Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Giornale fondato da Antonio Gramsci-Nazionale del 1992»--Id 1393163860.

FU pagina [...] ottobre [...] « f [...] di un immigrato: dal Bengala [...] Largo [...] In treno, in taxi, in [...] a piedi un viaggio lungo migliaia di chilometri inseguendo [...] speranza di una vita migliore Il paradiso dì Imam Questa è la storia di Imam [...] bengalese partito da Dacca e [...] a Roma, a Largo [...]. Storia di un viaggio, [...] speranza, storia fra le tante che si [...]. Ma anche somma inquietante [...] ragioni dei permanenti squilibri fra Nord e Sud [...] sui motivi che alimentano la ripresa xenofoba [...] Germania, [...] fenomeni di intolleranza in Italia e in [...] Europa. EUGENIO MANC AHi «Roma [...]. Bene per me. Però qualche volta abbiamo [...]. Scritte su muri: "Fuori [...]. Poi naziskin a Colle Oppio, [...] Lavinio, a Nettuno, tu hai saputo no? Non [...] lo [...]. ///
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Oggi nessun paese vive [...] hai bisogno di me e io di [...]. C'é commercio, economia, diplomazia. Noi non vogliamo fare [...]. Europa ha fatto colonie [...]. Noi no, noi siamo [...] per vivere. Non capisco questa [...]. Molti italiani andati in Germania. Adesso tedeschi assaltano stranieri. ///
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Italiani sanno cosa [...]. Perche in loro patria [...] con noi? Perché? No, proprio non capisco [...]. Forse alla grammatica manca [...] alla storia qualche secolo, ma la domanda [...] Imam [...] é perfetta. [...] viene dal Bangladesh, e [...] bengalesi che vìvono a [...] 0 tenuto in grande [...]. Si impegna per il [...] diritti, organizza la solidarietà, promuove forme di [...] i rapporti con le altre comunità sparse [...] Europa. E già era stato [...] Inghilterra, [...] Francia, in Svizzera. Dice: [...] paura dovunque». Colpisce, in questo trentenne [...] nato sulle rive del [...] il misto di austerità [...] con cui racconta la propria storia. Colpisce il sorriso enigmatico [...] parole stupefacenti. Non [...] lavoro a Dacca. Non [...] per lui, almeno; per [...] messo in contrasto col potere politico, scontando [...] mesi di prigione. Gli [...] a ben poco il [...] contabile e di direttore [...]. Cosi nel 1988, a [...] una famiglia troppo numerosa, dalla quale già [...] usciti, e se ne andò ad Hong Kong, [...] tutti i destini. Lavorò per nove mesi in [...] fabbrica di abbigliamento. Poi in uno stabilimento [...] giravano pellicole di kung fu. Ogni tanto gli toccava [...] in Cina; stava un giorno e rientrava [...] Hong Kong, rimettendosi in tasca un permesso di soggiorno [...] mesi. Poi nel novembre del [...] dieci bengalesi, decise il gran passo: venire [...] Europa. Gli amici mi dicevano: [...]. Anche quelli del cinema [...] vai. Andammo prima a Canton, [...] poi a Pechino per [...] passaporto. Poi partenza, con pochi [...]. Col dito puntato sulla [...] ripercorre [...] di un viaggio interminabile. Dal Bengala alla Cina, [...] per prendere la Transiberiana. Attraverso la Mongolia a [...] sul lago [...]. Poi a Mosca, cinquemila [...] ovest. Quindi la Turchia, la Bulgaria, [...] Romania, poi Budapest e Belgrado. E finalmente [...]. In treno, in taxi, [...] torpedone, a piedi anche, facendo lunghe diversioni [...] arrivava ai confini e bisognava eludere i [...] di frontiera. Alle porte del "paradiso" [...] Imam [...] giunse dopo oltre un [...] il 20 dicembre 1989, vigilia di Natale. Bussò, ma nessuno venne [...]. Non aveva amici, né [...] né lavoro, né alloggio. I soldi se ne erano [...] col viaggio e il poco clic restava non poteva [...] in una camera [...] Cosi [...] andò a dormire [...] della stazione Termini. Dopo un mese si [...] volte [...] del Palazzo delle Esposizioni [...] Nazionale, in cima alla gradinata. Poi andò in una galleria [...] fronte al [...]. Tirò [...] cosi per [...] mezzo, praticamente sino a primavera inoltrata: di [...] lavoro che non veniva, e di notte [...] al riparo di quei [...] neppure tanto segreti di [...] conoscitore. Dieci, venti, trenta: al [...] che era sempre più alto il numero [...] con lui quel precario giaciglio. In quel paradiso faceva [...]