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Bisogna accettare [...] di una disparità permanente [...] i vari campi [...] umano ed è necessario [...] visione globale di civiltà Enciclopedia Multimediale delle Scienze Filosofiche Istituto [...] gli Studi Filosofici RAI Dipartimento Scuola Educazione Istituto della Enciclopedia [...] con LA STORIA Remo [...] tramontata [...] di una corrispondenza tra [...] a progressi che si ottengono in campo [...] riscontro necessariamente progressi nel campo [...]. [...] di progresso, insomma, è andata [...] frantumi, contestualmente [...] di una storia universale e [...]. Il professor [...] ricostruisce in questa intervista, [...] storia, i diversi significati nel tempo [...] di progresso, dalla antica Grecia [...] Rivoluzione francese, fino a oggi: dalla fiducia nelle [...] progressive» [...] alla credenza hegeliana che [...] il negativo contribuissero al progresso e alla [...]. Il XX secolo e [...]. Il professor Remo [...] al centro, un disegno [...] di progresso è connaturata [...] Storia: 11 termine progresso assurge infatti alla [...] solo quando gli uomini guardano alla storia [...] costruzione che ha leggi proprie c distinte [...] natura. È il secolo dei Lumi, [...] grande rivoluzione politica, della rivoluzione [...] delle grandi scoperte [...]. Quanto nanno Inulto queste ultime [...] na-scita [...] di [...] (ine del Settecento, con le [...] Indiano e le prime spedizioni [...] non resta praticamente zona della terra che sia ignota. Come ha detto Edmund Burke. [...] conseguenze sono diverse: in primo [...] si [...] forma un mercato mondiale 1 [...] quello che è stato [...] chiamato un «sistema mondo»: [...] in secondo luogo i piccoli [...] mondi isolati [...] le comunità . Si ha cosi uno [...] mondo, e la dimensione globale diventa uno [...] privi-, [...] logia rispetto agli altri: [...] a pensare avendo come punto di riferimento [...]. [...] il poeta tedesco che [...] questo senso del mutamento, della distruzione delle [...]. In questa poesia 6 [...] concetto [...] di sottrarsi al coinvolgimento [...] si rivolge al dio [...] Tempo [...] Padre, nel senso che per la prima [...] sente figli non della natura ma della [...] della Storia. Il Tempo non [...] più un elemento ostile [...] ci trascina con sò modificandoci e che [...] capire. Come dirà più [...] I [...] «Ciascuno [...] tiglio de! La Storia diventa pertanto [...] una struttura di interpretazione della realtà. E non . La Storia ;. Ora di [...] fronte alla storia si [...] atteggiamenti: [...] di ehi crede al [...] ritiene che ci si debba sincronizzare col [...] Storia, stare sul fronte più avanzato della Storia, [...] sulla cresta dell'onda della [...] Storia, perche [...] evita ; di [...] travolti: e quanti invece. Allora si è indotti a [...] in una dimensione [...] avendo [...] la [...] Remo [...] ò nato a Cagliari il [...] agosto 1938. Conseguita la laurea in [...] diploma di perfezionamento presso la Scuola Normale [...] Pisa, [...] continuato gli studi presso le università di [...] e [...]. Dal 1969 insegna storia [...] la Scuola Normale e, a partire dal [...] Pisa. Ha svolto attività di [...] insegnamento alla [...] di [...] ( 1977-1979), ed è [...] presso il [...] College di Cambridge ( [...] presso la Ottawa University (1983). Ha insegnato a più [...] New York University e presso [...] di California a Los Angeles. Tiene regolarmente cicli di [...] presso [...] Italiano per gli Studi Filosofici [...] Napoli. Le ricerche di [...] abbracciano una gran parte [...] ma vanno oltre il dominio filosofico in [...] più in generale la storia della cultura. Gli interessi filosofici di Remo [...] si sono rivolti inizialmente [...] classica tedesca, [...] la cultura del tempo [...] Goethe [...] del lardo Ottocento e del Novecento e [...] contemporanea. Negli ultimi anni [...] ha ampliato le sue [...] ad Agostino ed alla [...] di «individualità» e di «passione». /// [...] /// Tempo e storia in Ernst Bloch». /// [...] /// Forme [...] moderno». /// [...] /// Conflitti terreni e feliciti) celeste», Bologna 1991; [...] delle passioni. [...] speranza e felicità: filosofia e [...] 