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Tanti, con la puzza [...] non sanno o sanno troppo poco e [...] filo spinato per gli «stranieri», [...] e ripetono le frasi [...] state spiattel-late in faccia a noi, non [...] fa: «Questi portano via il lavoro»; «Sono [...] «Sono Sporchi e cattivi, anal-fabeti e pericolosi». Altri hanno dimenticato, ri-mosso [...] di non sape-re. Eppure gli italiani in [...] mondo sono ancora milioni. Ce ne sono in America [...] Nord e del Sud, in Francia, in Belgio, [...] Svizzera, [...] Germania o in Au-stralia. Sono arrivati tra la [...] del secolo, su treni [...] piene di vomito e di merda, con [...] braccio, poveri e ammalati di tubercolosi, analfabeti [...]. Abbiamo por-tato con noi, [...] il nostro meglio e il nostro peggio: Al Capone, [...] anche Meucci e Garibaldi, i Coppola e [...] Genovese, [...] an-che Toscanini, Caru-so e tanti magnifici antifascisti. Quella storia, bre-vemente, proprio [...] che ve-de arrivare lungo le coste della Penisola [...] disperati, non può non essere ricordata se [...] ipocri-ti o far finta di non capire. Certo, regola-mentiamo, ordinia-mo per [...] flusso mise-rabile che ci sta som-mergendo. Ma, per favore, non [...]. Non ne ab-biamo il [...]. An-cora oggi, cantiamo: «Partono [...] terre assai lon-tane. È stato, per anni, una [...] di inno nazio-nale. Ricordate? Cifre e dati [...] sconvolgenti. Secondo calcoli assai approssimativi, [...] oggi -come scrivevano in un loro celeberri-mo [...] Gianfausto Rosoli e Oreste Grossi -più di 25 milio-ni [...] ne sono andati a vivere [...]. Cioè sono emi-grati. Più della metà non sono [...] più tornati. Dal 1880 al 1914, [...] dalla Penisola, più di tredici milioni di [...]. Un salasso impressionante per una [...] che contava 35 mi-lioni di abitanti. Tutto cominciò dopo [...]. La gente [...] del Sud e del Nord [...] sperato in qualcosa di nuovo e di [...]. Il Paese era finalmente [...] dovevano es-sere « fratelli». Quel-la di quel periodo era [...] povera e disperata con il [...] di analfabeti. In altre regioni, [...] raggiungeva il [...]. Così, co-minciò il flusso [...] ricerca di una vita passabile e del [...]. I giudizi era-no i [...]. [...] chi definiva [...] un «morbo sociale» e chi [...] sa-lasso, un flagello ter-ribile, una rivolta si-lenziosa. Oppure una valvola di sicu-rezza, [...] risposta alla crescita demo-grafica e la salvezza del Mezzogiorno. I meridionalisti e i [...] allora, di emigrazione « salva-trice». Aveva -soste-nevano -stroncato il [...] e della vendi-ta dei bambini e per-fino [...] sociali. Fu così che il [...] famoso «passapor-to rosso» che, nel 1901, costava [...]. Con quello, milio-ni di [...] il mondo. Venne addirittura istituito un Com-missariato [...] ed entraro-no in azione anche [...] «agenti per [...]. Il sogno, come è noto, [...] del Nord e del Sud [...] si diceva, un gran bisogno [...] braccia. Il flusso dei partenti, [...] un anno, divenne spa-ventoso. Era una vera e propria [...] umana che [...] il ma-re su vecchie e [...] navi che impiegavano, a volte, persi-no due mesi per [...] New York o [...]. Gli agenti [...] batteva-no ogni angolo [...] alla ricer-ca di gente che [...] partire. Promettevano mari e monti, [...] le navi in partenza da Genova e [...] Napoli. Le compa-gnie di navigazione, [...] compenso per ogni emigrante «catturato». Gli unici che, in [...] di difendere in qualche modo gli emigranti [...] dai raggi-ri furono i padri [...] che agivano nei porti [...] quella miserabile fiumana di gente. Scriveva padre [...] turba di gente sospetta [...] veri o improvvisati -si [...] della miseria, trascinando a viva forza le [...] disgraziati dietro di sé per destinazioni ignote». Da Genova in particolare [...] polacchi, ungheresi, russi ed ebrei, prove-nienti dai [...] Euro-pa. Dal porto ligure, verso [...] Americhe, [...] le compa-gnie Lavarello, Piaggio, [...] e Florio (che poi [...] compagnia di «Navi-gazione Generale») mentre a Na-poli [...] francesi, inglesi tedesche e bel-ghe. Su bastimenti che avrebbero [...] o sei-cento emigranti, ne venivano fatti salire [...] e cinque-cento. Le condizioni a bordo [...]