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[...] / [...] FEBBRAIO [...] gli va bene, da [...] a Leopardi, così la letteratura [...] distrutta». E nella [...] battaglia non è isolato. [...] stasera a Roma ROMA [...] Le [...] di [...] che, nel caldissimo 1976, [...] Sarah Vaughan a Umbria Jazz, identificavano in quella elegante [...] il jazz sofisticato e salottiero, contrapposto con [...] rabbia rivoluzionaria delle avanguardie. Non sapevano, probabilmente, che la [...] Sarah», pur contornata di impeccabili [...] in smoking, la [...] rivoluzione musicale [...] già consumata circa trent'anni prima, [...] compagnia niente meno [...] Dizzy Gillespie, Charlie Parker e Billy [...] quando era «la [...] del be-bop. In opposizione alle tecniche [...] fedele del tema, Sarah Vaughan ha inventato [...] eloquio nel quale la parola è subordinata [...]. Nella storia della vocalità jazzistica, [...] un caso clamoroso: il suo virtuosismo, la [...] estensione e flessuosità vocali sono [...] da averla fatta a prezzare anche [...] accademico; il volume del suo [...] non ha nulla da invidiare a quello delle grandi [...] tanti lìriche, e la [...] originalità interpretativa tratta con altrettanta [...] e autorevolezza i [...] la [...] e i brani più classici [...] Anni Quaranta e Cinquanta. [...] tema Sarah Vaughan riesce [...] straordinaria ricchezza di chiaroscuri, [...] derivata dal retaggio gospel, [...] e tutte quelle qualità che [...] sostenuta in una carriera [...] flessioni, dentro e fuori dalla mainstream jazzistica, [...] semplice trio o da [...] sinfonica. Il pubblico «mondano» del [...] Sistina [...] la Vaughan si esibisce questa sera, (prima [...] tournée italiana) apprezzerà forse meglio di ogni [...] lenimento [...] classe, che si ripete [...] a se stessa, e magari anche [...] del suo vestito da [...]. A ciascuno il suo. Filippo [...] e Leopardi: tutto si [...] lo stesso [...] dichiariamo [...] numero della rivista «Comunità» [...] scritto dal titolo invitante: Come salvare la [...] Roger [...] uno studioso americano noto [...] lavori su Proust. Quasi [...] una rivista ai tut-t'altro orientamento [...] Quaderni Piacentini (n. /// [...] /// E, per non [...] in una troppo stretta [...] essere andato a [...] in un piccolo libro [...] anni or sono [...] la letteratura a cura [...] Cesare [...] Pratiche Editrice) gli scritti [...] Cesare [...] e di Franco Marenco [...] Il poeta, il [...] e la figlia del [...] Nuovo (e [...] di Federico [...] e delle sue mummie (Queste [...] i testi, le o-pere letterarie che dicono [...] semiologo o [...] «Voi avete orinai [...] di prendere il nostro [...] se stesso, non per quello che era [...] perché contasse, ma come pretesto per discorsi [...] soltanto vostri. [...] dunque, fra gli autori citati [...] (se non altro per ragioni di distanza) risulterebbe palesemente [...] al sospetto di una specie di «congiura» [...] o [...] a cui le descritte concomitanze [...] dare adito, sarebbe il professor [...]. Ma sembra proprio lui, [...] il più acceso nel denunciare la diffusa [...] la letteratura alle pretese di autorità o [...] accampata da qualsiasi disciplina [...] e in particolare da [...] un misterioso mostro tanto [...] che sarebbe (genericamente parlando) [...] critica [...] varie confessioni e sette [...]. La pretesa ai -scientificità» [...] costoro accampano, «proprio nel momento in cui [...] luce il carattere tendenzioso e teleologico di [...] è messa quasi in caricatura nella descrizione [...] offre di quel giovane [...] ai velluto a coste e senza cravatta [...]. [...] non sembra inibito da [...] con garbo, ma attacca un po' tutti: [...] I. Richards e Roman [...] poi [...] Fry, [...]. La linguistica, egli sostiene, [...] campo della critica letteraria. [...] è il punto dove il [...] di [...] si accosta alla difesa che [...] fa di una [...] utopistica lettura -anarchica», senza [...] imposte [...] e senza costrizioni metodologiche, con [...] libertà per il lettore di -usare» il testo a [...] piacimento. Ma esso si salda [...] con [...] ,zione di Berardinelli che, [...] critica di tipo semiologico «il discorso sulla [...] illuminare il suo oggetto, tende piuttosto ad [...]