persuasiva la [...] e som-marietà di un giudizio [...] finisce per identificare il so-cialismo con il [...] e [...] con [...] fase catastrofica. La mia critica al [...] non è [...]. Oc-corre tuttavia [...] in una prospettiva che non [...] domina-ta dal senno del poi. Come del resto Asor Rosa [...] «revi-sionismo socialista» degli anni Settanta si manifestavano [...] progettuale e alter-nativa [...] più pragmatica e [...]. Per una breve stagione, la [...] di [...] esse coincisero. /// [...] /// Credo che, in quel [...] si sia lascia-te aperte [...]. Dominava però in lui [...]. Fu questa a determinare [...] le scelte e i vizi del [...] che Cafagna (nel libro Una [...] sintetizza in quattro essenziali aspetti: [...] economico ante [...] disprezzo del culturame, immoralismo [...]. Quella linea di [...] ambizioso e aggres-sivo scivolò poi [...] un [...] di basso profilo. Sarebbe però profondamente ingiusto [...] ricondurre tutto il [...] nella categoria giudi-ziaria; 2) [...] del socialismo italiano agli ultimi decenni, al [...]. QUANTO al primo punto: non [...] mai sottovalutato [...] politicamente cor-rosivo della corruzione. In più di una [...] tempi non so-spetti ho denunciato apertamente la [...] si sta-va sviluppando nel mio partito. Ma sono convinto che, [...] degenerazione non era limitata al Partito socialista, [...] ca-tastrofe socialista non sono tutte ri-conducibili alla [...]. Il problema -come si [...] sbrigarsi -è più complesso. Merita una riflessione politica un [...] me-no superficiale: come del resto lo stesso segretario del Pds ha ricono-sciuto. Anche i più critici [...] e del [...] dovrebbero ricono-scere, io penso, [...] sul famoso decreto della scala mo-bile, [...] aveva ragione e i [...]. Asor Rosa la pensa [...]. Fu una sconfitta operaia, dice. No: fu la sconfitta [...] di retroguardia, che non aveva capito che [...] operai stavano nella sconfitta [...] e non nel suo [...]. E che la politica [...] una cosa di sinistra, non di destra. Lo si è capito [...]. Mentre non ci fu [...] nel sen-so concretamente socialdemocra-tico del termine (ci [...] rifor-mismo della chiacchiera) ci fu in-vece una [...] di revisionismo socialista la cui pro-vocazione e [...] non susci-tarono alcuna significativa risposta «politica» nel [...]. Queste considerazioni non riduco-no [...] del Psi. Se i comunisti non [...] centro-sinistra; se persero, per inseguire la via [...] compromesso storico, quella della ondata di sinistra [...] Settanta, il Psi sprecò la gran-de occasione che [...] «muro» e la catastrofe sovietica of-frivano, di [...] della sinistra (non la provocatoria [...] rot-tura di uno schema politico di go-verno [...] quale [...] finì per impigliarsi. Queste riflessioni sulle occasioni [...] sterile duello a sini-stra (non [...] che la sinistra italiana [...] capace di farsi tanto male) non devono [...] per ulteriori e sterili recrimina-zioni, ma uno [...] senza rimozioni del passato, ma con lo [...] futuro, i [...] problemi che si pongono, [...] alle soglie del millennio. Asor Rosa, in particola-re, [...] decisivo al-la fine del suo libro. Voglio espri-mere anche su [...] dissenso e un consenso. Il dissenso verte sul modo [...] curioso di [...] pagina. Dice Asor Rosa, in [...] pagina rispetto a entrambe [...] politiche ed ideali nelle quali la sinistra [...] mezzo secolo: a quelle [...] «erano state il comunismo e la socialdemocra-zia». /// [...] /// Il comunismo è stato, è [...] via chiusa. La socialdemo-crazia è una via [...]. Come Bobbio dice, una terza [...] sem-plicemente, non [...]. Questa, di allineare al [...] quello della socialdemocra-zia è [...] post-comuni-sta della quale sarebbe [...]. In questi giorni è [...] Reinventare la si-nistra. Ci sono contributi di [...] di [...] di Escudero, e di [...]. Si discute del rinno-vamento [...] rappresentano, nel bene e nel male, la [...] sinistra e la maggiore forza politica europea. Dire che occor-re superare [...] è giusto. Dire che socialdemocrazia e [...] e bisogna inven-tare [...] cosa è sbagliato. So-no invece [...] sul modo in cui [...] pongono il pro-blema della costruzione di un [...] sinistra in Ita-lia. Spero che ci lavoreremo [...]. NON SI TRATTA più soltan-to [...] delle vecchie tradizioni della sinistra. Si tratta di un [...] un «compromesso storico» nuovo con il capitalismo, [...] le tradizioni della sinistra: di origi-ne marxista, [...]