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Dal 1920, quando fu [...] di voto alle donne, tutti i cittadini [...]. Il diritto di voto [...] automatico. Ci si deve registrare [...] dichiarando anche il partito di appartenenza (ma [...] ci si può dichiarare indipendenti). [...] a un partito da [...] partecipare alle elezioni primarie. Cioè al voto per [...] del proprio partito (sia alla Camera che [...] Senato [...] alla Presidenza degli Stati Uniti). Chi vince le primarie [...]. In ogni collegio viene [...] più voti: non serve la maggioranza assoluta. I senatori in tutto [...] per ogni Stato [...] dal numero degli abitanti [...] Stato. I seggi di deputato [...] alla popolazione di ogni Stato. E quindi variano nel [...] distribuzione. Attualmente sono 435. La California è lo Stato [...] maggior numero di rappresentanti: 52 deputati e [...]. Il seggio al Senato [...]. Ogni due anni però [...] il rinnovo di un terzo del Senato. Il seggio alla Camera [...] anni. LE PRESIDENZIALI [...] del Presidente è indiretta. Gli elettori votano per [...] e questi scelgono il presidente. Ogni Stato ha un [...] elettori pari alla somma dei deputati e [...] cui dispone. I grandi elettori sono [...] partito. I grandi elettori vengono [...] assoluto: cioè sono tutti assegnati al candidato [...] Stato prende più voti. Per essere nominati Presidente [...] Stati Uniti occorre avere la maggioranza assoluta dei grandi [...] voti popolari: spesso le due cose non [...]. Quattro volte nella storia [...] che il candidato che aveva la maggioranza [...] è stato battuto dal suo avversario. Se nessun candidato raggiunge [...] dei voti elettorali sta al Congresso scegliere [...] Presidente. Ma nel dopoguerra questo caso [...] si è mai verificato. Successe solo a Reagan [...] e a Nixon nel [...] Mc Govern) di avere un favore dei pronostici [...]. Bill Clinton stasera concluderà la [...] ottava campagna elettora-le. Due ne ha perse, [...] vinte. Perse la prima, nel [...] per la Came-ra dei deputati. E ne perse [...] quando correva per la seconda [...] come governatore dello Stato [...]. Vinse però le elezioni a [...] quattro volte (nel [...] e poi [...] e [...] e nel [...] vinse le elezioni a Presidente. Se domani sera sarà rieletto [...] nella storia [...]. In questo secolo è [...] due esponenti del partito demo-cratico di essere [...] fine del primo del mandato. [...] riuscito a [...] Wilson e a Franklin Roosevelt. /// [...] /// Wilson è il presidente [...] la prima guerra mondiale, Roosevelt il presidente [...] la seconda. Nei due secoli precedenti [...] demo-cratico aveva ottenuto la rielezio-ne: Andrew Jackson, [...] agli indiani. Bill Clinton sarà rieletto senza [...] vinto nessuna guerra. Anzi, presentandosi agli elettori [...] pochissimi presidenti americani che di guerre non [...] nessuna. Né da presidente nè [...]. Però ha combattuto -e [...] partite di politica estera: in [...] ad Haiti, in Corea, [...] Bosnia. Ma la [...] carta vincente non è questa. Non è la brillante [...]. Clinton domani sera vincerà [...] ha convinto la maggioranza degli americani che [...] eco-nomica è migliore di quella dei repubblicani [...] intelli-genza politica ( e [...] sono [...] supe-riori. Il Parlamento Il vero [...] campagna elettorale, [...] che la rende appassionante [...] di [...] riguarda il Parla-mento. Gli americani, oltre a [...] Presidente, martedì elegge-ranno anche la Camera dei deputa-ti [...] terzo del Senato. Og-gi Camera e Senato [...] maggioranza repubblicana. /// [...] /// Se resteranno co-sì, Clinton [...] manda-to difficile come il primo. Dovrà go-vernare contro il Parlamento. Se in-vece almeno in [...] Ca-mere i democratici otterranno la maggioranza, allora Clinton [...] realizzare il suo piano di riforme sociali [...] finora ha tenuto nel cassetto. Anche perché al secondo [...] americani (non aven-do più possibilità di rielezione) [...] liberi nella loro azione politica e di [...]