→ modalità player
modalità contesto

Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Unità 2-Nazionale del 1997»--Id 1667915407.

Videoguida per la navigazione in KosmosDOC.org

Il brano seguente è un frammento di trascrizione automatica (OCR) della pagina richiesta. Questo sistema di indicizzazione della Biblioteca digitale non liberamente visualizzabile mostra parzialmente ciascuna Entità Multimediale suddividendola in piccoli segmenti separati da «[...]» (medesimo periodo o primo periodo successivo) e da « /// [...] /// » (periodo successivo non adiacente). Per riscontrare nella pagina i termini ricercati suggeriamo l'uso di ctrl+F o analoghi, ove il proprio browser lo consenta.

Anche nella storia [...] il con-to dei costi [...] e non si possono mettere tutte le [...] e quelle fal-lite, nella stessa cesta. La secon-da: è vero [...] è nato come grande impresa di li-berazione [...] rivolu-zione [...] ha subito la [...] involuzione [...] e [...] negli anni [...] non negli an-ni [...]. E per i co-munisti [...] voluti [...] per riconoscere che la [...] Unione So-vietica forza democratica di pa-ce contro [...] Stati Uniti forza im-perialista aggressiva era una ca-ricatura fuorviante [...]. La terza ragione è [...] possono mettere i propri errori sul conto [...] quelli de-gli altri sul conto della morale. Si parva [...] noi socialisti ci do-vremmo [...] ab-biamo permesso che il nostro partito si [...] anni, e i comunisti non si do-vrebbero [...] ignorato per decenni i gulag? Ha proprio [...] noi di sinistra, abbiamo [...] passato qualche cosa di cui ver-gognarci, più [...]. Il fatto in-controvertibile -pare [...] che [...] da ver-gogna e pentimenti, [...] del privato, quel [...] legame ha costituito per [...] Partito [...] italiano un handicap politico insuperabi-le. Come si fa a non [...] quasi, di questa, che è [...] più grave? QUESTO non significa [...] negare il carattere spe-cifico, [...] più democratico e culturalmente più [...] del comunismo ita-liano rispetto a quello sovietico, né quella [...] è la [...] vera forza: la [...] morale militante. Ma [...] si inserisce [...] come dire, più che [...] del [...] (io ve-do tra i [...] continuità di visione politica, che fa contrasto [...] sfondo etico): e cioè la visione dello [...] avanzato -come maestoso processo [...] pacificazione della società, dalla conflittualità del ca-pitalismo [...] socialismo. Visione palingeneti-ca, dice Miriam Mafai («Dimenti-care Berlinguer»), di «una società riconciliata, senza crisi e [...]. [...] di questa visione, certo, i [...] dovevano appa-rire come volgarità piccolo-bor-ghesi. Si dà il caso, [...] visioni più mondane e ter-ra terra delle [...] loro di avere una più esatta visione [...] capitalismo moderno e delle possibilità che esso [...] compatibili con la [...] logica: sì, proprio quelle [...] Claudio Na-poleoni definiva, [...]. Sostengo, insomma, che le [...] Pci sono state doppia-mente paralizzanti per un riformi-smo [...]. Un legame con [...] Sovietica che obiettiva-mente gli precludeva [...] via del governo, e il rifiuto di [...] laica, moderna, di riforma del [...] compatibile non con la [...] decadenza, ma con la [...] prosperità; e praticabile [...] di una «democrazia conflit-tuale» [...] e non di una grande [...] progressiva verso [...] organica. Curiosa-mente, queste scelte paralizzanti [...] come scelte originali e progressiste. Non è la prima [...] vie-ne scambiata per un balzo in [...]. Una visio-ne della quale, [...] libri, emerge la nostalgia. Del re-sto, di quella [...] forti tracce, mi sembra, in zone significative [...] Pds. Essa si mani-festa, quasi [...] tenace antipatia per la tradizione, e per [...] di sociali-smo. Voglio dire il nome [...] del socialismo italiano: che mi sembra singolare [...] alcuni, esplicitamente o implicitamente, di rimuovere, nel [...] cui si ospita, con comprensibile compiacimen-to, a Roma, [...] So-cialista. Del riformismo socialista italiano [...] due libri, in-cidentalmente, e si può capire: [...] di riflessione è la storia della esperienza [...]. È ME NO persuasiva la [...] e som-marietà di un giudizio [...] finisce per identificare il so-cialismo con il [...] e [...] con [...] fase catastrofica. La mia critica al [...] non è [...]. Oc-corre tuttavia [...] in una prospettiva che non [...] domina-ta dal senno del poi. Come del resto Asor Rosa [...] «revi-sionismo socialista» degli anni Settanta si manifestavano [...] progettuale e alter-nativa [...] più pragmatica e [...]. Per una breve stagione, la [...] di [...] esse coincisero. ///
