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Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Unità 2-Nazionale del 1997»--Id 1585601984.

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Dà voce, quella canzone, [...] confronti della donna in carriera, im-pegnata e [...] uomo». Mi scuserà Alberto Asor Rosa [...] quando ho letto il suo articolo non [...] quella can-zonetta dalla testa. Forse è solo cattiva [...] (anzi, partito: lo stesso di Asor Rosa, [...] Pds, [...] cui ultimo congresso -lo ricordo a me [...] lui -un documen-to di donne ha posto [...] anche la prima parte della Costitu-zione) e [...] di frequen-tare e di essere in relazione [...] investono tempo, energia, intelli-genza e passione in [...] politica che lì si pratica. Dunque, [...] di essere come gli [...] di ac-contentarsi di occupare piccoli spazi sen-to [...] alle donne come me più che a [...] molte -pratica e teorizza una politica che [...] potere (via Dogana) e che, nel Sottoso-pra [...] del patriarcato, vie-ne definita «politica prima». Comincio dalla seconda accusa, [...] accontentate di «scavare nic-chie e orti conclusi». So bene che una [...] istituzionale delle donne ha perseguito politiche, cosiddet-te [...] ad accrescere, attraverso quote o azioni positive, [...] nelle istituzioni. Credo di essere innocente, [...] punto di vista, agli occhi di Asor Rosa, [...] criticato quelle politiche. Gli chiedo, però: è [...] il problema di occupare piccoli spazi sia [...] Mi spiego con un esempio. E con [...] domanda: le donne che, [...] del Pds, sono responsabili delle telecomunicazio-ni, [...] della scuola, della sani-tà [...] più piccoli degli uomini che, nello stesso [...] il lavoro, la giustizia, gli enti locali? Non [...] in tempi di partiti del leader, tutte, [...] occu-pare piccoli spazi e che, quindi, come [...] un tempo, dobbiamo ag-giornare [...] Il primo rimprovero, invece, [...] forma: «Le donne hanno smesso di considerare [...] politica un affare globale», adattandosi anche loro [...] può vincere anche mantenendo inalterate le strutture [...] potere». Dunque, la «gonna» che [...] non essere come un uomo, è il [...]. Delle due obiezioni che [...] ha a che fare con [...] che provo ogni volta [...] vuole assegnare un posto, un ruolo, in [...] virtù del quale sarei legittimata a stare [...]. Perché torna [...] di [...] di-visione -a noi il potere, [...] voi la [...] criti-ca, a noi la Storia, [...] voi [...] -che, in un tempo in [...] donne e uomini condivi-dono storia e spazio pubblico, ha [...] un sapore troppo antico. La seconda obiezione, più [...] senso di questo cambiamento della politica. Per me, la cosa [...] ha a che fare con la struttura [...] le relazioni tra donne, quelle tra uomini, [...] e uomini. Non mi riferi-sco ai [...] gli uomini stringono, stringete alleanze o entrano, [...] ma al codice che lì vi lega [...] prima e va oltre le alleanze e [...]. È fatto quel co-dice, [...] re-gole e lingua condivise, ac-cettazione di gerarchie [...]. Quel codice tra loro, [...] scontato: è un patrimonio a disposizio-ne di [...]. Anche di tutte? No, [...]. Non è questione di [...] debolezza, di scarsa visibilità del tessu-to di [...] agli occhi delle donne, degli uomini, di [...] e il senso dello stare di una [...] non altrove. Il suo non essere, [...] appare, cioè, di passaggio: diri-gente, eletta, ministra [...]. Infatti, per esempio, molta [...] dalle laburiste inglesi che hanno da-to vita [...] selezionando e so-stenendo alcune [...] appunto, formazione alla rete, allo scambio reciproco [...] auto-nomia. Ancora: dalle donne la [...]. Questo è il cambiamento [...] mi interessa. MI RENDO CONTO, a [...] solo criticato il pezzo [...] Asor Rosa. Mi difendo dicendo che criticare [...] pen-siero significa [...] sul serio. [...] infatti, come Letizia [...] ap-prezzo il fatto che [...] chieda sconcertato: «Dove sono le donne?». E mi piace che [...] con due donne, Anna Finocchiaro a Franca Bimbi, [...] per gli uomini -lo ricor-dava Finocchiaro a [...] -che si ascoltano molto fra loro, ma [...] donne. A propo-sito: e se [...] imparassero ad ascoltare, a prendere sul serio [...] Da Palazzo Campana al [...] le volte che gli [...] «Dalle donne la forza [...] Questo [...] FRANCA CHIAROMONTE ROBERTO ROS CANI «Ma [...] tutti gli anni a no-vembre occupate le [...] «Non [...] mica colpa nostra, sono i proble-mi che [...] stessi». Botta e risposta radiofonico, [...] degli studenti di una de-cina di giorni [...]. Insomma scuola e occupazione [...] vanno bene insieme», come dice-va una vecchia [...] Bea-tles. ///
[...] ///