. Sono privi [...] di dover difendere ad ogni [...] la propria popolarità e di dover rispettare il senso [...] della classe media. I sondaggi dicono che [...] il controllo di Camera e Se-nato è [...]. Difficilmente i democratici riusciranno [...] Senato (dovrebbero pren-dere 19 dei 33 seggi [...] forse conquisteranno la maggio-ranza alla Camera. Campagna elettorale noiosa? Si [...] questa campagna elettorale è la più noiosa [...]. E vero? Dipende. Se la certezza della [...] è sinoni-mo di noia, la campagna è [...]. Perché in realtà non [...] stati dubbi sulla vittoria di Clinton. [...] ad [...] in gennaio, fu il politologo Edward [...] stimatissimo in Italia ma quasi [...] negli Stati Uniti. [...] previde la sicura sconfitta di Clinton. Disse che non [...] nes-suna possibilità concreta di riele-zione [...] presidente. In America però non seppero [...] di questa [...] previsione. La campagna elettorale in [...] poco emozionante perché la destra non la [...] davvero. Nessuno esponente re-pubblicano è [...] la politica di Clinton. A [...] se-riamente in discussione. La destra ha affidato tutte [...] sue carte alla via giudiziaria. Fino [...] ha spe-rato che [...] sul [...] (speculazione edilizia compiu-ta [...] degli anni [...] in Arkan-sas e alla quale [...] Hil-lary e Bill Clinton) o da qualche al-tro analogo [...] dei giu-dici uscisse la carta per sconfiggere il presidente. E in attesa del [...] è per niente occupata di elaborare una [...]. Ma il miracolo non [...] stato. I giudici non hanno [...] concreto. E a quel punto [...] momento (ta-glio del 15 per cento delle [...] agosto, con poca con-vinzione, da Robert [...] non è ser-vita a [...] aveva più credibilità. Tasse e [...] state Tutto ciò non [...] la partita che si gioca martedì nelle [...] di posta. Anzi, la posta è [...]. Sono in gioco i futuri [...] sociali [...] e siccome [...] è il paese guida, anche [...] i futuri assetti sociali [...]. Se Clinton vincerà e [...] maggioranza alla Camera la politica americana dei [...] una politica di difesa del-lo Stato sociale [...] state») e di protezione [...] poveri, la cui consistenza da almeno un [...] costante aumento. Se invece Clinton perderà [...] probabile) sarà costretto a go-vernare senza maggioranza, [...] porteranno a fondo il loro attacco, che [...] il [...] e a chiudere [...] del «governo sociale» aperta [...] Ameri-ca [...] Roosevelt 60 anni fa. I repub-blicani contrapporranno una [...] delle tasse alla pos-sibilità di mantenere in [...] «Stato sociale» e cercheranno di prepara-re il terreno [...] presidenza repubblicana che possa avviare [...] del «capitalismo puro». La «guerra» che è [...] Stati Uniti, e della quale martedì si com-batte [...] è tra due concezioni opposte dello Stato [...]. I repubblicani pen-sano che [...] il co-munismo è il momento di liberare [...] da ogni le-gaccio sociale e di [...] del capitalismo puro: dove [...] e del mercato di-venta la regola fondamentale [...] delle relazioni uma-ne. Dove non esiste più [...] e dove le tasse [...]. Sono convinti che questo [...] intera verso un traguardo impensa-bile dello sviluppo. I democratici, al contrario, [...] fine del comunismo as-segni alla leadership americana [...] grandi, sul piano sociale, rispetto al passato; [...] temperare -in senso umanitario e solidaristico -le [...] di mercato. Per fare questo bisogna [...] pressione fiscale? Certamente non si può [...] oltre certi li-velli. Non è una battaglia di [...] im-portanza. Gli schieramenti e gli [...] chiari. Né la duttilità e [...] di Clin-ton (uomo di straordinarie capaci-tà tattiche) [...]