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Prima che avesse inizio [...] la presa di Roma, penetrò [...] nella città, e radunò [...] azione in appoggio alte [...]. La raccolta di sonetti [...] Campagna [...] è del 1896, ed è il frutto [...] suscitate in lui dalla visione del tragico [...] delta campagna romana. [...] Berto [...]. Crepa la vaca che [...] el [...] morta la dona a [...] Boia, protestò le cambiali [...] festa [...] a [...] co un gran pugno [...] sora la tota «Porca Italia», [...] via! Nel suo Canzoniere trasse, [...] malinconici motivi di ispirazione dalle miserie dei [...] terra. /// [...] /// La miseria [...] e la malaria, [...] pane a la città [...] fra [...] turbine vedo e le saette [...] farci e vanghe a luccicò per aria, [...]. Ferdinando [...] l'è un stagno de [...]. /// [...] /// [...] la grondare se [...] i nidi. /// [...] /// Le piere [...] un pianto de sisaro, drento [...] sono de morte [...]. O [...] ma co brusa giugno e [...] de spighe [...] le biolche e i fiumi [...] ne b [...] ancora [...] e [...] in el mondo. [...] co' pale e [...] de sole giorno e note. /// [...] /// Neri Pozza, Venezia, 1950). Il poeta [...] Ferdinando Palmieri è anche [...] dei più colti ed arguti critici teatrali [...]. /// [...] /// I tronchi anneriti degli [...] carbone di legna. Per [...] fraco de tempesta: molta tempesta [...] cioè tempeste violente e frequenti [...] appassita. Per POLESINE [...] Aia a mattoni. Riprenderemo nel ]1 il [...] "Che [...] legge oggi in [...] Léonard Huxley, nato il [...] nel [...] (Inghilterra) è giornalista e [...]. Ha scritto numerosi romanzi [...] cui i più famosi sono: Mondo nuovo, Giallo [...] Punto contro Punto, Dopo i fuochi [...] Pace delle profondità. Erano già quasi tre quarti [...] che stavano litigando. Dal fondo del corridoio [...] fioche e indistinte. China sul proprio lavoro, Sophie [...] senza molta curiosità, di che cosa questa [...]. Era la voce di Madame, [...] si udiva più spesso. Inasprita [...] e soffocata da lacrime [...] prorompeva, a scrosci e a ventate. Monsieur invece era assai [...] più discreto e la [...] voce profonda aveva modulazioni troppo [...] per [...] passare al di là delle [...] chiuse ed espandersi lungo il corridoio. Per Sophie, chiusa nella [...] quella lite si riduceva ad una serie [...] da silenzi strani e preoccupanti. Di quando in quando [...] Monsieur perdeva la calma e allora, tra un [...] non si udivano più quegli intervalli di [...] solo scroscio di gridi aspri, profondi ed [...]. Gli strilli acuti di Madame [...] facevano allora continui e la [...] voce, anche [...] conservava una strana ed uguale [...]. Monsieur invece parlava ora [...] piano, a scatti, con modulazioni e subitanei [...] i suoi apporti alla mischia [...] quando si potevano udire [...] di vere e proprie improvvise esplosioni. Bau-bau, bau-bau, bau-bau, sembrava [...] abbaiasse. Stava cucendo un copribusto [...] Madame [...] il lavoro richiedeva tutta la [...] attenzione. Si sentiva stanchissima; tutto [...] dolorava. Anche quella giornata era [...] essa non era più giovane come un [...]. Due anni ancora e [...] cinquantina. Ogni giorno, per quanto [...] era stato faticoso. Pensò ai sacchi di patate [...] portava quand'era bambina, in campagna. Lemme lemme si trascinava [...] polverosa col suo sacco in [...]. Ancora dieci passi: sì. Ma non si arrivava mai [...] fine; bisognava sempre ricominciare. Alzò gli occhi dal suo [...] girò il capo da una parte e [...] e battè le palpebre. Aveva cominciato a vedere [...] delle macchie colorate che le ballavano davanti [...] una cosa che le accadeva spesso, ora. Improvvisamente, [...] capo del corridoio il frastuono [...]. Una porta si aprì [...] si fecero distinte. /// [...] /// Monsieur diede una risata aspra [...] minacciosa. Passi pesanti risuonarono nel [...] tintinnò, la porta [...] si chiuse con -un [...]. Sophie abbassò di nuovo [...] suo lavoro. Ah, quel verme, quelle [...] tremenda stanchezza nelle ossa! [...] passare [...] giornata a letto [...] in un gran letto di [...] tepido e morbido! Quel ronzio di vespa [...] sempre sussultare. Si alzò, depose il [...] si lisciò il grembiule, raddrizzò la cuffia [...] corridoio. Un altro squillo furibondo. Madame non poteva più [...]. Sophie non disse nulla: non [...] nulla da dire. Madame era « in [...] aperto: aveva sul braccio un fascio di [...] vestiti erano ammucchiati sul letto. Gli piacevano queste donne [...] maestose. Delle [...] non sapeva che [...]