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Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Unità 2-Nazionale del 1998»--Id 145364881.

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Un paio di anni [...] a New York ospitò [...] dedi-cata alla Beat [...]. E tra gli oggetti esposti [...] rotolo di carta, lungo più [...] 30 metri, sul quale Jack Kerouac [...] seduta. Lo scrittore, che si dilettava [...] nella pittura, si era [...] a uno [...] cui apprezzare [...] co-me [...] astratto di [...] un mito della Beat [...] o [...]. [...] rivista «The New [...] -fram-menti di vita che vanno [...] gen-naio del 1948 al febbraio del 50 -, emerge [...] artista dominato da un modello diverso dalla pittura, il [...] «Ho inventato una formula matematica intricata che determi-na [...] delle revisioni giorna-liere alla mia [...] («The [...] and the City»). Troppo difficile da spiegare [...] 0,246, [...] allo 0,306. Il punto è che [...] un campione, quindi devo raggiungere e mantenere [...] di Ted Williams, 0. Ma quello è il [...] 1948, a [...] più di dieci anni [...] di «On the [...] che è del 1957. A metà giugno il [...] Kerouac [...] la media di 0, 350, impegnato fu-riosamente [...] le ra-gazze che passavano davanti alla [...] finestra lo facevano disperare [...] indifferenza. [...] do-po, in smoking, era [...] con il suo editore, Robert [...] incontrava Gore Vidal e [...] ricercato da tutti da non riuscire neanche [...] programma di [...]. Leggiamo queste in-teressanti e [...] scritto-re, che sono state pub-blicate oggi per [...] dopo la mor-te [...] nel 1990. A lei erano state [...] le sue carte, [...] giornaliera di avvenimenti e [...] quando Kerouac ha 14 anni, nel 1936. Il 30 novembre del [...] «La gente non è inte-ressata ai fatti, [...] (sic). Ecco perché il naturalismo [...] non riesce ad esprimere la vita. Chi vuole la vec-chia visione [...]. Il program-ma per il [...] 1950, a due settimane dal suo ventottesimo [...] più chiaro: «Molti viaggi, niente più stagnazio-ne. Niente più dolore. Niente più stupore metafisico. Azione, veloci-tà, grazia. Esprimerò di più e farò [...]. Il progetto era nato anche [...] dello stesso anno: «Ho un [...] romanzo in mente [...] quale continuo [...] due tipi che fanno [...] per andare in California in [...] di qualcosa che non tro-vano, e si perdono per [...] tornando in-dietro nella speranza di qualcosa di diver-so». La novità più inte-ressante [...] è però la descri-zione di una forte [...] degli amici Al-len Ginsberg e Wil-liam Burroughs, [...] Gin-sberg, che aveva in-contrato alla Colum-bia University [...]. Cambia pe-rò registro improvvisamente [...] del 1948, Ginsberg gli riporta il manoscritto [...] ha trovato «grande e profondo»: «Benedetto. Nelle pagine pubblicate dal «New [...] non è chiaro quali [...] della [...] alienazione dagli amici della Beat [...] ma [...] Douglas Brinkley sug-gerisce che [...] ancora inedite del suo diario li critica [...] loro cinismo e la mancanza di patriottismo: «Kerouac, [...] romantico nel profondo del cuore -si pensava [...] in veste da [...] -era diventato molto scettico [...]. È chiaro che Kerouac ama [...] anche le regioni dove è [...] immaginare [...]. [...] in Montana, vede tre [...] scrive: «Vi lascio le vo-stre orge utopiche. Io preferisco [...] con le abitanti del Montana». E cade vit-tima del fascino [...] essere di nuovo [...] non più speranze grezze; [...] tutto è già stato soddisfatto». Il suo sogno è scrivere, [...] soldi, e comprare una fattoria in Colorado, dove vivere [...] proprio raccolto e [...]. Comunque, con la Beat [...] certamente condivide il fasci-no [...]. Scrive: «Vorrei essere un [...] o perfino un giapponese, tutto tranne un [...] meglio del suo [...]. È stato Nor-man Mailer nel [...] «The White Negro» [...] nero [...] per la Beat [...] con-geniale al loro spirito bohemien. La [...] è una analogia considerata oggi [...] retrograda e razzista, che esalta [...] nero per [...] al suo [...]. [...] per i neri è una [...] del primitivo, e non si [...] in un [...]. Ma nonostante tutto i beat [...] una cultura [...] aperta, e il loro gruppo [...] relativa-mente integrato ri-spetto [...]. Per loro il raz-zismo [...] grettezza del pro-vincialismo. I neri rap-presentavano [...] ancora da sco-prire, [...] nuova. Mailer non a caso indica [...] del nero attraverso il suo [...]