Professori e studenti: [...] scriveva [...] di ieri, con un titolo [...] avrebbe dovuto far saltare sulle sedie molti lettori. Che cosa sta succedendo? Forse [...] doppio, da una parte si sta consumando [...] davanti a una ministro [...] Berlinguer [...] «apre» le scuole il pomeriggio agli studenti [...] e per riunirsi. [...] -a rovescio -se [...] vuol mantenere il suo significato [...] allora finisce per assu-mere una coloritura a metà tra [...] e goliardia. Insomma la parola occupazione [...] cose e ha alle spalle una sto-ria [...]. Il punto [...] non può che essere il [...] e [...] per i giovani italiani. Tutto comincia [...] di Roma il 27 [...] viali della Sapienza un gruppetto di fa-scisti [...] Paolo Rossi, studente iscritto alla Federazione giovanile socialista. È uno shock per mi-gliaia [...] ragazzi, quella morte tra-sforma il malessere del più affolla-to [...] in una vera ri-volta. Si comincia coi corteo den-tro [...] poi arriva [...]. È una esperienza nuova [...] nelle facoltà si comincia a discutere per [...] coi professori (moltissimi di loro aderiscono allo [...] per [...] di Paolo Rossi) da [...] parità e non di subordinazione. La tradi-zione autoritaria dei rapporti [...] ai luoghi [...] vie-ne scalfita. A dormire in facoltà [...] ma di giorno mi-gliaia di studenti prendono [...] con spirito nuovo. La loro richiesta è [...] del rettore Papi che ha sempre protetto [...]. ///
[...] ///
Ma [...] non si ferma fino allo [...] della polizia. È una esperienza di cinque [...] ma per una generazione è la scoperta della politica [...] forme nuove. Anche chi già aveva [...] e le organizzazioni giovanili scopre una dimensione [...] del rapporto diretto tra stu-denti. [...] è [...] di un «possesso» e insieme [...] una alterità rispetto al rapporto tradizionale gerarchico e paterna-listico. In fondo la politica [...] una mutazione che sta avvenendo tra i [...]. Una vera rivoluzione nei [...] consumi: il 1966 è [...] dei concerti italiani dei Beatles [...] radiofoniche come «Bandiera gialla». Avviene da noi, con [...] era successo negli Usa alla fine dei Cinquanta: [...] non sono più solo degli «adulti in [...] coi loro comportamenti e le loro scelte, [...] culture o su-bculture. Che [...] da noi si incon-trano [...] la politica e la sinistra. Quello che i quattro [...] Sapienza ave-vano fatto presagire si ripresenterà soltanto [...] tardi ma con un segno nuovo. Non più rea-zione, ma [...] nuova. Il compito di aprire [...] a Torino, nello storico Palazzo Campana. La lotta degli studenti [...] apparentemente marginale: i giovani protestano contro [...] di trasferire la sede [...] della città ai [...] edifici del Parco [...] Mandria. Il 22 novembre del [...] assediano il rettorato e sfondano le porte, [...] e li caccia. Cinque giorni dopo [...] decide [...] la polizia li sgombera un [...] più tardi. Ma è lo stesso Viale [...] che quel movimento non fu ideologico, fu [...]. Il carattere di quella [...]. [...] trasforma le aule nella [...] fa scopri-re una dimensione collettiva ine-dita: quel [...] la chitarra veniva trasferito dal privato (e [...] in cui il privato non era poi [...] pubblico e alla politica. Con una mescolanza inedita [...] paese così politicizzato come [...]. La politica tradizionale, quella [...] partito o del sindacato, nelle relazioni uma-ne [...] si fermava ancora sulla soglia di casa. [...] portava la «casa» nei luoghi [...]. È una esperienza umanamente [...] quella che vivono i ragazzi di Torino [...] giro di pochi mesi si dif-fonderà in [...]. A gennaio del 1968 [...] Palazzo cam-pana, segue Padova, poi Lecce, PUBBLICO buono [...] La strage nella ca-mera iperbarica di Mi-lano, [...] del dolore per le vittime e [...] per [...] irresponsabilità del Presidente [...] in-duce riflessioni e sollecita [...]. A Milano, la Regione Lom-bardia [...] uno spre-giudicato, e sciagurato, pro-getto che, nei [...] deregulation selvaggia del servizio sanitario. Undici persone sono morte in [...] struttura privata accreditata dalla Regione. È necessario porsi una [...] quelle persone si trovavano nella ca-mera iperbarica? Per [...] ma-lattia ogni intervento, sia esso diagnosti-co, terapeutico [...] potenzia-li effetti positivi e possibili effetti negativi. Si può definire efficace [...] effet-ti positivi si dimostrano maggiori di quelli [...]. Il trattamento in camera [...] effetti positivi per alcune (rare) patologie ed, [...] negativi, tra i quali anche il verificarsi [...] quelli di Milano. Ogni intervento ha inoltre [...] diretto, legato cioè [...] della prestazione, ed indiretto, [...] vita delle persone e della collettività. A parità di patologia [...] gli interventi che determinano il massimo di [...] di costo, o, in altre parole, il [...] di beneficio. Mi domando: per quali [...] persone si tro-vavano in camera iperbarica? Si [...] per le quali quel trattamento aveva efficacia [...] di quelle persone sono state esposte in [...] rischi del tratta-mento? Chi ha prescritto il [...] Per quali malattie? Con quali evidenze di efficacia? Il [...] Milano richiama quello, molto meno pubblicizzato e [...] gio-vane donna morta a Roma in una [...] privata come conseguenza di un par-to cesareo [...]. A Roma circa il [...] avviene con tagli cesarei, la maggioranza dei [...] e nocivi (per le donne ed i [...] redditizi per qualche medico). Questi interrogativi evocano le [...] sai tecnici e poco nota alla popolazione, [...] in-terventi sanitari, del rapporto tra il loro [...] il tema della cosiddetta [...]. In un servizio sanita-rio [...] equo dovrebbe-ro essere garantiti solamente interventi in-terventi [...] e, per una determinata malattia, solo gli [...] miglior rapporto tra efficacia e co-sto. [...] di risorse economiche de-finite, [...] dovrebbe essere pienamente responsabile della selezione degli [...] il medico di base dovrebbe essere responsabilizzato [...] dei tratta-menti ai propri pazienti. Oggi non sono esplicitamente [...] ga-rantite alla popolazione, teoricamente il sistema dà [...]