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Lunedì 18 febbraio [...]. Perchè? Domanda sciocca, soprattutto [...] 5 del mattino a compagni troppo assonnati, [...] tutte e due le cose assieme per [...]. Come perchè la pace? Non [...] Non sei dei nostri? Lo so, accidenti, [...]. Ma io su tutto [...] un articolo [...] la gente, cosa dice, [...] perchè e i percome. Beati quelli che alle [...] per manifestare, punto e basta. Non ti ascoltano ì [...] d'ordine che guardano preoccupati i vagoni gonfiarsi [...] Non preoccupatevi, [...] c'è posto ». [...] un vecchio trucco, ma funziona). Non ti [...] i compagni delle sezioni, [...] di spezzare le comitive («Mi raccomando: tutti [...] tutti dietro lo striscione [...] ed i ragazzi della [...] CI neppure ti sentono. Stipati nei corridoi stanno [...] Dalla, forse, o Guerini, a [...] del mattino. Solo una ragazza, con [...] solidarietà di cui le porteremo eterna gratitudine, [...] battuta, una frase, qualcosa da annotare sul [...] Perchè manifesto per la pace? [...] chiaro: perchè se venisse [...] non mi resterebbe più nulla per cui [...]. Ne prò, nè contro. /// [...] /// Sono poche parole, ma [...]. Anzi, a ben vedere, [...]. Che altro si potrebbe [...] Si [...] a Firenze in quanti più si può [...] è il punto di partenza. [...] il terreno sotto i [...] cosa senza la quale nessuna altra lotta [...] prospettiva. E perchè oggi è [...]. I compagni lo sanno. Anche quelli che appisolati [...] invano di recuperare qualche ora di sonno. E non è davvero [...] svegliarti per soppesare con quanta coscienza politica [...] viaggio. /// [...] /// II treno parte, lascia [...] della stazione Centrale di Milano, affronta il [...] Pianura Padana. E la nebbia terrà [...] ancora per parecchie ore. [...] una mattina [...] come sempre da queste parti [...] questa stagione. Il nero della notte [...] a poco a poco nel bianco della [...]. E di là dai [...] sono le«Se venisse meno la pace non [...] nulla per cui [...] prò né contro »case, [...] i campi: non c'è niente. Accanto a noi un [...] occhi, guarda fuori e borbotta: « Meno [...] son venuto in macchina ». /// [...] /// Quando la luce diventa [...] già in piena Emilia. Il treno si sveglia, [...] riscalda (vagoni della [...] a parte: lì la [...] stata caldissima). A Bologna ci si [...] minuto: questione di precedenze. I finestrini si abbassano [...] canta « Bandiera rossa », grida « Bologna [...] lo sarà ». E poi, scandito: « Pace, [...] ». [...] un po' come rivedere [...] di quelli che si conoscono ormai a [...] ci si stanca mai di rivedere. Quanti treni come questi, [...] con queste facce, sono passati per questa [...] tantissimi. Tanti quante sono state [...] lotta in questo Paese che vuole crescere, [...]. Ma questa volta, in più [...] e diverso, e nuovo [...] c'è quel grido di pace. Ed è un po' [...] volta, si risalisse alle radici ti» tutte [...] di tutte le altre battaglie, a quella [...] la compagna, senza la quale [...] non vi sarebbe più [...] manifestare ». Non è un treno [...] questo; non si assomma semplicemente ai cento [...] preceduto. Ha in sè qualcosa [...] di più importante. Qualcosa che davvero riguarda [...] tutti. E, dai marciapiedi, la [...] po' sbalordita, sorride, saluta. Attraversare gli Appennini è [...] attimo: da svegli ed al sole il [...]. Siamo a [...] e la città [...] tutta un corteo. Accanto alla stazione sta [...] dalle Cascine: si intravvedono [...] si sentono i loro slogan: a Signori [...] guerra è una follia. Ragazzi e ragazze ti [...]. Ti attaccano al cappotto [...] con la scritta: « Prima di tutto [...] e il disegno di una colomba. Altri raccolgono fondi ver [...]. /// [...] /// Ci si incolonna e [...] verso la Fortezza, il luogo di concentramento [...] del Nord. Accanto a noi una compagna [...] una consunta bandiera iridata dai colori un po' stinti: [...] Anni 50 » ci dice. Ed è come riprendere [...] un vecchio discorso mai interrotto. Si parte, ma non sarà [...] lunga marcia. Superato il Duomo, lungo [...] di arrivare in Piazza [...] Signoria [...] svanisce. [...] perchè il nostro pezzo [...] era preparato ad un ingresso spettacolare a [...]. /// [...] /// Appena il tempo di [...] a metà della via, siamo andati a [...] contro un muro compatto di folla [...] bloccata. I comizi li abbiamo [...] di Piazza della Repubblica. E Palazzo Vecchio neppure [...]. [...] si riguadagna la stazione in [...] sparso. Si gridano [...] slogan, si canta. Un gruppo di compagni [...] Napoli hanno adattato al tema della pace un [...] di canzonette che vanno per la maggiore [...] accompagnandosi [...] saxofono. /// [...] /// Fosse una di quelle storielle [...] che si raccontano ai bambini, [...] che si torna a casa [...] stanchi ma felici ». E stanchi [...] almeno quello [...] lo siamo davvero, anche se [...] fondo, è durato pochissimo. E siamo anche allegri, [...] proprio felici. In fondo eravamo più [...] e con noi, in Piazza della Signoria [...] ieri i desideri e le speranze della [...] della parte migliore del mondo, della stragrande [...] Non è poco. Non è poco davvero. /// [...] /// Non è poco davvero. (0)
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