1991. In che senso si [...] di progresso [...] storico tedesco Reinhart [...] ha parlato di due [...] il nostro tempo: il restringimento [...] e [...] delle attese. Cosa vuol dire? Vuol [...] società tradizionali, a lento sviluppo e a [...] progresso, in cui il passato assomigliava molto [...] possibile [...] una valida esperienza; col [...] si diventava più saggi, più ragionevoli più [...] come va il mondo. Ora invece, in società [...] non fa in tempo [...] che abbiamo imparato nel passato non ò [...] ma serve meno e col crescere [...] gli anziani, cioè quelli [...] avessero acquisito saggezza ed esperienza, non sono [...] di star dietro ai cambiamenti. [...] significa dunque che il passato [...] serve sempre meno come modello, mentre invece con [...] delle attese si intende che [...] fronte alle modificazioni incessanti e rapide del presente noi [...] sappiamo più come immaginarci il [...] realmente. Di fronte a questa [...] molti sono indotti ad abbandonare [...] che valga la pena [...] presente per un domani migliore. Le religioni tradizionali, in [...] invitavano a sopportare tutto ciò che vi [...] morte, la malattia, la [...] ricompensati in un mondo migliore, un;» volta [...] di lacrime. Oggi, anche [...] i! La stessa cosa avviene [...] morale laica, della morale politica. Mentre nel passato non [...] grandi rivoluzioni francese e russa, ma anche [...] scorgevano nelle opere degli uomini [...] compiuta in favore delle [...] posteri, e quindi ritenevano che ci si [...] il progresso, per la società senza classi [...] società futura, oggi sembra che questa tensione, [...] ò venuta meno. Noi siamo allora costretti [...] quel negativo -malattia, morte, infelicità -che avevamo [...] e che pensavamo di riscattare, e [...] cosa che ci riguarda [...] di redenzione. Detto in termini più [...] di negatività che ogni vita individuale comporta: [...] irredimibili, , [...]. Non c'è più nessuna [...]. In [...] stanza tutta la vita umana [...] inscrivibile [...] biologica, e ciascuno cerca di [...] come un dono tutti gli eventi [...] senza più delegare il senso [...] vita a un mondo futuro, quando egli non ci [...] più. In questo senso la [...] più come prima delle prospettive, non ci [...] imprese collettive che richiedono il nostro intervento. Sembra che i tempi [...] delle attese si siano [...] già molto se ciascuno pensa ai propri [...]. Ora io non vorrei [...] che tutti siamo cosi, dico semplicemente che Addio, [...] almeno due decenni si [...] nostra cultura un tipo [...] che vorrei chiamare narcisista, [...] senso del vanitoso, ma di colui che [...] di distinguere tra i propri desideri e [...] che quindi è guidato più dal desiderio [...] che dal bisogno. In un futuro poco [...] anzi come una minaccia, egli non riconosce [...] motivo per sacrificarsi. Il senso della storia, [...] concepiamo noi moderni, è stato legato sempre [...] ad un [...] qualcosa che si trovava [...] un certo cammino. Venuta meno questa fiducia, [...] In una trascendenza ultraterrena o storica, che cosa [...] progresso? Qua bisognerebbe distinguere: non sempre il [...] 0 stato legato al senso del progresso. [...] del Giudizio Universale vedeva [...] un regresso [...] alla fine dei tempi [...] e quindi si andava sempre verso il [...]. Questo andare verso il [...] fondo una conquista relativamente recente. Facciamo un passo indietro: [...] riuscivano a capire [...] se il mondo è [...] ò sempre esistita, le civiltà avessero fatto [...]. Di modo che elaborarono [...] la quale periodicamente il mondo o le [...] completamente o in parte. Platone e Aristotele, soprattutto [...] tali distruzioni avvenissero soprattutto [...] inondazioni che giungevano tuttavia soltanto alle pendici [...]