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[...] anche [...] Prodi e Veltroni [...]. Una giornata di prima-vera [...] Marcello Ma-stroianni. Gliela regala Roma, dove [...] stratificate del mattino hanno abbandonato via via [...] da un vento leggero di sud ovest. Molte migliaia di persone [...] una, due ore le corse natalizie e [...] sotto la grande rampa della Sala della Pro-tomoteca, [...] Campidoglio, [...] stata allestita la camera [...]. /// [...] /// Stamane sarà sempre il [...] salutare Marcello, co-me molti e molte chiamano, [...] figlio di questa città -anche se era [...] colli Albani, il cui profilo azzurrognolo la [...] risaltare. Stamane a mezzogiorno il [...] Francesco [...] lo saluterà a nome [...] Roma, dalla piazza disegnata da Michelangelo ormai secoli [...] grande schermo, sotto, a piazza Venezia, rimanderà [...] di quella cerimonia. Alle 13, infine, il [...] Marcello Ma-stroianni partirà dal Campidoglio per il Verano, [...] di Roma, dove sarà sepol-to. Dalle 11,55 ci sarà la [...] del [...]. È appena la tarda [...] di Natale quando arrivano alla spicciolata, sulla [...] Campidoglio, le prime persone che vogliono vedere Marcello. Non [...] ancora, sta atterrando con [...] Livorno, alle 12,25; lo aspetta-vano Sergio e Franco Citti, la [...] sarta Angela [...] la [...] Giovanna [...] il sindaco di Roma e [...] assessori del comune di Fiumicino: e quan-do la bara [...] di una stoffa grigia discende dalla pancia [...] la commozione colpisce tutti e [...]. Le parole dette in [...] Franco Citti, con le lacrime agli occhi, [...] corso del pomeriggio da tanti anonimi e [...] se [...] andata una parte di [...]. Lo dice, appoggiata alla transenna, [...] signora di [...] che è [...] sul Campidoglio dalle 13,30: «Ma-stroianni [...] attraversato tutta la mia vita, mi sono identificata con [...] sue storie, [...] sentito vicino in tanti momenti». Come simili che si [...] venute a [...] omaggio usano parole semplici [...] di quelle che, nelle rare interviste, usava [...] «So-no [...] perché penso che sia stato un grande [...] grande artista», dice il marito della coppia [...] «No -lo cor-regge la moglie -mi interessa la [...] sembrava una persona tenera, dolce, sensi-bile». Una giornata di primavera. Alle tre del pomeriggio, [...] la camera ardente, pochi cirri vellutati, venati [...] hanno salutato la bara, posata su una [...] di rosso. [...] un cuscino di stelle di Natale e pungitopo, dono delle figlie Barbara e Chiara, ai [...] il cuscino di [...] e rose di Flora Carabella, [...] moglie. Sulle rampe di via di Monte Tar-peo, stanno salendo a piccoli gruppi; brillano, al sole [...] li-berato [...] ingombro, le rovine del Palatino, [...] ombre nette se-gnando la terra scura; profuma [...] fino [...] bagnata di pioggia e [...] profumano di muschio le rocce [...] viale. Si te-mevano improvvisi affollamenti, [...] si ricrea ogni ora con lo stesso, [...] tempo ritagliato agli acquisti, alla preparazione dei [...] Natale, è tempo prezioso per gli impegni di [...]. È un tempo scelto [...]. [...] gruppi di famiglia, giovani [...] in carrozzina, tanti e tanti ragazzi, moltissime [...] ogni foggia. Un flusso ordinato, tranquillo, che [...] solo per il ritardo del presidente della Re-pubblica, atteso [...] un quarto [...] prima [...] al pubblico, giunto quasi alle [...] e mezza del pomeriggio. Lo aspettavano Ro-mano Prodi [...] Walter Veltroni, at-traversa la sala avendo al fianco Flora [...] Barbara Mastroianni: «È morto un ambasciatore [...] italiana nel mondo». Ma è solo una [...] so-spiro nel respiro continuo della folla che [...]. [...] per lei? «Un mito». [...] per una persona che ha [...] anni? «Rappresenta [...] che non [...] più. Mai alla ribalta, sempre una [...] sotto: [...] adesso un divismo che fa [...]