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Norbert Elias, Eric [...] e aggressività» il [...]. [...] parte è proprio questo ciò [...] loro stessi non vogliono essere (dei «bravi tifosi»). Tuttavia da [...] ad affermare che hooligan! Se [...] si va oltre le [...] rende conto chela guerra del tifo è [...]. Più immaginaria, aggressiva e [...] che non realmente violenta. O almeno in misura [...] tragedie e alle disgrazie che produce ad [...] automobilistica» (le quali pero, come tutti ben [...] nessuna (orma di allarmismo sociale). Ma non c'è niente [...] che i [...] barbari siano i giovani [...] degli stadi è cosi forte e radicata [...] negare gli stretti rapporti che lo sport [...] la violenza e a [...] spettacoli atletici hanno in ogni epoca provocato [...] di folla. Sotto questo aspetto la [...] di Norbert Elias e di Eric [...] offre numerose e istruttive [...]. Quella ad esempio della [...] Pancrazio (un misto di lotta e pugilato) [...] di Messana e [...] di [...] che terminò con la [...] per strangolamento. Cosa questa che però [...] Impedì di conquistare [...] olimpico dal momento che [...] ucciso era riuscito a slogare le caviglie [...] e I giudici a [...] suo cadavere. Chi veniva ucciso durante una [...] che accompagnava una delle grandi feste era dichiarato vincitore. Ma a parte la [...] (molto grave), il sopravvissuto non era punito. Né la [...] azione veniva socialmente stigmatizzata. Il rimanere ucciso o [...] forse inabile alla vita era un [...] che gli atleti sapevano [...]. Il discorso e la [...] TRIA NInon mutano se prendiamo in considerazione i giochi [...] di squadra. Il calcio nel X II [...] giocato come gara fra città. La leggenda dice che la [...] palla [...] un teschio e solo più [...] una vescica di animale. In certi casi i goal [...] mete) erano le città stesse, cosi che una squadra [...] entrava in una città poteva avere sospinto la palla [...] miglia e miglia dopo [...] ingaggiato risse furibonde e violente [...] avversaria. Né I divieti della Corona [...] Edoardo III proibì il football che oltre [...] varie per le strade di Londra distoglieva [...] esercitazioni con [...] né [...] del secoli modificarono il [...] sfide di [...] o [...] e [...] lo [...]. Gioco questo in cui [...] essere paragonata a uno spirito malefico», scriveva [...] Robert [...] dicendo [...] che al termine degli [...] da una battaglia campale: «teste sanguinanti, ossa [...] contusioni che possono accorciare i giorni a [...]. Eppure tutto questo é [...] gioco né se ne scandalizza il procuratore [...] nemmeno il necroscopo». Era proprio il carattere [...] che piaceva al pubblico. Il quale non si [...] urlare ma spesso entrava in gioco dando [...] risse. La costituzione nel 1863 della Football [...] che pure é una tappa [...] del «processo di civilizzazione sportiva» nel suo escludere dal [...] delle mani e nel proibire [...] cariche [...] (che restano [...] rugby), molto lentamente modificò i [...] di giocatori e spettatori. Prova ne é, come [...] Eric Dunning («sociologo [...] é stato chiamato in Inghilterra), [...] Invasioni di campo, aggressioni ad arbitri e [...] rado accompagnavano il [...] montare della passione popolare [...] Nel 1902 in occasione della partita fra [...] Inghilterra e Scozia al [...] Park di Londra presenziarono [...]. Nel 1909 la finale [...] Scontati [...] fra [...] e [...] a Glasgow ebbe il [...] «Seimila spettatori tirarono giù le porte, i recinti [...]. Falsa dunque [...] sostiene Dunning [...] che [...] teppismo calcistico sia un fenomeno [...] nuovo. Esso anche se in [...] distruttive, organizzate e sistematiche di quelle manifestate [...]. Ciò che è mutata radicalmente [...] Invece la [...] percezione. Una volta (ma non [...] quando) le scazzottature fra tifosi erano «sane». Oggi non lo sono [...]