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BRUNO [...] Torna in una nuova [...] «La [...] e i suoi critici», la «summa» del [...] Usa «Gli Stati Uniti imparino da Atene» Così [...] Dahl, [...] americano [...] che è anche il [...] e secoli di pensiero politico. Al centro [...] a prendere sul serio le [...] dei padri fondatori americani. E una tesi: senza partecipazione [...] non [...] alcuna vita democratica. Già, a volte ci sembra [...] volare [...] que-sto motivetto. Sulle note di «Odio [...]. E anche dei bravi [...]. /// [...] /// Per esem-pio non è [...] scrive-va ieri Paolo Franchi sul« Corriere», che [...] può solo [...] fi-nanziare i partiti che [...] contribuire «per il sistema dei par-titi in [...]. Intanto, quasi ovunque, un [...] o grande, [...] per i partiti. E poi, la nuova [...] de-cidere ai cittadini [...] di questo contributo. Che varia in misura [...] e non è quindi estratto [...] dalla fiscalità generale. La-sciamo pure stare la gherminella [...] dei termini per arriva-re al famoso [...] e far scattare la leg-ge. Sarà deplorevole, ma il [...]. I partiti sono associa-zioni [...] che concor-rono però alla democrazia. Sono [...] di questa democrazia. È dunque giusto prevedere una [...] di [...] pubblico. A meno di non [...] affidare, anche [...] solo al mercato. Dove però chi più [...] sottoscrive, plasma ahimè anche il mercato politico. /// [...] /// In un box non [...] culturali, «Panorama» si stupisce e si indigna [...] critici, indirizzati a [...] in morte dello storico. Canfora viene definito bugiardo [...] notava che tra [...] e Nolte [...] un «feeling» che non [...] e De Felice. Ma non è forse vero [...] i primi due, al di là delle differenze, hanno [...] e non certo polemi-camente, fino [...] Non sarà ve-ro, come sosteneva Paolo Viola, che a [...] mancava [...]. E tuttavia egli ha [...] di sè nella «storia concettuale». Non certo nella storia [...]. Quanto a Rosario Villari, che [...] su [...] che [...] di [...] per Napoleone nascesse da quello [...] il «cesarismo», beh sarà una risposta parziale, ma niente [...] peregrina! E allora di che [...] indignar-si. /// [...] /// Vogliono precettare i pro-fessori, [...] se rilasciano di-chiarazioni «lesive [...]. Chiudere [...] alle telecamere, troncare le [...] ha fatto Paratore preside di Lettere, con [...] «Repubblica». Già, dopo il delitto [...] Legge [...] autorità ac-cademiche sono in fibrillazione. Una volta chiamavano loro [...]. Che vogliano mettersi la fascia [...] per sciogliere gli assembramenti? «Tocco e ritocco» farà una [...] estiva. /// [...] /// La democrazia, che fatica! Gli avversari sono spesso [...] cittadelle democratiche, come agenti nemici pronti a [...] delle truppe. I nemici della democrazia [...] usano le regole del gioco de-mocratico per [...] personale, che abbaiano contro il «formalismo demo-cratico» [...] spicce, i profes-sionisti della politica che sempre [...] cittadini del controllo dei processi deci-sionali. A suonare [...] è Robert Dahl, autore [...] «La [...] e i suoi critici», di nuovo in [...] giorni per Editori Riuni-ti. Dahl è uno dei [...] politologi ame-ricani. [...] per gli ottanta continua [...] e prospettive su quello che è stato [...] di tutta la [...] vita di stu-dioso: la [...]. Una democrazia che Dahl non [...] stabilito una volta per tutte, ma come un processo, [...] equilibrio temporaneo e [...]. [...] stata la democrazia ateniese, ci [...] Dahl, e poi [...] del modello demo-cratico allo stato [...]. Oggi [...] possano [...]. Quel-lo che è stato [...] del totalitari-smo si chiude con il trionfo [...] politologo Samuel [...] ha calcolato che nel [...] i paesi che potevano definirsi democratici, contro [...] 1942 e i 30 del 1973. Il collas-so del comunismo [...] il campo orientale a una dif-ficile ma [...]. Stes-so discorso peri molti [...] primo fra tutti il Sud Africa. E anche regi-mi e [...] de-mocratico hanno poco o niente diventano epigoni [...] Pericle: la Ci-na rispetterà la democrazia a Hong Kong, [...] ri-spetterà le elezioni demo-cratiche [...] Albania [...] così via. Le domande cui [...] risponde-re sono quelle classiche [...]