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A Lourdes ANDREA CARRARO La [...] di questo breve romanzo [...] um-bra Rosa [...] è Maria [...] una giovane donna che compie, [...] avventizia dama di [...] il Treno Bianco. Il romanzo, struttu-rato come un [...] reportage [...] (sia pure in terza persona) [...] una sorta di viaggio iniziatico che, dopo [...] di molteplici giro-ni infernali (abiezione, [...] umiliazione etc. Su quel muro [...]. [...] suo, [...] venuto per lei in quel [...] sul muro, e nel contempo seppe che Lui era [...] Padre, ed era in [...]. Maria [...] nel suo pelle-grinaggio in [...] vec-chi, malati veri e finti, pellegrini, pa-renti, [...] poi colle-ghe zelanti e severissime superiori, e [...] altri personaggi tutti descritti a tinte comiche [...] foriero di un proprio perso-nale carico di [...] sofferenza e di malvagità. Un mondo popolato da [...] ora stupidi e cattivi, al termine del [...] Redenzione, della Purifica-zione, del Pentimento che la monde-rà [...] suoi peccati e soprattutto le renderà oscuramente [...] tragico mistero della scomparsa di suo padre, [...]. Questo [...] del libro che si intravede [...] le ma-glie del suo contenuto. In altre paro-le, si [...] fra il progetto e il risultato [...] linguaggio: un linguaggio alto, [...] dialoghi da un dialetto [...] piuttosto convenzionale anche nella [...]. Il [...] indiretto e il parlato [...] un cortocircuito [...] non sempre ben calibrato. Inoltre, il parlato comicamente [...] personaggi, le sbeffeggianti ironie che vengono continuamente [...] loro, li rendono simili a tante marionette, [...] ancora che psicologica. Gli umori, le bave, le [...] si saldano alle pa-role sconce e ignoranti [...] pro-nunciano a ogni [...] sospinto, non rivelando una [...] af-franta e dolente, [...] forse nelle intenzioni [...] ma soltanto dei goffi figuranti [...] servono, alla stregua di «spalle», a portare in pri-mo [...] la sensibile natura della protagonista, che [...] della [...] cultura e delle sue nobili [...] può permettersi di assistere a questo [...] disgusto, [...] mai [...] partecipazione, neppure altera e distaccata [...] la [...] natura richiederebbe). E a poco servono, [...] romanzo, le reiterate prese per i fondelli [...] fatta segno dalla penna avvelenata [...] o il penti-mento finale: «E [...] pentì: per il suo orgoglio e la [...] giudicato e [...]. La protagonista rimane incatena-ta a [...] ruolo e a una dimensione ste-reotipati: non aderisce mai [...] alcun modo [...] -sia pure grotte-scamente laido, disgustoso [...] la [...] missione la porta ad attraversa-re. Tutta la [...] «via crucis» risulta [...] di forza anche [...] finale nelle Piscine, benché sia [...] delle parti più felici e ispirate del libro [...] del suo cadavere [...] «Quando lo rivide sul tavolo [...] Orso aveva due rivoli di [...] raggrumato che gli colavano dalle narici. Le scie gemelle doppiavano le [...] è quella propria di chi [...] costretto a [...]. [...] un profondo rammarico: perché que-sto [...] poteva essere un romanzo intenso [...] importante e so-prattutto «necessario»: sia a far luce, [...] istanza religiosa troppo spesso mac-chiata, [...] da uno spiri-tualismo a buon mercato. Purtrop-po, non [...] piuttosto [...] man-canza di una reale identificazione, [...] rappresentati (compresa la protagonista), hanno [...]. Lourdes di Rosa [...] Adelphi pagine 131 lire [...]. /// [...] /// Nuto Revelli, ufficiale de-gli [...] Russia e poi combatten-te nella Resistenza lungo le [...] Cuneese, continua così a dare voce a chi [...] il senso della giu-stizia, che non prescinde [...] dalla memoria. Le storie di Nuto Revelli [...] vite degli umili, e quindi le loro [...] do-lori, le speranze, le fatiche quotidia-ne. Così è stato nei [...] quelli autobiografici come «La strada del [...] sulla ritirata di Russia, [...] «Il mondo dei vinti» e [...] forte», che vo-levano recuperare [...] un mondo sommerso, dimenticato, tra-scurato, fino al «Disperso [...] sul filo del giallo [...] militare tedesco, figura un poco misteriosa e [...]