. È una signora [...] molto tri-ste -quella che ha [...] la pri-ma rosa rossa, dal lungo stelo, ai piedi [...] bara. Molte altre faran-no, poi, [...]. Anche parecchi ragazzi, magri [...] gli oc-chi la febbre [...] giovane e sconosciuto. Rose gialle, rose ros-se, [...] tulipani. Discre-zione, neppure una voce che [...] nel lungo percorso dentro la sala della Protomoteca. Ma adesso i miei [...] con I soliti ignoti ». /// [...] /// Giappo-nesi: «Mia madre [...] molto, è morta due [...] venuta per lei. I parenti più stretti [...] a metà pomeriggio, dopo che la vedova [...] Ruggero [...] sentita male per [...]. Le te-lecamere e i [...] raramente, ora che la città [...] la [...] gente è restata protagonista. Pellegrini nella loro stessa [...] quattro quaderni per le firme frasi scritte [...] «Anche se sei volato [...] vicino a noi. O brevi, come il [...] «A Marcello. Un attore e basta». Gli appari-va un [...] da fanatici la meticolosità leggendaria [...] cui Volontè si preparava a [...] i suoi personaggi [...] a una sorta di auto-psia [...] e caratteriale perchè nulla di loro gli sfuggisse. Marcello aveva un altro [...] molto più spontaneo, in apparen-za, molto più [...]. Ma di Volontè -che [...] comunista e militante, pur fra mille sofferte [...] il carattere schivo, asciutto, severo e, ancora [...]. Qualche volta fino [...]. E di eccessi Mastroianni [...]. Quella della pigrizia di Marcello [...] una leggenda che lui stesso ha contribuito, [...] ad accrescere e alimentare. Era invece inquieto, curioso, [...] scoperta di qualco-sa che [...] mentalmente e, se possibile, [...]. Come quella volta che [...] -gli detti da leggere [...] di Osvaldo Soriano, «La resa del leone». Lo prese verso le 9,30 [...] una domenica mattina. Alle 13,30 lo vedo ricomparire [...] verso il mare della mia casa, distante una venti-na [...] metri dalla [...] il libro in mano ed [...] ec-citazione evidente addosso. Quel personaggio di ciarlatano, un [...] barbone e un [...] mitomane ma umano, molto umano, [...] aveva [...] affascinato. Marcello non fece mai [...] diritti erano già stati ceduti ad altri. Se ne dispiacque molto, [...] in prestito tutti gli altri libri di So-riano. Cosa più unica che [...] presta-no libri, me li restituì tutti dopo [...]. E così trovammo un [...] conversazione che [...]. Non a caso Soriano [...] ironico narratore di storie e a sfondo [...]. Quelle che piacevano a Mastroianni. /// [...] /// Pais e [...] «Eri uno di noi [...] NADIA TARANTINI Che stile, «Le Monde» La [...] Marianna -che forse non gradirebbe essere deformata [...] falsamente «felliniani». [...] è Mastroianni -che sicuramente non [...] gradito una simile caricatura. Quelli che attendono alla [...] che magari gradirebbero entrare in Francia ma [...] scapito degli [...]. Insomma, questa vignetta apparsa [...] «Le Monde» vorrebbe forse essere una sferzata alla Francia [...] gli immigrati poveri e accetta solo quelli [...]. Ma [...] che [...] Lui non avrebbe mai lasciato [...] fuori dalla porta. [...] certezza: questa vignetta offende tutte [...] persone ritratte. Mastroianni, gli immigrati, la Marianna. [...] realistico è il gendarme. Peggio per lui. /// [...] /// Smagrito, in lacrime, piegato [...] fronte alla bara [...] Marcello. Nino Manfredi non è [...]. Arrivato nel tardo po-meriggio [...] Sala [...] della Protomoteca, [...] ciociaro quasi non riesce [...]. [...] difficile parla-re di Marcello al [...]