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Eppure metto come titolo [...] del libro « La cattedra e il [...] (Editore La Pietra, [...]. Non lo (accio per [...] solo per polemica con un piccolo borghese [...] titolato la [...] recensione le prigioni di Pesenti. Visenti-ni ha scritto sul Mondo [...] titolo del libro è proprio brutto, ha [...] tutta la simpatia per [...] di un tempo e [...] concludere che lui di. Dobbiamo intanto ringraziare il [...] Antonio Pesenti. Ci ha fatto rivivere [...] furono solo amari; i giorni della nostra [...] essere, come siamo, diversi dagli altri. Ognuno ha avuto le [...] dobbiamo riconoscere che Pesenti ci ha ricordato [...] raccontare agli altri anche le nostre, quelle [...] quelle che non potevano essere altro che [...] di marxisti, di uomini vivi che il [...] ma che piuttosto collegava, anche nel senso [...] con gli uomini vivi di ogni altra [...] ogni altro paese del mondo, dove si [...] si fosse fatti diversi dagli altri combattendo. Non ci arrivò neppure [...] di Reggio, di Bologna, di Empoli; quegli [...] Milano, di Torino; quegli intellettuali di Roma e [...] Napoli [...] avevano scelto il Partito comunista e fatto [...] nella cospirazione, e perfezionavano poi la professione [...] Civitavecchia, a Castelfranco, a Fossano, dove trovavano [...]. La storia di Antonio Pesenti, [...] essere quella esemplare di carcerato comunista è [...] difficile, assolutamente originale di un giovane antifascista [...] cercato la strada della lotta e se [...]. Un giovane italiano che [...] e capire e che, poiché le vie [...] infinite, il Partito comunista lo ha trovato [...] Re-gina Coeli, dopo i ventiquattro anni di condanna. Lo ha trovato come [...] dove si viveva da uomini, si studiava [...] speciale dei malati cronici, dove ogni tanto [...] ne andava per sempre. E moriva magari insegnando [...] Rigoletto di Empoli, il quale pregava i [...] lo lasciassero [...] nel delirio, per essere [...] dire niente alle guardie di quello che [...] di partito. Ci vuole la stoffa [...] comunista e dal racconto appare che in [...] allora il più giovane professore universitario del Regno [...] stoffa [...]. Poi ci vuole il Partito [...] un comunista e Pesenti sa [...] con la semplicità di [...] bisogno di tropi letterari, nè di sottolineature [...]. Non è stato mai [...] fascista, non è stato sempre facile essere [...]. Pesenti era un ragazzo, [...] piccolo uomo, un ferroviere che rifiutò di [...] eventi, [...] mode politiche, di rassegnarsi [...]. Il padre insegno qualcosa [...] ma certo di importante al figlio, se [...] che bambino, quando vide assalire e devastare [...] sezione repub-blicana di Treviso, trovato fra le [...] strada dalle squadracce un distintivo con l'edera [...] infilò alla giacca. La sera era già [...] a diffondere un foglio di protesta e [...]. Poi il giovane lesse, [...]. Cercò degli amici, dei [...]. Passarono gli anni che [...] feroci, ma anche soltanto grigi, anni per [...] della scuola fascista, del conformismo clericale, delle [...] che ritenevano che quello non era più [...] avere delle idee, nè era ancora quello [...] riscossa. Pesenti visse così [...] lunga, non esaltante, di [...] ingenua ribellione quando era possibile. Ebbe maestri non sempre imbelli, [...] che non furono mai una guida sicura. Gli permisero di apprendere [...] lo aiutarono, lo premiarono, gli diedero ciò [...] ragazzo poteva essere la prova che quella [...] essere la [...] società: centodieci con lode, [...] laurea, le borse per i viaggi [...] la cattedra universitaria. Ma che cosa volete [...] potuto dire i benpensanti, liberali, cattolici, ex [...]. I fascisti poi, quando [...] di più, risolsero il problema, gli diedero [...] reclusione. Pesenti aveva cercato, in Italia [...] repubblicani e socialisti, aveva conosciuto cattolici non [...] con lo pseudonimo su qualche giornale clandestino. Quando scoppiò la guerra [...] 1936 andò anche al Congresso antifascista di Bruxelles. Per [...] non farsi riconoscere si presentò [...] gli occhiali neri; dietro di lui, alla presidenza, a [...] gli appunti [...] una spia. Tornato in Italia, le [...] molte, lo arrestarono, lo processarono, ebbe solo [...] non voleva rinunciare ad essere antifascista e [...]. Quando a Regina Coeli [...] di Enrico Minio, un operaio ceramista dì Civita Castellana, [...] gli insegnò che non basta sapere il [...] Marx, che si devono pulire bene le [...] pavimento, e che più che [...] gli fece vedere cosa [...] lui che in carcere aveva passato già [...] una tappa nuova. Pesenti diventò un comunista, capì [...] dover [...]. Le nostre prigioni, la [...] e il cinismo sereno di chi sa, [...] Gramsci, che [...] sapere essere anche il [...] ma prima e finché si è vivi [...] essere dei compagni. Nel libro c'è il [...] era sereno, [...] sicuro, sfottente l'autore, come [...]. Pesenti io non lo [...] era nel reparto infermeria riservato di Civitavecchia, [...] per [...] o stavi in attesa [...]. Lo avevano messo lì, [...] in attesa. Lui invece non accettò, [...] e con il suo libro ci insegna [...]. Una lettera Una volta [...] fosse venuta la [...] ora, ne aveva visti [...] aveva aiutati, si convinse che adesso era [...]. Lasciò un testamento, scritto [...] cartine da sigarette e riuscì a [...] arrivare. [...] un biglietto in cui [...] raccomandava che, prima o dopo, arrivasse a [...] diventasse anche lui un comunista. Non avevamo archivi e [...] pericoloso ». Forammo un muro, ci [...] e la murammo, col gesso della sputacchiera [...]. Pesenti non morì, si [...]. Nel nostro cinismo sereno [...] per i [...] arrivati che diceva che [...] di [...]. Ma non cavammo dal [...]. Forse qualcuno disse persino [...] buono per [...] volta »; quello che [...] che già allora eravamo fieri di quel [...]. Era stato il più [...] università del Regno, aveva scritto un libro [...] che avevamo con noi, aveva tentato strade [...] era un compagno. Noi capivamo quello che [...] repubblicano del Mondo, che si domanda come [...] potuto essere, possano essere comunisti. Sapevamo allora, e il [...] ricorda oggi, che il carcere aiutava uomini [...] comunisti e che coloro che volevano essere [...] dovevano essere comunisti. I compagni di carcere, [...] prigione da uomini fieri e non erano [...] comunisti, mi perdoneranno. Leggendo il libro di Pesenti [...] ricorderanno che allora era il modo di [...] altri e per gli altri che ci [...] era quello che ci fece essere allora [...] adesso. Gian Carlo Pajetta La [...] sotto le barbare [...] quattro, cinque volte al [...] Hanoi [...] col respiro mozzato, poi il lavoro, sincronizzato [...] terribili assalti, riprende ordinatamente -Il piano « Da [...] per proteggere i bambini -Visita a un [...] svolgono gli esami di maturità -« Gli [...] macchine di morte, noi abbiamo una tremenda [...] »Contadini al lavoro nel villaggio di Xuan [...]. /// [...] /// [...] il suo modo di reagire [...] « escalation » aerea americana. Ci siamo trovati, in [...] mesi, decine di volte in analoghe situazioni, [...] Hanoi, [...] a [...] Dinh, a [...]. Lo ripete sempre come [...]. Per farmi coraggio? Ora [...]. La terra trema verso [...] Fiume Rosso: colonne di fumo si alzano [...] a qualche chilometro. Il [...] rombo assordante degli aerei si [...] lentamente verso est. Ci rialziamo per salire [...] riprendere il cammino, e [...] nemmeno il tempo di [...] questa polvere » [...] mi dice [...] dandomi robuste manate sulle [...]