. Il racconto è rapido, [...] volte lacunoso. Don Raimondo Viale può [...] affida la [...] storia a un [...] che si dovrebbe comun-que [...] per altra via. Le pagine più belle sono [...] in una famiglia di con-tadini [...] «Avevamo poca terra, quasi tutta rupestre, a valle di Limo-ne, in una zona piena di vipere. La nostra era una vita [...] stenta-ta. Ci accontentavamo di poco. Ave-vamo una mucca, una capra [...] non sempre un vitellino da far crescere». Il padre era contadino, [...] doveva essere anche ma-novale, spaccapietre e andava [...]. La povertà è la [...]. Il pran-zo e la [...] stessa polenta. Dura come la si faceva [...] volta. Il padre, [...] ne prendeva una fet-ta, [...] per chiacchierare con i compaesani. Discorreva con una «semplicità biblica». Il padre dovrà pure [...]. Aveva ormai [...]. Partirà in silenzio trattenendo [...]. Per la famiglia al paese [...] miseria. È [...] che ho imparato a re-sistere». Bambino ancora e per [...] Raimondo [...] in semina-rio, a soffrire ancora fame e [...] studiare, imparare le cose fondamentali della vita [...]. Don Raimondo ammira la [...] una donna forte e lun-gimirante. È lei a premere [...] studino. Don Raimondo rac-conta la [...] donna perché il figlio potesse dare gli [...] non solo in seminario ma anche nella [...] «Tu devi conseguire un vero diploma. E se dovessi cambiare [...]. Non cambierà idea Raimondo, [...] prete, andrà a curare le anime nella [...] Borgo S. Dalmazzo con grande impegno, [...]. Vuole educare i giovani, [...] a sé. Il fascismo non apprezzerà [...] avverte che quei giovani gli so-no sottratti. Teme che il piccolo e [...] prete di montagna possa [...] per la libertà contro la [...]. Don Raimondo sfuggirà a [...] al-tro agguato verrà gettato a terra (era [...] e bastona-to. Il fascismo chiuderà il [...] parrocchia e lo condanne-rà al confino ad Agnone, [...] Abruzzi, dopo una predica contro la guerra. Tornerà a Borgo San Dal-mazzo [...] quel punto aiuterà gli ebrei a nascondersi, [...] campagne. Un episodio racconta in [...] tedeschi cattu-rarono tredici partigiani e li fucila-rono [...] Borgo San Dalmazzo. Due al-la volta i [...] e via via i loro corpi verranno [...] «Il tredicesimo è solo, poverino, in quel [...]. Altro sangue dovrà vedere [...] Rai-mondo, [...] fianco dei suoi ragazzi nella Resistenza: «Un [...] che conserva la vita e respinge tutto [...] contrario alla di-gnità umana e alla vita [...]. Poi la guerra finisce, [...] Raimondo [...] nella [...] predicazione per i poveri [...] Chiesa dei ricchi: «A me piacciono i bastian [...] perchè si battono per del-le cause giuste. Non mi piacciono i [...]. Per [...] fornito agli ebrei in fuga [...] riconosciuto tra i «giusti [...]. La Chiesa lo so-spenderà [...] in-finite volte intimato di [...]. Morirà solo e ancora [...]. Revelli, ricordando quel viaggio [...] Gerusalemme, [...] che don Viale, non è più un [...]. Resta una figura sconosciuta. Il suo racconto la resti-tuisce [...] dignità, nella [...] fierezza, nella [...] generosità: un prete povero che [...] nella [...] vita ha trascurato un imperativo [...] di giustizia e di libertà, che non può tollerare [...] fame degli umili, la vio-lenza e [...] del potere. Nuto Revelli conclude chiedendo [...] Chiesa [...] riprendere in mano le carte, riflettere [...] percorso di vita di Don Viale: «Solo così po-trà riappropriarsi di [...] giusto». Intanto, attraverso queste scarne [...] scrit-tura pacata e rispettosa, attraverso quella voce [...] testo, a don Viale si sono riavvicinati [...] ci auguriamo siano tanti, in partico-lare nelle [...]