. In realtà ci sono [...] accessibi-lità ai servizi sanitari, fortemente associate ai [...] popola-zione. Esiste un forte razionamento, [...] che moltiplica ed aggrava le diseguaglianze di [...] sociali. Le strutture sanitarie abilitate [...] dovrebbero innanzitutto essere autorizzate sulla base di [...] e di risultato, ben definiti ed uguali [...] privati accreditati con il Servizio sanitario nazionale [...]. Per la tutela della [...] il [...] non si deve preoccupare [...] e sicuro funzionamento delle strutture pubbliche e [...] anche di quelle totalmente priva-te. I cittadini usano strutture [...] diritto di essere tutelati, anche per-ché eventuali [...] salute procu-rati da strutture private inadeguate e [...] comunque in danni e costi per la [...]. Pertanto poco sa-rebbe cambiato se [...] struttura di Milano fosse stata completamente privata ed i [...] usata pagando in pro-prio: il [...] doveva comunque [...] e [...] la sicurezza. Non sono certo [...] con [...] da un punto di [...] quali sono le modalità di autorizzazione e [...] le strutture sanitarie, pubbliche e private nelle [...] Mi domando: le strutture sanitarie, pubbliche e [...] esem-pio, Roma, Napoli, Palermo hanno vera-mente i [...] autorizzate o accreditate? Quali sono i controlli [...] regolarmente su queste strutture? LA QUESTIONE non [...]. È vero quello che [...] L. [...] molti privati possono essere [...] i profitti, a ridurre i costi, in [...] sicurezza e quali-tà delle prestazioni. Ma se i privati [...] questo senso, mettendo a rischio vita e [...] cosa fanno i pubblici che, per definizione, [...] finalità di profitto? Ebbene, in maggioranza le Aziende Sanitarie [...] hanno gravi disavanzi di bilancio, più o [...]. Le spese fisse, soprattutto [...] di farmaci, assorbono in mo-do assai poco [...] dichiaratamente sottostimati. Le Aziende Sanitarie potrebbero [...] ri-durre le spese necessarie per garantire sicu-rezza [...] loro prestazioni, non per il profitto, ma [...] disavanzo. È bene ricordare che [...] del-le Asl ci dovrebbero essere proprio le [...] su tutte le strutture sanitarie (pubbliche e [...]. In altre parole la [...] la rigidità nella gestione dei fattori produttivi, [...] delle prestazioni, hanno per il Ser-vizio Sanitario Nazionale [...] ridurre qualità e sicurezza delle prestazioni erogate [...] più o meno come la ricerca del [...] i costi lo ha per le strutture [...]. Inoltre le stesse ragioni [...] Asl di svolgere con sufficiente efficacia, regolari-tà, frequenza [...] dovrebbero garantire sicurezza e qualità di tutte [...] pubbliche e private. Tagli indiscriminati alla spesa [...] lato, e incapacità del Servizio sanitario nazionale [...] nella utilizza-zione delle, comunque limitate, risorse disponibili [...] cause di drammi come quello di Milano. [...] assetto del [...] risente della for-te ambiguità legislativa. Le Asl hanno la [...] della salute della loro po-polazione, che, in [...] prestazioni sanitarie. Parte di queste prestazioni [...] dalle Asl, altre «acquistate» diretta-mente da altre Asl, Aziende Ospedaliere pubbliche e una molteplicità di altre strut-ture [...] private accredita-te. Le Asl sono inoltre [...] di controllo su tutte le strutture sanitarie [...]. Le Asl sono così [...] prestazio-ni, produttori di prestazioni e controllori dei [...]. La scarsa chiarezza ed [...] di interesse è evidente. ANCORA più ambigua la [...] considera che nel [...] italiano, come in altri [...] intro-dotti, invero assai limitatamente e timidamente, elementi [...] nella quale i diversi «erogatori» di prestazioni [...] garantire alla gente le prestazioni più effi-caci [...] la maggiore qualità al co-sto minore. Competizione potenzialmen-te virtuosa che [...] disastrosi se intesa come una competizione tra [...] lato e «privato» [...] probabilmente più definibile come [...]. Nel nostro paese ci [...] gestite dal [...] ma anche altre pubbliche [...] dal [...] istituzioni religiose sen-za (apparenti) [...] università pri-vate, etc. Il confine tra pubblico [...] è così netto. Occorre una competizione regolata [...] le strutture sanitarie accreditate «concorrono» per garantire [...] più efficaci prestazioni. Occorre, per que-sto, distinguere [...] le funzioni di tutela della salute del-la [...] della sicurezza e qualità delle prestazioni da [...] de servizi sanitari. La contrapposizione [...] è inutile e dannosa. Il dramma di Milano [...] non nella «privatizzazio-ne» ma nella inadeguatezza del Servizio [...] nel definire esplicita-mente le prestazioni garantite alla [...] la sicurezza e qualità dei servizi, pubblici [...]. Lo stato, nel campo [...] così come probabilmente anche nella scuola, deve [...] ruolo co-me gestore di servizi ed aumentare [...] di garante dei diritti dei cittadini, «compratore» [...] alle migliori condizioni qualità e sicu-rezza. [...] Epidemiologico della Regione Lazio Alla [...] spetta il controllo anche dei privati CARLO A. ///
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[...] Epidemiologico della Regione Lazio Alla [...] spetta il controllo anche dei privati CARLO A.

