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Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Unità 2-Nazionale del 1998»--Id 1474589834.

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In fretta, perché, se si [...] a due velocità, [...] sostenuta, sul pia-no della moneta, [...] lenta per tutto il resto, ciò che oggi nasce [...] vita breve. Quanto alla consapevolezza degli italiani, [...] già: [...] e il manifestarsi concreto di [...] della responsabilità. Altro dovre-mo imparare. Sul tavolo del vice [...] Consiglio la rassegna delle in-terviste rilasciate in due [...] condensati in fogli di carta: il dubbio, [...] e la fortuna. Ora, [...] di un rosario di conversazioni, [...] una salutare vertigine: la dimen-sione europea rimpicciolisce i quotidiani [...] della politica italiana. Ma non tutto è [...] paese, non tutto è «europeo» nella nostra [...] nostro sistema: mancano le riforme istituzionali, difettano [...] zavorra la Pubblica Amministrazione, mostra crepe la [...]. Poteva essere diversa, [...] contrario: lo dicevano i [...] pessimismo. Proviamo a fare una [...] anni fa, quando eravamo fuori da tutti [...] parametri, era la proiezione della realtà: due [...] Bruxelles, si riuni-scono i governanti europei e [...] è fuori. Ecco: colpo mortale [...] nazionale, fuori uno dei [...] Trattato di Roma. Ecco le imprese fuori [...] nasce un bipola-rismo monetario: [...] e il dol-laro. Fatto nuovo nella storia [...]. Ecco la secessione alle porte, [...] parte del paese che giustamente si ritiene già in [...] con [...] e si convince a far [...] sola. Ecco una drammatica in-stabilità politica. Ecco la sinistra che lega [...] prima esperienza di governo [...] stessa di falli-mento, avrebbe chiuso [...] stessa prospettiva politica per molto [...]. [...] scampato un grande pericolo. ///
[...] ///
La fortu-na in questo [...] la virtù degli uomini, dei cittadini di [...]. Quando Prodi si è [...] Bruxelles, con lui si è seduta [...] diversa da quella conosciuta. Un paese vivo, con [...] sconto ai livelli del 1971, con [...] da anni ses-santa, con [...] il 5 per cento, con 120 mila [...] in più nei primi tre me-si [...]. Merito del governo [...] e della maggioranza, merito [...] so-ciali, i sindacati italiani sono sta-ti protagonisti [...] economisti. Mi piacerebbe oggi che [...] ci voleva letteralmente spazzare via o che [...] avesse oggi [...] intellettuale di dire: ci [...]. Guardi che in Europa [...] europei non siamo ancora diventati. [...] che si siede a Bruxelles [...] ancora gli occhi puntati addosso, ma ha [...] credibilità istitu-zionale. La sinistra italiana più [...] deve avere [...] di questo risultato, unito [...] dover ora af-frontare la sfida del lavoro [...] Sud». Ma lo sa davvero [...] quello che ha fatto? In-sieme a tutto [...] so-cietà italiana dovrà modificare i suoi comportamenti. La clas-sica sequenza sciopero, [...] non salve-ranno più tutto e tutti. La stes-sa politica italiana [...] una ventata di opinio-ne pubblica che si [...] tre punti in per-centuale alle pri-me elezioni [...] più la legge di bilancio, non figlieranno [...] di set-tore. Anzi, la sini-stra da [...] ci sente da tempo. Ci saranno vincoli e [...] me-no spazio per doppiezze e furbi-zie. Io credo che in [...] la sinistra sia cambiata. Chissà se adesso quelli [...] bocca e manifestavano impazienza si rendono conto [...] stato utile per la cul-tura politica della [...] punto di armonia tra rigore, sviluppo ed [...] in successione infantile. La sinistra è cambiata [...] diventata riformi-sta». Cambiata al punto da [...] in due, tre o cinque anni si [...] usci-rà dal mercato del lavoro con regole [...] «Diciotto [...] di disoccu-pati si affrontano solo su scala [...]. In quasi tutti i [...] mag-gioranze riformiste: sta a questa generazione di [...] più come nazione ma come Europa. Circolerà la stessa mone-ta, [...] più confini, i no-stri figli vivranno [...] realtà. Sì, credo che questa [...] europea sia in grado di porsi come [...] investimento sul capitale uma-no: la formazione, maggiori [...] scientifico e tecnologico, unificazione del [...] difesa [...] e [...] culturale. Insom-ma, fare gli Europei oltre [...]