. In modo che si [...] le popolazioni meno acculturate: pertanto, se mi [...] si ricominciava non da zero ma da [...] tipo di cultura arretrata che conservava la [...] precedenti nella forma del mito. Invece gli Stoici erano [...] ritenevano, come già forse aveva tatto Pitagora, [...] sarebbe ripetuto esattamente identico, di modo che [...] -ò la teoria, ripresa da Nietzsche, [...] ritorno -si sarebbe ripetuta [...] il mondo non avrebbe avuto mai fine. Tra [...] e [...] ci sarebbero state delle esplosioni [...] avrebbero distrutto il mondo per poi [...] esattamente uguale. Comunemente si colloca la [...] del progresso nel secolo dei Lumi. Si fa difficoltà a Immaginare [...] duemila anni gli uomini della nostra civiltà [...] senza questa categoria! Noi sappiamo che uno [...] Victor [...] ha contato almeno venti [...] nel mondo antico. Certamente sono accenni di [...]. Si ritiene general-mente che [...] progresso nella storia inizi con Agostino. Agostino sarebbe stato il [...] lo sviluppo [...] come un viaggio terreno [...] gli uomini o alla perdizione eterna o [...]. Ma [...] di progresso era in Agostino [...] non era, il suo. [...] vi sia [...] di progresso in senso [...] il X VII secolo, il momento in [...] che il bilancio tra distruzione della [...] natura e capacità di [...] a favore [...]. Si comincia a credere [...] si vede che le civiltà umane riescono [...] specie di spessore, di diaframma, qualcosa che [...] riesce a distruggere, e che questo diaframma [...] la civiltà, il progresso -cresce costantemente. Quindi [...] di progresso, che [...] vuol dire fare un [...] andare [...] non essere continuamente distrutti e [...] da zero, nasce quando si acquisisce la [...] vincere le energie distruttive umane e naturali. [...] di un progres-so lineare [...] al domìnio sulla natura. Il trionfo [...] sta nella [...] capacità di far violenza alla [...]. Francesco Bacone, filosofo di fine Cinquecento, inizio Seicento, sosteneva che la natura andava torturata [...] rivelasse i suoi segreti. [...] in questa idea un [...] la natura deve diventare un arsenale e [...] lo sviluppo degli uomini. Per esempio [...] Galiani -siamo alla fine [...] Settecento [...] anche [...] di una vendetta che [...] nei confronti della natura. Finora -questo è il [...] stati resi schiavi e umiliati dalla natura: [...] momento di [...] -pagare. Pertanto [...] che ha raggiunto questa [...] col progresso, non deve avere scrupoli nel [...]. Questo atteggiamento, in un [...] che pure in qualche modo era comprensibile [...] sappiamo peraltro quali nefaste conseguenze abbia prodotte. Finora abbiamo parlato del [...] senso illuministico, «le magnifiche sorti e progressive», [...] come una linea retta su cui non [...] altro che procedere. [...] di un progresso lineare,. SI, io direi che [...] da Hegel a Marx, lino a Lukàcs [...] ad Adorno, ò stato il grande tentativo [...] negatività, la contraddizione, da (attore di blocco [...] sviluppo. Anzi se si potesse [...] concisa di dialettica, io direi che dialettica [...] contraddizione, cioè non malgrado, ma proprio grazie [...]. La negatività, cioè tutti [...] vengono isolatamente considerati svantaggiosi [...] di un processo generale, [...] in un [...] conduce in [...]. In questo sfuso la dialettica [...] il più grande tentativo teorico [...] pratico della modernità di pensare uno sviluppo capace, come [...] diceva una [...] delle salamandre, di [...] la prova del fuoco. Cioè più [...] uno sopporta, più prove [...] capace di risolvere i problemi. In questo senso la [...] una scuola di sopportazione e di formazione [...]. Mi torna alla mente una [...] della [...] «La differenza fra le guerre [...] le rivoluzioni sta nel fatto che per vincere una [...] bisogna vincere quasi tutte le battaglie, mentre per vincere [...] rivoluzione bisogna [...] tutte». Infatti [...] di progresso che la [...] di progresso tragica, drammatica. Il progresso non ò [...] nò cumulativo, il progresso ammette tanti sbandamenti, [...] della dialettica ò appunto che il [...] sia pensabile mentre prima [...] la contraddizione o il conflitto nella realtà [...] fossero un segno di falsità. La dialettica ha cercato di [...] invece la contraddizione in una specie di lievito, una [...] di salo che ò amaro ma certamente dà sapore [...] storia e [...] e le fa maturare. Gli eventi sono pensati [...] qualcosa che si sviluppa e si muove [...] di difficoltà e di sbarramenti. Hegel, fautore di questa [...] che procede per rotture e lacerazioni, intravede [...] di Provvidenza, che egli chiama «astuzia della [...] che consentirà agli uomini di realizzare la [...]