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Ora, sembra di essere in [...] braccio della morte [...] 5. Il rumore dei passi sui [...] di porfido rimbalza sui muri di cemento. Il corridoio è senza [...]. Un cancello, e oltre [...] corri-doio continua. Un altro cancello, cento [...] e ancora ce-mento grigio. Sembra di essere in [...] Braccio [...] morte. Una bella pista, lunga [...] usare anche quando [...] brutto tem-po». Vengono i brividi, di [...] Braccio della morte, il portico che corre sotto [...]. Questa dovrebbe essere co-me una [...] in centro». Riesce a sorridere, Francesca. Per non perdersi, al [...] ci vuole una guida. Francesca ha 26 anni ed [...] da quando ne aveva dodi-ci. Abbiamo avuto lo sfratto, [...] trovati [...]. Quando ho visto questa [...] messa a piangere». Uno dei quattro ascensori, [...]. Quinto piano, e dalle [...] lontane, le luci [...]. Gli ascensori non funzionavano. Non [...] nemmeno i citofoni o i [...]. Un funzionario [...] chiamò il mio nome, [...] chiave, e mi fece accompagna-re da un [...] trova-re [...]. Vuol vedere [...] questa casa, [...] Ven-ga». Oltre la sala [...] uno sgabuzzino. Ecco, linoleum per terra [...] carta da parati, sottile come la carta [...] cacca. Questa era la nostra [...]. Ora [...] del signor Valerio S. Non le hanno mai messe, [...] statue». [...] appartamenti, su nove piani. Il quarto piano, secon-do [...] essere «il cuore pulsante del quartiere», con [...] artigiani, bar e ritrovi. Un chilometro di negozi. Non hanno mai fatto nulla. I pochi negozi che [...] chiuso in pochi mesi. Hanno tirato su i [...] costruiti gli appartamenti. Si sono allacciati al [...] alla luce delle scale». Un appartamento, [...] sembra una cellu-la di alveare. Difen-di il tuo territorio. [...] della nostra scala è [...] due o tre mesi, io ed un [...] am-bedue in pensione -imbianchiamo tutto. Aggiustiamo i citofoni -li [...] anni di proteste -quando ce li bruciano. E ci difendiamo dai [...]. Quando al quarto piano, [...] si accende lo stereo a tut-to volume, [...] notte, telefono [...] che abita al primo [...] dico di staccare la luce delle sca-le, [...] prende cor-rente. Lui urla per la [...] mette a dormire. Ma è vivere, questo? Ma [...] colpa della gente, se si vive male. Non si possono mettere [...] seimila persone, un paese intero, in una [...]. Vai a piano terra, [...] trovi gente che non conosci. Non puoi di-re niente. Se chiedi chi sono, [...] i c. Cinquecento metri più [...]. Io, quando sono a Roma, [...] mai che abito al [...]. [...] come ammettere di essere dei [...]. Stai chiuso in casa, [...] possibi-le, cerchi di fare sempre più bello [...]. Si starebbe be-nissimo, [...] se non fossimo dentro questo [...]. Tre camere da letto, [...] sala. Fin troppo grande, ora [...] si sono spo-sati. Ma, in questa casa [...] che un sogno: vincere la lotte-ria, per [...] subito, il giorno stes-so». Al quarto piano non [...] pianerottoli. Lunghi corridoi aperti al [...] pioggia. Le porte di ingresso una [...] fianco [...] come celle. Non è un caso che, [...] chi abi-ta [...] circoli una leggenda. Solo [...] momento hanno deciso di fare [...] perchè a Roma [...] troppi sfrat-tati». [...] leggenda metropolita-na racconta che [...] Mario Fiorentino -che guidò venti colleghi ed [...] del progetto [...] e morì [...] nel 1982 -«si uccise [...] ultimata». Ormai a questa gabbia [...]. Nei primi mesi non [...] nemmeno [...] per anda-re in centro. Gli ascensori non aveva-no [...] non funzionavano. Nove piani di scale, [...] ca-sa tua. Ma piano piano conosci [...] si crea una certa solida-rietà. Prima di uscire, chiedi [...] accanto a te se ha [...] di qualcosa. Le fai la spesa, [...] medico perchè lei non ha telefono. E poi [...] il verde, si è su-bito [...] campagna. Io a Roma abitavo [...]. [...] mi sembra di essere sempre [...] ferie». A metà del «Serpentone» [...] il [...] anche se è diritto [...] del treno [...] il centro anziani. Abbiamo pulito tut-to, costruito [...]