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Venerdì 16 settembre [...] pagina 1 [...] urss. I Segalino a Mosca [...] fascismo furono travolti dalle purghe [...] accanto Il passaporto di Bruno Segalino. Nella foto grande e in [...] piccola Margherita [...] dì una figlia di [...] del [...] «Avevo 5 anni quando portarono [...] la [...] mamma e la nonna. Papà era stato arrestato [...]. Non credo di ricordarmi [...]. Quando le [...] caricarono in macchina chiusero [...] e -sigillarono -la [...] porta. Io rimasi sola per [...]. Mia sorella poco più [...] era ospite di [...] famiglia. /// [...] /// Nessuno mi avvicinò, [...] adulto mi ospitò. Sono passati [...] 53 anni e ancora [...] gli occhi posso sentire il suo odore. Come il giorno in [...] piangevo e mi aggrappavo [...] vestito. [...] gli uomini ve-stiti di nero [...] la trascinavano via. Cercai di nascondermi in [...] tenero e affettuoso come lei era con [...]. I ricordi netti, violenti,, [...] nei colon e negli odori di lei [...] raccontati con struggimento, senza pudori, da una [...] capelli bianchi da troppi anni. Desidera, anzi vuole . Un racconto fatto di [...] intimi, che fanno abbassare . Margherita è arrivata a Mosca [...] pochi giorni: vive in Kazakistan. Ma alla fine degli [...] Trenta, [...] notti delle repressioni staliniane, abitava [...] a Mosca, alla fazione [...] al villaggio della : [...]. Quella fabbrica si chiamava [...] . Bruno [...] il cui vero nome era Gaetano Marcolin, un operaio di Vene-. Fu arrestato poco . Tutti con ; [...] di sabotàggio. Era accaduto infatti, che. Poi vennero di [...] vo a [...] e non lo vide mai [...]. Ho saputo solo da [...] più di 50 anni, che fu fucilato, [...]. È sepolto [...] vicino, a [...] in una fossa comune. Aveva 32 anni, come [...]. Ho ricevuto tutto il [...] Segalino vive nel Kazakistan, [...] degli anni Trenta nel periodo delle repressioni [...] Mosca. E ricorda con immutato [...]. Dopo un divorzio «deciso [...]. DIDI GNOCCHI, suo dossier [...] della riabilitazione del 1956. Mamma invece fu riabilitata [...] non fece in tempo a [...]. Quarantotto ore dopo [...] di mia madre ar-, [...] di nuovo gli uomini vestiti [...]. Fu quando vennero a [...] altri ragazzi e ci portarono a [...] 7. Il numero stava a significare [...] zona chiusa presso la città di [...] una macchia bianca sulle mappe. LI [...] una fabbrica segreta di produzioni [...]. Ci fecero fare una [...] presi il diploma di pirometrista, insomma mi [...] il calore del fuoco. Quando ci chiamarono per [...] mi scartarono. Fu 11 che venni chiamata [...] uffici [...] (ex [...] e mi fu consegnato [...] il passaporto. Mi dissero che [...] vo tornare alla città, [...]. E ancora una volta [...] mia storia: ero la figlia di un [...]. Negli anni alla Casa [...] Bambino [...] lo ripetevano in continuazione. Per fortuna un mio [...] convincere le autorità a darmi un [...] posto nella fabbrica, sotto [...]. Andai a vivere in [...] lavorai II per quattro anni». Il ricordo della [...] aveva, tormentata, per anni e [...] giorno [...] del 1956 [...] della disperazione andai negli uffici [...] e chiesi ; sue notizie. Riuscii a sapere dove [...]. [...] deportata a [...] in un campo di [...]. [...] è una regione [...] centrale dove agli inizi degli [...] 40 seguendo il progetto di industrializzazione, urbanizzazione e collettivizzazione [...] furono trasferite centinaia di fabbriche [...] deportate migliaia [...] di. Mamma doveva [...] 48. Partii una notte con il [...] treno. Fu un viaggio gelido [...]. Qualcuno mi disse che [...]. Tentai di [...] una mattina partendo [...]. Salii [...] su [...] che andava in quella di-. Poi ad un bivio [...]. Camminai per qualche tempo, [...] altre auto. /// [...] /// Cosi mi fermai a [...] ostello. Se la vita a [...] era dura, là a [...] era ai limiti della [...]