. Il fatto che successivamente [...] e in quella marxista si sia perso [...] trascendenza, non ci ha forse privato della [...] le conseguenze negative della [...] dire prima di tutto [...] ragione in Hegel non vale per gli [...] la storia e per la collettività: cioè [...] i popoli vanno [...] con sacrificio [...] consiste nel fatto che appunto gli individui [...] al benessere del tutto anche se molte [...] stessi. Quindi ò pur sempre [...] trionfo della morte, di concezione tragica della [...]. Perù [...] trova nello stesso tempo [...] e il senso della [...] vita contribuendo alla costruzione [...] cioè contribuendo al movimento complessivo di tutte [...]. Ciascuno dà il suo [...]. Si usa il termine progresso [...] indicare il buon andamento di [...] le nuove scoperte [...] della borsa. Non vi sono più [...] ideali a cui gli uomini potrebbero giungere [...] progresso. Si procede per piccoli [...]. Il progresso è tale [...] misurabile giorno dopo giorno. Dobbiamo accettare [...] di una pluralità di [...] risposta sia si. Noi abbiamo bisogno, per [...] progresso, che esso sia visibile. Che sia in un [...] davanti agli occhi di un numero [...] allo di persone. Ora, se il progresso invece [...] può più poggiare su questa [...] e se in una cultura [...] la nostra ad esempio si sente una minaccia ecologica [...] una minaccia nucleare, è evidente che la fiducia stessa [...] progresso diminuisce. Ora però io distinguerei [...] soggettive che riguardano il progresso e invece [...] di (atto si producono. Perché se noi guardiamo [...] la medicina o la fisica o guardiamo [...] stessa in molti campi, e consideriamo quello [...] in [...] anni, vediamo [...] molte cose continuano a [...]. Quindi questa tendenza a [...] o a dire, da Spengler in poi, [...] il tramonto della civiltà, sicuramente è una [...]. Noi dovremmo distinguere non [...] civiltà e decadenza della civiltà ma tra [...] mutano, che tramontano. Quella che abbiamo persa [...] un progresso globale. Noi sappiamo che si [...] progresso nella scienza a cui non corrisponde [...] campo della [...]. Sappiamo che la scienza [...] per fini buoni e cattivi. Siamo ancora sotto lo [...] dello stalinismo; sappiamo che [...] che non portano a nessun progresso, che [...] punti chiusi. Ma quello che è [...] mentre nel passato si riteneva che [...] tutto ciò che era [...] fosse anzi una specie di concime che [...] futuro con il sacrificio delle generazioni presenti, [...] si créde più tanto alla [...] del negativo, e quindi [...] più che la storia abbia questa (unzione [...] una società nuova o di un avvicinamento [...] taceva si che gli [...] tristezza e con pazienza, il loro destino. Ma io non sono [...] si battono il petto [...] ò tramontata una certa [...] un progresso pigliatutto che, come un fiume [...] ogni aspetto della vita politica, civile e [...]. Questa settimana il [...] dedicate alla filosofia prevede solo [...] ad Hans Georg [...] su «Il diritto di [...] giugno su [...] alle 1. [...] a cura [...] si [...] taluno pereti [...] Filosofici ; e del [...] Lombardo [...] Studi [...] Giuridici [...] strumenta per orientarsi nella molteplicità [...] proposte e dei temi che animano il dibattito filosofico [...] e per affrontare consapevolmente i problemi attuali della cultura [...] società [...] 1 [...] ,en. /// [...] /// [...] a cura [...] si [...] taluno pereti [...] Filosofici ; e del [...] Lombardo [...] Studi [...] Giuridici [...] strumenta per orientarsi nella molteplicità [...] proposte e dei temi che animano il dibattito filosofico [...] e per affrontare consapevolmente i problemi attuali della cultura [...] società [...] 1 [...] ,en. (0)
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