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Ma siamo in grado [...] di-vertenti autogol andati in scena al Lido [...]. [...] «Mai dire gol». Ha cominciato il [...] sui quali ben presto torneremo [...] le pagine [...] del foglio di Feltri, gron-danti [...] sudore e lacrime di rabbia contro i feroci comunisti [...] dominano [...] e il pianeta tutto, è [...] delle poche consolazioni della giornata). Ma [...] in questione è arrivato da Milano, dal cen-tro del potere: è stata [...] con Fran-cesco De Gregori su «Porzûs», [...] tri-stemente famoso film sulla Resistenza. Il cantautore è nipote [...] Francesco De Gregori che comandava, con il nome [...] «Bolla», la brigata Osoppo ster-minata dai partigiani [...] Garibaldi. Ebbe-ne, il [...] intervistato, a [...]. /// [...] /// E pubblicare sotto la [...] mai parlato con il Giornale», diceva De Gregori [...] velenoso in cui affermava di [...]. [...] più buffo è stato, comunque, [...] leghisti padani. [...] commando è sbarcato al Lido [...] grido di «Freedom [...]. Lo gridavano in in-glese [...] di sapere altre lin-gue oltre al veneto, [...] capire dal segretario [...] (il quale avrà capito [...] «freedom [...] ma starà ancora domandandosi [...]. Li abbiamo visti [...] che divide il Palazzo [...] casinò. /// [...] /// Indossavano, sopra le magliette verdi, [...] cartelli stile [...] con scritte del tipo «La Lega [...] rottamare [...]. Un cordone sanitario di [...] difendeva. /// [...] /// [...] essere presi [...]. /// [...] /// È fortissima, di fronte a [...] fregnacce, la [...] scoppiare [...] è un fenomeno inquietante e [...] risata non la seppellirà. In questo senso, il [...] il più pazzesco e pericoloso: lo-dando il [...] «Tano [...] della Liga Veneta Comencini [...] le ragioni della mafia primigenia, ottocen-tesca, erano [...] della Lega. [...] questi signori: per ora [...]. [...] Troppi autogol, non [...] partita ALBERTO CRESPI [...] Il regista: «Ma io giro [...] Dio. Gli altri film: «A [...] de la Tour [...] di Alan Pol e [...] di Pierre [...] (ore 8,45 sala Perla, Retrospettiva [...]. /// [...] /// Non si può dire [...] Renzo Martinelli abbia una bassa opinione di se stesso. [...] di [...] di incontro con noi giornalisti, [...] al-meno quattro volte di essere uno «che gira benissimo», [...] una volta, addirittura, [...] espressio-ne «giro da Dio». Crede molto in se [...] suo film. Al punto da ri-lanciare [...] una col-lega gli chiede perché non sia [...] «Non lo è perché Felice Lauda-dio ha deciso [...]. [...] visto due vol-te, e [...] che non meritava il concorso. Per carità, il festival [...] lui. /// [...] /// Porzus lo strameritava, il [...]. E avrebbe sicuramente vinto [...]. Una giornalista francese, dopo [...] ha detto che è un film da Oscar. Insomma, la collo-cazione in [...] mi ha ferito, ma vorrà dire che [...] festival mette-rò in una sezione minore i [...] Laudadio». E a nuova domanda, [...] sorpreso e perplesso («ma perché, Laudadio fa [...] «No, li fa suo fratello». Non si svolge tutta [...] per fortuna, [...] con Martinelli. Il regista tiene a [...] documentato per anni, so-prattutto sui testi dello [...] Marco [...]. E di avere, poi, [...] «Il personaggio di [...] interpretato da Gianni Cavina, [...] in-ventato. [...] di Furio Scarpelli in [...] è stato fonda-mentale: mi ha spinto a [...] tragica, e mi ha regalato splendidi dialoghi». Ora Martinelli punta a [...] molto grosso: ha rimesso assieme Scarpelli e Age, [...] di separazione, per scrivere un film dal [...] Carlo Mazzantini [...] la bella morte, sui [...] arruolarono nella repubblica di Sa-lò dopo [...] settembre. Continua a scavare in [...] Martinelli: «Mio padre, che è stato partigiano comunista, [...] tolto il saluto per la storia di Porzus. Ma tra poco, a Cesano Maderno [...] vive, gli organizzo una proiezione e