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La fisica sta cercando [...] è ormai prossima a ottenere una «Teoria [...] Tutto». La teoria fondamentale. /// [...] /// La [...] e [...] ci offrono una conoscenza molto [...] vivente. Le [...] stanno cercando di mettere a [...] una teoria materia-listica e pianamente scientifica [...]. Insomma, la scienza sembra [...] delle frontiere ultime della conoscenza. Superate le quali poco [...] sostanziale potrà essere scoperto. Per questo molti parlano [...] scien-za». Nessuno, forse, meglio di Gerald [...] fisico di formazione, do-cente [...] (USA), curatore delle opere [...] Albert Einstein, tra i massimi storici della scienza del [...] Spoleto su invito della Fondazione Sigma Tau [...] definizione delle fron-tiere della scienza, può [...] se que-sta percezione ha [...]. Se siamo davvero giunti [...]. Professor [...] ma la scienza può davvero [...] davvero una «risposta finale» alla [...] «Penso che questo sia uno dei gran-di temi emergenti [...] dibattito sto-rico [...] intorno [...]. E [...] a Spoleto parlerò proprio [...] problemi che que-sto tema solleva. Vede, esistono tre diversi [...] e di stu-diosi che immaginano la [...] della [...] e il raggiungimento dei [...] nei loro ri-spettivi campi di interesse. Il primo gruppo è [...]. Per esempio, molti fisici ritengono [...] trovare il modo di unificare [...] le forze della natura e di [...] così, giungere a una [...] del [...] in fisica. Questa, per loro, è una [...] motivazione alla ricerca. Anche se, come sostiene [...] Steven [...] fisico teorico e premio Nobel, [...] ot-tenuto la teoria che unifica tutte le [...] natura ci accorgeremo, probabilmente, che la [...] era solo un sogno. /// [...] /// La storia ci insegna [...] là delle migliori speranze, quella della [...] è solo un sogno. Vede, negli anni Trenta Paul [...] uno dei più grandi [...] secolo, sosteneva che, con la elaborazione della [...]. [...] ricercatori non restava altro da [...] della meccanica quantistica. La fisica, in realtà, [...]. An-che molti biologi e [...] al gruppo degli ottimisti e si di-cono [...] nei loro rispettivi campi, a un passo [...]. Ma, probabilmente, [...] sbagliano. [...] poi un secondo gruppo che [...] di [...] della [...] il gruppo dei pessimisti. Sono filo-sofi, sociologi e [...] i quali sostengono che abbiamo raggiunto i [...] conoscenza. Non possiamo [...] sarebbe molto altro da conoscere. In realtà una parte cospicua [...] comunità [...]. E ancora una volta la [...] ci insegna a essere prudenti: non esistono [...] non esi-stono limiti intrinseci alla [...]. Ogni volta che pensiamo di [...]. [...] che la [...] della [...] è già iniziata, [...] una volta ottimistico. Si tratta di [...] scrittori, giornalisti i cui [...] molto bene, ma i cui [...] non [...]. /// [...] /// [...] la scienza è immersa [...] culturale, che continuamente cam-bia, si riposiziona, si [...]. E [...] volta gli stimoli giusti [...] e [...] degli scienziati. La seconda ragione è [...] procede in modo impreve-dibile. Aggirando spesso in modo [...] gli ostacoli che ci [...]. È [...] che non siamo affatto in [...]. Lord Kelvin, il grande [...] William Thomson, [...] di «fine della fisica». Subito dopo si sono [...] di Einstein, con la relatività, e la [...] quantistica. Oggi si riparla di [...] forse perché da-vanti a noi vediamo ostacoli [...]. Dob-biamo dunque [...] grandi rivoluzioni, come quella di [...] «Albert Einstein non ha mai [...] di [...] compiuto una [...]. Egli ha sempre detto [...] le teorie già esistenti [...] sul tempo e [...] di Maxwell. [...] parte Einstein [...]