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La voce di «Mario Correnti»no [...] prodotto opere d'arte immortali e ha -dato [...] Galileo, Giordano Bruno, Campanella e Garibaldi, noi [...] il nòstro [...] non vuole essere nè [...] italiana, nè vassallo di un imperialismo straniero, [...] di altri popoli. Esso non vuole ridurre [...] fratello di Francia. Noi comunisti dichiariamo che il [...] italiano non riconoscere e non riconoscerà mai le condizioni [...] armistizio » imposto [...] tedesco e [...] italiano al [...] francese. Il nostro [...] condanna il [...] regime di oppressione imposto agli Indù, agli arabi, ai [...] e agli altri schiavi [...] britannico, ma non vuole [...] MU. MIRO [...] del [...] inglese. Noi siamo per la libertà [...] per [...] di tutti i popoli e, [...] primo luogo, per la libertà e [...] dei popoli [...] di Libia, [...] oppressi [...] italiano. La lotta di questi [...] loro liberazione facilita la nostra lotta contro [...] ed oppressori. Il Partito comunista dichiara [...] governo operaio e contadino può mettere termine [...] e alle guerre imperialiste e assicurare [...] completa delle masse lavoratrici. [...] stesso tempo il Partito [...] è pronto a collaborare con tutti i [...] gruppi che lotteranno effettivamente per la realizzazione [...]. ///
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Tre volte alla settimana, [...] Mario Correnti, Palmiro Togliatti parlava agli italiani:« Dissero [...] annientare il bolscevismo e annientarono la Costituzione [...] della libertà parlamentari, per cui i nostri [...] cento anni e col bolscevismo non avevano [...] che fare. Chiamarono alla lotta contro [...] massacrarono i democratici, i liberali, i cattolici, [...] onesti che davano loro ombra. Era forse bolscevico il [...] Minzoni, assassinato dai fascisti a Ferrara; erano organizzazioni [...] e le cooperative cattoliche della Brianza, i [...] le amministrazioni comunali? Che cosa hanno a [...] le solide prebende che [...] si procurano sedendo nei consigli di amministrazione [...] industriali e finanziarie, delle banche e, soprattutto, [...] E se passiamo alla politica internazionale, erano [...] negus [...] o il dittatore greco [...] No, il bolscevismo, in [...] ha nulla a che fare ». Questa politica, che non [...] agli interessi reali del [...] e che [...] ha mai [...] soprattutto quando ha visto [...] le disastrose conseguenze ha portato alle sconfitte, [...]. Il fascismo non è [...]. Il fascismo è. Mussolini è un miserabile [...] straniero, un inetto e un [...]. Il [...] italiano non è [...] dei delitti di [...]. Vedere i [...] operai spediti come mandrie a [...] in Germania, lasciando [...] le loro famiglie nella miseria. Non essere più padroni [...]. Essere schiavi due volte, [...] casa nostra e dei tiranni di [...]. Ecco dove Mussolini sta [...]. Egli ha tolto agli [...] ha tolto loro il benessere, li ha [...] e nella [...] e ora li vuol [...] vassalli dei tedeschi. Non vi può essere, [...]. [...] non potrà mai essere [...] rispettata sino a quando il [...] italiano [...] libero da ogni tirannide straniera e domestica, [...] esso non avrà spezzato il giogo del [...]. Negli ultimi mesi del [...] chiesto di spiegare al pubblico sovietico la [...] il crollo di Mussolini e lo fece [...] di lezioni e conferenze, prima a Mosca, [...] e altrove, e in [...] militari. In queste esposizioni, che [...] tutta la situazione italiana nel periodo della [...] la posizione di chi diceva che, caduto [...] era in Italia un vuoto politico nel [...] governo possibile era di tecnici e militari. Si rivendica quindi la [...] governo nazionale appoggiato da tutti i partiti [...] convocazione, in prospettiva, di [...] Costituente. Si conclude che il [...] è nelle mani del [...] italiano, e [...] che questo sarà in grado di dare [...] annientare [...] e il fascismo de [...]