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Era una constatazione amara [...] Howe che ancora oggi, nonostante tanta tormentata [...] devastanti delusioni, in un momento di bilancio [...] rinnovata fede in alcuni [...] gioventù di socialista e [...] anche in quelli, così [...] legati alla storia americana [...] Novecento, [...] della cultura [...] ebraica di cui lo [...] Howe [...] stato lo storico appassionato in uno splendido [...] II [...] dei nostri padri (ora in italiano per [...] Comunità). Howe denuncia esplicitamente il [...] vita culturale, il crollo di ogni dimensione [...] del vivere sociale. Qualcosa di più, insomma, [...] del narcisismo» già tempestivamente diagnosticata da Christopher [...] in un suo celebre [...] volgarità del sentire», un vero e proprio [...] ciò che, sia pure [...] aveva caratterizzato le utopie [...] Sessanta. Il giudizio può suonare [...] privo di sfumature e molto di parte, [...] nucleo di verità difficilmente controvertibile. Lo si vede bene [...] lo sguardo ben al di là delle [...] oltre la crisi del [...] definitivamente ormai, nel senso comune e nella [...] paese, persino qualcosa di meno di un [...] come dimostra la possibilità stessa che esso [...] un astratto e puramente narrativo scenario di [...] revanscista, in film come Rambo. Terribile, infatti, e premonitrice, [...] scatenarsi di queste pulsioni di aggressività» ma [...] che vi è sottesa e che ne [...] il radicarsi vistoso, non solo ma anche [...] di forme ideologiche del più puro e [...] non è, come spesso nella storia americana, [...] e [...] e della norma, ma [...] funzionale verìfica e modalità [...]. [...] si dice, è paesaggio [...] suo simbolo, il luogo epifanico per eccellenza [...] New York. Il che è solo [...] verità, quella che soprattutto da [...] da questa sponda europea [...] intima proiezione, più naturalmente a cogliere e [...] proprio in America ci viene indicata come [...] non è New York. New York non è [...] che risiede invece negli entroterra sconosciuti del [...] costituiscono le radici vere e il potere [...]. Tuttavia, è pur sempre [...] analogia profonda lega queste due realtà [...] antitetiche e reciprocamente straniere, [...] New York consuma e soprattutto trasforma in immagine, magnifica [...] resto dei paese, il suo cuore, produce. E la realtà metropolitana [...] New York, in questi anni Ottanta, è davvero [...] distillata e il punto [...] paesaggio americano. Non diversamente dal passato. New York è vorticosamente [...] cosa raccontano, in che cosa credono gli [...] Usa anni [...] avanguardie e [...] gli Heller e i [...] c'è un altro re: [...] un continuo work in progress: scavi e [...] spariscono o vengono radicalmente rinnovati, trasmigrazioni culturali [...] radicali quanto in ogni caso ristretti al [...] isola centrale, a Manhattan, un rimescolamento continuo [...] che assomma insieme splendide soluzioni urbanistiche, per [...] della Quinta Strada come le [...] e degradi costanti e [...] la città fosse un solo immenso cantiere [...] anche di conservazione, un luogo in cui [...] tutto paradossalmente permane, con un [...] di accelerazione [...] e di immobile stasi: [...] centro sembra una sorta di stagnante deriva [...] del contrario di tutto, di futuro e [...]. Questa immagine di una [...] vive di trasformazione incessante e di accumulo [...] fisica scrittura del suo vorace individualismo, di [...] alla fine, solo e sempre in una [...] presente che tutto in sé fagocita. Un riflesso di tutto [...] che sia, a me pare sia rinvenibile [...] di molti romanzi americani di questi ultimi [...] è divenuto costante il [...] dimensione narrativa «fluviale» nelle dimensioni materiali e [...] ambizioni totalizzanti e inclusive. E questo curiosamente non [...] popolari ma proprio in [...] degli anni Sessanta (come John [...] ad esempio) che più [...] una soluzione dissacratoria del mito del «grande [...]. Quello, per intenderci, che Norman Mailer persegue da sempre, con una tenacia e prolificità uniche [...] romanzi come Antiche Sere o nella recente [...] di una storia [...]