. Per ora si è fatta, [...] senza difficoltà e tensioni [...] momento, una Banca centrale. Simboleggia, tra [...] la ces-sione di sovranità [...] ha fatto nei confronti [...]. Non se ne lamentano [...] solo i nemici [...]. Non se ne crucciano solo [...] destra e la sinistra antagonista. Quella cessione di sovranità caratteriz-za [...] storia planetaria in questa fine di secolo, [...] è pa-tetico e ridicolo, ma [...] non [...] somiglia a una pietosa bugia. Il fe-nomeno della cessione [...] politica nei confronti [...] è cosa più com-plessa [...] che viene fatta di questa realtà. Si dice infatti: comandano [...] finanza e in-dustria. [...] di questi due anni [...] Italia [...] dovrebbe suonare come smentita, non ab-biamo fatto [...] quando volevano loro. Perché questi po-teri ignorano una [...] condizio-ni per fare [...] e [...] in vita: la stabilità politica [...] socia-le». Ma quando si ha [...] e un patto di stabilità il rapporto [...] le decisioni politiche e la politica economica [...] più automatismo. A condizione, sul piano [...] politi-ca prenda a correre come quella delle [...]. A condizione, sul piano [...] e stabilità si sposino. Intendo di-re che dobbiamo [...] che ci consentano di giocare a questo [...]. In questi due anni [...] rimproverato di [...] ec-cessivamente in conto Rifonda-zione. Dio sa quante differenze [...] cultura rifor-mista da Rifondazione comuni-sta, e tuttavia [...] evitato instabilità, ha consentito il risanamento, insomma [...] di quello che ho chiama-to etica della [...]. Non sapevamo il 21 [...] sa-rebbe stato possibile, in alcuni momenti ci [...] una radicalità bipolare, far finta di essere [...] bi-polare». Quando avete minacciato le [...] a dicembre prossimo non potrete [...] più. Questa è oggi la [...] democrazia, domani non so. Oggi è così e [...] Italia [...] forma non è ancora com-piuta». ///
[...] ///
In Gran Bretagna non [...] starebbe lì a scrutare Cossiga, [...] o le in-crespature di [...]. Io la-voro perché a [...] nulla, altre volte mi doman-davano e mi [...] Ri-fondazione? Poi nulla è successo e anche stavolta, [...] terreno della lotta alla disoccupa-zione gli stessi [...] risanamento finanziario. Eccesso di ottimismo, per [...]. Se riusciamo a creare [...] lavoro, se la ripresa con-tinua. [...] è già [...] ce ne accorgeremo poco [...] liberalizzazione del commer-cio, il reddito minimo, i [...] sera. Lei dubita di quei [...] di lavoro? Possia-mo [...]. Anzi, io voglio [...] cosa: è inaccettabile entrare in Europa con [...] scolasti-co fermo a 14 anni». Se è per questo [...] con questa scuola, queste Ferrovie e svariate [...] quale [...] fiscale. Glielo dice lei ai [...] non chiede e non [...] servizi efficienti e meno costosi? «Glielo abbiamo [...] abbiamo unificato i trat-tamenti pensionistici pubblici e [...]. Doveva [...] giù un di-luvio elettorale [...] Polo e così non è stato. Vuoi vedere che anche [...] capiscono? Ci sono in Italia inac-cettabili privilegi, [...] mascherato. Ma torniamo al punto di [...] se [...] stabilità politica. Qualcosa può [...] a ri-schio da [...] alla fine della legi-slatura? «No, [...] credo. Se venisse me-no la [...] la conferma dei sospetti internazio-nali a nostro [...] il fiato per entrare in Europa e [...]. Neanche il fallimento delle [...] rischio la stabilità? «Quel fallimento avrebbe effet-ti [...] e, quindi, sulla stabilità politica. Ma dobbiamo insistere, come [...] questi mesi, a mantenere in due sfere [...] delle riforme e quello del governo, per [...] più ancora del secon-do. Abbiamo separato i due [...] altro che per im-pedire [...] di farsi ve-nire la [...] con un sol colpo governo e rifor-me. Queste si devono fare, [...] nel senso del bi-polarismo e della stabilità, [...] decisiva della stabi-lizzazione italiana. Ancora nei giorni scorsi [...] ci ha detto ad esempio [...] è grande [...] tedesca per le nostre rifor-me». [...] le pare che abbia voglia [...] essere «euro-pea»? «In caso contrario non ne sarei così [...] nel mio schema [...] è [...] autore-vole e omogenea, capace di [...]