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Por alcuni è [...] lina veduta ilei nuovo [...] per [...]. /// [...] /// Non si e ancora [...]. Non si è ancora [...]. C'è liti conto aperto, [...] nuove (la acquisire e di sospetti antichi [...]. E il cercare di [...] per noi e per [...] un compito difficile ma che si accetta [...] settimana di soggiorno [...]. Dopo cioè [...] visto, per esempio, che [...] di turbolenta divisione politica, in [...] i settori, se hanno [...] non riparati hanno però, almeno per i [...] creato la possibilità di parlarsi ed [...] sinceramente, di guardare con [...] fuori dei propri contini e metodi politici [...]. Questa è la prima [...] primo segno tangibile della [...] ripresa » che si [...] tempo [...]. [...] subito avvertire che, a mio [...] questo è [...] occhio che rende possibile una [...] oggettiva, [...] bene o in male. [...] io non ho mai creduto, [...] sostengono alcuni [...] teorici » ilei giornalismo di [...] che una delle condizioni [...] formazione e nella critica su [...] paese straniero stia [...] per la storia, gli usi. [...] parte oggi noi ci stiamo [...] dal complesso di lotta « frontale » che nel [...] ci aveva spinto [...] contraria. Di [...] per noi. Non è [...] il caso di indagare [...] mille e uno [...] perchè » che consigliarono [...] quanto ingenua: non vi fu certamente [...] consapevole di questo metodo, [...] un difetto «stalinista», come sostengono ancora oggi [...]. [...] parte bisogna convenire, ine [...] ipercritici, che il movimento operaio nel suo [...] aiutato dai compagni jugoslavi nella ricerca di [...] che non rinnega il dovere politico della [...] subordina al dovere umano della razionalità. In queste [...] il compito di parlare, [...] ai lettori, di un paese e di [...] come la Jugoslavia, si fa più semplice [...] al tempo stesso. Non ci aiuterà certo [...] metodi» [...] oggettivo » usato dai [...] i di informazione », che furono e [...] un metodo fondato [...] formale e sulla sostanziale [...]. Ci aiuterà solo la [...] un lavoro onesto, di informazione, di discussione. E chiedo scusa. E se e vero [...] impressione è quella che [...] in Jugoslavia la prima [...] della ruvidezza persino, è [...] attaccata lino alla line, che domina e [...] in ogni contatto, in ogni colloquio, in [...] incontri. Fin dai primi contatti [...] comune dei contadini, degli studenti, dei soldati, [...] a [...] assalgono allegramente il [...] », senza alcun rispetto [...] esotico e antico di quel nome, si [...] di [...] giunti fra gente non [...] che se è contadina e contadina, se [...] intellettuale, lino in fondo. Una capitale severa Non mi [...] mai apparso, [...] tutto il mio soggiorno, che [...] ci siano contadini che posino a intellettuali e intellettuali [...] posino a contadini. La constatazione è confortante, [...] nuovo arrivato: sai sempre con chi tratti, [...] perchè. Ciò rende spiegabili. Ti accorgi dopo che [...] tessuto di [...] spontanee tendenze alla sincerità, [...] dai denti, che a noi. /// [...] /// Chi scrive ha assistito [...] di cui ha riferito [...] parlato con operai e intellettuali, con contadini [...] uomini politici comunisti e non comunisti; è [...] di alcune miniere, ha visitato fabbriche e [...] varie regioni della Polonia. La tentazione di riferire tappa [...] tappa le proprie impressioni è stata grande : [...] la realtà con una serie [...] fotografie [...] o meno a fuoco [...] è di moda ed è. Se si voleva fornire [...] aspettare: riascoltare magari dicci volto lo stesso [...] stessa spiegazione per cogliere un passaggio, un [...] Questo non per la preoccupazione o il [...] essere troppo crudi, troppo brutali: ma per [...] comprendere. Naturalmente quello che risulta [...] è qualcosa r. [...] i;n racconto che non [...] di fornire la chiave [...] intendere tutta la realtà [...] dire solo quello che l'autore stesso ne [...] ad essa con attenzione e con il [...] deve portare ad ogni impresa umana. So che ci sono [...] che si sono fermati in Polonia una [...] e hanno scritto molti artìcoli, [...] della propria [...] ponzo in discussione. Neppure mi interessano la [...] le loro capacità, il loro acume: che [...] in dubbio perchè non è questo il [...]