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[...] dice che [...] di uno scrit-tore nel costruire [...] suoi personaggi e le sue storie sta nel [...] così in-credibili che poi devono [...] forza finire col sembrare credibili. In [...] di qualche an-no fa ha [...] che nella [...] conta-to molto Kafka e Beckett. In che modo crede che [...] presenza [...] «Li ammiro molto entrambi, ho [...] le loro opere, mi sono piaciu-te; sono due grandi [...] let-teratura [...] sicuramente fondamentali nella mia formazione. Ma anche se mi [...] credo ci sia nulla nella mia scrittura [...] da Kafka o Be-ckett: essere influenzati da [...] significa necessaria-mente diventare suoi discepoli, o [...]. [...] fare quello che loro [...] e oltre tutto loro lo hanno fatto [...]. Anche per questo sono [...] nel leggere -sul-la quarta copertina della nuova [...] di New York pubblicata [...] Einaudi [...] riferimento esplicito a Be-ckett. Ma si sa che [...] questi espedienti per ven-dere più copie, e [...] dato troppa importanza. Altri autori sono stati [...] e mi hanno -nel senso che ho [...]. Di-ckens, [...] Cervantes, Sha-kespeare, Hawthorne. [...] caratteristica dei suoi libri è [...] è possibile tracciare delle linee che congiungono sto-rie [...] che rimbalzano da un roman-zo [...] da una fase [...]. Ma non voglio enfatizzare [...] e spesso ci sono alcune di queste [...] solo nella mia testa, non com-paiono nemmeno [...] servono solo per rendere le cose più [...] stesso: so solo che [...] un mutuo riferirsi di [...] e in qualche modo tutti i miei [...]. Si tratta quindi, come [...] di scrivere un unico grande libro i [...] sono i libri che ha di volta [...] «Sì, è possibile. Mi sveglio la mattina e [...] che [...] da [...]. Parliamo allora del lavoro [...] parole. Ha scritto una volta, a [...] suo ultimo libro autobiografico, «Sbarcare [...] lunario»), che la tra-duzione le ha permesso di vivere [...] intimità con le parole. Questo è vero anche [...] «Quando ho detto quella [...] che tradurre un te-sto è il modo [...]. È [...] immersione totale nel lavoro di [...] persona. De-vi leggere, mettere da [...] smontare, mettere tut-to insieme di nuovo e [...] a quelle parole. Vuol dire entra-re proprio [...] sangue, nel midollo di quel corpo che [...] tutto e poi [...] un pezzetto alla volta. È un modo davvero [...] in un testo e [...] dal di dentro. Anche per questo, ritengo [...] migliori traduzio-ni in assoluto sono state fatte [...] scrittori) giovanissi-mi: [...] un coinvolgimento forse maggiore, [...]. Ma da giovane ero [...] mettevo uno zelo da missionario perché mi [...] di missione quella di presentare in inglese, [...] mio paese, delle opere di [...] lingua (nel mio caso [...] mi erano piaciute moltissimo. Ma a un certo [...] per denaro, e così [...] tradurre una caterva di li-bri per i [...] il ben-ché minimo interesse. Erano gli anni Settanta, [...] Francia, ma poi continuai a [...] anche nei primi anni [...] negli Stati Uniti. Iniziò a diventare diffi-cile, [...]. Non era un bel mo-do [...] da vivere. Scri-vevo le cose di [...] non le cose che io volevo scrive-re». [...] invece il lavoro a tavo-lino [...] la [...] scrittura? È, come per la [...] un lavoro [...] «Sì, vado molto piano. Succede molto raramente che scrivo [...] frase una volta sola e già mi piace, subito [...] prima stesura. /// [...] /// Perché quanto più a lungo [...] capire [...] che veramente vuoi dire. Mi sono accorto che [...] dei casi in cui ho avuto delle [...] mio libro, con un capitolo, un paragra-fo [...] e riscritto una frase, una descrizione, un [...] a trovare la forma giusta, è stato [...] me in fondo non sapevo cosa volessi [...]. Non parlo di grandi [...] metafisici quando dico che [...] so cosa vo-glio [...]. Intendo proprio [...] problemi a trovare le [...] a descrivere qualcosa. Capi-ta per lo più quando [...] tratta di tro-vare le parole per descrivere [...] complicati, che diventa [...]. Un [...] come il protagonista [...] che [...] di Sophie e ha paura [...] cioè ha paura di usare [...] solite metafore e frasi fatte [...]. Perché tu provi determinate [...] non sei certo la prima persona della [...] e a usare le parole per dire [...] quelle parole per quei sentimenti sono diventate [...] stanche, an-che se non per questo sono [...]. In qualche modo potrei [...] di sen-sazioni a quelle di uno scrittore [...] stessa opera. Io non amo parlare [...] i miei libri sono lì, per chi [...] per chi li legge significano qualcosa o [...]. Io li ho scritti [...]. [...] «È molto strano: i personaggi [...] formano nella mia immaginazio-ne molto ben delineati, ormai completi; [...] devo [...] biografiche, storie, background: [...]. /// [...] /// E il grande lavoro [...] è ascoltare quello che han-no da dire, [...] loro vogliono portarti. [...] bisogno di molta pazienza quando [...] un romanzo, specialmente con i per-sonaggi: non puoi [...] non sei un burattinaio. Se i perso-naggi sono [...] anche pieni di [...] faranno cose che normalmente [...]. Ma tutti nella vita [...] sono fuori dal nostro ruolo, dal nostro [...]. Per questo io credo [...] romanzo quello che definisce realmente un personaggio, [...] agisca ogni tanto [...] dal suo personaggio. E questo per uno scrittore [...]. Le è mai capitato [...] un personaggio non [...] «È curioso: non mi [...] di eli-minare un personag-gio, nonostante ab-bia spesso [...] con le descrizioni di quello che un [...]. Ma un personaggio mai, non [...] mai capitato. È successo però [...] ho ag-giunto dei personaggi [...] precedente non esisteva-no». Marco Cassini Paul [...] di Paul [...] scrittore di avanguardia che usa [...] e [...] come chiave per rendere reali [...] suoi personaggi. [...] accanto una veduta di New York, [...] che fa da sfondo a molti suoi [...] «I [...] personaggi nati dal caso» Da giovane facevo [...] uno zelo maniacale Beckett Shakespeare Cervantes li [...] li copio A Genova, una cerimonia sulla [...] del poeta morta in Riviera [...] che amò Wilde e [...] MARCO FERRARI HA RICEVUTO fiori come mai [...] vita costretta a camminare e viaggiare [...]. Constance [...] moglie di Oscar Wilde, [...] fa e veniva sepolta in una tomba [...] di Staglieno. Per [...] attorno a quella croce ricoperta [...] si è svolta una piccola cerimonia [...]. [...] sono giunti i suoi [...] figlio, e la pronipote Di-nah [...] sul marmo la dicitura [...] Oscar Wilde» facendo uscire [...] quella donna sepolta a Genova [...] grandi della Patria risorgimentale. [...] era una donna bellissima, [...] Wilde [...] maggio 1884 a Londra e fecero il [...] a Parigi: entram-bi erano irlandesi e appartenevano [...]. [...] definitivamente a Londra, Con-stance [...] sregolata del marito. Ebbero due figli, una [...] e amore ma il matrimonio [...] inevitabilmente in crisi. Nel 1895, infatti, il [...] venne accusato da Lord Douglas di avere [...] con il giovanissimo figlio Alfred e venne [...] a due anni di carcere. Constance, tra-volta dallo scandalo, [...] il nome di Merlin [...] e portando con sé [...] Cyril e [...]. [...] donna scelse la Liguria cosmopolita [...] il dolce [...] installandosi a Bogliasco. Ma si am-malò alla [...] fu operata [...] a Nervi per un [...] strisciante. Provata fisica-mente e moralmente, Constance [...] soli 39 anni. Quando venne sepolta a Staglieno [...] conosce-vano la [...] vera storia. Wilde, che mantenne intatto [...] per la moglie, visitò [...] fine febbraio del 1899 in occasione di [...] Italia sotto il nome di Sebastian [...]. Nulla poteva es-sere cambiato, [...] è una cosa molto terribile». Su quella tomba descritta da Wilde [...] colline ora è stata [...] piccola Divina Commedia. [...] «amante» di lady Wilde [...] docente universitario di letteratura inglese, Giorgio S. Ogni giorno lascia un [...]. /// [...] /// Ogni giorno lascia un [...]. (0)
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