. Se diventa anche autorevole [...] di diventa-re anche maggioranza, non le mancano [...] la credi-bilità politica. Non come quando alla [...] il Polo annuncia: non faremo prigionieri. E poi me la [...] questo ri-schio, è diminuito da quando, in Italia [...] Europa non vale più [...] governo della destra uguale [...] della sinistra uguale spesa fa-cile». Oltre alla sinistra di [...] sono altre in giro. Quella depressa, quella piagnona, [...]. Essere vissuta dagli italiani [...] che ha con-tribuito in modo decisivo al [...] ha raggiunto [...] favorito la crescita, av-viato [...]. Non è proprio quello [...] proposti [...] in poi? Le faccio [...] il Pubblico Mini-stero di Brindisi ha potuto [...] perché lo Stato italiano ha messo tutto [...] a comin-ciare dal relitto della nave albanese. Que-sto è un segno [...] se ne parla poco ma è importante. Radi-calità e riformismo, ecco [...]. E in che partiti [...] sinistre? A proposi-to, oggi si ricorda il [...] parti-to? «Come ho avuto modo di spiegare, [...] fatto quello che tutti i giorni fanno [...] anche del nostro partito, e tutti i [...] il Pds e poi ho aggiunto i Democratici [...]. Mi sono corretto e [...] ha tradotto il tut-to in [...] involontaria. Francamente mi sembra si [...] quella riga di gior-nale, avrei voluto fosse [...] stesso spirito con cui io accol-go quotidianamente [...] insultanti che leggo e consi-dero non vere. Non accetto su questo [...] battutine. Io credo di [...] contribuito co-me pochi a [...] questo par-tito e a [...] unito nei mo-menti difficili. Credo di [...] e di [...] come pochi e lavoro [...] si rafforzi, perciò mi piacerebbe ci mettessi-mo [...] può essere moderno, come si possono far [...] come possiamo valorizzare energie e persone e [...] che oggi lo arric-chiscono. Ho lavorato e lavoro [...] forte il partito e la coalizione che [...] vi può essere in-sieme una grande sinistra [...] Ulivo. [...] in conflit-to sarebbe errore gravissimo, [...] del male [...] e [...]. Oggi dobbiamo e possiamo [...] più il diritto di fare gli errori [...]. Festa con Prodi e [...] in Campidoglio ROMA. Festa in piazza oggi [...] Campidoglio [...] salutare [...] nella moneta unica europea: [...] Prodi, Veltroni, numerosi ministri tra cui napolitano e [...] Ciampi, [...] leader politici cominciando da [...]. [...] è del sindaco [...] che ha invitato tutti [...] partecipare alla manifestazione nella piazza del Michelangelo. Nel [...] anniversario dei Trattati di Roma, [...] della Comunità economica europea, «era [...] dice il Campidoglio, festeggiare [...] proprio [...]. È prevista la [...] di molti cantanti, tra [...] del festival di Sanremo, Annalisa Minetti. ///
[...] ///
Non spendere più di [...] in tasca. Non fare pro-messe [...]. Non illudere gli elettori [...] del loro giudizio nel segreto [...] ci saranno altri due [...] che ren-dono troppo svantaggioso, quindi impraticabile, il [...] andazzi della spesa pubblica facile o [...] a due cifre: il [...] e il giudizio del vero potere sovrano [...] questi giorni nella capitale europea, la Banca [...]. Con [...] dei tassi di interesse [...] la strada del lassismo finan-ziario e fiscale. Senza neppure av-vertire per [...]. Non si può più [...]. O si sbaglia in [...] sbaglia nessuno. Chi sbaglia da solo [...] molto alto e non ci sarà nessuno [...]. È que-sta [...] di domani mattina. Più che solidale, attenta [...] i so-dali facciano i loro bravi compiti [...]. Il fatto che per avere [...] tasca [...] bisogna aspettare qualche [...] famoso «patto [...] è già tra noi e [...] resta che [...]. Alla fine, do-po i [...] tentativi di riproporre vincoli speciali ai paesi [...] pubblico come Italia e Belgio, è passata [...] an-nacquata. Se le condi-zioni economiche [...] aspettative, questa vie-ne considerata «una opportunità» per [...] pubblici al pareggio o al surplus. Non è un obbligo [...] voluto i falchi tede-schi e olandesi, è [...]