. Ma, anche [...] non è forse questa [...] rinnovamento «et-nico» che è da tempo in [...] Non rap-presenta forse Jacques [...] nel partito socialista francese, [...] del cristianesimo socia-le? E Tony [...] nel partito laburi-sta, quella [...] E Jo [...] nella socialdemocra-zia quella del [...] E allora, che cosa propria-mente si vuole [...] La Se-conda Internazionale di [...] Ciò che veramente conta [...] di questionare attorno a sigle pre-testuose, ma [...] i problemi del 2000, piuttosto che quelli [...]. In tutti i partiti socialisti [...] questo è [...] del giorno. E credo che pro-prio [...] nuovo quadro entro il quale quel problema [...]. Una parola su Rifondazione [...]. Vedo assai poco comuni-smo [...] e, se si esclude [...] in Rifondazione. Ci vedo molto vecchio [...] molto odierno movi-mentismo. Sì, sono [...] nes-suna «delimitazione» della sinistra [...] è necessaria. In tutti i partiti socialisti [...] una sini-stra contestativa, movimentista, operaista e simbolica. Agisce da sti-molo critico; [...]. [...] è non mangiare il lie-vito [...] il pane. Il libro di Alberto Asor Rosa, La sinistra alla prova, (Einaudi, L. Ci sono 255 pagine [...]. Sono le «Considerazioni sul [...]. Seguono sei pagine scarse di [...] capitolo, il X IV, che [...] intitola «Fine [...] di sinistra». [...] è concentrata tutta [...]. So-no scarse nella quantità, [...] perchè sono le più interessanti e, probabil-mente, [...]. Ma allora uno potrebbe fare [...] per certi libri dalla trama troppo lunga e complicata: [...] tutto e andare su-bito a guardare chi è [...] O addirittu-ra [...] perdere, visto che sui giornali [...] già anticipato? Nessuno lo proibisce, però [...] alla fine non [...] il colpevole, bensì il delitto, [...] il cadavere è quello [...] di sinistra, categoria di cui [...] è indub-biamente un rappresentante. A meno di non [...] nelle prime 255 pagine, tra i tormenti [...]. Le amarezze, e le [...] rac-contate, lungo il cammino di questi due [...] legate al sarcasmo delle ultime sei pagine, [...] afo-rismi. Pubblicate da sole queste [...] lo stesso significato e non si capi-rebbe [...] loro ambiguità senza i [...] di fatti e fatiche, [...] di scontri, di speranze e delusioni, personali [...]. Prima, il racconto della [...] individuale di un intel-lettuale [...] parte del gruppo dirigente del Pci, dal [...] mito» del partito di Berlinguer fino alla [...] di [...]. Dopo, una conclusione amara [...] al lettore nel nome del realismo e [...] dubbio: gli intellettuali «generali» non servono più, [...] crollata la domanda, ai politici bastano gli [...]. Basta con [...] chiamate [...] se [...] una per-dita. E così sia. Prima: la sofferta navigazione [...] Repub-blica [...] i «terribili» anni Ottanta, il cammino di [...] come quella italiana, a volte estenuante nella [...] immobilità, a volte capace di strappi lace-ranti [...] umani autentici. Dopo: [...] nel porto del disincanto e [...] morte delle ideologie. Prima: il naviglio del [...] nella tempesta, alle prese con un dop-pio [...] una parte Scilla («il macigno della cultura [...] Cariddi («il masso erratico [...]. Poi: una tesi conclusiva, un [...] sconsolato che si tra-sforma, nelle ultime righe, proprio in [...] in una domanda, che rimane aperta so-pra le teste [...] lettori, condotti [...] fin [...] un metro prima del baratro. /// [...] /// Anzi, forse no. Chi lo sa? Detto [...] di Asor Rosa: se [...] di sinistra (critico) non [...] relit-to di [...] in cui si pensava [...] e per grandi [...] e si osava aspirare [...] come si fa ad accetta-re che il [...] come si fa a capire e far [...] se non si ha neanche [...] del generale? Cer-to un [...] particolari non ha sen-so. Ma forse anche un particolare [...] non ha senso. Ma la lascia sospe-sa [...] dire, perchè personalmente non ho dubbi sul [...] Asor Rosa né alcun altro possono adattarsi [...] che tutta [...] cerebrale «generali-sta» di una [...] condensarsi [...] grande cervello orwelliano, quello [...] Politico. Uno solo pensa, tutti [...] materiali per lui. Coraggio, si faccia [...] se [...] qualcuno che sia [...] con una prospettiva faraonica, egizia, [...] di questo genere. Neanche il dispoti-smo orientale [...] pre-vede una monocrazia intellettuale [...] Capo [...] esclusiva ed oppressiva. Almeno i Man-darini erano [...]