. Cosa designa una comunità [...] un [...] La democrazia ha bi-sogno di [...] È un insieme di isti-tuzioni o un processo? [...] bisogno di «cu-stodi», cioè [...] grado di dirigere la politica dello stato? Le [...] volta in volta, rimandano al modello che [...] di un ordine politico che ha garantito [...] di diritti indivi-duali, elezioni libere e frequenti, [...] ha dato voce alle opposizioni, ha per-messo [...] governi impopolari, ha favorito il progresso attraverso [...]. A questo punto qualcuno forse [...] che [...] di nuovo? Non si tratta [...] solita vecchia salsa [...] di tradi-zione americana, quella che [...] fonda [...] in cui garanzie e libertà [...] assicurate [...] di ciascun gruppo di prevalere [...] Soltanto in parte. Ha scritto Irving Howe, [...] democratico americano: «Robert Dahl è al tempo [...] criti-co e uno strenuo difensore dei valori [...]. In al-tre parole: a differenza [...] tan-ti [...] con-temporanei, anche nostrani, Dahl è [...] democrazia liberale. Non si inalbera se [...] non stril-la se si mette in dubbio [...] e cioè che le democrazie occidentali rappre-sentino [...] della [...]. Sono parole di Dahl: la [...] come [...] sin [...] conosciuta è stata «uno dei [...] straordinari prodotti [...]. [...] americano, che Dahl stesso ci [...] è prezioso. La democrazia americana è stata [...] di accogliere al suo [...] endemiche di disagio economico, di [...]. [...] democrazie occidentali: la disaffezione al [...] va di pari passo con la [...] voce politica dei cittadini, i [...] decisionali sono nelle mani di una élite, le disegua-glianze [...] rischiano di rendere [...] politica niente più che una [...]. La democrazia va allora [...]. Bisogna riproporre il problema [...] possibilità di scelta, di autodeterminazione. La democrazia è so-prattutto [...] condi-zioni di uguaglianza al processo politico. E oggi questa uguaglianza [...] in larga parte disattesa. Questo è il senso [...] libro, dedicata alla de-mocrazia nel mondo di [...] grande «trasformazione democratica». [...] Dahl ritorna agli interessi della [...] giovi-nezza, che gli fecero scrivere nel 1940 una tesi [...] dottorato sui «programmi socialisti e [...] sinistra democratica dei [...]. Dahl lo dice con [...] la ricchezza, sono anche risorse politiche, e [...] distribuite equamente i cittadini non possono essere [...]. Se la perfetta uguaglianza è [...] la ri-duzione delle disuguaglianze economiche deve essere considerata una [...] per un paese democratico avanzato. È [...] della teoria repubblicana classica: [...] coincidono, perché la repubblica possa sopravvivere la [...] suddivisa. Dahl la rivede parlando [...] imprese», di una pro-prietà estesa ai lavoratori. Niente paura, for-me di [...] continuerebbero a esistere, ma la partecipazione diretta [...] ai [...] maggiori spazi di autodeterminazione [...] più frequenti occasioni di stare [...]. Non ci sono comunque [...] economiche, avverte Dahl. Più pericolosa ancora appare [...] sapere. La complessità delle società [...] del governo porta alla [...] sempre più specializzate che guidano la politica [...] estromettere dai pro-cessi decisionali il corpo dei [...]. Per tornare a un [...] diavolo ne sappiamo di «golden share» e [...] Opinione legittima, ma che ri-schia di lasciare [...] pochi scelte [...]. Ritornare alla democrazia assembleare [...] la badilata di referendum [...] respinti di recente lo [...]. Ma la democrazia è [...] che oggi paiono impossibili [...]. Le nuove tecnologie di massa [...] a disposizione strumenti formidabili? Bene, perché non ipotizzare allora [...] rico-struzione [...] agorà per via telemati-ca? Si [...] pensare a creare, per ogni questione decisiva per la [...] dello Stato, un [...] di circa 1. /// [...] /// Ma la democrazia, come ha [...] Sartori, «è [...] di credito [...] sapiens, a un animale ab-bastanza [...] da [...] creare e [...]. [...] da Dahl sono proprio questo, [...] di credito nelle possibilità della demo-crazia. In fondo, chi credeva [...] sbarcando nel Nuovo Mondo proclamava-no: «Tutti gli [...] per nasci-ta. [...] dei massimi rappresentanti della scienza [...] attuale. Ha insegnato alla Yale University [...] stato presidente [...] americana di scienza politiche. Tra i suoi studi: «Introduzione [...] politica» (Il Mulino, 1967), «I dilemmi della [...] (Il Saggiatore, 1978), «Poliarchia. Partecipazione e opposizione nei [...] (Angeli, 1986). Il centenario della Statua [...] Libertà. A destra Robert A. Dahl [...] La democrazia e i suoi [...] di Robert. Dahl Editori Riuniti [...]