. Il fatto che il [...] abbia firmato un atto di parziale ri-forma [...] del [...] votato dal congresso re-pubblicano, [...] termini dello scontro. Tutti sanno che quel-la [...] elettorale di Clin-ton e che la vera [...] inizierà in gennaio dopo [...] Parlamento e del nuovo presidente. E che la cor-sa [...] -che è obbligato-ria in campagna elettorale in [...] e bipolare co-me quello americano -non impor-rà [...] Clinton [...] politica di governo centrista. [...] Paradossalmente, [...] dei repubblicani sul proprio risulta-to [...] non riguarda la perso-na di Bob [...] candidato ufficiale alla presidenza. /// [...] /// [...] lui, [...] deputato della Georgia, [...] che può uscire sconfitto o [...] in queste elezioni. [...] è oggi la maggiore [...] la destra americana abbia espresso dai tempi [...] Reagan. È [...] che ha preso in [...] dopo la sconfitta di [...] nel 1992, gli ha [...] e un [...] di entusiasmo e lo [...] successo nelle elezioni parla-mentari del [...] quando i repubbli-cani conquistarono [...] volta dopo 40 anni la maggioranza in Parlamento. La vittoria di [...] si fondò tutta su [...] molto di destra. /// [...] /// È [...] il vero leader della [...] puro». Lui vuole una destra agguer-rita, [...] e disposta a nessun compromesso. A soli due anni [...] rischia la disfatta. Se riuscirà a mantenere [...] Parlamento, allora resterà lui il leader del [...] linea politica ag-gressiva e [...] diventerà il candidato naturale a succedere nel [...] Clinton. Ma in caso contra-rio [...] vero responsabile della sconfitta e i repubblicani [...] da parte. /// [...] /// E poi cosa sarà [...] Si metterà in cerca di un leader [...] una li-nea nuova (spostata al centro) che [...] partito in corsa per le prossime elezioni, [...] sarà più Clinton e la battaglia sarà [...]. Chi sarà il nuovo leader? Forse un giovane scono-sciuto. In America i volti [...] tempi assai brevi. O forse -e sarebbe [...] capi [...] moderata del partito, che [...] in disparte. Christine Whitman, per esempio: [...]. Oppure Colin Powell: Il [...]. La po-litica americana ne riceverebbe [...] scossa fortissima: mai una donna o un nero hanno [...] uno dei due grandi partiti america-ni. Whitman o Powell potrebbero [...] carte della par-tita politica americana e scompagi-nare [...]. /// [...] /// [...] Clinton a caccia del trionfo Martedì deve conquistare anche il Congresso DAL NOSTRO INVIATO PIERO SANSONETTI IN PRIMO PIANO Dopo [...] e le promesse di riforma [...] finanziamenti ai partiti [...] rapporto [...]. [...] qualcosa di grot-tesco -o [...] comico -nelle parole con cui, venerdì pomeriggio, Bill Clin-ton [...] risposto a [...] accavallarsi di voci e [...] giorni, va sotto il nome di [...] connection». Il processo politico americano, [...] sostanza il presidente, appartiene a tutti colo-ro [...] diritto di votare. Ed è giusto che [...] ai citta-dini degli Stati Uniti [...] ap-partenga anche il privilegio [...] campagne elettorali. Pressochè inevitabile era che, quella [...] sera, Dennis Miller, ti-tolare [...] trasmissione satirica chiamata [...] the [...] gli rispondesse con una «gag» [...] basata su una paradossale notizia: [...] di centinaia di [...] messicani -così si chiamano gli [...] che passano il confine lungo il Rio Grande -sorpresi [...] di il-lecitamente versare parte del pro-prio misero salario nelle [...] dei due candidati in lizza. Seguivano un elenco di [...] orga-nizzazioni per la difesa dei diritti ci-vili [...] chiusura: «Le autorità -diceva un impeccabile anchorman [...] per gli esiti [...]