. Non era [...] a occuparsi di relatività. Per esempio, il grande [...] David Hilbert era a un passo dal definire [...] relatività generale. La scienza procede nel tempo [...] a una serie di contributi. E non è mai [...]. Non ha bisogno assoluto [...] genio come Einstein. Il fraintendimento deriva dalla [...] anni Sessanta dal sociologo Thomas [...] che la scienza proceda [...]. [...] è diventata popolare, ma è [...]. La scienza non procede [...]. E quindi non dob-biamo [...] rivoluzioni. La scienza procede per [...] noto [...]. E questo dobbiamo continuare ad [...] estensione [...]. Molti parlano, anche, di [...] della «scienza [...] a causa di una [...] legame tra la teoria e [...]. La divergenza av-verrebbe sia [...] impossibilità pratica di effettuare in molti casi [...] co-me per esempio nella fisica delle energie [...] perché in molte scienze storiche non esiste [...] principio un esperimento davvero cruciale; sia perché, [...] molti campi pre-minente rispetto [...] classico. Se tutto questo è [...] è destinata a diventare del tutto indipendente [...] esperienze» e a risponde-re solo ad astratti [...] e di [...] «Vede, la storia ci [...] teo-ria scientifica è molto spesso e per [...]. Succede con una certa frequenza [...] una teoria prima venga accettata e poi provata. Quando la relatività ristretta [...] nel 1905, non [...] alcun motivo perché venisse [...] un motivo estetico. Anzi, ci fu-rono esperimenti, [...] 1906, che sembravano contraddire la teoria. Ma Einstein ha insistito, [...] relatività ristretta malgrado gli esperimenti. E solo nel [...] e addirittura contrap-posta [...]. In tutto que-sto periodo [...] relatività ristretta è stata accettata solo sulla [...]. [...] cosa è avvenuta negli anni Tren-ta, quando Paul [...] ha elaborato la [...] teoria quantistica di campo [...] che prevedeva [...]. La teoria è stata [...] sulla base di un principio estetico. Poi è stata provata. Insomma, succede spesso che [...] per un certo tempo indipendente [...]. E succede spesso che [...] perché un esperimento cru-ciale [...] effet-tuato. Così non mi sorprende [...] nel campo della fisica delle alte energie [...] per un periodo lungo, staccate [...]. Quando [...] diventerà possibile, la teoria sarà [...]. Diversa è la questione [...] al computer. Molti sostengono, tra il [...] fa-ceto, che solo il computer conosce la [...] che girano al computer. Tuttavia devo dire che [...] amici [...] che non poteva usare [...] per osservare fenomeni lon-tani e intangibili, come [...] pianeta Venere, perché il telescopio era fatto [...] vetro. Che il ve-tro poteva [...]. E che in fondo [...] conosceva la realtà». Ci sono altre persone [...] «fine della scienza». Ma lo fanno in [...] diverso rispetto a quelle di cui abbia-mo [...]. So-no alcuni fautori del postmodernismo [...] dalla «new age». Lei ritiene che la cultura [...] possa esse-re colpita e persino sconfitta da [...] di irrazionalismo? Che [...] possa dimenticare la scien-za? «Penso [...] questo sia [...] importante. A iniziare [...] di Socrate, le ondate [...] sono spesso abbattute sulla scienza e sulla [...] corso della storia. Queste ondate sono talvolta [...] il caso [...] nel [...] in Francia o di William Blake [...] in Inghil-terra, da ribelli roman-tici, [...] gran parte di ambiente accademico non scientifico. [...] casi le ondate di [...] dai ribelli per motivi ideologici. Ba-sta pensare agli scien-ziati [...] epoca nazista, hanno tentato di creare [...]. O ai cinesi, che [...] di Mao, [...] la rivoluzione culturale anche contro [...] scienza cosiddetta occidentale. La lotta contro i ribelli [...] drammatica, ma quasi sempre lim-pida. Perché appare sempre chiara [...]. [...] terzo tipo [...]