. Dubito del metodo; e [...] ho seguito un altro. Anche perchè, come comunista. Andavo in Polonia come [...] a [...] risposta a questioni non [...] stesso e al proprio mondo. Andavo in [...] col desiderio di guardare [...] ad una vicenda che sente come [...]. Questo debbo dire, perchè [...] sappia, prima come è nata questa esperienza. Perchè, a un certo punto, [...] come un piccolo moto [...] « Vede [...] mi dice [...] per gli altri, per voi, [...] tutti e così difficile capire. Questo mio conoscente è [...] che ha vissuto e lavorato anche in Italia [...]. Pioviggina, i marciapiedi sono [...] impasta con la polvere che su tutta [...] le ciminiere delle nuove fabbriche, i mille [...] demolisce e si edifica, i camion che [...] costruzioni oppure vanno a [...] fiume. Commovente irrealtà Questa strada [...]. /// [...] /// Mondo [...] infuriò più tremenda [...] battaglia quando Varsavia insorse; [...] antichi edifìci tra cui passiamo è stato [...] che i tedeschi uno per uno li [...] dinamite o gli appiccarono [...] i lanciafiamme. E poi la [...]. [...] Varsavia, la città vecchia [...]. Tutto rifatto, nuovo, come [...] gli affreschi sulle facciate, le modanature. [...] girato a lungo la città: [...] visto i quartieri interamente [...] so le cifre che parlano [...] per cento delle abitazioni distrutte. So che [...] rimasti, a Varsavia. Dunque, non mi meraviglia [...] siano a disposizione più [...] JO metri quadrati a [...] molti [...] gli ultimi arrivati [...] aspettino ancora questo piccolo [...] proporre quella domanda perchè mi dica un [...] di cose, di cifre. Ma è [...] ch'egli ha un piccolo moto [...] mi si rifà estraneo [...] lui polacco, io italiano: « [...] difficile per gli altri capire. Certo, dal punto di [...]. [...] vero abbiamo speso miliardi per [...] questo. Ma non si [...] in una città di case, [...] storia. Vede, voi siamo fieri [...] se è sfata [...] troppo grande per noi [...]. Capisco che è vero; [...] una verità assai complicata: e la cosa [...] una sorta di dolore della ragione. In fondo, è tanto [...] degli opposti eserciti; le poche fabbriche smantellate: [...] eliminazione nazisti. Ma non è [...] soltanto. [...] che la Polonia, alla fine [...] guerra era fiaccata, spossata. Fu la seconda sconfitta, [...] 1939, a gettare lo [...] negli animi: la sconfitta [...] Varsavia condotta da uno ilei due gruppi [...]. Due mesi di battaglia [...] capitale, due divisioni tedesche quasi annientate; ma [...] terribile: 200. Di [...] soprattutto [...] il [...] di quindici anni, si [...] come colpevole di tanto dolore [...] nasconde il braccio dove [...] il segno della [...] appartenenza [...] degli insorti, [...]. Un merito nazionale Cosa voleva [...]. Gli uomini che oggi sono [...] Partito operaio, i comunisti innanzitutto, non temettero [...] prendere su [...] sè questo compito [...] coinvolsero nella condanna [...] e soldati e oggi i [...] sono i primi a riconoscere e a riparare [...]. /// [...] /// Ma ciò che conta è [...] quegli uomini non dimenticarono che il loro dovere era [...] di ridare alla Polonia il senso della [...] tradizione civile, della [...] storia. E a visibile e [...] questo merito . Perchè se oggi in Polonia [...] possibilità e il [...] Il boulevard [...]. Nello sfondo la via [...] e. [...] e si arrangino con [...] parenti, con case di fortuna, [...] possono. Ma di una cosa [...] stupirmi: non si poteva aspettare a rifare [...] che ho visto, a rifare questo gioiello [...] non era possibile puntare [...] le risorse per dare [...] tutto [...] alloggio alla popolazione ? Una [...] tanto da [...] sembrare assurda: ma che [...] ognuno con cui parli si lamenta [...]