[...] ///
Credo che, in quel [...] si sia lascia-te aperte [...]. Dominava però in lui [...]. Fu questa a determinare [...] le scelte e i vizi del [...] che Cafagna (nel libro Una [...] sintetizza in quattro essenziali aspetti: [...] economico ante [...] disprezzo del culturame, immoralismo [...]. Quella linea di [...] ambizioso e aggres-sivo scivolò poi [...] un [...] di basso profilo. Sarebbe però profondamente ingiusto [...] ricondurre tutto il [...] nella categoria giudi-ziaria; 2) [...] del socialismo italiano agli ultimi decenni, al [...]. QUANTO al primo punto: non [...] mai sottovalutato [...] politicamente cor-rosivo della corruzione. In più di una [...] tempi non so-spetti ho denunciato apertamente la [...] si sta-va sviluppando nel mio partito. Ma sono convinto che, [...] degenerazione non era limitata al Partito socialista, [...] ca-tastrofe socialista non sono tutte ri-conducibili alla [...]. Il problema -come si [...] sbrigarsi -è più complesso. Merita una riflessione politica un [...] me-no superficiale: come del resto lo stesso segretario del Pds ha ricono-sciuto. Anche i più critici [...] e del [...] dovrebbero ricono-scere, io penso, [...] sul famoso decreto della scala mo-bile, [...] aveva ragione e i [...]. Asor Rosa la pensa [...]. Fu una sconfitta operaia, dice. No: fu la sconfitta [...] di retroguardia, che non aveva capito che [...] operai stavano nella sconfitta [...] e non nel suo [...]. E che la politica [...] una cosa di sinistra, non di destra. Lo si è capito [...]. Mentre non ci fu [...] nel sen-so concretamente socialdemocra-tico del termine (ci [...] rifor-mismo della chiacchiera) ci fu in-vece una [...] di revisionismo socialista la cui pro-vocazione e [...] non susci-tarono alcuna significativa risposta «politica» nel [...]. Queste considerazioni non riduco-no [...] del Psi. Se i comunisti non [...] centro-sinistra; se persero, per inseguire la via [...] compromesso storico, quella della ondata di sinistra [...] Settanta, il Psi sprecò la gran-de occasione che [...] «muro» e la catastrofe sovietica of-frivano, di [...] della sinistra (non la provocatoria [...] rot-tura di uno schema politico di go-verno [...] quale [...] finì per impigliarsi. Queste riflessioni sulle occasioni [...] sterile duello a sini-stra (non [...] che la sinistra italiana [...] capace di farsi tanto male) non devono [...] per ulteriori e sterili recrimina-zioni, ma uno [...] senza rimozioni del passato, ma con lo [...] futuro, i [...] problemi che si pongono, [...] alle soglie del millennio. Asor Rosa, in particola-re, [...] decisivo al-la fine del suo libro. Voglio espri-mere anche su [...] dissenso e un consenso. Il dissenso verte sul modo [...] curioso di [...] pagina. Dice Asor Rosa, in [...] pagina rispetto a entrambe [...] politiche ed ideali nelle quali la sinistra [...] mezzo secolo: a quelle [...] «erano state il comunismo e la socialdemocra-zia». ///
[...] ///
Il comunismo è stato, è [...] via chiusa. La socialdemo-crazia è una via [...]. Come Bobbio dice, una terza [...] sem-plicemente, non [...]. Questa, di allineare al [...] quello della socialdemocra-zia è [...] post-comuni-sta della quale sarebbe [...]. In questi giorni è [...] Reinventare la si-nistra. Ci sono contributi di [...] di [...] di Escudero, e di [...]. Si discute del rinno-vamento [...] rappresentano, nel bene e nel male, la [...] sinistra e la maggiore forza politica europea. Dire che occor-re superare [...] è giusto. Dire che socialdemocrazia e [...] e bisogna inven-tare [...] cosa è sbagliato. So-no invece [...] sul modo in cui [...] pongono il pro-blema della costruzione di un [...] sinistra in Ita-lia. Spero che ci lavoreremo [...]. NON SI TRATTA più soltan-to [...] delle vecchie tradizioni della sinistra. Si tratta di un [...] un «compromesso storico» nuovo con il capitalismo, [...] le tradizioni della sinistra: di origi-ne marxista, [...]