spero [...] gli piaccia». /// [...] /// Applausi scroscianti ieri mattina per [...] Arabica [...] Mahmoud [...] se-zione «Mezzogiorno». [...] da spe-rare che fossero più [...] il musici-sta [...] Khaled, ospite [...] in sala, che per il [...] una com-mediola alla vecchia maniera dei [...] italiani anni Ses-santa, ma attraversato [...] un te-ma che pesa come un macigno: i riverberi [...] islamico. Si può ridere di [...] mafia, come ci ha insegnato Tano da [...] Roberta Torre; solo che [...] alla delicata materia, sem-bra [...] opporre al fanatismo religioso la laica vitali-tà [...] «Raï», che ha ap-punto in Khaled uno dei [...] punta. Il titolo allude al [...] un quartiere a mag-gioranza musulmana alle porte [...] Parigi. È [...] che, in un contesto [...] gente che balla per strada, musiche palpitanti [...] si concretizza il cupo fantasma [...]. Spalleggiato dal sindaco, un [...] integralista in divisa gestisce una moschea che [...] i giovani. La bestia ne-ra di Slimane [...] la musica «Raï», a suo dire diabolica, [...] con [...]. Non resta che sabotare le [...] di una band locale, i [...] con [...] finan-ziario di qualche potente. Sorprende, pur nella cornice [...] scelta, che un regista algerino sfoderi uno [...] -a e tratti [...] offensi-vo -sulla propria gente. Questi immigrati vengono ritratti [...] fondo buoni: e in-fatti restituiscono i portafogli [...] contro gli inte-gralisti barbuti e intrecciano amori [...]. /// [...] /// [...] pro-prio bisogno di [...] Mi. Una scena del film «Porzus», [...] Renzo Martinelli [...]. /// [...] /// Vanno in scena a Venezia [...] «Storia e cronaca») le con-traddizioni in seno al [...]. Sia La medaglia di Sergio Rossi, [...] Porzûs di Renzo Martinelli scavano nelle ferite [...] Pci. Il to-no dei due [...] mini-malista e quotidiano quello di Ros-si, ambientato [...] Torino [...] tragico e spettacolare, molto [...] Marti-nelli, sulla strage delle malghe di Porzûs [...] Friuli [...]. Porzûs rievoca uno degli [...] e controversi della Resistenza: lo fa con [...] anche legittimo, ma affidandosi a una spettacolarizza-zione [...] là addirittura volgare. La storia: il massacro [...] della brigata Osoppo, da parte dei comunisti [...] Garibaldi, [...] da Mario [...] detto «Giacca». Sullo sfondo, un Friuli [...] con i partigiani jugoslavi (fedeli a Tito) [...] e tenta-vano di controllare [...] e con la Osoppo sospettata di avere [...] con gli al-leati, anche con i fascisti: [...] sufficiente, in quei tempi aspri, per una [...]. Il film immagina che [...] Osoppo rintracci [...] (ma nel film si [...] Tofa-ni [...] il suo nome di battaglia è [...] in Jugoslavia, [...] e so-stenga con lui [...] «dibattito» nel quale vengono rievocati, in flash-back, [...] di quei giorni. Sulla veridicità storica, francamente, [...] giudizio, appunto, agli storici. [...] è Martinelli stesso a [...] largamente lavorato di fantasia. Va detto solo che, [...] documenti che provino chi diede [...] della strage [...] dalla Slovenia, giura ancor [...] deciso da solo), è assai discutibile il [...] del Pci che tergi-versa, non firma [...] ma «permette» a [...] di agire, e poi [...] la bella idea di raccontare a tutti [...] i fascisti. Licenza poetica, si dirà. Comunque, i difetti di Porzûs [...] manico. [...] di [...] che afferma di rifar-si [...] ma poi dichiara, nei titoli di testa, [...] ispirata» a fatti veri; e che, [...] di essere «politicamente corretta», [...] una sorta di altalena ideologica che tenta [...] ragioni di tutti. Risulta-to: in ogni scena [...] feroce e uno che tenta di [...] un [...] voltagabbana e uno onesto, [...] contraltare fra i due vecchi (Gastone Moschin [...] Gabriele Ferzetti) è un continuo alternarsi di accuse reciproche. La verità è che Martinelli [...] «acchiappato», [...] il personaggio di [...] ora belva feroce ora [...] testa calda ora eroe. E non lo aiuta, [...] tono generale del film: che è enfatico, [...] con schizzi di sangue [...] Peckinpah [...] colpi bassi di montaggio. E che la-scia con [...] meno di prima, sulla [...] Porzûs. Anche perché perde com-pletamente [...] scenario: di tanto in tanto ci si [...] sfondo [...] la guerra, tragedia epo-cale [...] destini sono stati schiacciati in modo talvolta [...]