. Si rife-risce a «un [...] non può essere insegnato «se non si [...] esperienze di euforia e sfinimento che riesce [...] bene», alle «alternative astratte e ambigue nelle [...] parlare dal pericolo della loro op-pressione». Anna Di [...] IL [...] Il suo stile? «Fu Goethe [...] accanto, [...] desueta [...] americano: la Beat [...] scoprì materialmente e letterariamente il [...] degli spazi della provincia In basso, un ritratto di Jack Kerouac «Dimmi un [...] hai mai sentito uno che [...] una lunga sto-ria pazzesca in un modo freneti-co, a [...] gruppo di uomini in un bar che lo stanno [...] e sorridono, lo hai mai visto in-terrompersi per fare [...] corre-zione, tornare a una frase prece-dente per [...] Se si fer-ma per [...] il naso, sta forse programmando [...] frase succes-siva?». È Jack Kerouac che parla [...] scrittura. Un Kerouac [...] tenuto sotto stretta sor-veglianza dalla [...] Stella che caccia fuori di casa chiun-que possa [...] la sia pur mini-ma intenzione [...] bere. Quel giorno però [...] Ted [...] -è il [...] Ke-rouac ha appena pubblicato il [...] tredicesimo romanzo, [...] di [...] e vive nel [...] in una villetta [...] con moglie e madre pa-ralitica [...] a entrare e a far partire il registratore: ne [...] una lunga intervista pubblicata da «Paris [...] nel [...] e ora proposta in Italia [...] casa edi-trice Minimum Fax (pagine 110, lire 10. Molto godibile (e arricchita [...] una bibliografia di e su Kerouac, di-scografia, [...] Inter-net), presentata da una introdu-zione del poeta Lawrence Fer-linghetti, «Intervista [...] Jack Kerouac» ci presenta il leggen-dario autore [...] «Sulla [...] in una dimensione «domestica», ma istrionico e [...] a improvvisare poesie, perfino comporre «haiku» giap-ponesi, [...] Shakespeare, [...] consigli a giovani scrittori e naturalmente stappare [...]. Kerouac è fluviale e [...] momenti che precedono la scrittura («Mediti e [...] lunghe sto-rie su quello che è veramente [...] nella tua mente, lo metti insieme con [...] piacere, poi, quan-do arriva il momento di [...] costringi a metterti seduto alla macchina da [...] prendere un blocco di ap-punti e ti [...] quan-to prima»), parla a lungo di Beat [...] («oh, Beat [...] è stata solo [...] che ho usato nel [...] di [...]. E si diverte a [...] «Shakespeare? Ecco chi ero. Le guerre Nelle pagine [...] del capolavoro E soprattutto il resoconto insospettato [...] gli altri della Beat [...] di Kerouac «SONO stato [...] finta di essere amico di Ginsberg e Burroughs; [...] che nessuno di noi piace [...] «ALLA GENTE non interessano [...]. Chi vuole la vecchia [...] Dos Passos?» A Cernobbio si sono incontrati [...] piani militari dei due paesi. Per discutere di pace India [...] Pakistan, storie di una bomba «debole» ANTONELLA FIORI Ogni [...] pagine dedicate ai libri e al mondo [...] DAL [...] IN POI, è stato un se-guace del Mahatma Gandhi. Cita una [...] frase: «Per quan-to lontano possa [...] la bomba atomica ha distrutto il sentimento migliore che [...] sostenuto [...] durante tutta la [...] storia». Si professa pacifista, [...] direttore [...] per la Difesa indiano, ammiraglio [...] carica, se-duto al [...] pakistano Ahmad [...] direttore [...] di studi regionali del Pa-kistan, [...] lui militare. Hanno minacciato di tirarsi [...] e adesso si stringono quasi la mano [...] Villa Erba di Cernobbio, ospiti [...] al summit sul disar-mo [...] proliferazione nucleare organizzato dal Landau [...] Volta. Così, se il disarmo [...] le due grandi su-perpotenze è in stallo [...] economiche, i costi di smantellamento [...] Unione So-vietica), proprio dal Sud-Est Asiati-co [...] centro del ciclone dopo i re-centi test [...]. India e Pakistan, [...] e il pa-kistano vestiti [...] ma in magliette leggere, da prof in [...] annunciano per [...] prossimo una conferenza di [...] tenersi nel «terri-torio neutro [...] per avviare tra i [...] un pro-gramma di disarmo a livello regio-nale [...]. Ma nel periodo post [...] cinque paesi [...] hanno continuato a legittimare [...] supporre che loro potessero averla, la bomba, [...] no». Fa capire che è [...] legata ad equilibri che coinvolgono gli aiuti [...] Cina, paese da cui difendersi. Ma il pacifista indiano [...] suoi test: necessari in mancanza di [...]. Dello stesso avviso il pakistano [...] favorevole al trattato di non [...] «ma solo se anche [...]. Qualcuno spiega che è [...] compli-cata: i paesi del Terzo Mondo avrebbero [...] il diktat sul disarmo post guerra fredda [...] paesi del Consiglio di Sicurezza [...] ci sarebbero problemi legati [...]. Ma essere una potenza nucleare [...] an-che un diverso «status [...]. Questione di ri-vincita, di [...]. Il seguace di Gandhi dice [...] una morale in [...]. Il pakistano precisa che «è [...] che ci ha costretto a [...] ma annuncia di essere pron-to a «sedersi al tavolo [...] del problema con tutti i [...] dei paesi ufficialmente [...]. Quello che è certo [...] è pronto a sottoscrive-re nulla di unilaterale, [...] trattato. Negano, [...] e il pakistano, che ci [...] test. Dal punto di vista economico [...] il [...] il ritorno militare è nullo [...] co-me quello politico, visto [...] e le sanzioni internazionali. Non è solo una questione [...] «status [...] ma il mondo è già [...]. ///
[...] ///
Non è solo una questione [...] «status [...] ma il mondo è già [...].