. Ma, anche [...] non è forse questa [...] rinnovamento «et-nico» che è da tempo in [...] Non rap-presenta forse Jacques [...] nel partito socialista francese, [...] del cristianesimo socia-le? E Tony [...] nel partito laburi-sta, quella [...] E Jo [...] nella socialdemocra-zia quella del [...] E allora, che cosa propria-mente si vuole [...] La Se-conda Internazionale di [...] Ciò che veramente conta [...] di questionare attorno a sigle pre-testuose, ma [...] i problemi del 2000, piuttosto che quelli [...]. In tutti i partiti socialisti [...] questo è [...] del giorno. E credo che pro-prio [...] nuovo quadro entro il quale quel problema [...]. Una parola su Rifondazione [...]. Vedo assai poco comuni-smo [...] e, se si esclude [...] in Rifondazione. Ci vedo molto vecchio [...] molto odierno movi-mentismo. Sì, sono [...] nes-suna «delimitazione» della sinistra [...] è necessaria. In tutti i partiti socialisti [...] una sini-stra contestativa, movimentista, operaista e simbolica. Agisce da sti-molo critico; [...]. [...] è non mangiare il lie-vito [...] il pane. Il libro di Alberto Asor Rosa, La sinistra alla prova, (Einaudi, L. Ci sono 255 pagine [...]. Sono le «Considerazioni sul [...]. Seguono sei pagine scarse di [...] capitolo, il X IV, che [...] intitola «Fine [...] di sinistra». [...] è concentrata tutta [...]. So-no scarse nella quantità, [...] perchè sono le più interessanti e, probabil-mente, [...]. Ma allora uno potrebbe fare [...] per certi libri dalla trama troppo lunga e complicata: [...] tutto e andare su-bito a guardare chi è [...] O addirittu-ra [...] perdere, visto che sui giornali [...] già anticipato? Nessuno lo proibisce, però [...] alla fine non [...] il colpevole, bensì il delitto, [...] il cadavere è quello [...] di sinistra, categoria di cui [...] è indub-biamente un rappresentante. A meno di non [...] nelle prime 255 pagine, tra i tormenti [...]. Le amarezze, e le [...] rac-contate, lungo il cammino di questi due [...] legate al sarcasmo delle ultime sei pagine, [...] afo-rismi. Pubblicate da sole queste [...] lo stesso significato e non si capi-rebbe [...] loro ambiguità senza i [...] di fatti e fatiche, [...] di scontri, di speranze e delusioni, personali [...]. Prima, il racconto della [...] individuale di un intel-lettuale [...] parte del gruppo dirigente del Pci, dal [...] mito» del partito di Berlinguer fino alla [...] di [...]. Dopo, una conclusione amara [...] al lettore nel nome del realismo e [...] dubbio: gli intellettuali «generali» non servono più, [...] crollata la domanda, ai politici bastano gli [...]. Basta con [...] chiamate [...] se [...] una per-dita. E così sia. Prima: la sofferta navigazione [...] Repub-blica [...] i «terribili» anni Ottanta, il cammino di [...] come quella italiana, a volte estenuante nella [...] immobilità, a volte capace di strappi lace-ranti [...] umani autentici. Dopo: [...] nel porto del disincanto e [...] morte delle ideologie. Prima: il naviglio del [...] nella tempesta, alle prese con un dop-pio [...] una parte Scilla («il macigno della cultura [...] Cariddi («il masso erratico [...]. Poi: una tesi conclusiva, un [...] sconsolato che si tra-sforma, nelle ultime righe, proprio in [...] in una domanda, che rimane aperta so-pra le teste [...] lettori, condotti [...] fin [...] un metro prima del baratro. ///
[...] ///
Anzi, forse no. Chi lo sa? Detto [...] di Asor Rosa: se [...] di sinistra (critico) non [...] relit-to di [...] in cui si pensava [...] e per grandi [...] e si osava aspirare [...] come si fa ad accetta-re che il [...] come si fa a capire e far [...] se non si ha neanche [...] del generale? Cer-to un [...] particolari non ha sen-so. Ma forse anche un particolare [...] non ha senso. Ma la lascia sospe-sa [...] dire, perchè personalmente non ho dubbi sul [...] Asor Rosa né alcun altro possono adattarsi [...] che tutta [...] cerebrale «generali-sta» di una [...] condensarsi [...] grande cervello orwelliano, quello [...] Politico. Uno solo pensa, tutti [...] materiali per lui. Coraggio, si faccia [...] se [...] qualcuno che sia [...] con una prospettiva faraonica, egizia, [...] di questo genere. Neanche il dispoti-smo orientale [...] pre-vede una monocrazia intellettuale [...] Capo [...] esclusiva ed oppressiva. Almeno i Man-darini erano [...]