. Lo assume come puro [...] applicazione di categorie preordinate. O ne disarticola le [...] rendere quasi irriconoscibile [...] sicché, «stretta fra gli [...] Claude [...] gergale e dèi la-. Il discorso sulla letteratura [...] della letteratura si chiude in se stesso. I compiti di [...] sociale e la funzionalità [...] critica letteraria vengono -assorbiti [...] pubblicitaria e promozionale delle [...]. Non si tratta ora, [...] la validità e attendibilità di un indirizzò [...] a preferenza di un altro. Il problema è più [...]. Perché la preminenza così conferita [...] metodologie [...] finisce a un certo punto [...] rendere indifferenti [...] stessa, le sue qualità ai [...] sul lettore, le sue probabilità (per ricorrere [...] stesso termine cui ricorre Brioschi) [...] «ri-uso. Non parliamo poi dei [...] pressione culturale, in cui [...] vengono scambiate, più o [...] regole di composizione. Le implicazioni che da [...] conseguono non dovrebbero però lasciare . Traviato in metodolo-go, il [...] deresponsabilizzato di ogni giudizio che nor sia [...] del testo, in funzione, come si è [...] adattabilità alla metodologia; e, in questa situazione, [...] egli tenda a servire soprattutto se stesso, [...] funzione nei confronti del [...]. [...] che ci viene dal [...] Brioschi (forse il più cauto, ma anche il [...] gli scritti citati) non è certamente quella [...] prospettata da [...] anch'essa, benché Brioschi non [...] sarebbe «irrealistica e falsamente democratica. Ecco, allora, che dalle [...] suo saggio (alla cui integralità vorrei caldamente [...] il tema del presente [...] la figura di un critico al quale [...] disabituati: quello che affronta la [...] e il rischio di [...] valore» in termini, per quanto possibile, non [...] con ciò pretendere di imporre [...] ma più modestamente intendendo [...] della [...] propria esperienza di lettore [...] che [...] altro, il lettore comune, [...] volta verificare di persona, consentendo o dissentendo. A questo «giudizio di [...] è un fine, ma un mezzo per [...]. Come dice Berardinelli, «se [...] rapporto fra libri e lettori in situazioni [...] il critico e lo studioso non potranno [...] e alla linguistica. /// [...] /// La stessa scienza del [...] costretta ad uscire dai limiti del testo [...] più diverse combinazioni [...]. Anche per la critica, [...] il problema del ritorno a una totalità [...] quella totalità che, sotto [...] delle «nuove scienze», la [...] trascorsi decenni troppo rozzamente e dogmaticamente difeso, [...] con troppa leggerezza ha spesso poi rinunciato. Che alcune voci giungano [...] ciò possa applicarsi anche alla letteratura, e [...] sopravvivenza in quanto valore [...] parso un segno che qualcosa stia già [...] un invito a riflettere che nulla è [...] innocente, nulla è [...]. Perciò ho registrato queste [...]. Giovanni Giudici Gran revival [...] di Cervantes. Roma e Parigi hanno [...] un unico spettacolo, che [...] cinema, teatro e tv. Maurizio Scaparro, che ne sarà [...] regista, spiega come [...] suo Cavaliere immaginario. Manlio [...] autore di un altro [...] gli contrappone il suo Arriva Don [...] con tre illusioni ROMA [...] «Con Don [...] dopo Amleto e [...] vorrei completare un disegno [...] teatrale», dice Maurizio Scaparro. Già, perché [...] tragicomico di Cervantes è [...] del teatro [...] amore ben corrisposto, naturalmente) [...] appresta a tornare In forze sul palcoscenico. Il [...] di parigi e [...] Teatro Popolare di Roma hanno [...] in cantiere un grosso progetto sul romanzo di Cervantes [...] va dal teatro ai cinema [...] alla televisione. La sceneggiatura avrà le firme [...] Ascona e Maurizio caparro, la [...] sarà (fello stesso Scaparro; le scene di Roberto Francia [...] i costumi di Lete [...] interpreti Pino Micol, [...] Barra e il gruppo [...] di Barcellona. In questo caso la sezione [...] intitolata [...] teatrali da Don [...]. Ma presto sulle scene [...] altro Don [...] diverso e forse più [...] Manlio [...] ha tratteggiato nella [...] «Isola di Sancho. Maurizio Scapa ito, co [...] il personaggio: chi è il tuo Don [...] Un folle, un e-marginato, [...] tutto è un eroe teatrale, un viaggiatore [...] e alimenta continuamente la grande illusione teatrale. Nei mio lavoro Don [...] non vagherà per la Mancia, [...] lentamente, un suo spazio mentale, ritrovando i [...] che poi sono i luoghi della rappresentazione [...]. Inoltre Don [...] è un eroe carnevalesco: [...] filtrare la vita attraverso le trasgressioni mentali. Ma chi sono i Don Chi» [...] della nostra [...] ne cono tanti, tantissimi. A me però interessano [...] di [...]