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Il progetto è senza scopo di lucro, ma purtroppo le spese sono ingenti. Da alcuni anni IdMiS - Istituto della Memoria in Scena (ONLUS) -, anche grazie al Comitato promotore Fondazione Giovanni Frediani ed all'Associazione Culturale Controtempo, ha investito molte risorse sia monetarie che umane nella progettazione del sistema, nella traduzione digitale del proprio patrimonio archivistico, bibliografico - specialmente dell'emeroteca -, biblioteconomico, e museale; in assenza di un contributo pubblico minimamente adeguato ci vediamo costretti a chiedere alle biblioteche che vorranno aderirvi ed indirettamente agli utenti la condivisione dei costi e/o la partecipazione attiva all'elaborazione delle unità bibliografiche che ciascun ente vorrà inserire per il prestito digitale interbibliotecario.
Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

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La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


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Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

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Città & Regione [1975-1976*]

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Civiltà cattolica [1850-2000*]

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Interstampa [1981-1984*]

(198)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(197)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(183)

L'Orto [1937]

(161)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(190)


(185)


(203)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

(86)

Teatro in Europa [1987-1997*]

(203)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(203)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(203)

Brescia Libera [1943-1945]

(159)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(192)


(205)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(63)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(195)

Umanità Nova [1919-1945]

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Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .