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Nella foto piccola in [...] Fausto Coppi, in basso Gianni Brera Brera, la letteratura [...] Sabina Morandi legge [...] «Io, ciclista morale alle [...] Coppi E con un pavé fatto di anacoluti. Ringrazio la fortuna che mi [...] fatto materialista: sono [...] faranno di me. Sono convinto che lì [...]. Ma finché son [...] non posso non vedere come [...] ammi-nistrata la memoria dei trapassati da parte di chi [...] (ci sono, per esempio, scrittori [...] pubblicano più da morti che da vivi, grazie soprattutto [...] sollecitudine [...]. Però Brera ha avuto la [...] di godere [...] di Oreste Del Buono, [...] in un processo generativo e [...] per scissione (come le amebe, per intenderci), gli han [...] i peggiori servizi, [...] di una mediocre aneddotica, dalla [...] vien fuori [...] ormai enogastronomica del nostro. O di giornalista sportivo, [...] casi. Un bello scherzo, per [...] un pensierino lo ha fatto, in vi-ta, [...] spazio suo, rico-noscibile, nella storia. Non è arduo pensare [...] posto lo avesse pre-notato nel regno delle [...] si capirebbe la [...] del suo stile. Invece il destino vuole [...] dominante continui a es-sere sempre celebrativo. Sembra [...] sempre al camposanto, a intesse-re [...] funebre del caro estinto. Personalmente non ne posso [...] o anche del semplice [...]. Per quel poco che [...] conosciuto, se, per delirio di [...] ora sta vedendo cosa accade [...] che [...]. Lo ha capito O. B,, rendendosi conto che si [...] di un qualcosa di più, [...] nostra cultura, che ha inciso [...] sul costume. Con brutali valenze pe-dagogiche, [...]. Fu così che, a [...] di [...] tutti gli scritti, promessa [...] mantenendo. [...] con una bellissima fotografia di [...] in coperti-na. Dovendo offrire una campio-natura, il [...] Andrea [...] ha compiuto una scelta intelligen-te: [...] è limitato al primo Tour di Coppi, nel [...] e al Giro di Gimon-di, [...] quasi [...] dopo, offrendoci quindi la possibilità [...] un confronto tra le due scritture. Da un lato, dunque, le [...] evocative, [...] la possibilità di [...] la consistenza (un ap-punto: come [...] un buco dal 17 al [...] luglio [...] proprio in coin-cidenza con [...] di Coppi? Non si poteva [...] una [...] a piè di pagina per [...] lettore?). Senza dimenticarci che in [...] nascita e la crescita della televisione. Io spero che questo [...] assaggio, un primo volume, per-ché il ciclismo [...] rappresentato per la nostra cultu-ra, sportiva e [...] straordinario, ha stabilito una ri-serva, un territorio [...] e passioni di un parti-colarissimo tipo, cosa [...] per altri sport. Incomincian-do da quello strano [...] genetico, tra il nobile caval-lo e uno [...] cavallo meccanico cui lo schiavo dà le [...] faticare. Un [...] il contrario del centauro, [...] (non basta per i [...] che i centauri be-vevano latte e mal [...] come sperimentarono i Lapi-di). E poi per la [...] in cui si svolgono le impre-se, e [...] paradossale si-tuazione in cui si viene a [...] in virtù della non visibi-lità [...] e quindi di una [...] non a pochi minuti e per un [...] corsa, trasferendo la realtà alla somma della [...] a quella del cronista. Nessuno vede la «cosa» [...] quel che si sa, lo si sa [...]. Per queste ragioni il [...] e fu il vero banco di prova [...] discrimine della loro nobiltà. Che Brera fosse uno [...] vede, più che dai romanzi, dalle corrispondenze [...]. An-zi, dovendo il narratore [...] una [...] storia complessa, sembra spesso [...] quelle formule stilistiche, delle quali in-vece abbondano [...]. Al punto che le [...] articoli si raccontano diventano seconda-rie rispetto alla [...]. In altri termini, la trama [...] il cosiddetto «contenuto» della [...] prosa è pro-prio solo la [...] scrittura, persino con una punta, legittima in uno scrittore, [...] narcisismo. Quella e non altro [...] suoi articoli. Mentre la cronaca, lo [...] sono ridotte a puri e sem-plici «materiali». Guai a [...] sul serio, a farne un [...] come quelli che oggi imperversano sui teleschermi a parlare [...] fa-scia sinistra o del 4-4-2. A quali su-blimi livelli, [...] arrivata la coglionaggine umana. Ed eccoci, in chiusura, [...] della funzione pedago-gica, violenta, della scrittura [...]. Brera scriveva in rubriche [...] sportivi, quindi «popo-lari» per definizione, ma lo [...] un linguaggio per lo più e pressoché [...] suoi naturali destinatari (infatti egli fu un [...] «intellettuali»). Li costringeva a una sorta [...] iniziazione, [...] del dizionario o della [...] per sapere chi fossero Barnabò Viscon-ti o Liutprando. Apro a caso: «Il [...] -per poco -è Nu-vola Rossa, le cui [...] come il giorno in cui [...] gri-dò ai propri cavalieri [...] attaccò [...] composta di tutti [...]. Oppure: «La discus-sione è [...] più [...] ricerca della tomba di [...] Alarico [...] che non [...] intrapresa qualche geniale dro-ghiere [...] Il [...] è giusto sulla via [...]. Sempre a caso: «Teofilo Sanson [...] solo padano che rinnovi il nome glorioso [...] Merlin [...]. Ne ha forsanche la [...] ha risolto in senso pragma-tico. Teofilo è piccolo e [...] ecc. O ancora: «Resto di [...] un nanetto cimbro umili a questo modo [...] schiatta [...] Eh eh, sghignerebbe De [...] se qui-vi fosse». Da farci su un [...]. Ecco, io credo e [...] Brera abbia incrementato la vendita di dizionari e [...] presso i suoi colle-ghi, se non fossero [...]. Ma Brera questo fu, [...] paratassi, libero da strutture logiche, un surrealista [...]. Un «caso», [...] che non si può risolvere [...] neologismi. Ma anche un ari-stocratico, [...] tante sue professioni [...] (il Della Zolla), che [...] e il suo [...] con so-praffina scaltrezza. Folco Portinari Devo [...] quando mi sono avvicinata a [...] raccolta degli scritti ciclistici di Gianni Brera [...] fatto con diffidenza. [...] della mia spocchia mal [...] Ci-clista Morale, ho sempre considera-to impura ogni intromissione [...]. Il Tour, o il Giro, [...] Vuelta, in qualunque idioma girino le ruote, [...] per me soltanto [...] per rimirare i magnifici [...] componenti di un Mezzo che magari, fra [...] saranno alla portata del-le [...] tasche. Ma, forse a causa del [...] sesso, forse a causa della dura pratica quotidiana, non [...] mai go-duto dei fremiti di [...] identificazione con un grande cam-pione, [...] sia degli anni [...] bistecca sotto al sedere o [...] tempi, [...]. Non che in sé sia [...] cosa ripro-vevole. Nessuno, meglio della sot-toscritta, [...] della dura prati-ca di ogni giorno. E se, [...] una sa-lita di prima mattina, [...] il cartellino [...] da timbrare che freme nel [...] ci si vuole aggrap-pare alla poderosa spinta della fantasia, [...] di guadagnato. Come suggeriva un fa-moso bracchetto, [...] in bianco e nero ma dalla saggez-za in technicolor, [...] un boccone [...] meglio provare a [...] con tutti i sa-pori a [...]. Quindi, anche gli aspiranti Ciclisti Morali [...] darci sotto con la fantasia, senza te-ma [...] proprio nerbo morale. Ed ecco il famoso corridore [...]. Ma, è facile [...] quan-do provo a sentire [...] esclamare entusiasta, . In ogni caso, che [...] pos-sa costituire una spinta -non [...] né eticamente irreprensibile -per [...] giorno ve lo concedo, anche [...] il ve-ro Ciclista Morale prima o poi do-vrebbe abbandonare [...] rabbioso bri-vido della rivalità verso i suoi simili per [...] a una superiore essen-za, una condizione esistenziale ben più [...] di quella, terra terra, [...]. Impugnando [...] però, mi sono dovuta ricredere. E non perché le [...] Coppi, di un Bartali o di un [...] mi abbia-no aperto [...] questo punto, del mio mode-sto e spocchioso [...]. Il problema è che [...] in sella per [...] sbalzati via da quello [...] Brera con le parole. Vi troverete a scalare estenuanti [...] tutti in salita e verrete trascinati [...] in discesa. Sarete travolti da avverbi [...] a strappo e verbi dalle pendenze proibitive. Dovrete reggervi strettamente al [...] questa lingua che saltella, de-via, accelera e [...] da un impietoso pavé di dialettismi, francesi-smi, [...] chi più ne [...]