. Anche [...] si è capito che la [...] ha ri-preso in mano il decollo [...] operazione. Resta pur [...] per i paesi ad [...] varare «altre misure» per ridurre il debito [...]. [...] il grado di «vulnerabilità del [...] in-tuisce attraverso [...] delle scadenze del debito pubblico [...] il tempo di durata dei prestiti contratti dallo Stato [...] chi [...]. Ma non è tanto [...] che può preoccupare un paese co-me [...]. Dopo anni di rigore [...] mille diffi-coltà politiche, ma sempre con una [...] gli italiani hanno capito che è più [...] una inflazione bassa e con tassi di [...] sto-rici. La prima stabilizza il potere [...] i secondi danno respiro [...]. Tor-nare indietro [...] atto di [...]. [...] difficile è [...] quantità della spesa pubblica, [...] deve essere finanziato, se gli investimenti o [...]. [...] riguarda il lavoro e la [...] dei salari. In autunno scadranno i contratti [...] lavoro delle principali [...] parte qualche milione di perso-ne. [...] e la banca centrale [...] le buste paga e gli aumenti salariali [...] più in concorrenza tra di lo-ro. [...] dei metalmeccanici e della Confindustria [...] con-ta almeno quanto [...] degli italiani. [...] del cambio ballerino, sono i [...] a ballare, è [...] dello Stato socia-le a [...] adattare per ammoder-narsi, sono i [...] pubblici, dal [...] rispetto agli standard dei paesi [...]. [...] è nello stesso tempo una [...] e una variabile per adattarsi [...] com-petizione tra gli stessi paesi da ieri [...]. [...] parte fortunato perché de-ficit pubblici [...] sono [...] di recessione. I problemi arriva-no dallo [...] di cui fanno parte Germania, [...] cui fanno parte Spagna, Finlandia, Irlanda, Olanda e [...] 1,-5 punti percentuali. Ciò si traduce in una [...] divergente dei prezzi. Se a Helsinki o ad Amster-dam una [...] la benvenuta, per Roma, Bonn [...] Parigi sarebbe un disastro. Si parla tanto in [...] termini misteriosi che in-dicano [...] che si ri-percuotono negativamente sul si-stema economico. Si può trattare di [...] governo, som-movimenti sociali, aumento del prezzo del [...]. Sono asimme-trici perché, appunto, [...] tempi e modi diversi in aree diverse. Che cosa accadrà se [...] o di produzione in una vasta area [...] Euro? Il [...] perché esiste un bilancio [...]. Il bilancio euro-peo, invece, corrisponde [...] del prodotto europeo. A proposito di margini di [...] qualche tempo fa il governatore della Banca di Francia [...] ha dichiarato: «Un nuovo Maggio [...] Ma non ci pensate, con [...]. ///
[...] ///
A proposito di margini di [...] qualche tempo fa il governatore della Banca di Francia [...] ha dichiarato: «Un nuovo Maggio [...] Ma non ci pensate, con [...].

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Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

(237)
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La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


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(118)

Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

(192)

Città & Regione [1975-1976*]

(190)

Civiltà cattolica [1850-2000*]

(144)


(198)

Interstampa [1981-1984*]

(198)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(197)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(183)

L'Orto [1937]

(161)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(190)


(185)


(203)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

(86)

Teatro in Europa [1987-1997*]

(203)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(203)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(203)

Brescia Libera [1943-1945]

(159)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(192)


(205)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(63)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(195)

Umanità Nova [1919-1945]

(169)



(98)


Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .





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