. E poi erano [...]. Il finale ci consegna [...] che in quanto tale ha il pregio [...] chiaro e che questo libro ha il [...] discutere: che ne sarà della politica nei [...] Roba da specialisti, senza drammi e senza traumi? Loro [...] ammini-strare i servizi pubblici, possibilmente senza rubare [...] treni sui binari, niente più stragi e [...] non sarebbe poco), e noi qua a [...] nostri e ri-solvere le nostre grane serenamente, [...] si va a votare? Oppure il tormento [...] forme evolute, i mostri della Gran-de Problematica Sociale [...] ipotesi è troppo ottimistica, la seconda è, [...] verosimile. Abbiamo, noi mondo, «problemi di [...] (come [...] il penultimo capitolo [...] disastri ambientali, masse immani di [...] sociale [...] il fondamentalismo islamico, il «nodo [...] delle contraddizioni del capitalismo globale e della modernizzazione che [...]. Ce [...] e come! O dobbiamo aspettare che [...] del capitalismo ricominci da Georg [...] ovvero dal cuore di [...] Gli economisti e gli [...] es-sere «tenuti da conto», ma -scrive Asor Rosa [...] la [...] irrinunciabile passio-ne generalista -«anche [...]. E dun-que come si potrebbe [...] di sintesi, alla visione [...] Eppure la politica di oggi, [...] quella della sinistra -ecco le pagine del delitto -sembra [...] un approccio alla cultura completamente diverso: basta con [...] che lavora a una piattaforma [...] a [...] complicata e, da lì, scruta [...] piattaforma degli avversari politici cercan-do di [...] le debolezze. Non serve più. [...] «moria di grilli parlanti» negli [...] anni. Altri sono i contributi [...] punti della linea, piatti à la carte, [...] nessuno dà suggerimenti di tipo critico». [...] «grande cervello», [...] che pensa» è il Politico. Se ha biso-gno chiede e [...] dà. Il Politico prende e inserisce [...] suo Dise-gno (lui è [...] che ce [...] non trova niente da ridire [...] «si rimette in atte-sa della prossima ordinazione». Asor Rosa segnala, di [...] aspetti positivi», ovvero la fine del «lagno [...] «gravose forme di tutela intellet-tuale». Bene, benissimo, ma poi [...] possiamo contentarci di guardare cia-scuno il suo [...] «ad altri il compito del pensiero totale [...] politico od economico)»? La domanda, palesemente retorica, [...] un bilancio politico che riguarda personalmente [...] nonchè un gruppo dirigente [...] della sinistra italiana. Detto del suo apprezzamento, [...] la successione di [...] a Occhetto, con il [...] entrato in rotta di collisione con la [...] Bolognina e con lo scioglimento del Pci [...] diffusamente analizzati), Asor Rosa [...] fase italiana i segni di una «ri-presa [...] i pericoli in agguato. Bene -dice Asor Rosa [...] e semplici» del segretario del Pds: [...] di partito, [...] strategica con i cattolici, [...] riforme istituzionali, ma nella società italiana la [...] più che in vari momenti del passato, [...] esangue sul piano culturale. Forza istituzio-nale, debolezza di [...] che presenta rischi e produce effetti parados-sali, [...] tanto, come la valorizzazio-ne del ruolo di [...] e del suo partito. Analogamente, bene la alleanza [...] Amato [...] gli eredi «sani» della tradizione socialista, così [...] con la destra, ma pericolosa una troppo [...] eredità della Prima repubblica con i suoi [...] di ceto politico e meto-di nella gestione [...]. Bene [...] di iniziare un lavoro [...] il seminario di Pontignano, ma poi perchè [...] senza seguito? Bene la differen-ziazione e la [...] cultu-rali, ma la logica dello schieramento e [...] e [...] come ai tempi della Bolognina, [...] agguato e rischia di prendere di nuovo [...]. E così via seguitando [...] liberal-mente e [...] Asor Rosa con-cede a [...] a tutti quanti. Non solo al Politico. [...] numero 1. Poi un enigma a [...]. Caro Asor, ci vuoi [...] numero 2 -Chi scrive [...] ed estimatore di Giulio Ferroni, antagonista di Alberto Asor Rosa in un violento conflitto ac-cademico tra italianisti [...] le cronache culturali. ///
[...] ///
Caro Asor, ci vuoi [...] numero 2 -Chi scrive [...] ed estimatore di Giulio Ferroni, antagonista di Alberto Asor Rosa in un violento conflitto ac-cademico tra italianisti [...] le cronache culturali.