. Poi, invece degli angeli, [...] guardie con pompe dell'acqua e ci mandavano [...]. I miei amici si [...] ma come può esserci [...] in paradiso?». C'è una grande costruzione, a [...] che si chiama [...]. Ed era cosi che [...] Roma [...] ironicamente definivano la Pantanella, [...] dai vetri infranti sulla via Casilina Vecchia [...] pochi mesi, [...] persone provenienti dal "terzo [...] di apprezzare [...] che una grande e [...] "primo mondo" sa offrire ai suoi ospiti [...]. Quando il palazzo fu [...] suoi abitatori dispersi in tutta la provincia, [...] Roma commentò: "Abbiamo disinnescato una miccia. Imam [...] si sottrasse a [...]. Cosi come, a co-sto [...] sempre di svolgere quelle altre infime attività [...] connazionali finivano per adattarsi: lavavetri ai semafori, [...] o accendini nei sottopassaggi della metropolitana. Un lavoro "vero" che [...] non capitò mai: solo piccoli impieghi saltuari, [...] per poche lire. Poi alcuni incontri importanti: [...] di don Luigi Di [...] la "Casa dei diritti [...] "Senza confini", Con il loro [...] ebbe vita la [...] (United [...] che riuscì a sottrarre [...] tremila immigrati indiani, bengalesi, pachistani, [...]. E grazie a quei [...] alcune cooperative -otto, nel 1991 -che per [...] e altri rappresentarono la [...] di lavoro: [...] edili, ristorazione, pulizie, commercio [...] di produzione asiatica e di articoli da [...]. Una cooperativa edile scelse [...] "Pantanella [...] l! Ne sono soci non [...] anche nordafricani e in qualche caso italiani. Si stenta a capire che [...] sostegno più importante che si può dare [...] é quello di [...] in condizione di far (la [...]. Il [...] il [...] rabbino capo di Roma, Elio [...] ammonisce: [...] è la migliore alleata [...] «La scuola deve affermare una cultura della solidarietà [...] Senza memoria nessun futuro» UMBERTO DE [...] a cura di Vincenzo [...] Grafica di Umberto [...] ampi brani [...] concessa ri/f [...] dal [...] comunità israelitica romana. Elio [...] della prima manifestazione nazionale [...] marzo scorso a Roma. [...] avvenimenti di questi mesi, di [...] ultime settimane, avvalorano e rendono drammaticamente attuale il grido [...] del professor [...]. Quella manifestazione ci ha [...] indietro di [...]. Questo dato ci dice [...] nel nostro paese é ancora un fenomeno [...]. Occorre però essere consapevoli [...] in questo é davvero buona consigliera -che [...] oggi possono diventare i molti di domani. Ma quello che più [...] e chi mi preoccupa più di ogni [...] é stata la manifestazione in se stessa [...] genie che li ha visti sfilare, che [...] saluti romani, che ha udito quei terribili [...] nonostante tutto questo, ha proseguito incurante per [...] senza un commento, senza profferire parola. Questa [...] a mio avviso, é [...] dello stesso movimento dei «naziskin». Ma da cosa dipende [...] Indifferenza? Memoria corta, dicevo. Perché la gente non [...] di quello che é avvenuto cin-quant'anni fa. [...] canto la generazione che [...] che ha sofferto quei momenti oggi non [...] comunque é confinata ai margini della vita [...]. E questa emarginazione é molto [...] perché una società senza memoria é una società senza [...]. Ed é tanto più [...] pensa che cancellare il «passato» e le [...] come [...] e il valore della [...] é oggi uno degli obiettivi principali dei [...] cosiddetti «storici» revisionisti. Mi lasci aggiungere che [...] I [...]. Questo menefreghismo dimassa non ha [...] scusanti. Non c'è sfascio istituzionale [...] politici che possa giustificare coloro che passando [...] e vedendo una donna di colore partorire, [...] che comunque sarà un altro, lo «Stato» [...] che modo, professor [...] può essere combattuto questo [...] iniziare dalle scuole, orientando [...] del processo formativo alla [...] cultura della solidarietà e della tolleranza. Invece di perdere tempo [...] di nessun valori? occorre mettere i ragazzi [...] la realtà (iella vi-la. Bisogna, in altri termini, [...] pienamente consapevoli dei problemi della [...] Io, clandestino Prima regola: dire sempre [...] -Oreste [...]