. E battistrada fu nel Cinquecento [...] paese. In tempi di zuffe [...] in-continenza verbale, [...] rimasto dei precetti di Giovanni [...] Casa o delle prescrizioni ordinate da Stefano Guazzo [...] La [...] Conversazione? Forse è ancora [...] di Leopardi, secondo cui gli italiani piuttosto [...] «non altra che una pura e continua [...] riducendo la con-versazione a chiacchiere e opi-nioni [...]. E mentre linguisti, sociologi, [...] ton continuano a [...] sulla nuova natura della [...] un profluvio di consigli, escono alcuni saggi [...] Peter Bur-ke, il grande storico della cultu-ra cattedratico a Cambridge, [...] la storia sociale del linguaggio [...] moder-na. Il titolo del libro, [...] della conversazione, edito da Il Mulino [...]. Ma questa pagine ovviamen-te [...] del ma-nuale. E chiariscono invece il farsi [...] esaminando le istruzioni contenute nei [...] trattati, a co-minciare dai celeberrimi Libro del Cortegiano di [...] Casti-glione e dal Galateo di Giovanni della Casa, in tema di [...] cor-tese, coniugando [...] so-ciologico con quello storico, fo-calizzando [...] su ciò che potrebbe essere definita una «storia sociale [...] lingua». Se per Seneca [...] voleva di-re [...] «intimità», Plutar-co scrisse un [...] sugli [...] di con-versazione [...] symposia o feste. Mentre Cicerone, riferendosi alla [...] che questo tipo di dialogo fosse quieto [...] a tutti di in-tervenire, evitando però i [...]. Precetti ben noti nel Medioevo [...] Ri-nascimento, quando le regole furono codificate in [...] manuali di enorme successo, che finirono con [...] ri-lievo la funzione sociale della conversazione, al [...] anche gerarchiz-zante. Trattati che ovviamente ri-guardavano [...] di «buon comportamento» e in-dicativi di una [...]. Infatti, [...] condot-ta da Burke dimostra [...] stessa società esi-stessero regole comunicative e di [...] così in discussione la nota tesi di Norbert Elias, [...] il quale, mentre gruppi e cul-ture diversi [...] civilizzazione non uguali, la «civiltà delle maniere» [...]. Ma nel saggio che dà [...] titolo al volume, Burke chiarisce an-che che [...] della conversa-zione non è [...] fran-cese. Anzi, [...] maggiore si ebbe [...] del Cinquecento e codificazioni [...] del Settecento; epoche e [...] abbon-darono trattati [...] con regole e norme [...] cui scopo co-mune era di produr-re «armonia [...] regolare la so-cietà [...] il linguaggio. So-stanzialmente si po-trebbe parlare [...] luoghi comuni, anche se non mancano pre-cetti [...] letterati, da La [...] a La Rochefoucauld, da Addison [...] Swift, che ribaltano le regole tra-dizionali ampliando [...] e testimoniando il grande [...] cortese». [...] di Burke si allarga [...] e al ruolo della [...] nazionale, partendo da Dante [...] proble-ma come fu posto nel Risorgi-mento, a [...] «co-stituisce la nazionalità», secon-do Massimo [...]. Un percorso privo di [...] a confron-to [...] di altri popoli e [...] delle varie comunità, quel «narcisismo delle piccole [...] definì Freud, che è motivo di orgoglio [...] non condivisa con altri gruppi. Infine, dopo altri due [...] ovvero i linguaggi spe-cifici di categorie e [...] ai burocrati -, e alle varie [...] sociali, il libro si [...] capitolo esemplare sul silenzio come arte della [...]. Escluden-do quello letterario, Burke [...] attraverso i di-versi significati assunti nel corso [...]. Ovviamente partendo da quello [...] e [...] indagando i soggetti e [...] in cui si manifesta, senza trascurare le [...] ad esso legate, fino alla celebre proposizione [...]. E rilevando [...] «profon-do e maestoso» del [...] Plutarco, il quale, proprio [...] che «gli dei ci [...] gli uo-mini a parlare», sottolineava la funzione [...] e lo spirito vero della conversazio-ne. Carlo Carlino [...] della conversazione di Peter Burke Il Mulino [...]. /// [...] /// Carlo Carlino [...] della conversazione di Peter Burke Il Mulino [...]. (0)
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