(0)
(0)


Nota sulla tutela della privacy. e Nota sulla tutela del copyright.

Nonostante i continui tagli che il settore culturale è costretto a subire - biblioteche storico/letterarie ed Archivi storici in particolare -, nell'epoca del Web 2.0 non termovalorizziamoci!La funzione di servizio pubblico sia essa offerta da un Ente pubblico o privato ha un costo; affinché il progetto possa mantenersi e continuare ad essere sviluppato sarebbe necessario un sostanzioso finanziamento pubblico, ma in sua assenza? Sareste disposti ad "adottare" una pagina e renderla fruibile a tutti in una rigorosa logica senza scopo di lucro?
Visualizza: adotta una pagina della Biblioteca digitale KosmosDOC

Consultazione gratuita del cartaceo in sede: .

Biblioteca Digitale


Perché è necessario essere utente di una biblioteca abilitata al sistema KosmosDOC per visualizzare la descrizione catalografica, le istanze materiali nei singoli inventari, la trascrizione completa e l'oggetto digitalizzato?
Il progetto è senza scopo di lucro, ma purtroppo le spese sono ingenti. Da alcuni anni IdMiS - Istituto della Memoria in Scena (ONLUS) -, anche grazie al Comitato promotore Fondazione Giovanni Frediani ed all'Associazione Culturale Controtempo, ha investito molte risorse sia monetarie che umane nella progettazione del sistema, nella traduzione digitale del proprio patrimonio archivistico, bibliografico - specialmente dell'emeroteca -, biblioteconomico, e museale; in assenza di un contributo pubblico minimamente adeguato ci vediamo costretti a chiedere alle biblioteche che vorranno aderirvi ed indirettamente agli utenti la condivisione dei costi e/o la partecipazione attiva all'elaborazione delle unità bibliografiche che ciascun ente vorrà inserire per il prestito digitale interbibliotecario.
Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

(237)
(1)



La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


(214)


(118)

Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

(192)

Città & Regione [1975-1976*]

(190)

Civiltà cattolica [1850-2000*]

(144)


(198)

Interstampa [1981-1984*]

(198)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(197)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(183)

L'Orto [1937]

(161)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(190)


(185)


(203)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

(86)

Teatro in Europa [1987-1997*]

(203)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(203)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(203)

Brescia Libera [1943-1945]

(159)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(192)


(205)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(63)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(195)

Umanità Nova [1919-1945]

(169)



(98)


Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .