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Lunedì 18 marzo [...] OME SI DICE» DELLA HOFFMAN La [...] di Eva Ha loto Mici [...] Eva quanto, dal ponto dalla nave [...] cui ha travato poeto con [...] tua famiglia, guanto la banchina [...] porto [...] di ernia etto [...] a la banda [...] una manata. È II primo momento di [...] togata a una [...] a [...] non voluto a soprattutto non [...]. Ebrea polacca di Cracovia, Eva [...] In [...] dal noni: prima II [...] gustati [...]. Va lontano, a [...] dalla [...] famiglia In fuga [...] «paranza di trovare una condiziono [...] di vita. Inizio [...] al dica-, Il romanzo di Eva Hoffman. In gran parte [...] N Uhm racconta dal disagio [...] confronti dallo [...] dalla vita [...] rapporto con la [...] di altri luoghi o di [...] cultura. /// [...] /// Sport, ina [...] In coincidenza di due fatti, [...] a materiato: [...] Ha maturità a [...] trasferimento da [...] propria, dal [...] ad un altrove [...] non sarà mal adeguato alla [...] adulta. Da [...] la Hoffman affida proprio alla [...] compito di [...] e descrivere [...]. Tra memoria [...] di [...] vocaboli, In definitiva [...] dipanante, al consuma un [...] di [...] che [...] costante e Imprescindibile, di cui [...] fatta la vita di Eva, e [...] non [...]. In questo Uhm quatto [...] è [...] Interinante è la «torta che [...] raccontata e gli episodi che la attraversano. [...] di altro esperienze letterarie che [...] nati Incontra tra I linguaggi un [...] un sinonimo di ricchezza culturale, [...] racconto delia Hoffman la lingua viene riportata [...] interiore, e viene usata per [...] le [...] di esperienza che al [...] mal riuscire a fonderei. [...] Gioacchino De Chirico EVA HOFFMAN COME SI [...]. Niente di originale, in [...] giovane in cerca di succèsso, la lode [...] era un tema quasi [...]. Ma Aristide credeva fermamente [...] diceva: per lui, nei conquistare il suo [...] Impero, Roma aveva veramente trasformato il mondo, modificato la [...] e rendendo amica la natura. [...] un tempo duro e [...] «un delizioso giardino», dove campagne rigogliose e [...] a splendide città, dove i mari non [...] da navi da guerra, ma da pacifiche [...]. E ovunque «ginnasi, fontane, [...]. Il nuovo libro di Aldo Schiavone [...] storia spezzata, Laterza, p. Ricca da lasciare sbalorditi. Ma anche -sul versante [...] -la capitale di un mondo senza più [...] alla ricerca di una salvezza individuale sempre [...] nelle pratiche magiche e misteriche, o nella [...]. Il problema degli uomini [...] Schiavone, era proprio [...] di felicità pubblica, era [...] avere raggiunto un livello di sicurezza e [...] mai raggiunti, In questa situazione, veniva a [...] e il futuro che non era quasi [...] domani appariva solo come il susseguirsi di [...] se stessi, ripetizione immutabile del E [...]. Ma il futura non [...] stata la pur statica riproduzione [...] un presente felice: sarebbe stata degenerazione, crisi, catastrofe, Giunta [...] della [...] potenza e della [...] ricchez-za, Roma non sarebbe riuscita [...] proseguire sulla strada che avrebbe potuto [...] a un ulteriore sviluppo. Siamo con questo, al [...] libro. Nella polemica che divide [...] a proposito [...] romana, Schiavone sostiene la [...] nella quale, accanto ad aree che si [...] sul piccolissimo commercio (su [...] dunque, di pura sussistenza, [...] di produrre un apprezzabile «plusvalore commerciale») convivevano [...] sorretti da [...] circolazione monetaria e da [...]. Ma allora, si chiede Schiavone, [...] le cose, perché non nacque un capitale [...] Perché, [...] storia di Europa, non vi è stato [...] ma un crollo e una [...] problema, insomma, è quello [...] storia [...] alle ipotesi che prospettano [...] dal tardo antico al Medio Evo, Schiavone, [...] giustamente, contrappone la tesi della rottura: dura, [...]. A negare la quale [...] constatazione di alcune continuità: giustamente, di nuovo, Schiavone [...] alcuni fili di continuità esistono sempre, anche [...] delle rotture più traumatiche. E vien fatto di [...] di questa osservazione [...] grande rottura, che sta [...] della storia europea: la fine dei regni [...] sulle loro rovine, delia Grecia delle [...]. Dna rottura inesorabile, che [...] storia del Mediterraneo: ma al di sotto [...] sono [...] alcune tracce di [...] non tra [...] politica centrale, spezzata per [...] comunità di villaggio micenee e la nuova [...]. Ma torniamo a Roma: [...] Schiavone, è che nel secondo secolo d. La [...] greca a romana nacque [...] Dori [...] al maro d riconto Pietro Janni nel [...] -Il [...] degli antichi» (Dedalo, p. [...] omerico, che al fa [...]. Ed è lo stesso [...] a scrivere In epoca [...] certo «eneo [...] degli anfibi, animali marini [...] terrestri». E Atene fu grande [...] fu ebbe un impero marittimo; [...] la [...] Roma contadina [...] la [...] a [...] mundi» loto dopo [...] la polenta marittima di Cartagine [...] potè chiamare II Mediterraneo . Mare Ma, ciò premesso, [...] è vero, [...] problema si ripropone: in [...] i traffici avevano dimensioni mondiali, e dove [...] un ceto commerciale numeroso e potente, quali [...] che impedirono la formazione di un capitale [...] Giustamente, [...] mio parere, Schiavone esclude che lo schiavismo [...] per sé, causa necessaria e sufficiente del [...]. A impedire lo sviluppo [...] indispensabili al salto di qualità [...] egli dice, giocarono un [...] atteggiamenti mentali. Terminate le guerre sociali, [...] e [...] del territorio italico, nel [...]. Ma, al di là [...] le conquiste di Pompeo, e quindi di Cesare, [...] a Roma un numero senza precedenti (si [...] un milione) di schiavi. E Roma, a questo punto, [...] isolò [...] proiettandosi su una dimensione mondiale, [...] tipo universalistico. E [...] della tecnologia (peraltro coperta [...] era a [...] volta legata ad antichi [...]. Come già nel mondo [...] quello romano esisteva un totale disprezzo per [...] mondo del lavoro era quello dei servi, [...] loro esistenza consentivano [...] libero di dedicarsi [...] ai saperi «alti» che [...]. I saperi tecnici, dunque, [...] alla schiavitù, non interessavano il mondo della [...]. In una rapida sintesi [...] giustizia alla ricchezza degli spunti, delle intuizioni [...] provocazioni di questo libro, possiamo concludere che, [...] Schiavone, [...] queste le ragioni fondamentali della nostra «storia [...]. E se io credo [...] ragioni avrebbero potuto essere messe in evidenza, [...] ai meriti e-tra [...] -alla piacevolezza di questo [...]. Il quale, si badi [...] sulla profondità della rottura tra Roma antica [...] Occidente [...] ci induce a riflettere sui fili di [...] di sotto della rottura, ci collegano ai [...]. La [...] medievale -osserva [...] da un canto ha [...] economia e civiltà materiale romane, [...] «ha realizzato insieme una [...] una parte del patrimonio culturale che proprio [...] quei legami sociali scomparsi avevano permesso di [...]. Fra il MI e il [...] secolo, mentre una serie sempre [...] veloce di innovazioni senza riferimenti greci e romani cambiavano [...] volto [...] compiva una rielaborazione serrata della [...] del pensiero politico, [...] del diritto classici: campi dove [...] novità sarebbe stata concepibile senza le premesse greche e [...]. La storia spezzata, insomma, non [...] una storia interrotta per sempre. In qualche modo continua [...] nostro rapporto con [...]. [...] io [...] Bompiani e Cesare Zavattini. Il loro primo incontro [...] quando il futuro regista si era trasferito [...] Milano [...] lavorava alla Rizzoli. La [...] robustezza fisica gli consentiva [...] dodici ore di lavoro al giorno in [...] la sera di continuare per Bompiani stesso. [...] davanti grosso e timido non [...] ispirava fiducia. Si era seduto e [...] strapparsi con metodo le sopracciglia. Tirò fuori dal taschino [...] manica un rotoletto di ritagli. Li posò sul tavolo [...] col mento come se si trattasse di [...] invitava ad assaggiare: era il suo primo [...] sentivo offeso. Aspettavo Stendhal e dovevo [...] le leccornie paesane. Gli proposi di scrivere [...] ragazzi. Mi diceva di si, [...] un po' storta e la bocca appuntita. Racimolò i pezzetti [...] carta e sè ne andò. Dopo quindici giorni tornava [...] di fogli scritti a macchina». È questo il passo [...] Via privata in cui Bompiani racconta il suo [...] Zavattini, avvenuto quasi all'insegna [...] fisica. Ma ne nacque uno [...] dalle mille lettere scambiate da entrambi di [...] riproduce quasi un terzo. Le lettere [...] riprodotte relative agli anni Trenta [...] evidentemente i due si scambiavano molto a [...]