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Il progetto è senza scopo di lucro, ma purtroppo le spese sono ingenti. Da alcuni anni IdMiS - Istituto della Memoria in Scena (ONLUS) -, anche grazie al Comitato promotore Fondazione Giovanni Frediani ed all'Associazione Culturale Controtempo, ha investito molte risorse sia monetarie che umane nella progettazione del sistema, nella traduzione digitale del proprio patrimonio archivistico, bibliografico - specialmente dell'emeroteca -, biblioteconomico, e museale; in assenza di un contributo pubblico minimamente adeguato ci vediamo costretti a chiedere alle biblioteche che vorranno aderirvi ed indirettamente agli utenti la condivisione dei costi e/o la partecipazione attiva all'elaborazione delle unità bibliografiche che ciascun ente vorrà inserire per il prestito digitale interbibliotecario.
Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

(238)
(1)



La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


(216)


(119)

Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

(193)

Città & Regione [1975-1976*]

(191)

Civiltà cattolica [1850-2000*]

(145)


(199)

Interstampa [1981-1984*]

(199)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(198)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(184)

L'Orto [1937]

(162)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(192)


(187)


(205)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

(88)

Teatro in Europa [1987-1997*]

(204)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(204)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(204)

Brescia Libera [1943-1945]

(160)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(193)


(206)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(64)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(196)

Umanità Nova [1919-1945]

(170)



(99)


Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .





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