. /// [...] /// Non dissimile è il [...] Joseph Heller con Lo sa Dio (Mondadori, 1985), [...] ironico monologo di Davide, re [...] voce narrante e protagonista [...] messa a punto sulla storia dì un [...] come dilatazione paradossale del proprio io. I momenti più celebri della [...] storia e del suo mito (fra gli altri, la [...] con Golia), la [...] passione di eterno innamorato della [...] Betsabea, la [...] implacata sensualità, i tormenti [...] e gli intrighi del regno, [...] tutto questo passato illustre o leggendario sono rivissuti e [...] da una [...] da una scrittura che in [...] solo [...] ubbidiscono alle fedeltà di una [...] storica e sono invece intrise di presente e nella [...] di una [...] che è tutta spiccatamente [...] e ebraica. La voce che nel romanzo [...] «io», sottintende chiaramente una identificazione immediata con il buon [...] ironico di una [...] colta e soprattutto solidamente centrata [...] di sé, sulle sue certezze inamovibili che sono misura [...] mondo. Tutto il passato e [...] sono soltanto una proiezione, riduttiva e domestica, [...] presente. Quella che poteva [...] geniale, grottesca invenzione da racconto [...] Heller la diluisce in una logorrea che [...] su se stessa e [...] felice [...] cerebrale di un congegno fine [...] se stesso. Ma la forma sembra [...] alla esplicazione di questa voracità individualistica assai [...] e della riduzione del reale al proprio [...] narrativa non è infatti, nel suo torrenziale [...] inquieta, anzi è spesso stridula e garrula, [...] ironica, quanto terribilmente convinta dì sé, e [...] una scelta [...] ma ha tutte le [...] una coazione. Per questa via, occorre [...] forza di tanta narrativa sperimentale americana dello [...] placa in una forma, neppure tanto velata, [...]. [...] imprevedibile, come si vede, [...] Heller, reso famoso da quella feroce satira [...] tour de force che [...] Comma [...] (1961). Tuttavia esito non fatale [...] si pensa [...] in questi ultimi anni, [...] peraltro non dei più esa [...] di talenti narrativi quali [...] William Wharton di [...] il Raymond Carver di Cattedrale [...] complesse prove di un autore non ancora [...] come Robert [...] (il suo The [...] del 1977 è una [...] strutturalmente, del maccartismo e del caso Rosenberg). Per altro verso, questa [...] che investe sia il tessuto narrativo sia [...] illusioni di un decennio, senza che questo [...] quel che c'è, e infine di questo [...] di [...] ancora, e magnificamente. Quello col piede in [...] a mio giudizio, alcune delle sue cose [...] più nuove, come il racconto Un Piatto [...] lungo, che dà il titolo al volume. Bellow non smentisce, anche [...] il suo critico distacco da [...] delle ambigue utopie degli anni Sessanta e conferma la [...] idiosincratica e solitaria ricerca di una verità scettica e [...] fuori da ogni ideologia, [...] continua a raccontare storie troppo [...] solo umane lacerate da un dissidio perenne, insieme struggente [...] patetico, fra le precarie certezze individuali e [...] remoto ma altrettanto certo, sfuggente [...] in ogni vita, che [...] una finale «resa dei [...] con [...] e la verità ultima. Quella verità presente, a [...] un rimorso che riapre [...] il passato, o in [...] d'amore, o nel rapporto fra due generazioni, [...] e un figlio, o infine, intessute a [...] quelle elaborate astrazioni che sodo, agli occhi [...] Bellow, [...] ideologie del mondo moderno, e [...] che ne è la [...] storia, ma anche evanescente ragnatela [...]. Ma è come se [...] Bellow avesse acquistato ancor più, nel tempo, [...] inclusiva, e come se la scettica ironia [...] contraddizioni del nostro vivere, proprio attraverso quel [...] fatta capace di una più incisiva e [...]. Col tempo, infine, molti [...] narratori [...] negli anni Cinquanta, si rivelano [...] attuali come dei classici e sembrano possedere una maturità [...] più rappresentativa: è il caso, ad esempio, di [...] una scrittrice cattolica del Sud [...] nel 1964 a soli [...] anni, di cui in Italia [...] stato appena tradotto il primo romanzo del 1952, Wise [...] (La [...]