. Assai più dimesso è [...] Medaglia, storia di [...] torinese, militante comunista, che [...] poli-ticamente -da un ingegnere [...]. Lei ci casca e si [...] il partito ci casca [...] e la «pro-cessa», [...] di scegliere fra politica e [...]. Storie che nel Pci [...] qualche vol-ta son successe, e che Rossi [...] fine, grazie anche alla splendida interpretazione di Anto-nella Ponziani. Il film è dedicato [...] Alessandro [...] direttore di produzione e [...] Piero, prematura-mente scomparso dopo le riprese. E questo lo rende, [...] che di Piero sono amici, ancora più [...]. Alberto Crespi Partigiani da [...] «Porzûs», Resistenza condita in salsa hollywoodiana CONCORSO Il bel [...] Pavel [...] manda un segnale di [...] cinema russo Quel [...] con Stalin tatuato sul [...] ha lo stile di [...] e racconta una storia di padri e [...] la guerra, i gulag, i conflitti, fino [...] Cecenia. Clamoroso: a Mosca qual-cosa [...]. Chi pensava che il [...] morto, ucciso dal Mercato, può forse cominciare [...]. Il ladro, in originale [...] è un buon film [...] se-gnale di speranza per la sopravvi-venza di [...] uno dei grandi cinema del pianeta. [...] anche un segno di continui-tà [...] passato: un [...] perché il film ricorda certi [...] minori del ci-nema sovietico, un [...] perché il regista Pavel [...] è figlio [...]. Suo padre era [...] il grande autore della Ballata [...]. E forse non è [...] Pa-vel, classe 1946, racconti una sto-ria di [...] figli. È proprio nel [...] che la giovanis-sima Katja [...] un bimbo nella campagna intorno a [...]. [...] nasce orfano: il papà [...] milioni di giovani morti in guerra. Ma qualche anno dopo, [...] (Stalin è ancora vivo, ma per poco), [...] trova un padre adottivo: [...] e pre-stante, [...] abborda Katja in treno [...] porta in città. Sembra [...] di una nuova vita, [...] e il bambino scopriranno ben presto che [...] non è un vero [...] ladro profes-sionista, che comincia a usare Ka-tja [...] come «esca». Grazie a loro, si [...] e ri-spettabile, sbarca di città in città [...] appartamenti collettivi, si fa amici tutti gli [...] bel giorno svaligia casa e se ne [...]. Il trucco riesce tre, [...] un bel giorno Ka-tja si stufa, e [...]. Anche per-ché [...] è un violento e [...] alla rude scuola del-la [...]. Eppure, Katja lo ama: [...] arrestato, lei e il bimbo vanno al [...] ma lo vedranno solo per un istante, [...] camion che lo porterà in un gulag, [...] sperduto della Siberia. Anni dopo, Katja è [...] cresciuto in orfanotrofio, è [...] sbandato. Ma il destino ha [...] lui altre sorprese. Un nuovo incontro con [...]. Un colpo di pistola [...] vita di entrambi. E un futuro da [...] di un soldato vero era figlio, e [...] soldato falso -ma con Stalin tatua-to in [...] petto -è stato educato. Il sottofinale trova [...] in Cecenia, con i [...]. La guerra sembra non finire [...] anche se è [...] guerra. E siamo sicuri che [...] sia dav-vero morto? Forse [...] rimarrà un fantasma, sepolto nella memoria di [...] e di tutta la Rus-sia: [...] con la divisa [...] Rossa, che andava in [...] e a dire che Stalin era suo [...]. Ma non era forse, Stalin, [...] padre» di tutti i sovieti-ci? Ed è [...] ci dice [...] che la Russia deve [...] liberarsi. /// [...] /// Ma non era forse, Stalin, [...] padre» di tutti i sovieti-ci? Ed è [...] ci dice [...] che la Russia deve [...] liberarsi. (0)
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