. [...] i [...] molto attivi oggi in Francia, [...] Usa, in Inghil-terra. Sono portatori di una ribellio-ne [...] è un [...] di romanticismo e di ideologia. Si tratta di [...] fondata su principi [...] che esalta [...] e le idee individuali a [...] del collettivo e delle imprese collettive. Penso che questa ribellione sia [...] cultura. Temo sia una vera e [...] malattia del nostro tempo; una ma-lattia grave perché subdola. Una malattia che dobbiamo cercare [...]. Pietro Greco [...] 4. Un decennio spe-so, con [...] di dimostrare che, quando lo spetta-colo non [...] ma [...] attra-verso cui si stimola [...] arte e scienza possono [...]. /// [...] /// [...] «punti della situazione». E in-fatti gli organizzatori di [...] propongono [...] dei primi due week end [...] luglio, «Lo Stato [...] nei vari settori di quella [...] impresa culturale [...] che è la scienza. Non [...] nulla di apologetico in questa [...]. Infatti, il filo che [...] edizione di [...] è, non a caso, [...] che si dipana attraversa tutta la storia [...] della scienza nel [...] Novecento: [...]. [...] scientifica è riuscita in [...] modificare la percezio-ne che [...] ha di se stesso, [...] ha [...] che lo circonda, a [...] sempre in modo brillante) lo stesso am-biente [...] ripropo-nendo di volta in volta il suo [...] limite. Il limite fisico: abbiamo appreso, [...] esempio, che non possiamo viaggiare per [...] a una velocità superiore a [...] della luce. Il limite episte-mologico: abbiamo [...] nostra capacità di conoscere non può superare [...]. Per [...] conoscere, [...] la posizio-ne e la velocità [...] una particella quantistica. Il limite, infine, etico, [...] del secolo dalle sco-perte intorno alla fisica [...] riproposte in questi ultimi anni [...] esplosione delle bio-tecnologie: ci [...] di conoscenza che non dobbiamo violare? Agli [...] Pietro Corsi, Gerald [...] Paolo Rossi e Steven [...] un impegno non da [...] frontiere o, se volete, i limiti del-la [...]. Sono in molti infatti, [...] contraddittorie ra-gioni, a sostenere che la scienza [...] della propria capaci-tà di conoscere. Ci sarebbe poco ancora [...] cono-scere. E, incalzano i critici [...] cultura scientifica, in ge-nerale la scienza avrebbe [...] da farci conoscere. La [...] caratura culturale sarebbe, appunto, limitata. Ma su questi te-mi [...] Gerald [...]. E allora ci conviene saltare [...] di domani. Quando un gruppo di [...] (i fisici John Barrow e Paul Davies, [...] Gra-ham [...] il matematico esperto di [...] John Casti, il [...] in considerazione [...] medaglia. Ovvero gli osta-coli che ancora [...] superare la scienza per darci una conoscenza profonda intorno [...] due grandi questioni che attengono alla per-cezione che [...] ha di sé e della [...] presenza nel cosmo: [...] della vita e la natura [...] mente. Inutile dire che queste due [...] ancora decisamente aperte. E dovrebbero bastare, da [...] chiunque dallo scom-mettere sulla fine prossima ventu-ra [...] impresa cul-turale. E dovrebbe consigliare molti, sembrerebbe [...] superfluo [...] a riflettere sulle dimensioni culturali [...] scientifica. In fondo, pur riconoscendo [...] limiti, [...] impresa culturale è [...] essere, nel me-desimo tempo, [...] co-sì potente. Nessun altra impresa culturale [...] in modo così radicale la percezione umana [...] insieme, il mondo stesso. [...] di [...] magari anche so-lo per [...] a ragion veduta, questa impresa [...]. Dei limiti, e della [...] scientifica nel suo [...] si discuterà a Spoleto [...]. /// [...] /// Dei limiti, e della [...] scientifica nel suo [...] si discuterà a Spoleto [...]. (0)
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