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Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Unità 2-Nazionale del 1997»--Id 1470270164.

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Ne parliamo con il presidente [...]. [...] per aprire una riflessione sulla [...] che stiamo vivendo. Se pensiamo a questo [...] nove-cento, certamente non possiamo dimenticare le grandi [...] della scienza e della tecnica ed an-che [...] progresso civile, sociale ed economi-co. Però, non possiamo dimenticare [...] mon-diali, che cosa vogliano dire i gulag [...] Unione So-vietica, [...] che il nazismo ha [...] degli ebrei, gli effetti tragici provocati dalla [...] Hiroshima e Nagasaki. E non possiamo non [...] realtà di oggi, che ci mo-stra ancora [...] anche in territori mol-to vicini come [...] Jugoslavia e [...] ma anche nel nostro [...] Sicilia e Napoli. Una realtà, quella di oggi, [...] ci mostra ancora enormi disparità, che ta-gliano [...] tra Nord e Sud, il [...] della fame, il problema [...] e del sottosviluppo, che [...] e [...]. E pensiamo ancora [...] fo-colai di guerra o [...] sono pre-senti nel nostro mondo. Io credo che si [...] questo scenario quando si parla, rispetto al Giubileo [...] e, rispetto alla figura di Gesù, delle [...]. Ma lo scenario che [...] sia quello di ieri che quello di [...] espressione degli uo-mini e delle loro culture [...] si possono non [...]. E da questo punto di [...] se vogliamo [...] abbiamo una visione di un [...] pluralismo, ma anche di una frammentazione di [...]. Siamo passati da culture [...] una frammentazione di culture che non possono [...]. Ed è questo il [...] il [...] oggi chiamati a [...]. E mi riferisco, in [...] occidentale ed a [...]. [...] vita e storia abbiano un [...]. Io credo che proprio di [...] questo scenario [...]. Anche perché bisogna uscire da [...] transizione che dura da tempo anche se poi solo [...] 1989 [...] resa visibile. [...] e ricostruito è proprio questo [...] comune, [...] anche con le proprie diversità. E credo che sia [...] interrogativi che oggi si pongono alla nostra [...] interrogativi che toccano [...] di come, successivamente, questo [...] realizzato». Il cosiddetto «secolo breve» [...] suoi effetti, di cui ci ha parlato Eric [...]. Hobsbawm ed a cui [...] fatto riferimento, comincia ad essere alle no-stre [...] permangono molte incertezze ed il nuovo orizzonte [...] non si intra-vede ancora. Dal suo angolo visuale [...] «È vero che le due guerre mondiali [...] spalle, ma la violenza a cui esse [...] assun-to, oggi, nuove forme. Non mi riferisco solo a [...] è avvenuto di recente [...] Jugoslavia, nei Grandi La-ghi, [...] fanno certo riflettere. Ma per nuove forme [...] le ingiustizie sul piano economico, un certo [...] mondiale che divide il [...] in molti dei quali [...] vivere secondo il li-mite minimo della dignità [...]. Sono queste le in-quietanti [...] con le quali ci si deve misura-re. Da questa situazione credo [...] uscire ricer-cando [...] persona. Giovanni Paolo II quando [...] con quel bellissimo discorso [...] del 1995, ha messo in luce come, [...] verità [...] di-venta il fondamento di [...] che ri-guardano [...] le comunità in cui [...] quindi, le nazioni. Sono questi diritti inviolabili [...] solo, riconosciuti ma resi effettivi. Ritengo che un ethos [...] costruire proprio incon-trandosi attorno ai diritti inviolabili [...] del-le nazioni. ///
[...] ///
Calando tutto questo nella [...] permangono elementi del passato anche se [...] uno sforzo da più [...] una metodologia del confronto, quali altri temi [...] una capacità di dialogo [...] tenen-do distinti diversi piani proprio perché non [...] di incontro senza la chiarezza. Per esempio, il tema [...] essere un punto di partenza. Un confronto culturale su [...] a mio parere, importante perché ci darebbe [...] comprendere, anche sotto il [...] riconosciuti e che vanno [...]. Poi [...] piano, che non è [...] ed eti-co, ma riguarda la formulazione politica [...] del termine perché si tratta di intenderci [...] che [...] orientare attorno a problemi [...] il futuro. Per esempio, guardando al [...] istituzioni, [...] dipiù di democrazia; la [...] Stato sociale, per un di più di solidarietà, [...] economico che è quello in cui viviamo; [...] scuola, che vuol dire ac-coglienza delle nuove [...] lavoro. Questo è un secondo [...] ci si deve [...]. [...] piano più concreto della [...] il confronto sia arricchente [...] salva-guardia delle identità e delle posizioni di [...]. Ed è il campo [...] riscontrano ritardi perché ciascuno non è riuscito [...] fino in fondo la cultura del dialogo [...]. Che cosa impedisce di andare [...] speditamente in [...] ancora una grande confusione di [...] e questo blocca la possibilità [...] un dialogo franco e co-struttivo. [...] poi, bisogno che cresca [...] fe-condità di questo dialogo, il quale vuol [...] proporre ma anche capacità di ascoltare, di [...] qualche cosa di positivo anche [...] e viceversa. Noi veniamo da stagioni in [...] dialogo [...] e di concorrenza. È per questo che [...] del [...] politica e civile. La cultura del dialogo non [...] compra al [...] avendo ciascuno [...] la [...] idee ed il coraggio di [...]. E da questo punto [...] che sia fondamentale il rapporto tra le [...] desi-derio di crescere insieme in un quotidiano [...]. ///
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E da questo punto [...] che sia fondamentale il rapporto tra le [...] desi-derio di crescere insieme in un quotidiano [...].

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Il progetto è senza scopo di lucro, ma purtroppo le spese sono ingenti. Da alcuni anni IdMiS - Istituto della Memoria in Scena (ONLUS) -, anche grazie al Comitato promotore Fondazione Giovanni Frediani ed all'Associazione Culturale Controtempo, ha investito molte risorse sia monetarie che umane nella progettazione del sistema, nella traduzione digitale del proprio patrimonio archivistico, bibliografico - specialmente dell'emeroteca -, biblioteconomico, e museale; in assenza di un contributo pubblico minimamente adeguato ci vediamo costretti a chiedere alle biblioteche che vorranno aderirvi ed indirettamente agli utenti la condivisione dei costi e/o la partecipazione attiva all'elaborazione delle unità bibliografiche che ciascun ente vorrà inserire per il prestito digitale interbibliotecario.
Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

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La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


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(118)

Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

(192)

Città & Regione [1975-1976*]

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Civiltà cattolica [1850-2000*]

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Interstampa [1981-1984*]

(198)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(197)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(183)

L'Orto [1937]

(161)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(190)


(185)


(203)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

(86)

Teatro in Europa [1987-1997*]

(203)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(203)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(203)

Brescia Libera [1943-1945]

(159)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(192)


(205)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(63)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(195)

Umanità Nova [1919-1945]

(169)



(98)


Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .





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