. Con questo si dimostra [...] (e il calcio) é [...] vista che dipende dal posto (nello stadio, [...] o nella scala sociale) che si occupa. Enrico Filippini Brevi [...] Filippini« La verità del gatto» [...]. Cosi, avendo ben presenti [...] la vorace curiosità giornalistica di Enrico Filippini [...] di questo tratto di Novecento, e quelli [...] di prepotenza [...] a colloquio, cercando di [...] di un incontro diretto verifiche, riscontri, segreti. Dire giornalistica è [...] poco, visto [...] riduttivo che di solito [...]. Ma [...] «Nani» era molto speciale, come [...] Umberto Eco introducendo una sue», [...] selezione di sue interviste, edita In memoria. Gli articoli ora riuniti, [...] «La Repubblica», ce lo restituiscono nella [...] scrittura rapida e pene-. Si sa quanto egli [...] conoscenza di alcuni dei maestri sicuri del [...] a Benjamin: ciò che [...] è la passione con cui Enrico Filippini [...] suoi interessi. [...] che egli imbastiva sempre [...] trasformava in dialogo drammatizzato con misura in [...] un teatrale racconto di idee. Sia che parlasse con [...] prossimo sia che bussasse alla porta di [...] giorni non lo abbandonava il gusto di [...] rovesciare luoghi comuni, di chiedere per andare [...] la pagina scritta, meditata e calibrata, non [...]. Sicché queste conversazioni tra [...] tra un progetto e [...] possono, per via [...] di scorcio, il silenzio [...] contratto e vitale, di un uomo in [...]. Come il suo Roth, Filippini [...] di continuo in fuga, [...] convinto che la rappresentazione non [...] mai esaustiva. Coglie i personaggi del [...] casa o ai caffè, li guarda da [...] alle prese con le cadenze delle loro [...]. In ogni intervista riversa [...]. Fare domande non era [...] un questionario o abbozzare quesiti scandalosi. Era proporre il filo [...] incessante, mettendo in primo piano fioche Interrogava. Ne vien fuori una [...] dipinti con piglio espressionistico, anche se mossi [...]. E che galleria! [...] HaSek, Sinjavskij. /// [...] /// [...] Cari Schmitt, Simone [...]. /// [...] /// Simone de Beauvoir, Garcia Marquez, [...] Bobbio, [...] Pasolini, Contini, [...]. Questo è, pressappoco, anche [...] con cui il montaggio [...] scandita dalle date di [...] decennio (1977-1987), presenta le figure di questo [...]. E ne risulta una [...] di bordo, che segue, a suo modo, [...] i dibattiti dei nostri anni, mai con [...] ossequio alle mode [...] obblighi redazionali. Le frasi sono brevi [...]. Niente indugi e divagazioni. La sceneggiatura [...] di suggerire atmosfere e colori. Roth sembra di [...] al [...] de [...] e di [...] subito specchiato [...] viaggiatore che lo visita. Dopo [...] in Urss, del 1926, [...] un pugno di articoli da cui traspariva [...]. Più tardi, osserva Filippini, [...] quel viaggio la conoscenza di sé». La fine criticità di Roland [...] attrae [...] costretto a confessare, dopotutto, [...] di un quotidiano, proprio su uno di [...] alimentano chiacchiericcio e vanità. I miti, dice [...] non reggono, ogni pulsione [...] cambiata la figura della Sinistra. Ci sono mitologie a [...] a sinistra. Il potè-, re della [...] attraversa le lotte di classe e si [...] verso i regimi [...]. È diffìcile situarsi». Il tema affiora [...] qua e là, in battute [...] senza, regia, prestabilita. Ronald Laing toma sul [...] socialisti» (quante virgolette e che tor-. I rischi sono anche [...] si deve credere che il cammino [...] speciale si dipani dentro [...] teorie politiche. Piuttosto è una storia delle [...] incarnata in uomini e diventata conversazione, ciò che sorregge [...] intelligente di Filippini. Per cetti versi avrebbe potuto [...] la massima involontaria (?) [...] con un sorriso da [...] «La storia è la biografia». Il Pantheon che si [...] ritrovati è molto germanico, centro-europeo, non solo [...]