[...] era nata plausibilmente dal [...] registe concorrenti o in vario modo iscritte [...] Mostra: la francese Agnès Varda con Les [...] Vera [...] con Le margherite, la [...] Mai Zetterling con Giochi di notte, [...] Liliana Cavani col televisivo Francesco [...]. Poi, cancellato dal [...] accolto con molte riserve [...] della Varda, [...] apparve più difficile e [...] nulla di fatto. Ma forse è il [...] e di auspicare il rilancio, magari in [...] circostanza, [...] incontro del genere, con [...] cui sopra e diversi altri che si [...] il colloquio divenga anche più estesamente, internazionale, [...]. Tenendo presente certi risultati recenti [...] in giro per il mondo [...] è possibile affermare che un [...] è [...] quasi sempre sinonimo di cinema [...] sicura modernità. La donna alla macchina [...] già una [...] storia, è noto: è [...] sovietico degli anni Venti che ci presenta [...] della « nuova » [...] dibattito da avviare con lo spettatore attraverso [...] attrice Olga [...] che già nel [...] insegna regia alla Scuola [...] Cinema, o [...] Sub, pioniera del film [...] cui formidabili ricostruzioni satiriche sulla caduta dei [...] suscitano il plauso di Majakov-skij [...] di [...] o [...] dopo il [...] Vera [...] che dà il meglio [...] cinema dedicato [...] musica e nelle opere [...]. Altrove le [...] sono allora molto più [...]. A Hollywood [...] è costituita da Dorothy [...] dirige tra [...] uno dei primi film [...] Katherine Hepburn, La falena d'argento (1933), una riuscita Nana [...] Zola, [...] Anna Sten (1934) e una commedia sofisticata [...] Crawford, La sposa vestita di rosa (1937). Anche la [...] proveniva dal montaggio. Dal giornalismo, invece la francese Germaine [...] una [...] animatrici del cinema [...] parigino fino alla nascita del [...]. In Germania i nomi [...] periodo sono due: Leontine Sa-gan [...] tedesca di nascita ma [...] il cui ricordo è [...] film premonitore: Ragazze in uniforme (1933) sulla [...] collegio femminile condotto già con sistemi nazisti [...] un preesistente, aristocratico prussianesimo; e, [...] piatto della bilancia, colei [...] Sadoul [...] la « ninfa egeria del Fùhrer », Leni [...] ex alpinista e ex [...] di Olympia,, il [...] sui giochi olimpici 1936. Ma siamo sempre alla [...]. Solo dopo il [...] diventerà possibile una prima [...] nella stretta di un mondo duramente mutato [...] proprie strutture, nei giudizi, «nelle scelte, nelle [...] spietatamente a confronto nelle idee. Gradualmente ci accorgiamo che [...] mentre nel regista uomo vi è impacciata [...] dei grandi fatti alle singole personalità, le [...] contro posseggono la lucidità, la sicurezza di [...] quadro ben orientato, [...] fresca e viva. Di fronte a problemi [...] simili, d'ordine sociale morale e ideologico, il [...] a reagire con diversa carica e (caso [...] diverso interessamento, anche perché implicita è in [...] che il suo « viaggio » per [...] condizione di . Ne fanno fede i [...]. Se in Francia Nicole [...] con Paris 1900 e La [...] demain rivela il gusto mordace [...] Sub (sarà la [...] in questi due film di [...] del [...] e del [...] a istillare per prima il [...] del cinema nel suo assistente montatore, un giovanotto che [...] chiama Alain Resnais), e Agnès Varda diventa una guida [...] nuova avanguardia sfoggiando una sagacia e una grazia superiori [...] quelle della [...] vengono da Oriente i film [...] della [...] sui campi di morte, da [...] tappa (1947) a La fine [...] nostro mondo, che è del 1964, praticamente di ieri. Ma Wanda [...] polacca, ha vissuto di [...] Auschwitz, [...] sa bene che proprio [...] la memoria umana si [...] sfuggente. La fine del nostro mondo [...] pertanto, come in diversa direzione Hiroshima mon amour, [...] sulla necessità del ricordò. Vi sono altri inferni, [...]. Negli Stati Uniti [...] Ida Lupino si prova [...] diavoli americani, dimostrando talvolta una grinta efficacemente [...]. La criminalità sessuale in La [...] belva (1950); [...] e le smanie matriarcali [...] Hard, Fast and Beautiful (1951; mai venuto in Italia); [...] La grande nebbia (1952); i delitti nel [...] » in La belva [...] (1953). Non sempre sono ciambelle [...] la spregiudicatezza è franca e il tono [...]. ///
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Non sempre sono ciambelle [...] la spregiudicatezza è franca e il tono [...].