. Ora si balla tre [...] si fa teatro, [...] la scuola di danza. Il centro lo abbiamo [...]. Dopo tanti anni che [...] si comincia a convivere. Prima era troppo diffici-le. Avevano preso tutti gli [...] Roma e li avevano messi [...]. E non potevi aprire [...] dentro [...] noi, quelli del [...]. Tutti papponi, mignotte e [...] descrivevano. E invece, guardi [...] che gente siamo? Gente [...] in tutti gli altri quartieri. Adesso sono già 460, [...] centro anziani». Due sezioni di partito, [...] «Ser-pentone». La sezione Pds intitolata [...] Pio La Torre, ed il «Circolo [...] di Alleanza Nazionale. Alle ultime ele-zioni ha vinto [...] Ulivo, ma Alleanza Nazionale è prima nella classifica dei [...] con [...] dei voti, con-tro il [...] del Pds. Nel 1990, al [...] il Pci ottenne il [...] dei voti. Come in un autogrill [...] scritte ormai sbiaditi indi-cano la direzione da [...] agli asili nido (mai costruiti) o alle [...] occu-pate dagli abusivi. [...] «servizio» trovato dagli sfrattati [...] cui entrarono negli appartamenti (solo dopo anni [...] elementare e media) è la chiesa di San Paolo [...] Croce, anche questa aperta nel 1982. In ottobre abbiamo fatto [...] patrono, con balli, canti, musica. Non [...] nemme-no duecento persone. Non è che la [...] in chiesa: non par-tecipa alle iniziative di [...]. [...] romana, con film in prima [...] e gratuiti, [...] scorso è dura-ta un mese, [...] una settima-na soltanto. Del resto, nemmeno quando [...] Papa. Era il 10 marzo 1992, [...] davanti al Serpentone non [...] quasi nessuno. Era piena soltanto la [...] più di una normale domenica. Nel centro commerciale -mai [...] poi dai peruviani -sono ini-ziati i lavori [...] della circo-scrizione, la Usl, la posta. Si stanno realizzando adesso [...] nel 1982». In certi momenti della [...] Serpentone sembra col-pito da una bomba al neutrone. Nes-suno nella strada, nessuno [...] vorrebbe imitare la passeg-giata in centro. Le auto di chi [...] si infilano nei garage sot-terranei e scompaiono. Migliaia di persone restano [...] muri in cemento armato, fra i tra-mezzi [...]. Alme-no una tv accesa in [...] casa. Un uo-mo di 65 [...] sulla fetta di prato che dai [...] si inerpica ver-so la [...]. Ha in mano forbici da [...] ed una piccola zappa. Le guardo sem-pre, anche [...] al se-condo piano. Così mi sembra di [...] mia». [...] complesso [...] aRoma Mimmo [...] Il cardinale disse nel [...] «Eleva la dignità degli uomini» Il «piano zona 61», quello del [...] viene approvato il 17-5-72, assieme [...] altri 32 piani, dalla giunta comunale. Il sindaco è il [...] Clelio [...] assessore ai Lavori pubblici Publio Fiori. I 33 piani di zona [...] di 281. [...] del piano di zona 61 [...] approvata il 4 aprile 1975 (giunta [...] con [...] del diritto di superficie di [...] (per 99 anni) [...] che ha stanziato 22 miliardi [...] 690 milioni di lire. Il 12 maggio dello [...] posta la prima pietra del [...] (dal 9 agosto 1976 [...] giunte di sinistra, aperta da Giulio Carlo Argan). Alla posa della prima [...] il cardinale di Roma, Poletti. Il cardinale -la cronaca è [...] 13 maggio 1975 -«rivolge a tutti parole di vivo [...] per le nuove opere la cui moderna progettazione si [...] ad una concezione veramente esemplare, in quanto favorisce [...] della dignità [...] e rispetta [...] di vivere in una comunità [...]. Il complesso principale è [...] per nove piani, più due di cantine [...]. Un altro edificio più basso [...] posto in [...] a circa 30 metri di [...] ed una terza costruzione è inclinata di 45 gradi [...] al colosso, «come una mano allungata per [...] fra vecchio e nuovo [...] urbano». In tutto 1202 appartamenti, [...]. Il 7 ottobre 1982 [...] primi 122 appartamenti. A dicembre si assegnano [...]. Le spese hanno già [...] miliardi. È il pregiudizio di [...] dal [...] non possa uscire altro [...]. Conosco questo quartiere, e [...] abitanti: gente semplice, coraggiosa, che affronta questo [...] lotta quotidiana». [...] un incubo di cemento 1200 [...] in una casa lunga un chilometro Una casa lunga [...] chilometro. Un «paese» con cinque [...] -nessuno sa dire quanti siano -senza nem-meno [...]. /// [...] /// Non escono nemmeno quando [...] Papa. Essere del [...] vuol dire essere dei [...]. Una donna handicappata ogni [...] le porte [...] per entrare con la [...]. [...] MELETTI [...] si vive, si sopravvive Non [...] infilano cinquemila persone in [...] I PROGETTISTI «Noi, senza colpa. Ma lo restaureremo» «La [...] bocciò il sogno» [...]. È di nuovo al lavoro [...] progetto [...] Mauri-zio Montani, 55 anni, studio [...] via [...] Coronari. Credo che sia un [...] nella storia: un architetto che restaura un [...] lui stesso aveva progettato. Ma la colpa non [...]. Il nostro era un [...] allora. Una buona parte di [...] nascere non è stato completato, e dopo [...] degrado, i vandalismi, dobbiamo presentare una nuova [...]. Questo è finalmente possi-bile [...] di Roma Ca-pitale e dello Iacp». [...] della quantità Responsabile del progetto [...] era [...] Mario Fiorentino, lo stesso del [...] alle Fosse Ardeatine. Il [...] è nato [...] di costruire in bre-ve termine [...] grande quantità di al-loggi (agli inizi degli anni [...] quan-do si progettava, [...] ancora un for-te inurbamento) e [...] di [...] processi [...] nelle costruzioni che bene si [...] a questa esigenza. Il [...] non è un edifico, [...] abitativo. Pen-sammo a quel segno [...] sulle colline, quasi una lamella ro-mana. Quella fu la nostra [...] territorio. Non abbiamo mai pensato [...] buoni per tutti gli [...]. [...] era un vecchio piano [...] esistente, che prevedeva palazzi-ne tradizionali, che avrebbero [...] spazio verde. /// [...] /// [...] sembra rivivere gli an-ni del [...]. Per evitare che -come [...] -si costruissero gli ap-partamenti e basta, noi [...] integrato. Tutto -scuole, asili nido, [...] circoscrizione -doveva essere co-struito [...]. E cer-ti servizi -come [...] botteghe degli artigiani, spazi per piccole atti-vità [...] dentro al sistema abitativo, al quarto piano. Erano servizi [...] perchè il [...] doveva attirare gente dalle [...] gli abitanti, diventare un punto urbano di [...]. La [...] è stata questa: delle [...] appaltarono i lavori, fallì proprio quella che [...] servizi. Da [...] spazi vuoti, interni ed [...] le occupazioni ed il degra-do. Da [...] del [...]. Tenendo conto di tutto [...] che il quartiere, vittima di tante perturbazioni, [...]. Il [...] progettato nei primi anni [...] abitato nei primi anni [...]. E noi abbiamo disegnato [...] biblioteca alla sala con-dominiale -perchè questa era [...] quegli anni. Ma il no-stro non [...] facile: mentre costruisci, cambia la società». Mario Fiorentino, [...] intervista, dichiarò. E aggiunse: «Sì, io [...] al [...]. Maurizio Montani è più [...]. Sono e mi sento [...]. Per un architet-to moderno [...] città antica provoca contrasti e stimoli. Ma se dovessi scegliere [...] perife-ria, preferirei [...] il [...] con i suoi stimoli, [...] Parioli». [...] Meno ottimista Alessandra Mon-tenero, [...] archi-tetto inserito nel gruppo dei venti progettisti. Per ogni lotto di [...] previsti la sala per riunio-ni e spettacoli, [...]. Ma non fu verificata [...] del progetto. [...] fretta, si voleva portare fuori [...] centro tutta [...] sovvenzionata, [...] in tre luoghi: il [...] Laurentino 38 e [...]. La cosa buffa, quando [...] è che di parla [...]. Fra venti progettisti, di [...] ed altri due; eravamo giovanissimi e non [...]. Ma ce ne saremmo [...] nel progetto non fosse stato previsto ciò [...] la ca-sa del custode [...] la sala [...] per discutere la ge-stione, [...]. Tutte le cose furono progettate, [...] mai realizzate». È stato pensato e co-struito [...] e gestito peggio. Per for-tuna, ci sono [...]. Molti giovani se ne [...] tanti restano e vogliono vivere me-glio. Quarantacinque gruppi di ra-gazzi [...] hanno presentato progetti di imprenditoria giovanile. È voglia di riscatto». /// [...] /// È voglia di riscatto». (0)
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