. Oltretutto si entra in concorrenza [...] chi sta male quanto noi. Un [...] deve subire, tacere e subire, [...] non ha diritti. Deve reprimere dentro di [...] svuotarsi di ogni personalità. Subire con la consapevolezza [...] possibilità. Mettiamo il caso che [...] davanti a un poliziotto. La prima regola è [...]. Hai ragione, capo. Scusa, capo". La seconda regola è [...]. È il segno che [...] pieno di rispetto davanti alla divisa. Ha capito bene chi [...]. Non sta scritto in [...] sono regole da imparare a memoria. Se il poliziotto cresce, [...] gonfia, forse ce [...] fatta. Hai guadagnato la [...] benevolenza, ti lascerà andare. Ho fatto il venditore per [...] ho preferito smettere. Ma ci sono ragazzi [...] e solo venduto. E hanno cominciato a [...] Africa, fin da bambini, come i loro nonni [...] genitori: era il mestiere che si [...] in famiglia, lo invece [...] primo della mia famiglia a vendere. Ho imparato in Costa [...]. Vendevo [...] ai turisti italiani e [...]. Dal Senegal alla Costa [...] Italia. [...] sono andato in Francia, [...] Germania, ma alla frontiera mi hanno respinto, perché [...] a sufficienza. Sono [...] in Francia, ma 11 proprio [...] volevo vivere. Avevo sempre paura, non [...] che cosa, ma avevo sempre paura. Forse la situazione non [...] forse erano solo pericoli immaginari, perché per [...] in cui sono rimasto in Francia non [...] problemi con la polizia. Però mi aspettavo sempre il [...] anche se non mi hanno mai chiesto neppure una [...] i documenti. I problemi li avevo [...] e magari per colpa dei senegalesi, poco [...]. Sono rientrato in Italia [...] a vendere, finché sono riuscito a [...] un altro lavoro. [...] può tacitare la coscienza [...] fa, ma spesso si trasforma in handicap». In questi giorni la [...] Imam [...] é a una svolta: [...] gualcite ai semafori non ne aveva mai [...] sfida più grossa era ancora aperta. Ora forse é vinta: [...] lavanderia in un quartiere neppure tanto periferico [...] a lavorare per conto suo. I soldi [...] milioni su-bito e il [...] gli sono stati prestati da amici [...]. [...] lavoro nuovo per me. ///
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Ho cominciato da pochi [...] già stiro camicie. Lavoro non manca e [...] aiuta, lo abitavo già in quartiere e [...] la mia faccia. Abito con altri cinque: quattro [...] un milione e mezzo al mese, lavorare, guadagnare, pagare, E forse far venire [...] famiglia. A Dacca ho moglie [...] Nila che ha sei anni e [...] che ha quattro. ///
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Suo nome vuol dire [...]. Ogni tanto parliamo per [...]. Oppure lei scrive: quando [...] Quando [...] A dicembre vado a [...]. Poi fra un anno o [...] faccio venire qua. Quando situazione più calma». ///
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Timidamente sorride alla [...] famiglia lontana. E conferma: «Roma bene, [...]. Conosco tanti italiani [...] razzismo. Dobbiamo stare insieme, ragionare, spiegare, [...] terribile [...]. Ma non é solo [...] pulita. [...] dentro, [...] in testa, che si deve [...] macchie. Oggi [...] sta divenendo sempre più una [...] multirazziale e [...]. Vi sono i cattolici, [...] della popolazione, ma vi sono anche gli [...] musulmani, e occorre [...] rispetto, allo stesso modo, [...] religioni, perché questo é un segno di [...]. [...] canto, lo ripeto, viviamo in [...] società multirazziale, nella quale gli immigrati extracomunitari rivendicano giustamente [...] diritti di cittadinanza. E questo gli é [...] venuti a darci una mano, per lavorare. Certo, cosi facendo risolvono [...] di sussistenza ma nessuno ricorda mai che [...] perché svolgono tutti quei [...] italiani non vogliono più esercitare. Questo certamente non é [...] e non ci fa onore. ///
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Questo certamente non é [...] e non ci fa onore.