KosmosDOC: © 2006-2025 IdMiS; contenuti: © gestito da ciascun Ente.
I cookies di kosmosdoc non hanno funzione per terzi, ma soltanto tecnica e di sicurezza (Google Analytics, soltanto come complemento tecnico, è stato utilizzato come assimilato anonimo, ai sensi dei provvedimenti del Garante della Privacy). Abstract, sinossi, scomposizione nelle eterogenee dimensioni catalografiche, sono anonimi redatti o diretti dal curatore quando si è ritenuta condivisibile quale interpretazione univoca; quando opinabile o di lunghezza maggiore si è teso ad apporvi firma, ad esempio: e.v., s. ossia Elio Varriale, sinossi; i titoli con sviluppo significativo in sottocampi testuali terminano in asis, ossia abstract scomposto in scheda Guida rapida: i link composti di + non necessitano il ricaricamento della pagina: ove colorati consentono l'esplorazione in sottofinestra Guida rapida: il sottoinsieme selezionato del corpus autorizzato può essere esplorato tramite i link +MAP (mappa di frequenza della trascrizione e della descrizione), e +KWPN(brani delle trascrizioni relative) Guida rapida: i link +BD forniscono i brani dell'intera indistinguibile documentazione di Biblioteca Digitale relativi al nome proprio scelto Per il canale video tutorial cliccare: https://www.youtube.com/channel/UClzGpMauhOImKxIwslRpinA/feed |
Videoguida per la navigazione in KosmosDOC.org
Il brano seguente è un frammento di trascrizione automatica (OCR) della pagina richiesta. Questo sistema di indicizzazione della Biblioteca digitale non liberamente visualizzabile mostra parzialmente ciascuna Entità Multimediale suddividendola in piccoli segmenti separati da «[...]» (medesimo periodo o primo periodo successivo) e da « /// [...] /// » (periodo successivo non adiacente). Per riscontrare nella pagina i termini ricercati suggeriamo l'uso di ctrl+F o analoghi, ove il proprio browser lo consenta.
Una conversazione inedita con Georges Duby, lo storico recentemente scomparso POESIA Dora Markus una donna [...] Montale [...] ampi stralci [...] a Georges Duby che pubblichia-mo [...] seguito, fanno parte di una conversazione, parzialmente tra-smessa su [...] e inedita sulla stampa. Ci è stata concessa [...] Direzione «Educational Multime-diale» della Rai radiotelevisione italiana e fa [...] Enciclope-dia multimediale delle scienze fi-losofiche. È stata realizzata da Sil-via [...] nella scorsa prima-vera. Professor Duby, lei ritiene [...] e la scuola marxista ab-biano svolto un [...] la moderna storiografia, come lei la intende? Personalmente [...] debitore verso il pensiero di Marx per [...] mi ha impo-sto, molto tempo fa, negli [...] Quaranta. Evidentemente non bi-sogna fermarsi [...] veicolato, un tempo, da una certa corrente [...]. I lavori di Marx [...] special modo per i periodi che Marx [...] ave-va approfondito, come il X VIII e [...] secolo. Penso [...] che il marxismo, come [...] domande autentiche intorno al passato, non è [...] di-ce. È possibile che sarà [...] un punto di riferimento utile nella problematica [...] la nostra problemati-ca. Veniamo alla [...] vicenda intellet-tuale di storico. Lei si è interessato [...] del Medioevo. Come è arrivato a [...] Quando sono entrato [...] ho cominciato con [...] a un corso di [...] in geografia. Non sono stati i [...] storia a farmi conoscere le [...] ma quelli di geografia, [...] le-gati a questo movimento ancora giovane -parlo [...] -. Poi è successo che [...] miei studi di laurea -avevo te-nuto per [...] storia medioevale -ho incontrato un maestro che [...] sedotto. A quel punto ho [...] maestri di geografia e mi so-no rivolto [...]. Era [...] poco il tempo in [...] il grande libro di Marc Bloch, intitolato La [...]. Avevo appena cominciato a [...] argomento di ri-cerca per la tesi di [...] stato tra i primi ad apprendere che Marc Bloch [...] stato fucilato dai tedeschi. Ho deciso allora, con [...] maestro, che era amico di Bloch, di [...] enun-ciate da Bloch nel suo libro, stu-diando [...] in una piccola regione della Francia tra [...] X II secolo. Questo saggio monografico era ancora [...] -lo confesso -sul modello de-gli studi geografici, che portava [...] a quel tempo. La pri-ma, la più [...] scienze umane negli anni Qua-ranta, era la [...]. Dopo questo lavoro sono [...]. Così ho preparato a [...] su [...] e la vita rurale [...] Medioevo. Ho cominciato -e [...] del marxismo è certamente [...] quella società meglio e più da vicino [...] fatto nella tesi di dottora-to, a [...] nei suoi fonda-menti materiali. È solo dopo una [...] questo ter-reno che ho deciso di spingermi [...]