. Non [...] posti per dormire, non [...] una sala mensa, degli ambulatori [...] delle cabine. Si viveva e si mangiava [...] ponti, ammucchiati in modo terrificante. I bagni, non erano [...] o cinque e [...] potabile era razionata. Molti dei piroscafi avevano [...] provvisori completamente inuti-lizzabili , ma che servivano, [...] il carico eccessivo di passeggeri. In coper-ta venivano sgozzate [...] animali di ogni tipo per la [...] dello scarso ci-bo. Quando il mare si [...] sotto bordo senza luce e senza aria, [...]. Fu allora che si [...] Italia, voci di protesta contro [...] sfruttamento di questa povera [...]. Persino De Amicis, compì una [...] con una nave di emigranti e raccontò [...] di quei viaggi. Ovvia-mente, i piroscafi non [...] vecchie carrette. Il « Si-rio» affondò [...] suo cari-co in pieno Atlantico. Il «Matteo Bruzzo», nel [...] ter-rificante viaggio di tre mesi con 1330 [...]. [...] ebbe a bordo venti [...] e a Montevideo venne respinto a cannonate [...] epide-mie. Dalla nave furono così [...] centi-naia di corpi. Il «Car-lo Raggio», nel [...] emigranti a bordo, ebbe 18 morti per [...]. La stessa nave, registrò, [...] successivo 206 morti per colera e morbillo. Su altre decine di [...] centinaia e cen-tinaia di morti per colera, [...]. Una tragedia ter-rificante. Se questo era il [...] difficile e terribile era la situazione [...]. Gli emigranti ve-nivano subito [...] Ellis [...] una bella e pulita [...] fianco della statua della Li-bertà e dove, [...] siste-mato un museo [...]. [...] avvenivano controlli e visite. I [...] per entrare negli Usa [...] inequi-vocabili: mille diffi-coltà per gli analfa-beti, divieto [...] chi aveva difetti fisici: zoppi, sciancati, malattie [...] pel-le, debolezza organica e difetti psichici. Bisognava anche dimo-strare di [...] versato almeno 150 lire in [...] banca. Le donne sole, anche [...] poteva-no entrare e dovevano, quindi, sposarsi a Ellis [...]. I minoren-ni dovevano avere [...] Usa e gli orfani dovevano essere stati adottati [...]. Chi non era in [...] nel luogo di sbarco e rimanda-to subito [...] nave che lo aveva portato in America. Più di quattro milioni [...] a New York dal 1880 al 1915. Finirono quasi tutti nel-la [...]. Erano migliaia e migliaia, [...] e cantine fe-tide e in condizioni di [...]. Il fotografo e sociologo [...] Jacob [...] condusse una inchiesta, illu-strata [...]. La municipalità di New York [...] facendo abbat-tere le zone e i caseggiati [...] più disumani e terribili. Per gli italiani appena [...] America, cominciò, allora, la dura e difficile battaglia [...] per trovare un lavo-ro. Wladimiro Settimelli Alla fine del [...] scorso cominciò [...] Mesi di viaggio tra sporcizia [...] e fame per milioni di persone E [...] li aspettava la miseria Quando [...] albanesi Su navi stracariche vecchie e malmesse [...] verso il sogno americano [...] 3. [...] sopra: tre bambini italiani si [...] sulla grata della metropolitana. A sinistra, la casa di [...] a New York. /// [...] /// A sinistra, la casa di [...] a New York. (0)
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