. Il mio amico non [...] in una grande fabbrica italiana, guadagnava bene; [...] Polonia dopo la guerra con la famiglia [...] Italia: è ritornato, mi ha detto, non perchè [...] di trovare il paradiso; ma perchè questo [...] posto, come polacco. Ad uno come lui, ad [...] tecnico, ad un [...] soluzioni semplificate, [...] è tanto agevole [...] ma proprio [...] parlando con questo uomo che [...] si cura [...] che di macchine e di [...] e di calcoli, trovo una nuova sollecitazione a cercare [...] dimensione più vasta per comprendere la realtà polacca che [...] sia quella economica soltanto. Cominciare da capo Certo, [...] dovette essere terribile ricominciare. Ora che ho visto [...] Varsavia, ora che dopo dodici anni ho [...] a riandare con la memoria a quei [...] stupirò più. Ed erano i giovani, [...]. Come quella ancor giovane [...] conosciuto in casa di un italiano, a [...] cosa ricordasse dei tempi della insurrezione quando, [...] la portaordini ver un comando; e la [...] viva è quella di un uomo, uno [...] senza [...] nella trappola della città [...] in braccio il corpo di una bimba [...] uno sguardo fisso, da allucinato, da folle. E lei, la giovane staffetta, [...] ra-do; e [...] portarono in gran parte a [...]. /// [...] /// Loro, che non avevano [...] di Varsavia, non seppero forse [...] valore umano: se era [...] per colpa di chi. Non bisognava dare loro il [...] di essere dimenticati e di [...] fatto un sacrificio senza riconoscimento. Ma [...] di quei dirigenti operai [...] ingenerosità, di furbizia, di ipocrisia. [...] credettero che fosse sempre aperto [...] pericolo di una nuora rottura entro il corpi nazionale, [...] durante la guerra; e avevano, anche, motivo per [...] quando dovettero far fronte alle [...] e ai complotti armati nei primi anni del potere [...]. [...] di cercare il domani della [...] terra, questo accade anche perchè [...] pur tra gli errori [...] non si è smesso di [...] la fierezza [...] polacchi. Il mio amico ingegnere mi [...] fatto imparare una [...] importante quando ha [...] « [...]. [...] il senso dì una [...] tentare; è il desiderio di non rassegnarsi, [...] ad un destino che volle fare della Polonia, [...]. E questo senso non [...] guardando le [...] mura di Varsavia "fatte a [...] la presenza di questo valore rimane nelle coscienze pur [...] sentimenti confusi e contraddittori. Ed è questo valore [...] e [...] della Polonia, pur cosi [...]. ALDO [...] ci piegherà ». Questo slogan orgoglioso non lo [...] scritto né sui muri insili giornali ma lo ascolti [...] dovunque sorga una discussione, dovunque [...] straniero ponga la domanda fatidica: «Ma chi siete? Cosa [...] ». Io [...] sentito in treno, [...] ristorante, a [...] detto da studenti di [...] da « vecchi » della guerra di Spagna, [...] che adorano Yves [...] e da intellettuali engagé. Ogni volta era accompagnato da [...] perchè, da una storia, da [...] ch'era diversa; non sentiva mai [...] propaganda. Sembra che ci sia un [...] individuale, non solo di partito, [...] e nel sentirsi socialisti e [...] in Jugoslavia: e ciò che [...] sembra una debolezza « di partito » un eccesso [...] individualismo « partigiano », col tempo [...] che è una forza, che [...] la componente principale del carattere rivoluzionario. Un altro dato su [...] di impegno jugoslava, in chiave meno psicologica [...] te lo olTre del resto lo stesso [...] Belgrado, con la [...] pressoché totale mancanza di [...]. Su dieci jugoslavi clic [...] certo che almeno sei sono stati [...] montagna coi partigiani, sono [...] imprigionati o bastonati prima dai fascisti jugoslavi, [...] italiani. E cosi in alto [...] a cominciare da Tito che ha fatto [...] galera, da [...] che ve ne passò [...] che fu incarcerato, bastonato, [...] una gamba fuori da una finestra a [...] selciato del cortile del carcere. Un milione e 700 [...] milioni di abitanti, furono poi le [...] della guerra. [...] una cifra spaventosa: eppure a [...] a [...]