. E poi erano [...]. Il finale ci consegna [...] che in quanto tale ha il pregio [...] chiaro e che questo libro ha il [...] discutere: che ne sarà della politica nei [...] Roba da specialisti, senza drammi e senza traumi? Loro [...] ammini-strare i servizi pubblici, possibilmente senza rubare [...] treni sui binari, niente più stragi e [...] non sarebbe poco), e noi qua a [...] nostri e ri-solvere le nostre grane serenamente, [...] si va a votare? Oppure il tormento [...] forme evolute, i mostri della Gran-de Problematica Sociale [...] ipotesi è troppo ottimistica, la seconda è, [...] verosimile. Abbiamo, noi mondo, «problemi di [...] (come [...] il penultimo capitolo [...] disastri ambientali, masse immani di [...] sociale [...] il fondamentalismo islamico, il «nodo [...] delle contraddizioni del capitalismo globale e della modernizzazione che [...]. Ce [...] e come! O dobbiamo aspettare che [...] del capitalismo ricominci da Georg [...] ovvero dal cuore di [...] Gli economisti e gli [...] es-sere «tenuti da conto», ma -scrive Asor Rosa [...] la [...] irrinunciabile passio-ne generalista -«anche [...]. E dun-que come si potrebbe [...] di sintesi, alla visione [...] Eppure la politica di oggi, [...] quella della sinistra -ecco le pagine del delitto -sembra [...] un approccio alla cultura completamente diverso: basta con [...] che lavora a una piattaforma [...] a [...] complicata e, da lì, scruta [...] piattaforma degli avversari politici cercan-do di [...] le debolezze. Non serve più. [...] «moria di grilli parlanti» negli [...] anni. Altri sono i contributi [...] punti della linea, piatti à la carte, [...] nessuno dà suggerimenti di tipo critico». [...] «grande cervello», [...] che pensa» è il Politico. Se ha biso-gno chiede e [...] dà. Il Politico prende e inserisce [...] suo Dise-gno (lui è [...] che ce [...] non trova niente da ridire [...] «si rimette in atte-sa della prossima ordinazione». Asor Rosa segnala, di [...] aspetti positivi», ovvero la fine del «lagno [...] «gravose forme di tutela intellet-tuale». Bene, benissimo, ma poi [...] possiamo contentarci di guardare cia-scuno il suo [...] «ad altri il compito del pensiero totale [...] politico od economico)»? La domanda, palesemente retorica, [...] un bilancio politico che riguarda personalmente [...] nonchè un gruppo dirigente [...] della sinistra italiana. Detto del suo apprezzamento, [...] la successione di [...] a Occhetto, con il [...] entrato in rotta di collisione con la [...] Bolognina e con lo scioglimento del Pci [...] diffusamente analizzati), Asor Rosa [...] fase italiana i segni di una «ri-presa [...] i pericoli in agguato. Bene -dice Asor Rosa [...] e semplici» del segretario del Pds: [...] di partito, [...] strategica con i cattolici, [...] riforme istituzionali, ma nella società italiana la [...] più che in vari momenti del passato, [...] esangue sul piano culturale. Forza istituzio-nale, debolezza di [...] che presenta rischi e produce effetti parados-sali, [...] tanto, come la valorizzazio-ne del ruolo di [...] e del suo partito. Analogamente, bene la alleanza [...] Amato [...] gli eredi «sani» della tradizione socialista, così [...] con la destra, ma pericolosa una troppo [...] eredità della Prima repubblica con i suoi [...] di ceto politico e meto-di nella gestione [...]. Bene [...] di iniziare un lavoro [...] il seminario di Pontignano, ma poi perchè [...] senza seguito? Bene la differen-ziazione e la [...] cultu-rali, ma la logica dello schieramento e [...] e [...] come ai tempi della Bolognina, [...] agguato e rischia di prendere di nuovo [...]. E così via seguitando [...] liberal-mente e [...] Asor Rosa con-cede a [...] a tutti quanti. Non solo al Politico. [...] numero 1. Poi un enigma a [...]. Caro Asor, ci vuoi [...] numero 2 -Chi scrive [...] ed estimatore di Giulio Ferroni, antagonista di Alberto Asor Rosa in un violento conflitto ac-cademico tra italianisti [...] le cronache culturali. /// [...] /// Caro Asor, ci vuoi [...] numero 2 -Chi scrive [...] ed estimatore di Giulio Ferroni, antagonista di Alberto Asor Rosa in un violento conflitto ac-cademico tra italianisti [...] le cronache culturali. (0)
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