. Don [...] oggi è colui che sa [...] sempre meno si parla d'amore (e il personaggio di Cervantes, in questo senso, può [...] eterno: va in cerca del [...] di una donna, non di una donna [...] propria). Ma Don [...] è anche [...] che, persi i contatti [...] società, decide di rifugiarsi in [...] epoca, in un altro [...] mondo fantastico, come faceva [...] IV pirandelliano. Don [...] insomma, è [...] che fino a ieri [...] propria arte, di specchiarsi nella realtà ma [...] che quella stessa realta ha smesso di [...] arte. Non a caso, [...] scena del romanzo di Cervantes [...] di Don [...] con il carro dei [...] cosi [...] supera il teatro. E noi spes-so abbiamo [...] di vivere [...] di una «grande [...] assai più [...] del teatro. Non può essere pericoloso [...] al [...] ma e alla televisione [...] popolare, cosi universalmente definito e riconosciuto, come Don [...]. Da una parte per. [...] invece, bisogna rintracciare le [...] personaggio di Cervantes: e proprio li che [...] quel «male di [...] quello strano rapporto tra [...] di cui parlavo prima. Un altro pericolo: questo [...] un romanzo verso il teatro, il cinema [...]. Non c'é il rischio [...] le specificità linguistiche dì questi mezzi di [...] «Frammenti teatrali, si perderà [...] linguistica (ma si tratta [...] non di «riduzione scenica. Diciamo, comunque, che il [...] la possibilità di rendere la teatralità del [...] la televisione offrirà più spazio alle immagini, [...] dello stesso testo. Da Parigi a Spoleto [...] spagnolo: siamo in piena dimensione [...] ma la «dimensione europea» [...] come degli altri miei spettacoli recenti [...] non dipende tanto dalle [...] autori, quanto dalla condizione di [...] che voglio rappresentare. Don [...] non conosce confini per [...] viaggio mentale: questo e il suo spirito [...]. Ovviamente non si tratta [...] artistica [...] del [...] quanto della volontà culturale di [...] ogni sorta di delimitazione mentale. Nicola [...] un fatto che tutti [...] a tirare in scena Don [...] per un verso o [...] mancato il bersaglio; dalle più titolate riduzioni, [...] Bulgakov, ai colpi di mano dì anonimi [...] la paternità del gesto dopo, [...] le modalità più proprie [...]. Io che esco a [...] teatrale (L'isola di Sancho) che prende le [...] testo sacro, e che si dipana secondo [...] dalla primitiva filiazione (al punto da essere [...] soltanto del titolo), credo di [...] individuato almeno una delle [...] dire [...] di mettere in scena [...] Don [...]. Intendiamoci: l'opera a prima vista [...] di spettacolo ghiottonerie che da [...] potrebbero [...] della [...] assoluta teatralità. Perche se è vero [...] divide, tra [...] in due grandi [...] vale i le Duella [...] e quella di chi scrive la propria [...] ad esempio, si rubricava nella seconda), [...] anche e più ancora [...] personaggi della letteratura, che [...] massima parte fanno da [...] rispettivi: [...]. E così [...] de «Il rosso e [...] alla« Ha trovato il suo vero nemico: [...] a quella di coloro che vivono; Zeno Cosini, [...] tutto [...] de «La coscienza di Zeno, [...] che scrivere la propria vita. Don [...] respinge da sé ambedue le [...] suddette, per [...] una terza tutta [...]. Egli infatti vive nella [...]. O meglio dedica la [...] verificare se la scrittura dice il vero [...]. Dopo [...] di estenuanti letture, egli [...] tutto punto per [...] con mano la distanza [...] cose che si vedono da quelle che [...]. In breve egli indaga sui [...] -ni fra il luogo delle cose e quello delle [...]. E in questa [...] personale odissea va incontro [...] maggiori. A questo punto si dovrebbe [...] con [...] la morte della [...] risultata sconfìtta nel confronto con [...] realtà. Ma (e [...] sta 0 bello! Questo titanico scontro tra [...] estremamente chiaro quando in campo sono simili [...] fra loro, si fa confuso e improprio [...] alla letteratura si sostituisca il teatro, che [...] è una mezza misura tra due assoluti, [...] propria vita se non sulla scena, che [...] e sangue. In definitiva, il Don [...] a teatro finisce di [...] è innanzitutto: il trionfo del libro. /// [...] /// In definitiva, il Don [...] a teatro finisce di [...] è innanzitutto: il trionfo del libro. (0)
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