. In campagna, sui luoghi [...] delle battaglie, trovi qualche cippo semplice, qualche [...] inciso un fucile, una stella rossa, poche [...] in faccia alle montagne. Senza retorica Solo a Belgrado, [...] di una antica fortezza di pietra giallastra, [...] ho trovato uno squallido [...] celebrativo. [...] i monumenti sono di ferro, [...] le r. Uno [...] picchia ancora disperato, ma [...] nel fango e le ali spalancate come [...] due giganteschi panzer marciscono fra i cespugli: [...] patetico carro armato italiano pencola su una [...] un funereo giocattolo abbandonato. Su tutto cresce il [...] la neve, stagna un torpore timido e [...]. Più che un museo [...] nemici e un cimitero di guerra, implacabile [...] è la guerra stessa. Li il clima, al [...] davano gli alberi, piegati in giù dalla [...] del Danubio e della Sava. E fra quelle torri, [...] quegli alberi. Solo nei giorni che [...] dei veci eroi che non portano neppure [...]. Ancor meglio compresi, leggendo [...] libro del 1918 di un nazionalista slavo. [...] la candida confessione di [...] entusiasmi solenni con cui i latini celebrano [...] nazionali. [...] oggi, in Jugoslavia, questo è [...] spirito dominante. Troppo sangue, troppe vittime, [...] costata la storia agli jugoslavi, perche essi [...] semplice e terribile del [...]. Essi non a-mano e [...] guerriere alla « bella morte ». Si limitano ad [...] con coraggio e con [...] dannunziani. Un altro luogo significativo, [...] ho veduto in Jugoslavia: due stanze in [...] dedicate a [...] lo studente bosniaco che [...] 1914 sparò i due colpi di pistola [...] principe ereditario austriaco e [...] moglie e crearono il [...] della guerra mondiale. Su quei due colpi di [...] c'è ormai una letteratura mondiale. Ma il piccolo museo [...] casalinga, domestica. [...] nuche questo un sacrario senza [...] senza drappi, senza bronzi. [...] MAURIZIO [...] suo VIAGGIO IN [...] prossimi numeri gli altri [...] ALDO [...] suo VIAGGIO IN [...] mappa cittadina rievoca, con cura [...] le fasi [...] studiato ed eseguito dai cinque [...] della [...] Giovane Bosnia », quattro studenti [...] un [...] musulmano. I loro ritratti pallidi, [...] sono in fila attaccati [...] muro. La narrazione topografica [...] racconta [...] percorso seguito [...] Ferdinando. /// [...] /// Li attendeva [...]. Il museo sorge oggi [...] formava [...] della svolta fatale, in [...] livello, aperto: sicché tutto il luogo, di [...] dedicato al ricordo. Si vede il vecchio [...] Ponte di [...] è chiamato oggi: sul [...] aspettava, le orme dei [...] state disegnate e scavate su una lastra [...] iscrizioni: a pochi passi dalla lunga e [...]. Di lontano le alture [...] con i suoi [...] minareti, le sue vette [...] caserme e ridotte militari austriache. [...] tutto un angolo della [...] Europa che ti v. E" un paesaggio ancora [...] lo stampo di una dominazione straniera, secolare, [...] vi si annegano dentro, impotenti. Continua a [...] che perfino le bombe [...] per suicidarsi se li erano fatti da [...] con mezzi di fortuna. E le bombe infatti [...] veleno era troppo debole e sotto i [...] lo [...]. Cosi lo potarono impiccare, [...] due. Altri cinque erano troppo [...] condannati a vita Tre morirono in carcere. E anche questa è una [...] semplice, una storia come ce ne sono tante in Jugoslavia, dove al ponte [...]. Anche quello, in fondo, [...] è un ponte come [...] dei mille che nelle terre degli « [...] » hanno testimoniato i mille scontri tra [...]. /// [...] /// Anche quello, in fondo, [...] è un ponte come [...] dei mille che nelle terre degli « [...] » hanno testimoniato i mille scontri tra [...]. (0)
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