. Ora siamo sulla pista [...]. [...] mi stringe la [...]. [...] mi grida: «dillo ai compagni, [...] americani non hanno né aerei né bombe abbastanza per [...]. Quante volte, agli inizi, questa [...] serenità, questa [...] insistenza mi lasciavano perplesso e [...] circo stanze più dure, sinceramente, mi innervosivano come una [...]. Ora ne sono con vinto, [...] non solo dalla verità della giustezza della lotta che [...] i viet [...] ma dalla forza [...] questa verità sprigiona [...] do è incarnata come lo [...] nel Vietnam, da un [...] intero. [...] vista, sentita, vis [...]. La città continua a [...]. Per: sino ìe coppie di [...] sono sempre là, [...] del tramonto, sulle rive del [...] lago [...] dove il sole rade come [...] immensa palla viola, [...] dopo le sei. Il ritmo della vita [...] delle incursioni aeree « Ci [...] con [...] delle portaerei americane ». Si lavora e si [...] tra le cinque e le otto del [...] le cinque di sera. E anche dopo le [...] minuti per riprendere. La città si blocca, [...] respiro mozzato almeno quattro n cinque volte [...]. [...] che annuncia [...] degli aerei, [...] delle sirene, il traffico [...] saracinesche [...] che si abbassano, la [...] i rifugi o sta appollaiata sui sacchi [...] trincee. Ragazzi e ragazze [...] e degli uffici che si [...] sui tetti con [...] e il fucile. Siamo in faccia allé [...]. Quel fucilone modello novantuno [...] sproporzionato alla statura media e alla corporatura [...] mi accorgo, dopo un po' di tempo, [...] questo valore psicologico: e spesso, na anche [...] il pallettone ben assestato sul [...] che è sceso troppo [...] sfuggire ai missili [...] Poi la vita riprende: [...] biciclette continua il suo corso; la gimkana [...] si destreggiano tra velocipedi, carretti trainati da [...] i negozi si [...] si riforma la coda [...] che vendono birra. I bambini riprendono il [...] di questa stagione: acchiappare le cicale che [...] assordante dai grandi alberi tropicali che costeggiano [...] fanno ombra sulle piazze. Sono rimasti pochi i [...] Hanoi. Sono stati evacuati [...] di Pier Paolo Pasolini [...] solidarietà col patriota greco IL SIMBOLO [...] azione estrema e nel [...] esaltano i valori [...] e della Resistenza -Corresponsabili [...] coloro che detengono il potere nel mondo [...] Pubblichiamo [...] testo [...] che Pier Paolo Pasolini [...] 23 giugno durante la [...] unitaria che si è [...] Roma in solidarietà con gli antifascisti greci e [...] delle [...] Poesie dal carcere » [...] Alessandro [...]. Un italiano è in [...] un [...] come [...] Dico « . [...] chiaro che questo italiano tipico [...] la cui tipicità è una . Dunque un giovane italiano [...] la azione di [...]. Non c'è dubbio che [...] è «estrema»: anzi essa [...] modo più assoluto e perfetto; è estrema [...] tragedia ». La azione di [...] è [...] ma », ma non « [...] ». Da [...] nasce [...] non letta, non pronunciata, e [...] neppure cosciente [...] per II giovane rivoluzionario greco [...] parte di un giovane rivoluzionario [...]. Questo lo dico per [...] anche [...] verità aggiunge un nuovo [...] tragedia vissuta da [...]. Anzi, è proprio questo [...] questo problema consiste il [...] assemblea che si è riunita [...] a lottare per la [...]. La situazione della Grecia [...]