. Dovre-te cercare di [...] ben piantati sui pedali senza [...] improvvisi cambi di rapporto, di pronome, [...]. Se ce la farete [...] che, se avete un minimo di pratica [...] vi spaventerete tanto fa-cilmente -allora potre-te abbandonare [...] per gettarvi giù, lungo i dirupi dei [...] le vocali, le silla-be e le consonanti [...] una foresta di neologi-smi, [...]. Certo potrebbe anche succedere [...] per le parole vi [...] e che magari, ansimando come man-tici, vi [...] ad abbandonare la lettura. Non disperate: potete sempre [...] trucco e mormorare a denti stretti: ed [...] il grande Brera. A questo punto sarebbe [...]. Sabina Morandi Da un [...] sport più «italiano» Oggi si corre la [...] che è la corsa [...] emozionante della stagione ciclistica. Ma di questo si [...] sportive. [...] vi proponiamo la lettura di [...] libri che affrontano il [...] -questo sport così radicato [...] più popolare -da due angolazioni [...]. La stessa Morandi, a [...] letto il libro di Brera. Ed ecco cosa ne [...]. [...] Sulle strade del Tour e [...] Giro di Gianni Brera Baldini [...] Castoldi [...]. La filosofia morale della [...] un libro adatto a due tipi [...]. So solo che per me [...] stata una bella secchiata [...] gelata in fac-cia, di quelle [...] ti fanno tornare a credere che [...] è una riserva ine-sauribile di [...]. E la scossa elettri-ca [...] alla prima salita del libro, dove [...] spiega come si possano [...] in energia cinetica: «E quando sarete in [...] occhi ormai pu-rificati da ogni peccato e [...] e potrete dire, come un no-vello Ulisse [...] sentito la tua voce e non mi [...]. Il tuo tassametro girerà [...] solo [...] gorgo infernale». Il co-modo e veloce [...] con un [...] retro! Un attacco alle macchine [...] agli automobilisti, una smorfia di disgu-sto agli [...] ai cen-tauri in miniatura dei 50 centimetri [...]. [...] con tutti, la Morandi non [...] nessuno. Striz-zando sempre [...] al Maestro, il grande Kant, [...] darci una dritta su come sopravvivere (e [...] in città. E ci riesce benissimo, [...] che quando svicolo dalle spire [...] delle auto con la [...] mi sento un eletto. A volte [...]. Va veloce questo libro di Sabina Morandi, spingendo rapporti da far invidia al miglior Pantani [...]. Di quelli che un [...] il piede a terra, [...] quinto lampione della salita di San [...] il «muro» per elezione [...] Sette Colli. E si ritorna volentieri [...] Robert [...]. [...] con il suo «Zen e [...] della manu-tenzione della motocicletta», classi-co filosofico della narrativa america-na: [...] per [...] so-spetto, ma [...] altro [...]. La capisco, la Morandi, quando [...] le zaffate di smog lungo una salita che ti [...] i polmoni, magari sen-tendo gracchiare il [...] di turno che le spara [...] finestrino la [...] i suoi polpacci avvertono le [...] pugnalate [...] lattico. La capisco quando nonostante [...] il vento, la pioggia [...] di mettersi in [...] suo cavallo [...]. La [...] nella [...] sfida allo stucchevole andirivieni della [...]. Anche se non so-no [...] che il miglior mezzo per spostarsi in [...] bici, tanto meno quella da corsa, il [...] Morandi [...] un vero e [...] Città Ideale: dentro [...] tutto, persi-no un giornalista [...] scorrevole potrebbe [...] qual-cosa di nuovo prima [...] pezzo da Sanremo o da [...]. [...] in due ore, scendendo dalla [...] del [...] con il mio Ciao, ho [...] pensato di vendere il motorino per tornare a girare [...] i veicoli della [...] in bicicletta. Il [...] della Morandi di andare al [...] passando per Villa Borghese e Piazza di Siena, [...] tra il verde. /// [...] /// Il [...] della Morandi di andare al [...] passando per Villa Borghese e Piazza di Siena, [...] tra il verde. (0)
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