. Non è un caso che [...] per [...] cosi -vi sia rappresentata da [...] voci eccentriche. Bobbio, Pasolini e Contini. Bisognerà convenire che gli [...] le provocazioni più feconde ci sono venute [...] di allievi. Bobbio si interroga sulle [...] democrazia» («Non è stata mantenuta la promessa [...] politico fondato sulla rappresentanza politica, perché sempre [...] diventata la rappresentanza degli interessi»). Pasolini viene sospinto verso le [...] origini della [...] stagione [...] «E facile dire: Casarsa fu [...] suo mito fondamentale. Meno facile, e ancora [...] capire come funzionasse questo mito, che era [...] linguistico ed esistenziale. Forse il segreto (non [...] nel fatto che il dialetto friulano era [...] e che questa lingua, con tutte le [...] calda intimità, gli consentiva di dire ciò [...] non sarebbe riuscito mai più». Tornano con insistenza i [...] della comunicazione. Solo impossibile [...] risolverebbero gli enigmi. [...] va a trovare il [...] Contini [...] quiete un po' [...] di Domodossola ed il [...] di invidiare coloro che, come il chirurgo [...] alcune [...] a Proust nei suoi [...] toccato i grandi». Anche Filippini amava toccare i [...] sorprenderti, [...] oltre i testi, [...] i dubbi inconfessati e [...] ineguagliabile del gesti. Arnaldo [...] ci parla di Torino [...] Fiate accusa la «politica delle [...] sudditanza verso il potere [...] La [...] del «fordismo» è quella dominata da una [...] Industriale che produce beni di consumo secondo moduli [...]. Nei quali va inclusa [...] della massa dei produttori. In questo senso, Torino capitale [...] era la città più tipicamente [...] d'Italia. Correttamente, un libro di [...] non solo) su Torino si intitola «La [...] Ford»: Il richiamo alle grandi trasformazioni avvenute nella [...] Fiat è Immediato. Ma quali prezzi sono [...] queste trasformazioni? E la città, che cosa [...] In che direzione procede? Sono questi gli interrogativi [...] («La città dopo Ford», a cura di Arnaldo Bagnasco, [...] di Cristiano Antonelli, Arnaldo Bagnasco, Giuseppe [...] Luciano Gal Uno, Luigi Mazza, Angelo [...] editore Bollati [...]. Di questi seminari il [...] che è quella di una indagine sul [...] sodali affidata non solo agli strumenti della [...] di altre discipline, [...] la politologia e [...]. Le convergenti interpretazioni portano [...] Torino, pur dopo il superamento del fordismo, [...] concentrazione produttiva, nella quale tassi superiori di [...] modelli organizzativi hanno preso il posto della [...]. Ciò è stato il [...] intervento combinato -anche se non contrattato [...] della logica del mercato [...] politica. Una combinazione, si sostiene, che [...] continuare, possibilmente ispirandosi ad una strategia che sappia legare [...] e sviluppo produttivo e [...] sociale. Rivoluzione tecnologica, ristrutturazione industriale, [...]. A giusta ragione studiosi [...] discipline indagano la dimensione urbana contemporanea. A Torino hanno scoperto [...] Ford», le metropoli che hanno visto modificarsi [...] struttura Industriale, al punto da conoscere straordinari [...] drammatici collassi. Arnaldo Bagnasco, curatore del volume [...] proprio al caso Torino, come esempio di [...] è docente di Sociologia urbana [...] torinese. E gli chiediamo appunto [...] ragioni del diverso destino toccato a città, [...] dalla «monocoltura» industriale, ugualmente coinvolte da un [...] de-industrializzazione. Alla base di tutto [...] una industria che si è ristrutturata in [...] occupazione a molta meno gente di prima. Nelle città fortemente [...] ciò ha determinato problemi sociali [...] acuti. Alcune città hanno MARIO [...] enfatizzata una crisi che [...] colpiva vasti settori omogenei, [...] e hanno visto [...] smobilitare o spostarsi in altre [...] -dove II costo del lavóro fosse in-. In Italia, il caso [...] Torino [...] il caso della nostra più grande città [...] stretto, la quale ha vissuto in tempi [...] industriale, ne ha pagato [...] ma al tempo stesso si è rimessa [...] velocemente. Oggi Torino ha molti [...] mi sembra difficile sostenere che sia una [...]