. Per esempio, la poesia di [...] come espressione di un intellettuale [...] ha co [...] a usare la poesia (ma [...] una forma di lotta) solo [...] subordinazione alla [...] azione [...] rispetto alla poesia che si [...] contemporanea mente ad essa, oggi, in Italia, o in Francia o negli altri paesi capitalisti, relativamente arretrata. I testi su [...] essa si è formata sono [...] una parte i testi della grande lette [...] di tradizione sia classica che [...] I te [...] dei più alti poeti impegna [...] degli Anni Cinquanta. La situazione economica e sociale [...] ritardata [...] della Gre eia (per non [...] del potere politico addirittura me [...] implica [...] a [...] volta [...] ritardata ». Ora è questo il [...] « ritardo » oggettivo della lotta [...] che fa di [...] un eroe perfettamente simile [...] della classicità che lottava n nome della [...] tirannia [...] è un « ritardo [...] di fuori del contesto greco, e quindi [...] lotta di classe, che [...] la Grecia nel mondo [...] per la libertà e il socialismo nel [...] e reale della [...] mia idea è questa: [...] che ho [...] in altro modo non [...] non [...] cioè un falso problema, [...] . Non è [...] che vive [...] politica parziale perchè ritardata, [...] che non riescono a vedere la [...] figura come ima figura [...] attuale. La deformazione ottica sulla [...] vivere in un paese capitalistico che solo [...] si può, in certo modo, definire « [...]. [...] forme « ritardate » [...] greca sono coerenti e omologhe [...] il tipo di po [...] greco, cosi ! [...] non è ai margini ma [...] al centro di [...] che è oggi la lotta [...] -lasse [...] sa [...] sto ria. Egli in quanto uomo è [...] la [...] ha come fine, pa [...] di [...] anteriore illa civiltà borghese, [...] come [...] di un mondo razionale popolare [...] senso che Gramsci ha dato a queste parole, [...] che rappresenta il modello [...] contadina e operaia. I valori [...] lo determinano sono cioè radicati [...] nostro passato migliore, sia pure se idealizzato: gli ultimi [...] questi valori [...] quel li [...] e della Resistenza [...] trovano in lui la esaltazione [...] rigorosa, e pura, poiché ogni conformismo e ogni retorica [...] sono bruciati dalla [...] azione Inoltre, al fascismo tradizionale [...]. In terzo luogo. [...] si colloca idealmente proprio [...] in cui mondo «avanzato» e mondo in [...] o «sottosviluppato » si incontrano: e la [...] -Miste oggettivamente tra essi viene a essere altrettanto [...] da una sostanzia le sincronicità. [...] di viene così un simbolo [...] a cui è possibile [...] di ricostruire un Fronte di Liberazione. ET ingiusto paragonare tra [...] danno la loro libertà e la loro [...] loro [...] ma tra tutti gli uomini [...] o lo fanno. [...] è certo di quelli [...] In noi il più grande e incondizionato amore. Tuttavia più ancora che [...] come realtà storica che egli ci Importa: [...] e il suo martirio arrestano il mondo; [...] segno del suo arresto. Finché [...] resterà in prigione e [...] mondo non potrà avanzare. Pier Paolo [...] ancora prima delle macchine [...] oggetti dei musei. Ho usato la parola [...]. I vietnamiti non usano [...] questo dà una idea del loro modo [...] affrontare la situazione. Evacuare, mi dice [...] è un termine che [...] rassegnazione. I nostri bambini, le [...] nostre cose più preziose li abbiamo "disseminati". Tutto è stato previsto. [...] la quarta volta che il [...] "Da san", (disseminazione) viene messo in atto. I figli di [...] assieme ad altri sessanta [...] scuola sono alloggiati in una vecchia pagoda [...] di chilometri da Hanoi, coi maestri, gli [...] tutta [...]. La scuola continua, la [...] po' spartana, sentono la nostalgia della mamma [...] che sono rimasti in città. Hanno dovuto [...] il rifugio, anche [...]. Sotto un palmeto, in [...] isolotto in mezzo alle risaie ho visto [...] tornio, le macchine coperte da una tettoia [...] e mimetizzate di frasche. In una buca un gruppo [...] che manda [...] le macchine. Sulle dighe un piccolo [...] condotte da ragazze trasporta i pezzi a [...] c'è un altro frammento della fabbrica [...] disseminata ». E così, in tutto [...] Vietnam, [...] piano « Da san » permette di [...] ai [...]