. Frontespizio e pagina autografa [...] «Discorsi [...] italiani» pronunciati da Radio Mosca, sotto il [...] Mario Correnti, da Togliatti. N [...] si faceva sempre più pesante [...] la base industriale più importante, [...] progredire verso [...] ed obbligarci entro pochi mesi [...] tragica evacuazione [...]. Per trattenere il nemico [...] per alleggerire il fronte di Madrid, si [...]. Tutte queste cose le [...] Ercoli. Dopo poco tempo egli [...] lingua spagnola ed il catalano, era al [...] e di tutti. Lo incontrai in tutti [...] riunioni e nelle conferenze, nelle interviste con [...] giornalisti. Lo ricordo in alcune [...] alle quali partecipavo come membro della Commissione [...] Partito. Sempre sereno, tranquillo. Interveniva raramente e brevemente [...] i compagni spagnoli si sentivano a loro [...] presenza. A Valencia, prima di [...] « Perchè non porti [...] ». Due giorni dopo, con [...] presenti, mi presentai a Ercoli con una [...] commissario. Malgrado i piani giacenti [...] lo Stato Maggiore, non [...] fortificazioni nè fuori nè [...] catalana già quasi circondata dal nemico. Incaricato [...] difesa era il generale Hernandez [...] noto per la [...] incapacità. Quando ricevette [...] per la difesa (25 [...] di evacuare \a città prima di [...]. Quella stessa notte, 2000 guardie [...] bene armate abbandonarono Barcellona! Tutte le strade che [...] Barcellona [...] alla frontiera erano strapiene di donne, bambini, [...] con mezzi di fortuna. Assieme ad essi i [...] gli ospedali. Barcellona, quasi deserta, Con [...] spalancate. Ogni tanto si sentiva [...] fucile ed il rumore cupo del bombardamento [...]. [...] da giorni, si dava per [...] la Repubblica. Gli aiuti sovietici erano [...] dalle democrazie occidentali. Ero con il V Corpo, [...] rallentando [...] nemica, coprendo la ritirata, [...] ponti, depositi di munizioni. Rientravo a Barcellona per [...] stati evacuati Melchiorre Vanni (ferito con me [...] Madrid), [...] vecchio [...] (fondatore del movimento socialista [...] P. Non [...] più nulla da fare a Barcellona. Tra qualche ora sarebbero [...]. Andai alla sede del Partito. [...] alcuni dirigenti e qualche altro [...]. In una stanza trovai Togliatti, [...] lume di una candela, con una mappa davanti. Mi chiese informazioni. Voleva sapere, con precisione, [...] il nemico e conoscere le nostre posizioni. Lo guardavo esterrefatto. Gli spiegai la situazione [...] di lasciare la città. Dopo sarebbe stato troppo [...] le strade diventavano impraticabili per [...] caotico. In [...] presenza chiamai al telefono il Comando militare ed egli stesso [...] il Commissariò che mi comunicava [...] il generale se [...] andato e che anche lui [...] facendo fagotto. Togliatti non voleva darsi [...]. Ma gli internazionali rimasti [...] civili, disarmati, congedati e stavano passando la [...]. [...] notte, a stento, riuscii a [...] Longo e Marti in una cittadina catalana. Erano soli e mi [...] accogliere la richiesta. Longo [...] volle andare a Barcellona [...] parlare con Togliatti. Io ripartii per il Comando [...] V Corpo, dove [...] e Modesto. Il giorno dopo incontrai [...] Togliatti [...] un villaggio presso [...]. Mi raccontò [...] aveva lasciato la città quasi [...] stesso tempo [...] delle [...] italiane! ///
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Mi raccontò [...] aveva lasciato la città quasi [...] stesso tempo [...] delle [...] italiane!