. Al contrario, siamo di [...] sociali che sono stati capaci di forte [...]. Perché altrove non [...] è accaduta la stessa [...] cercare di capire in maniera non convenzionale [...] sono stati in gioco. In Italia, [...] è molto radicata nel [...] quale è stabilita. Non dobbiamo poi dimenticare [...] trasformazione di Torino, oltre a essere gestita [...] tecnologici e grosse innovazioni organizzative da parte [...] sostenuta politicamente. C'è [...] dalla società intesa come comunità [...]. Non c'è dubbio che [...] momento le società locali, i governi locali [...] fortemente spiazzati dai cambiamenti indotti [...]. Poi c'è stata una rincorsa, [...] affannosa, dei problemi. Penso che tutto ciò abbia [...] a una fase nuova del rapporto fra potere economico [...] potere politico a livello locale. Se abbiamo dei poteri [...] di esprimere dei progetti, di prendere delle [...] governare, allora la politica acquista spazio. Non dico in modo [...] ma sulla base di rapporti più positivi. Purtroppo, molto spesso i [...] si dimostrano scarsamente in grado di esprimere [...]. Quindi siamo in una [...] la politica non può accampare a scusante [...] esiste un forte potere economico, il quale [...]. Il potere economico c'è. Di fronte a una Impresa, [...] affidata unicamente al mercato è [...] e sposta i problemi anziché [...] in forme aggravate. Oggi ci troviamo a [...] di tate portata (basti pensare al controllo [...] città) che per essere risolti sia pur [...] di grande rilievo e fortemente concertate fra [...]. Ciò rende evidente [...] di governo delle città. Il che non significa [...] pubblici debbano diventare più che nel passato [...] servizi, ecc. Implica che siano capaci [...] comici, di dettare delle regole [...] delle quali le imprese [...] di cui sono capaci. La continuità, affidabilità e [...] locali di cui v'è [...] anno nel quale un [...] Cassa integrazione nazionale era speso in provincia di Torino. E va aggiunto che [...] conseguenze il fatto che in Italia ci [...] radicata di movimento operaio. Restano tuttavia I prezzi [...] cosi capace di esprimere una vera egemonia [...] dove nasce questo «bisogno» di politica come [...] e di decisione? Credo che anche gran [...] abbiano realizzato che oltre un certo limite [...] forti e determinati. Nel libro da lei [...] anche di nuova «cultura economica» legata alle [...]. Come Interagisce con la cultura [...] città? Le trasformazioni [...] e [...] delle atti-vità economiche comportano molteplici [...]. Le forme organizzative diventano [...] relazioni [...] e [...] delle grandi strutture di [...] fluide, interattive e mutevoli. Le persone sono meno [...] nei ruoli, è aumentata la mobilità Ira [...] diversi. Ci troviamo perciò di [...] economici integrati in sistemi complessi, ma in [...] e prestabilito rispetto al passato. Da ciò deriva maggiore [...] richiesta di maggiore specializzazione e capacità. Se questo è vero, [...] caratteri della struttura sociale e culturale di [...] a cambiare. Le conseguenze positive si [...] maggior dinamismo, non solo economico ma anche [...] no? politico. Ma c'è anche il [...] minor protezione del soggetti, che per reggere [...] possedere molte risorse, anche culturali. Gli altri, quelli che [...] gioco, non possiedono più nemmeno le categorie [...] come la. Ecco [...] ragione per cui c'è [...] prima di politica. Nel libro è citato [...] Sindaco [...] Lione 11 quale afferma che poche città [...] sono capaci di Interpretare [...] propulsivo. Abbiamo modelli di questo [...] In [...] che noi non abbiamo [...] città capaci di valorizzare le proprie risorse [...] da massimizzare le loro capacità di sviluppo. Probabilmente solo Milano si [...] modello. [...] canto, c'è una realtà [...] che è quella , delle città medie, [...] fanno parte della vecchia Italia delle città. Penso alla Toscana, [...] al Veneto, dove delle piccole [...] regionali sono estremamente dinamiche pur conservando una buona qualità [...] vita. Ma non appartengono al modello [...] moderna. Tutte le grandi città [...] problemi di gestione. E la riconquista della [...] passa attraverso dei «patti» a livello locale, [...] la diffidenza reciproca e aumenti la progettazione [...] città. Brano Dente (a cura [...] per progetti. Attori e processi di [...] Firenze, Torino, Milano» il [...]. Giustamente, dunque, quanto si [...] non si fa, quanto si progetta e [...] si discute e quanto si «varia» debbono [...] studio, di approfondimento, di analisi soprattutto politica. Ma, per analizzare e [...] bisogna abbandonare almeno un vecchio mito (forse [...] quello della possibilità (e anche della [...] di programmare globalmente lo [...] (grande) città. Questo è, comunque, il [...] Bruno Dente che ha curato, introdotto e concluso [...] in Metropoli per progetti. Allori e processi di [...] Firenze, Torino, Milano. [...] di Dente [...] alla fine della lettura [...] convincente. Non è davvero più [...] trasformare e ristrutturare gli assetti urbani con [...]. Non è questione di [...] in qualche misura, nel caso della [...] a Firenze) e quindi [...] (nella quale, comunque, Dente ripone da sempre [...] molte cose da lare. Oppure di miglioramenti [...] dello spazio urbano (come [...] Milano, con speciale riferimento al Passante ferroviario, [...] ulteriormente approfondito). In questa complessità del [...] del rilancio delle città entrano In campo [...] economici, persino sociali e culturali (poi, però, [...] in Italia, in due dei tre casi [...] che manchi Bologna, troviamo [...] Fiat). Fanno capolino interessi di [...] ma anche dalla stessa [...] che si discutono. Vengono in-centivate competenze, si [...] soprattutto si stringono e si sciolgono alleanze. Questo è il punto [...] special modo evidente dalle analisi di Massimo [...] (chi decide il futuro [...] Firenze: [...] urbanistica e conflittualità politica nel progetto Fiat Fondiaria) [...] Luigi Bobbio (Archeologia industriale e terziario avanzato [...] Torino: [...] riutilizzo del Lingotto). Ma [...] pubblico è inaffidabile perché [...] «spremuto») da più parti, perché spesso non [...] contrastare tecnicamente i privati, addirittura perché «rappresentativo» [...] tenere conto dei suoi [...] i cittadini. Certo, questi cittadini sono [...] e mobilitati (come documenta efficacemente Paolo [...] ne «La progettazione del [...] Milano: [...] attori per la metropoli matura»), ma [...] in grado di esprimersi sui progetti alternativi [...] che le grandi trasformazioni delle nostre città [...]. [...] parola spetta, giustamente, a Bruno Dente. Dal momento che il [...] positiva questa situazione, e persino come desiderabile [...] è opportuno che egli indica la via [...]. Se ne guarda bene, [...] imparare a vivere nella complessità. Anzi, visto che di [...] viene indicato co-me modello decisionale quello dei [...] dal quale possono emergere più soluzioni possibili, [...] essere: quello di «vivere nella [...] della spazzatura». Insomma, prendere, selezionare, usare, [...] criticamente, [...] sapendo che progettare si [...] cautela, senza spingersi [...] troppo In [...] nello [...] tempo, e in special modo salvaguardando le [...] rimedio alle riforme sbagliate, dalle conseguenze impreviste, [...]. I casi di studio [...] non ancora avviate) danno ragione a Dente. Tuttavia, ci si sente [...] disagio quando si pensa che il nostro [...] citta verrà affidato al modello decisionale del [...]. Per questo diventa ancora [...] contare su amministratori locali, direttamente eletti e [...] chi sceglie fra «i materiali» abbia la [...] senta le pressione della responsabilità. /// [...] /// Per questo diventa ancora [...] contare su amministratori locali, direttamente eletti e [...] chi sceglie fra «i materiali» abbia la [...] senta le pressione della responsabilità. (0)
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