. Ma il fenomeno dei [...] alla campagna presiden-ziale va di giorno in [...] preoccupanti dimen-sioni. Ride amaro [...]. Ride per-chè esilarante è [...] Clinton abbia sentito -in un soprassalto di [...] bisogno di difendersi da una (date le [...] accusa di xenofobia [...]. E ride, soprattutto, perchè [...] sa quanto profondamente ridicola (e, in qualche [...] dav-vero xenofoba) sia la pretesa di de-scrivere [...] fuori» la peste che sta corrodendo la [...] politico america-no. James [...] che -figlio del magnate [...] ed amico di Bill [...] -ha, per conto del [...] casse del partito democratico qualcosa me-no di [...] dollari, ben difficilmente potrebbe essere clas-sificato come [...]. E John [...] il [...] de-mocratico che è al centro [...] connection», non è in fon-do [...] uno tra i molti rappresen-tanti [...] pratica che [...] definita «traffico [...] estere» -nasce tutta dentro la [...] dei sempre più perversi e costosi meccanismi della politica [...] in Usa. In un recente libro -«The [...] del presidente [...] il [...] rivelava come, tra il [...] ed il [...] oltre la metà degli [...] del Dipartimento al Commer-cio abbia [...] la propria car-riera nelle vesti di «lobbista» a favo-re [...] paesi coi quali aveva contrat-tato. Ma ancor più evidente [...] aspetto. Per quanto ammantati da un [...] alone di possibile «tradi-mento» dei [...] interessi, i contri-buti [...] non sono, a conti fatti, [...] una infinitesimale goccia [...] del mercato di favori che, [...] più, sembra scandire i tempi della politica Usa. Ed il vero problema [...] americano -resta quello dei rapporti tra politica [...]. O meglio: quello del [...] processo elettorale sempre più costoso e la [...] leggi tese ad evitare la «messa in [...] e delle carriere politiche. Le statistiche impietosamente ri-velano come, [...] ad oggi, il co-sto di [...] sia, a qualunque livello, più che raddoppiato. E co-me si sia [...] incrementata la quantità della «soft [...]. Ovvero la quan-tità di [...] nel-le casse dei partiti, di fatto [...] le limitazioni imposte dalla [...] dei candidati. E pro-prio questa, quella [...] è ormai diventata -in una cini-ca, ma [...] irrealistica vi-sione della politica -la chiave per [...] proposte. Dimmi da chi prendi [...] e ti dirò chi sei. Non molto tem-po fa, [...] Jones» ha, lungo questa [...] «anatomia» dei due candidati alla presidenza. E ne è uscita [...] quella che Ralph Nader -candidato senza speranza [...] il partito verde -usa chiamare la «Corporate [...] delle grandi corporazioni. Bill Clinton: fronte alla [...] guancia destra alla [...] guancia sinistra alla [...] Co. Bob [...] cervello al-la Philip Morris, [...] Merrill Lynch, braccia alla [...] Pacific [...] bocca alla [...]. Oggi, ormai al termine [...] mandato ed in procinto di essere rieletto, [...] uno scanda-lo che lo coinvolge proponendo, semplicemente, [...] confi-ni ai «danari dello straniero». In materia di moralizzazione [...] un quotidiano america-no -il presidente Clinton, se [...] camminato soltan-to [...]. Clinton ha risposto alle [...] connection» solennemente promettendo di [...] contributi provenienti da cittadini stranieri. Ma il vero scandalo [...] arrivo di qualche regalia da oltre confine. Sta piuttosto nella [...] e -spesso [...] quotidianità del rapporto [...]. /// [...] /// Sta piuttosto nella [...] e -spesso [...] quotidianità del rapporto [...]. (0)
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