. [...] guida la carovana dei giornalisti: [...] quarantina di chilometri oltre il Fiume Rosso in direzione [...]. [...] ancora notte quando arriviamo [...] seicento ragazzi di Hanoi fanno gli esami [...]. Sono sparsi in varie [...] e di paglia. [...] il commissario [...] dà le disposizioni: in caso [...] non [...] solo se sentirete il rombo [...] aerei avvicinarsi dirigetevi da quella parte con calma verso [...] rifugi. Ed ora eccovi i [...]. Avete quattro ore per [...]. Alle otto ritireremo i [...]. Hanno raso al suolo [...] il tornio continua a modellare nella risaia, [...] delle scuole e i ragazzi studiano ! Franco Fabiani Documentazione e [...] dello sviluppo economico in Campania La nuova [...] affrontata dal nostro partito nella prospettiva di [...] un organismo di reale vita democratica, poneva [...] affrontare in modo si-stematico i problemi concreti [...] piccola e media industria, della agricoltura, dei [...] delle strutture scolastiche, delle a-bitazioni; in una [...] di un nuovo sviluppo sociale ed economico [...] Campania, [...] Mezzogiorno, del paèse. Proprio per soddisfare [...] di una comprensione sistematica, di [...] rilevazione precisa dei grandi problemi regionali, si è costituito [...] del gruppo regionale comunista un centro studi sui problemi [...] sviluppo economico. [...] e le ricerche che [...] centro studi sono andati via via elaborando [...] un ann. [...] numero del bollettino è [...] 1971, [...] 29 febbraio 1972; è [...] la periodicità. I sei numeri finora [...] cati possono [...] divisi in due serie: nella [...] serie [...] costituita dai numeri 1, 2, [...] sono stati passati in rassegna [...] documenti ufficiali finora elaborati sui problemi dello sviluppo economico [...]. Si è svolto cioè [...] informazione critica sul piano 1971-1975 del [...] campano e sui piani [...] settore finora elaborati. Sono stati esaminati i [...] O. /// [...] /// Per quanto invece attiene ai [...] settoriali sono stati esaminati i documenti del [...] campano sulle prospettive ed i [...] e del turismo; il piano [...] del porto di Napoli; uno [...] dio sulla situazione [...] metallurgica e metalmeccanica in Campania. Sempre in questa prima serie [...] paiono anche gli atti di un dibattito del Comitato [...] naie del partito sui [...] mi della programmazione [...] Campania. Col numero 4, pubblicato i [...] ottobre 1971, si può [...] iniziata la seconda strie del [...] critica si è passati [...] dare inizio a elaborazioni [...] sui problemi della rea! [...] trattati sono [...] della politica [...] del credito, del [...] delle [...] sono stati pubblicati due studi: [...] sul la struttura nazionale [...] sul livelle della stessa in Campania. Al tri studi sono [...] rapporto tra la crisi del dollaro e [...] industria campana, sugli ultimi dieci anni di [...] (Istituto di [...] dito a medio termine), [...] sulla relazione tra trasporti e congestione del [...]. [...] rosso che lega insieme [...] è naturalmente la linea di politica eco [...] che si incentra sulla indifferibilità del le [...] di un meccanismo di [...] da quello che ha portato alla stagnazione [...] e allo aggravamento dello squilibrio tra il Mezzogiorno [...] resto del paese. Questo strumento di lavoro [...] vita i [...] napoletani si caratterizza per [...] nella scelta dei problemi e si affianca [...] che stanno ultimamente sorgendo per iniziativa del [...] regionali. /// [...] /// Questo strumento di lavoro [...] vita i [...] napoletani si caratterizza per [...] nella scelta dei problemi e si affianca [...] che stanno ultimamente sorgendo per iniziativa del [...] regionali. (0)
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