. Prima il fratello Ruggero, [...] distanza di pochi mesi. Non posso credere in [...] Dio [...] crudele». Il primo ad arrivare [...] Campido-glio, [...] primo pomeriggio, era stato Michelangelo Antonioni. La folla già spingeva, [...] il passaggio verso la camera ardente -tempora-neamente [...] -fosse riaperto. In fila, in mezzo [...] Sergio Castellitto, la moglie Margaret Mazzantini, Marco Risi, Francesco Maselli. Poi è stata la [...] Giulio Bosetti e Furio Bordon, il re-gista e [...] Le ultime lune, il testo teatrale -così profetico [...] Mastroianni [...] recitato in tea-tro finché le forze [...] permesso. Non molta, a dire [...] gente dello spettacolo che nel pomeriggio ha [...] magari saranno di più sta-mattina, per ascoltare [...] sindaco. Per terra, [...] della sala, le corone [...] quella, tutta orchidee, firmata da Sophia Loren [...] Carlo Ponti, quella di Anita Ekberg, di Theo [...] di Valentina Cortese. Il serpentone di folla scorre [...] di fron-te al feretro [...] Marcello: non si sente una [...] di musica, [...] è anonimo (a Cinecittà per Fellini era [...] cosa), ma [...] è tangibile. Ecco Manuel De Sica, [...] rapporti affettuosi tra Marcello e suo padre; [...] Giuliano Mon-taldo, Giuseppe Piccioni, Claudio [...] Nicoletta Braschi. In la-crime ancora prima [...] Gi-na [...] è assalita dalle troupe [...]. Con voce rotta, dice: «Abbiamo [...] eravamo degli illustri scono-sciuti. Due lire, e andava [...]. Marcello era un uomo [...]. Schivo, tranquillo, rispetto-so [...]. [...] deve mol-to al cinema [...] deve mol-to a Mastroianni». Una sospensio-ne da diva, [...] «Il potere del cinema consiste nel creare dei [...] si possono dimenti-care. Uno di questi è Mastroianni». Tutti, con [...] di Stefa-nia Sandrelli e Giovanni Soldati, [...] la fila insieme alla gente normale, aspettando [...] di salire le scale. [...] ricorda di [...] avuto [...] di cominciare con lui, [...] di Divorzio [...]. Io ero una ra-gazzina, lui [...] un grande attore. Ci mancherà molto». Anche Ursula Andress è [...]. Si ferma per una decina [...] minuti davanti al feretro. Poi, uscendo, di-rà ai [...] «Il [...] segreto? Ti copriva di attenzioni. Abbiamo gi-rato due film [...]. Ogni volta è stato [...]. Ricordo che veni-va nella [...] preparar-mi gli spaghetti, Una volta portò pure [...] casa». [...] rassicurante la offre anche Paolo Virzì: [...] un giorno a [...] a casa di Dino Risi. [...] da [...] una storia, un la-voro noioso [...] pure complicato. Marcello ci ascoltò per un [...] poi si avvicinò al mio orecchio e sus-surrò: [...] saluto. Io de [...] cose [...] ce capisco [...]. Non so se è [...] grande attore, certo lo era diventato». Passano silenziosi Mimmo Calo-presti [...] Valeria Bruni Tedeschi, re-gista e co-protagonista di La secon-da [...] Ugo Pirro. Lo sceneg-giatore non ha [...] si limita a dire: «Abbiamo perso un [...] cinema, ce ne re-stano pochi». Non si sottrae al mi-crofono, [...] Giuseppe Cederna. Ancora giovane, [...] degli anni Ottanta, girò accan-to [...] Mastroianni [...] IV di Mar-co Bellocchio, da Pirandello. Mi colpì il fatto che [...] al-le sue emozioni. Ha ragione chi lo [...] star semplice, vicina ai piaceri della vita. Eppure gli bastava entrare [...] quel re mezzo matto che ram-menta la [...] farci piangere. Non era sempre un [...]. [...] delle ri-prese [...] un [...] faceva Mastroianni. Bellocchio gli chiede-va qualcosa [...] di più intimo. Un altro del suo [...] il naso, lui invece accettò umilmente quel [...] farsi coinvolgere molto più in profondità dal [...]. /// [...] /// Era gentile, pa-terno, mai volgare. Spesso mi dice-va: [...] a mangiare con me, che [...] ti nutri [...]. Fra gli ultimi, verso [...] ap-parso Roberto Benigni. Piccolo, spelacchiato, sognante. La morte è bella per [...] perché è sempre una sorpresa. Io sono [...] che può parlare. Non ho mai fatto film [...] lui, ep-pure mi sembra di [...] sempre lavorato insieme. Salendo [...] ho strappato due fili [...] da [...] e li ho gettati sopra [...] bara. Addio Marcello». /// [...] /// Addio Marcello». (0)
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