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[...] la nomina Giorgio van Stra-ten [...] dichiarato che lascerà gli altri incarichi [...] della presidenza [...] toscana e del Consiglio di Amministrazione della [...]. Debutti Nino [...] gira [...] Nino [...] debutta nella regia con una [...] di «Ti-tanic» che in chiave napole-tana diventa [...]. La storia racconterà il [...] di una car-retta del [...] agosto, in coincidenza con lo sciopero [...]. Festival Sud e cinema in Calabria [...] rassegna di cinema [...] meridiona-le. Quindici film tra cui Pizzi-cata [...] Edoardo [...] molto apprezzato [...] ma mai uscito nelle sale [...]. E inoltre tanti titoli [...] (Martone, De Lillo, Incerti, [...] Capuano, Fiume); la «sici-liana» Roberta Torre, [...] sar-do Gianfranco [...] il pugliese Nico [...]. /// [...] /// Un borghese senza la [...] ma per lui ancora presente, [...] con un truf-fatore e [...] quattro solitudini a confronto, un per-corso dalla [...] e ritorno. Sono i protagonisti e [...] «Un coperto in piu», commedia teatrale scritta [...] Maurizio Costanzo agli inizi degli anni [...] e da allora rappre-sentata [...] nel [...] da Carlo Giuffrè e [...] film, [...] nobile Vene-ziano», con Marcello Mastroian-ni [...] Lino Toffolo. Ventisei anni dopo, [...] la riporta in scena [...] concertata con lo stesso Costanzo. Gli interpreti sono [...] Deborah [...] Beatrice Palme e Antonino [...]. Il debutto è per [...] Erco-lano, nel Festival delle ville vesu-viane e sarà [...] stagione a Genova e al Parioli di Roma. È stato presente, ha [...] dettagli. È strano che un [...] sia stato dimenticato per tanti anni». Pinter, Eduardo e il [...] sono i punti di riferimento della commedia, [...] un faccendiere che per compiacere un borghese [...] finge di avvertire la presenza a tavola [...] lui, per la quale [...] conti-nua ad apparecchiare il [...]. Assente [...] lo stesso Co-stanzo, corso in [...] a far vi-sita ad Alberto Castagna. /// [...] /// Per una volta comincia-mo [...] trionfale dei Due lai di Giovanni Testori [...] al Festival di Ravenna; [...] per la prova strepi-tosa [...] Sandro Lombardi che ci ha restituito il mondo, la [...] di Testori grazie anche alla re-gia ricca [...] Federico Tiez-zi, in una serata dove era [...] a cinque anni dalla morte, del grande [...]. I Magazzini di Firenze, [...] da sempre a lavorare «sulla strada» di [...] contemporaneità anche quando si confrontano con i [...] come meglio non si poteva il loro [...] tre postumi testi [...]. Il viaggio, infatti, comin-ciato [...] con una bellissi-ma [...] finisce oggi con [...] e Mater [...] andati in scena al Teatro Rasi [...] Ravenna. Due donne, due travestimenti, due [...] due facce di una stessa me-daglia. Uno spettacolo unitario e [...] tempo, religio-so e laico insieme. Un atto [...] verso il teatro colmo di [...] di ironia e di [...] (e pasolinia-na) disperata vitalità. Per Tiezzi e Lombardi, [...] con Testori, già iniziato con [...] e che sem-bra abbia [...] la messinscena [...] significa anche il confronto [...] diversi di fare teatro. In [...] in primo piano non [...] teatro [...] guitto degli scarrozzanti nella [...] e dei senti-menti, ma anche la [...] realizzazio-ne secondo lo stile [...] Brecht «popolare», basso, che guardava a Totò. Oggi per [...] e per Mater [...] i protagonisti sono, ri-spettivamente, [...] Beckett e quello dei misteri popolari, [...] e [...] filtrati attraverso il trita-carne [...]. Un [...] che tro-va in un [...] Sandro Lombardi, il suo più con-vinto officiante. [...] si svolge in una [...] una terra desolata, spaz-zata da un giardiniere [...] (Alessandro Schiavo), visualizzata da un piano inclinato di legno [...] Pier Paolo [...] dal quale esce, come [...] Winnie, con tutto il busto, [...] diadema e parrucca femmini-le, [...] frac. [...] parlare con la testa [...] che le sta lì [...] di tanto in tanto su di un [...]. Ecco la pas-sione per [...] «eroe [...] del video [...] tivù» come lo presenta [...]. [...] parla al morto santo che [...] è mai riuscita a possedere in vita come una [...] invasata che si crea il suo delirio, i suoi [...]. Parla, ma [...] compita a fa-tica, come [...] che sta per dire siano, in qualche [...]. La [...] «passione» è ritma-ta da [...] lampi di luce, men-tre racconta a stazioni [...] con Erode, la voglia di lui per [...] Salomè, [...] di lei per [...] la testa del santo [...] «strip», la danza dei sette veli, della [...]. E ter-mina con [...] allucinata, sospesa profezia: per [...] di tut-to bisogna aspettare. Mater [...] comincia do-ve [...] di [...] ci appare mi-steriosa. È il lamento di [...] sul corpo martoriato del figlio disteso in [...] Ales-sandro Schiavo). Quel figlio che, annunciato da [...] angelo [...] come un aeroplano, si è [...] in un «dio di enne enne» che ha testimoniato [...] tutta la [...] vi-ta, le sue preghiere [...] garden» che cosa mai sia [...] la resurrezione. Testori da lontano grida [...] fede insie-me alla [...] identità, dolcemente, come se [...] follia materna di quella Madonna proletaria che [...] il si-pario dorato (che scandisce il pas-saggio [...] seconda parte) simile [...] a un santi-no dei [...]. Apoteosi, derisione su musica [...]. Perché il gran mistero della [...] che vista in sé e per sé è una [...] si sublima [...] della morte, del mistero del-la [...] e, laicamente, nel teatro. In quel sipario che si [...] piano piano, in [...] seder-si di Lombardi al proscenio [...] la storia di una posses-sione [...] tutta la meraviglio-sa, misteriosa grandezza [...] teatro, alla perenne ricerca di compagni di viaggio. Maria Grazia Gregori Due [...] «Due lai» tratto da Giovanni Testori con Sandro Lombardi [...] DANZA A POLVERIGI Totem, tabù e giungla [...] Francesca [...] scopre [...] dentro al salotto POLVERIGI. Cosa mai ci sarà nella [...] di un antropologo alba-nese che se ne è stato [...] in Africa a raccattare maschere, foto, film e documenti [...] attirare [...] di una giovane coreogra-fa [...] Se pensate al fa-scino [...] siete fuori stra-da, perché Francesca [...] si è lasciata sedurre piuttosto [...] pote-re agglutinante [...]. Nasce e si evolve così Le [...] che la [...] com-pagnia Festina Lente (tra gli [...] anche un piacevole ritorno: quello di Donata [...] già protagonista dei pri-mi lavori [...] Fabrizio Monteverde) ha pre-sentato al festival di Polverigi. Un mosai-co cangiante di [...] casuale, che si com-prime [...] trasfor-mato in scatola dalle mille fessure da [...] la [...] del quotidia-no. [...] di [...] si ribalta [...] continente della porta accanto, dove [...] vie-ne introdotti da allampanate ca-meriere [...]. Entrate dunque nella stanza [...] che si sbat-tono da una parete [...]. Nel-la stanza della disperazione [...] le viscere (letteralmen-te: il danzatore finge un [...] porzioni di budella al pubblico). Sembrerebbe [...] di un [...] dai toni fo-schi e [...] fa dietro-front [...] e vira sul grottesco [...] griglia le «viscere» dalla servetta che poi [...] pasto ai com-mensali. Riti alla rovescia, da [...] i quali Francesca rovista in cerca del [...]. Con un piz-zico di [...] potreb-be essere una Monty [...] della danza, ma preferisce [...] qua della barriera, con-fondere le carte ancora [...]. E passare di quadro [...] Teresa a caccia di far-falle. O di teste, come [...] dal grembo del totem e intreccia dialoghi [...] servetta. In tutto questo frullare onirico [...] danza [...] ma quasi non si vede, [...] si sforzi di [...] «appariscente» facendo fare un lungo [...] in completa nudità a una [...] cibernetica danzatrice. La verità è che [...] le prende la mano e [...] ha il sopravvento. Rimpianti? Po-chi, visto che [...] delle bionde in teca o sedersi tra [...] plastica val bene il cambio. Aspettando [...] la terra che non [...] culla coi tanghi di Weill, pre-saghi delle [...]. Meno originale, quasi un [...] composizione di Francisco [...] che ha chiu-so [...] del Festival parti-colarmente dedita [...] al portoghese, ricordiamo che sono andati in [...] in un duettante e [...] Pennac con [...] gli africani mossi [...] di [...] e giovani in crescita [...] Alessandra Sini e Michele Di Stefa-no). [...] affi-da i suoi danzatori [...] ven-to, al [...] che sof-fia sul cuore [...] gli umori. È [...] allo sbando, in cerca [...] il suo drappello di interpreti. Marea ondeggiante di tra-smutazione [...] ben tre i lunghi passaggi dello spet-tacolo). Anche loro in cerca [...] personali e di gruppo. [...] è quello di un enorme [...] in progress, con [...] di chi si è votato [...] e ritiene tutto imperdibile. Peccato, per diventare narratori [...] Pina [...] bisogna avere il suo [...]. Per essere cesellatori di [...] Alain [...] (di cui [...] è stato [...] occor-re sintesi e colpo [...]. E ci vuole la [...] Al-modovar per ritagliare caricatu-re più vere del [...]. [...] non manca di belle speranze, [...] non gli farebbe male scrol-larsi di dosso i Maestri [...] una via più intima, lontana [...] grandeur degli affreschi corali che sono ancora materia troppo [...] per le sue briglie. /// [...] /// [...] non manca di belle speranze, [...] non gli farebbe male scrol-larsi di dosso i Maestri [...] una via più intima, lontana [...] grandeur degli affreschi corali che sono ancora materia troppo [...] per le sue briglie. (0)
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