. La gente soffriva il [...] e le , malattie. Solo al terzo giorno [...] arrivare in un villaggio vicino. Mi portò con sé in [...] uniti i cacciatori. Per applicare la riforma [...]. Per elaborare i "Piani [...] che consentano tempi di caccia soddisfacenti. Per modificare [...] decreto De Lorenzo sul rilascio [...] certificati medici di idoneità [...] mi mise [...] stufa per scaldarmi», . Di nuovo le lacrime [...] di Margherita e lo sguardo si fa [...] mentre ancora una volta racconta [...] devastante incontro con la [...]. /// [...] /// Mi copri con un [...] pelo. Era una donna sfinita. Aveva solo 48 anni, [...] avesse 100. Era quasi sorda e [...]. Mi disse poi che [...] completamente perso la sensibilità della gamba. La guardavo e piangevo [...]. Poi mi disse di [...] carro che ci avrebbe portato fino al [...]. Viaggiammo cosi nella neve, [...] la notte. E lei mi . E mi parlò di [...]. Di quella sorella di [...] e che ora chissà [...]. Mi disse: [...] Margherita e [...] da me". [...] boschi Anni Poi mi [...] 16 anni, del lavoro duro nei boschi [...] inverno e in estate. Della fame, del dolore [...]. Mi disse che [...] madre non la vide mai [...]. [...] ci staccammo: se fossi [...] dovuto farmi registrare nel sistema di controllo [...] dovuto vivere anch'io sotto il controllo [...] dei Gulag. Non la rividi più. Quando tornai a [...] un anno e mezzo [...] già morta. Non riuscii ad arrivare per [...] sepoltura. A quel punto [...] scopo per me divenne [...] la ri-. Vive ancora 11, a S. Pietroburgo, ma anche oggi [...] dal giorno che ci siamo riviste, non [...] parli di nulla che ri-, guarda il [...]. Lei ha preferito 1 [...]. Non avere ricordi. Io ho continuato a [...] e in quegli anni di disperazione ho [...]. /// [...] /// Anche suo padre era [...] "nemico del [...]. Fu lui a salvarmi [...] a lavorare a [...] chiamarono tutti i giovani [...] a raccogliere le patate [...]. Ci ospitarono nei campi, sembrava [...] grande festa. Solo molti anni più [...] sapere che [...] stata proprio li la [...]. Mio [...] marito sapeva qualcosa, mi portò [...]. Gli altri ragazzi si [...] in pochi anni. Povero marito mio. Il matrimonio con me rischiava [...] la carriera. Per fortuna lo capii [...] a tavolino di divorziare. Una scelta difficile Accade [...] mia seconda figlia. Fu una scelta difficile, [...] anche dai dirigenti del partito. Credo che in questa [...] di sacrificio abbia inciso fortemente [...] che mi hanno dato [...] Casa [...] Bambino, quel continuo ripetermi che ero figlia [...] del [...] e che quindi comunque avevo [...] espiare». Laggiù dove viviamo, in Kazakistan [...] settimane dobbiamo decidere se prendere la cittadinanza [...] russa. In ogni caso siamo [...] serie B. Se prenderemo la cittadinanza [...] nipoti non potranno frequentare [...] mia figlia che oggi [...] non trova lavoro perché non parla la [...]. È una lingua nuova, poverissima [...] termini. Si sta sviluppando un [...] le etnie straniere. I risparmi di una [...] sono andati col cambio di valuta. Ciò che avevamo, ora [...] nulla. Ero venuta a Mosca nella [...] che potessero applicare anche al mio caso la legge [...] figli delle vittime delle repressioni staliniane: è una legge [...] aiuta [...] delle case [...] in Russia. Perché [...] ora è necessario avere una [...] per chiedere la cittadinanza. Ma al ministero mi [...] con la crisi degli alloggi, per un [...] attese da dieci a vent'anni. E noi dobbiamo prendere una [...] in poche settimane. No, non ce la [...] questa volta. Anche se vendessimo la [...] laggiù servirebbe a malapena a pagare il [...]. Quella dei miei nipoti sarà [...] terza generazione a pagare la malasorte del "nemico del [...]. /// [...] /// Quella dei miei nipoti sarà [...] terza generazione a pagare la malasorte del "nemico del [...]. (0)
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