. Poi [...] prende quota e diventa [...] storia a due. Abituati come siamo agli [...] spesso monotematici, con una certa tendenza al [...] notizie private, ivi comprese quelle sui propri [...] di ordine [...] notizie editoriali, manovre per [...] di strategia promozionale, [...] invece siamo gettati nel [...] editoriale di Za e del suo amico. Si vede [...] il vulcanico Za che [...] tutte -anche il famoso giornale «Il Disonesto», [...] «Italia domanda», già pronto e mai uscito [...] fu poi riciclata e riassorbita entro un [...] -anzi, si vede una patte delle sue [...] Bompiani. Il quale aveva il [...] editore e lo mantenne sempre; si potrebbe [...] delle idee altrui ma anche un consigliere [...] e un imprenditore. Faceva anche lo scrittore, [...] parla tranquillamente con Za chiedendo pareri. Creatività Diciamo allora che [...] quel tratto preciso ed elegante per cui [...] hanno veramente da [...] qualcosa, il che consente [...] precisi [...] a un oggetto che [...] discutere. Si ha [...] di che cosa sia [...] al campo [...]. Calvino, Pavese e Vittorini [...] sono di pasta diversa: separano i ruoli, [...] autori mantenendo ben distinta la loro attività [...] proprio (la lasciano intravedere nei giudizi, ma [...]. [...] è certamente più simpatico dei [...] (ma quello di Calvino editore è, nella [...] relativa freddezza, comunque importante). Si potrebbe [...] dalle [...] solo da quelle a [...] Zavattini, [...] campionario di testimonianze brucianti sulla propria condizione [...]. Mai una moralità astratta, [...] tipo pragmatico, funzionale (come: «Un giorno ci [...] vivere, e allora non c'è più pace». /// [...] /// Ciascuno di noi è come [...] delle tante linee che si dipartono da un oggetto, [...] una cosa» (p. Che poi è un [...] letteratura. Questo passo è già [...] suo li-brettò: «A volle mi sembra che [...] entri per dove non posso dire e [...] la boca nel senso di una immobilità [...] determinabilità infinita, a volte mi pare di [...] quello spiedo al quale siamo infilati tutti» [...]. E dopo un passo [...] commenta: [...] degli errori di vita [...] diventano perfino meravigliosi» (p. Cinema Se nelle lettere [...] cose in evidenza (sì potrebbe dire: cose [...] perché allora non [...] più abbondantemente e non [...] dei nomi?), e sono moltissime, restano sullo [...] di Za -di cui pure egli parla, [...] alla mole di lavoro svolto -, quella [...] modo diverso, quella di scrittore. Dà anche informazioni sui [...] previsti, ma poche; e comunque il problema [...]. [...] scrittore significava per Za un [...] dire di essere arrivato alle radici [...] assumere una forma. Tutta la [...] frenetica attività, capace dì [...] umane, e che stupiva luì stesso, sembra [...] ma sul momento; una volta terminato un [...] non dico il rimpianto di [...] perso tempo ma comunque [...] essere sicuro di star percorrendo la [...] vera traiettoria, il tempo [...] vero assillo, tanto che il progetto del [...] altro che un tentativo di catturare il [...] manifestazione sotto forma di [...] «È [...] più nuovo, il più straordinario giornale che [...] pensato. C'è dentro la vita [...] potrebbe essere» (p. Qualcosa di quello che faceva [...] grande e molto invece inutile, [...] e inautentico. La letteratura era per [...] su cui misurarsi, come un amore dal [...] costretti, o ci si costringe, a stare [...]. Scriveva nel 1941: «Bisogna [...] capiti quello che capiti. E io arriverò al [...] esso santità, delitto, pazzia, o niente: come [...] allora sarà [...] delle cose. Mi pare di essere sempre [...] vigilia di qualche cosa» (p. Il rischio era che [...] cadesse sotto [...] dello spreco. E intanto la vita [...] più come un vivacchiare. Verso la fine della [...] I [...] essendo ormai molto vecchi, Bompiani gli diceva: «Io [...] e Zavattini un più [...] realistico: [...]. /// [...] /// Verso la fine della [...] I [...] essendo ormai molto vecchi, Bompiani gli diceva: «Io [...] e Zavattini un più [...] realistico: [...]. (0)
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