. Un Rubens, sapete. [...] proprio buffo [...] vissuti tutta intera una vita [...] tale lavoratrice che sarebbe stato [...]. Sophie sapeva che se Madame [...] aprire i cassetti e a [...] tutto sossopra, non ne [...] a capo. [...] tardi». /// [...] /// Non sarebbe riuscita ugualmente [...]. Aveva i nervi troppo [...]. Ah, questi uomini. Che maledizione! Sophie stava facendo il [...]. [...] giornata a letto. In un gran letto [...] di Madame. Pare dei sonnellini, svegliarsi [...] poi subito riaddormentarsi! Non vi [...] splendida, questa sera. Aveva lo guance di [...] e gli occhi azzurri, sotto [...] lunghe ciglia, brillavano di una luce insolita: le chiome [...] cupo fluivano sulle sue spalle, scompigliate. Domani mattina ». Mentre parlava tolse [...] un altro vestito e [...] letto. In quel movimento la [...] lasciando [...] un insieme di biancheria [...] carne bianca e opulenta. Come faccio a [...] . Dopo quello [...] mi è stato detto [...] più piede in questa casa finché non [...] a pregare in ginocchio». /// [...] /// Nel ripostiglio vi era [...] polvere e di cuoio che toglieva il [...]. Il baule grande era [...] angolo. Sophie dovette chinarsi e chiamare [...] raccolta tutte le sue energie per [...] fuori. Il verme e le [...] turbinavano davanti agli occhi. Quando si raddrizzò, la [...]. La vecchia Sophie in [...] sembrava proprio diventata uno scheletro! Ma Sophie [...] dicendo Madame con indignazione [...] che non ha più denari e che [...] farmi più nessun vestito. [...] semplicemente grottesco. Come se potessi andare [...]. /// [...] /// Li ha, e come! /// [...] /// E se, tanto per [...] un po' a lavorare sul serio, invece [...] versi scipiti e di [...] a sue spese, ne [...] più e potrebbe incominciare a risparmiare». Passeggiava su e [...] per la stanza. Mi piacerebbe proprio sapere che [...] sta a [...] ,al mondo. Essa imitò la voce [...]. Che passione! Che fuoco! AI pensiero del vecchio fece [...] smorfia, tentennò il capò, agitò il dito [...] e si mise a traballare [...] gambe. /// [...] /// Ma cheti viene in [...] Sophie? Perchè metti nel baule [...] vestito verde? ». Sophie tirò fuori il [...]. Ma perchè Sophie aveva [...] sera per farsi venire [...] da malata? Aveva il [...] i denti bluastri. /// [...] /// Avrebbe dovuto [...] a letto. Ma anche il baule [...]. Come fare? Madame si [...]. Le molle la cullarono [...] riprendere [...]. E non [...] tradito neppure una volta! Ed ecco come mi [...]. Si alzò di nuovo [...] vagare senza meta per la stanza. Si era fermata davanti [...] contemplava quella splendida e tragica donna che [...]. Certo, [...] non si . E dietro alla bellissima [...] vedeva una vecchia creatura sparuta dal viso [...] denti bluastri, piegata sopra al baule. Era davvero uno spettacolo [...]. Sophie sembrava una di [...] che si incontrano per la strada nelle [...]. Si lasciò cadere su una [...]. Ve lo immaginate un [...] giallo e i denti bluastri? Chiuse gli [...]. Ci sarebbe stato di che [...] venire la nausea. Non potè fare a [...] ancora. Gli occhi di Sophie [...] color piombo verdastro ed erano completamente spenti. Che fare? Il viso [...] un rimprovero, [...]. E per di più [...] faceva veramente star male. Non aveva mai avuto i [...] così scossi. Sophie si alzò lentamente [...] di sofferenza le solcò [...]. Si trascinò lentamente al [...] ne tolse sei paia di calze di [...]. /// [...] /// La donna era un [...]. /// [...] /// Ma da sola non [...] finire il baule. Ed era indispensabile partire [...]. Aveva detto ad [...] che se ne sarebbe [...] aveva riso e non le aveva creduto. Questa volta doveva [...] una buona lezione. A Roma avrebbe visto Luigino. Un ragazzo cosi simpatico. Gli occhi di piombo, [...] la pelle gialla e grinzosa. [...] un po' sulle guance. E nel cassetto a [...] rossetto per le labbra ». [...] gli occhi. Sophie si alzò [...] con un raccapricciante scricchiolìo [...] andò alla toilette e [...] per un tempo che [...] Madame [...] infinito. Che vita, mio Dio, [...]. La signora aperse gli [...]. Oh, era [...] cosa. Hai [...] molto meno stanca, ora». Madame si alzò tutta [...]. Piena di novello ardore, [...]. Ma dove diamine avevi [...] Sophie?». /// [...] /// Farò ciò che voglio. /// [...] /// Farò ciò che voglio. (0)
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