. Nella crisi o nella [...] la nostra sto-ria fuori dalle accademie si [...] completa grazie ai ritrova-menti (usiamo un termine [...] e esistenze ai margi-ni. E i margini sono [...] campi pieni di sassi e di vipere, [...] Marianna, la madre, e quegli uomini come [...] la storia profonda del [...] Novecento. Umile, giusto e «bastian [...] Storia [...] don Viale, prete dei poveri ORESTE PIVETTA Grand Canyon [...] Martha [...] Einaudi pagine 289 lire [...]. /// [...] /// Le ragazze che seguivamo [...] Charles Bukowski Guanda pagine 220 lire 26. /// [...] /// [...] di Dario Voltolini Lupetti [...] Fabiani pagine 96 lire 16. Ora, è vero che con [...] buon allenamento e con [...] anche chi non ha -naturalmente [...] impara ad [...] ma da [...] a diventare uno scrittore ironico, [...]. Da questo punto di [...] di Tiziano Scarpa è antipaticamente illu-minante: contiene [...] do-vrebbero parlare [...] prenden-do in giro chi [...] della vita. Ma sono storie presumibilmente [...] ridere, mentre alla fine non si ride; [...] pi mi-te, fosse stata [...] ebbe-ne, non riescono neanche in questo in-tento. Forse [...] racconto che si sal-va [...] è [...] se non altro perché [...] quel velo malinconico che dovrebbero avere tutti [...] puntano [...]. Nello sforzo di un impiegato, [...] pur di far colpo [...] diventa campione mondiale di culturismo, [...] sentimento e forse [...]. Illeggibile e quasi irritante sono [...] le volgarità [...] che si leggono, per esempio, [...] raccontino «Cose che mi passano per la testa men-tre Maria Grazia mi fa un pompino», con una [...] filosofi, scrittori o personaggi dello [...] e dello spettacolo che con ritmo incalzante [...] il protagonista ad eccitarsi [...] mentre «gli stanno facendo un [...]. È un libro pieno [...] di nevrosi, [...] del libro stesso, sicché [...] il dubbio che Scarpa lo abbia scritto [...] stesse fobie e nevrosi. [...] uno scrittore di talento [...] in-ventiva che si lascia andare alla tenta-zione [...] immagini e storie che alla fine non [...]. Se non una domanda: perché? E così si ri-torna al concetto base, è inutile [...] far ridere se non si [...] capaci di far pian-gere, se non si ha la [...] una sola emozione, magari anche [...]. Valerio Bispuri Banda nera [...] la Piem-me junior debutta con due nuove [...]. Quella nera è dedicato al [...] al noir . Quella rosa è per [...] partire dai 13 anni, scri-vono i curatori. Entrambe le collane si [...] solco [...] per ragazzi in forte [...] una direttrice che è con-divisa dalle case [...] segmentare il mercato, creare stili e linguaggi [...] ad un let-tore ben preciso per età, [...] personale. Anche la scelta del [...] rosa è già stata sperimen-tata da altre [...] la Mondadori con la collana le ragaz-zine [...] Giunti con i suoi gialli [...]. La «banda nera» della Piemme [...] e soggetti diversi tra loro; si spazia [...] horror (Terroristi nel cyberspazio e Un virus [...] classici vam-piri rivisitati (Zia [...] a suggestioni da [...] e oltre-tomba. [...] collana, quella con la «banda [...] fornisce invece qual-che maggiore novità. I romanzi so-no, sì, [...] solo perché le eroine sono tutte delle [...] donne che vivono [...] dei tempi dei pionieri, [...]. O anche le asperità [...] ma in contesti lontani ed esotici come [...] Datteri [...] dromedari per [...] e [...] o multiraz-ziali come in Un [...] do-ve la passione nasce [...] occidentale come Londra ma di-vampa per un [...] porta nel cuore del ricco Nord i [...] e le nostalgie del suo-lo africano. [...] di queste tra-me sembra anche [...] di [...] ri-stabilire la verità storica, [...] nazionale di popoli -siano essi [...] indiani [...] o i messicani -le cui [...] sono state spesso [...] riscritte dai vincitori del momento. Obiettivo importante, so-prattutto se [...] libro è un ragazzino, ma che in [...] Piemme risulta non sempre realizzato. N a r r a [...] i v a / [...] s a I racconti di Huxley [...] Un libro che raccoglie tutti [...]. /// [...] /// Amore di Tiziano Scarpa Einaudi Pagine [...] Lire 18. /// [...] /// Amore di Tiziano Scarpa Einaudi Pagine [...] Lire 18. (0)
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