. Per evidenti che siano [...] con la tradizione e [...] . La fede cattolica della [...] era qualcosa di più [...] e praticato convincimento personale e in ogni [...] servisse a colorare di una luce consolatoria [...] tragica, fino al più stilizzato grottesco, della [...]. Inerendo radicalmente nella strutturazione [...] narrativo, quella fede si costituisce come un [...] folgorante e apocalittica [...] una presenza della Grazia [...] comicamente deformata, nelle esistenze più derelitte, o [...] eccentrici, autentici «folli di Dio» di medioevale [...] i piatti conformismi e le cecità [...] contemporanea. Un personaggio siffatto è [...] il ragazzo protagonista di La [...] sangue, un «cristiano suo malgrado» come disse [...] predica infatti la [...] verità di una Chiesa [...] Cristo [...] Cristo per smentire con questo paradossale credo [...] Dio e ribellarsi alle plateali verità del [...] in questo itinerario verso la negazione e [...] allucinata ispirazione profetica incontra [...] i propri ciarlataneschi doppi e le macchie [...] del peccato, in una parola [...] senza fine di cui [...] realtà esterna, ma anche la propria. Per questo la [...] luce di eremita del [...] la [...] paradossale innocenza di adolescente [...] che deforma e penetra [...] ma anche lo riflettono [...] specchio, [...] a nudo la falsità [...] di una Redenzione. E questa verrà, sotto forma [...] quando [...] si accecherà con la calce [...] non solo per una estrema fuga dal mondo, per [...] consentire fino in fondo al suo inganno, ma per [...] in assoluto e una volta per sempre, la verità [...] una visione e dunque per una dis perata fedeltà [...] se stesso. Il mondo della [...] è davvero un microcosmo in [...] precipita, per [...] la folgore di una rivelazione [...] sui nostri destini. La provincia americana di [...] assai più pregnante e [...] realtà riflessa in taluni dei più fortunati [...] anni. È più veA, soprattutto, ancora [...] per quello che, senza mai veramente [...] lascia intravedere su una violenza [...] che spesso si sommuove cupamente nel fondo di questo [...] paese. Vito Amoruso Nostro servizio URBINO [...] Con una piccola ma preziosa mostra ordinata da Mariano Apa nelle Sale delle Castellare del Palazzo Ducale di Urbino, [...] locale, [...] ope-re dal 1913 al 1957. Dopo le maggiori rivisitazioni organizzate [...] Bergamo (1969) e a [...] (1980), questa mostra urbinate di [...] dipinti e tredici disegni [...] e, [...] una seconda manifestazione [...] in corso ad Acqui Terme [...] consentono di ritornare a meditare su questa singolare figura [...] pittore, attivo tra gli anni Venti e i Sessanta. La pittura della fine [...] Sessanta e dei primi anni Ottanta, sempre «urlata», [...] giocata su tinte forti e dissonanti, ci [...] dimenticare che [...] non può e non [...] ad [...] ad annichilire: ritornare alle [...] oggi, può significare anche [...] diverso [...] e il mestiere del [...] non siamo più abituati. II carattere schivo, discreto della [...] ci accoglie di primo acchito, [...] appena si è varcata la soglia [...] dipinti appesi alle pareti, tutti [...] piccole dimensioni. [...] eseguì sempre quadri di [...] che [...] delle tele era funzionale [...] anti-retorico. Non vi è mai [...] di plateale nei suoi quadri, né essi [...] per calamitare [...] dello spettatore; al contrario [...] e richiedono molta attenzione se si vuole [...] loro riposto messaggio di grazia ed equilibrio. La mostra di Urbino [...] fasi [...] il naturalismo paesistico degli [...] Venti, [...] geometrico degli anni Trenta, le tendenze surrealistiche [...]. Si apre con un [...] vi ammiriamo un volto magro, allungato, vagamente [...] libera, effettuata con larghe pennellate a vista; [...] precisa ma sintetica, incentrata sugli occhi neri [...] che guardano dritti fuori dal quadro, come [...] Incrociare lo sguardo dello spettatore per [...] la mente e [...] i pensieri più riposti. Francesco Arcangeli, rievocando nella [...] Giorgio Morandi (1981) gli anni di apprendistato [...] e [...] amici e coetanei, presso [...] Bologna, notava di questo quadro che vi «si [...] un germe di parentela col più semplice [...] di allora; ma con [...] II [...] in quella forma dimessa. In quel colore monotono, [...] qualche cosa che resta "al di qua" [...] qualche cosa di non [...]. Questa fragilità non ha [...] il fascino e il [...] delicato maestro marchigiano. Vi è molto di [...] notazione [...] poiché la delicatezza e [...] effettivamente caratteristiche ineliminabili delle opere di [...]. Ma il critico passava [...] valore pionieristico della pittura [...] Urbino una mostra per [...] e lirico troppo spesso sottovalutato Piccolo è [...] agli anni Venti, dimenticando [...] culturale del nostro (in anni in cui [...] Italia, [...] e il ritorno alia [...] i meriti, per innalzare, accanto alla [...] la personalità e l'opera [...] eroe del suo libro. I paesaggi dipinti da [...] nel corso degli anni Venti [...] un confronto con quelli di Morandi (tralasciamo Cézanne [...] Van Gogh): dal raffronto quelli [...] risultano inevitabilmente di minor [...] un senso di vuoto, con qualcosa di [...] attestanti una maturazione non pienamente raggiunta (il [...] che una tela quale Paesaggio. Ma [...] degli anni Trenta, con [...] rapida e, nel suo svolgimento, non ancora [...] nostro voltò le spalle al naturalismo, a Morandi, [...] di paesaggio, entrando a far parte del [...] astrattisti Italiani (Soldati, Rho, Reggiani, Veronesi, Radice [...] a Milano e gravitanti attorno alla Galleria [...] Milione. Fu questo il periodo migliore [...] carriera. Purtroppo questa fase è rappresentata [...] mostra urbinate da un [...] la [...] prima opera astratta [...] Fili astratti su fondo bianco [...] ma esso può bastare ad illustrare il carattere non [...] e statico, ma emotivo e Osvaldo [...] primo [...] che assunse in [...] il linguaggio geometrico del Costruttivismo [...] di De [...] conosciuto nel corso dei frequenti [...] fuori d. Il prevalere del vuoto, [...] elementi figurativi, che nei paesaggi inducono un [...] pittorica, nel nuovo sistema figurativo venivano convogliati [...] su equilibri dinamici di grande vitalità. Astrattismo geometrico non significava, [...]. Quadri che non rappresentino [...] a [...] procurino un vero riposo [...]. Per un marchigiano [...] a contatto con la [...] rinascimentale della corte urbinate [...] Montefeltro (Piero della Francesca, Luciano Lau-rana, Francesco di Giorgio, Raffaello) [...] era forse scontato, ma va sottolineato il [...]. [...] fase della carriera [...] la mostra di Urbino presenta [...] esempi. Si volse al Surrealismo [...] Mirò [...] a [...] a [...] dipingeva misteriosi cieli, insistentemente [...] levitano o galleggiano, come miraggi, volti femminili [...] divinità antropomorfe (gli Angeli [...] e forme astratte. Crediamo che il curatore della [...] si faccia prendere la mano dal cerebralismo libresco, dove [...] nel saggio introduttivo del catalogo (Mondadori), le opere [...] degli ultimi anni con riferimenti [...] «geometrie non euclidee, dei [...] e Gauss», a «una diversa [...] epistemologica», a un «superamento del sapere sistematico [...] di ascendenza neopositivista [...] in un sapere [...] alla ricerca [...] collettivo». [...] si passa [...] della pittura [...] come un qualcosa di delicato [...] di fragile, come scriveva Arcangeli, a una nuova teoria [...] ne fa una sorta di rivelazione figurata di culti [...] in cui rientrano [...] e [...] filtrati da [...]. Meglio allora [...] dal cielo alla terra, [...] dopo [...] al dato di natura [...] e le ricerche formali del periodo [...] quindicennio si diede a [...] e fantastiche, privilegiando immagini slegate da retàggi [...] programmi, dando corpo ai sogni estrosi a [...] nella pace e nella solitudine di Monte Vidon Corrado. Non si può però [...] il fatto che, malgrado la freschezza o [...] di alcune delle ultime opere. Il miglior momento della [...] pittura, quello [...] quando la «delicatezza» e la [...] lasciarono 11 passo a una forza inventiva non comune [...] era [...] finito. /// [...] /// Il miglior momento della [...] pittura, quello [...] quando la «delicatezza» e la [...] lasciarono 11 passo a una forza inventiva non comune [...] era [...] finito. (0)
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