. Questa svolta corri-sponde alla [...] presso i quali scoprivo che nelle società [...] e, di conseguenza, [...] non spiega tutto, che [...] i fattori che dipendono dal pensiero, dallo [...] e che bisognava guar-dare [...]. Da una parte, dunque, mi [...] interro-gato sulle strutture di parentela e [...] sulle ideologie. Quanto alle strutture della [...] questa direzione ho fatto delle ricerche, che [...] a porre la questione del matrimonio e [...] forma aveva preso nello stesso periodo [...] feudale -XI e X II [...] Francia. Attraver-so lo studio del [...] ad un altro proble-ma, quello del posto [...] società. È una questio-ne che mi [...] occupato per una buona quindicina di anni e che [...] occupa ancora. Quella feu-dale era una [...] essenzialmente maschile, e non faceva posto alle [...]. Non ci sono documenti [...] dalle donne. Siamo informati sulle donne [...] portano su di loro gli uomini. Professor Duby, [...] questio-ne ancora che riguarda la [...]. Spesso il potere si [...] storia con lo scopo di manipolare il [...]. Il metodo storico è [...] salvaguardarci dal rischio della manipolazione della memo-ria, [...] passato? La storia è sempre stata uno [...]. Sempre, in tutti i [...] certi storici alme-no, sono stati al servizio [...]. Con la nascita delle [...] storia, a poco a poco, è ar-rivata [...] genere let-terario. E gli uomini, che [...] hanno sempre cer-cato nella storia delle giustificazio-ni [...] per trascinare il [...] con [...] del passato e con [...] utopie le cui ra-dici affondavano nel passato. Questa situazione non è cambia-ta: [...] sempre una manipolazione del ricordo, della memoria storica, con [...] conseguenza di arrivare a dei controsensi, rispetto a ciò [...] insegnano le fonti. Il nazionali-smo, questo veleno che [...] di oggi, e non solo [...] ma [...] pianeta, poggia es-senzialmente su una [...] manipolata. Perciò [...] della storia ha un ruolo [...] importante [...] dei metodi didattici. Per esempio, nel-la Terza Repubblica [...] del [...] secolo, in Francia, [...] della storia è stato [...] per intro-durre nelle menti dei giovani, as-sai [...] scuola prima-ria, il sentimento nazionale. O, al contrario, per [...] Francia, la storia [...] a volte sovversiva e [...] totalitario francese, parlo del regi-me di Vichy, [...] tutto per ri-durre [...] della storia. Dunque la storia è [...]. Ma io penso che [...] storici sia di rettificare quelle manipolazioni. Se la storio-grafia ha [...] difesa del-la pace e della democrazia, deve [...] sulle deformazioni, deve dire che le cose [...] un certo modo, deve controlla-re che i [...] veramente in accordo con la real-tà. Ecco il dovere dello [...]. Si può ritenere, come [...] ha ritenuto, che ci sia un senso [...] Appartengo alla generazione che ha vissuto il [...] e non credo che la storia, in [...] senso. Penso che sia un [...] uomini non possono dominare perfettamente che li [...] cui sono anche un [...] vittime. Ad ogni modo sono [...] storici non hanno più, come i loro [...] e [...] del XX secolo, le-zioni [...] hanno, in quanto storici, delle consegne di [...] proporre alla lu-ce del passato. Non si può dire [...] abbia un senso. Tuttavia la storia, a mio [...] è una disci-plina di primaria importanza, per-ché è una [...] di lucidità. La cri-tica storica, di [...] libe-ra la testimonianza da tutto ciò che [...] la ingombra e permette di avere gli [...] realtà. La storia permette, in [...] spesso coraggio e fiducia di fronte agli [...] che le crisi più gravi possono essere [...]. [...] questione ancora, pro-fessor Duby. Si comincia a comu-nicare [...] Internet e non più attraverso il manoscritto. È una comunicazione di tipo [...]. Di fronte a uno [...] e multime-diale, come cambia il lavoro dello [...] Lei [...] presente che sono un [...] per ini-ziarmi alle nuove tecniche di inve-stigazione [...] del rac-conto. Non ho mai toccato [...] non ho intenzione di [...]. Direi che mi pongo [...] della rivoluzione di-gitale in una condizione di [...]. Non so che esiti [...] si tra-sformeranno e si ricostituiranno le comunicazioni [...]. E mi domando, in [...] le ricadute di queste inno-vazioni sul lavoro [...]. Ma ancora una volta, [...] un futurologo, non posso pre-vedere assolutamente nulla, [...] di [...]. OTTAVIO CECCHI DORA MARKUS: [...] domanda, se viene rivolta a un giovane [...] diciotto, venti anni, può non avere risposta. Ma un uomo che [...] perduta da alcuni decenni sa [...]. È una poesia di Euge-nio Montale. Questa risposta è giu-sta [...]. Un altro, più informato, [...] una poe-sia delle Occasioni, del libro dove Montale [...] svolta della poetica del [...] degli Ossi al positivo [...]. Questo interlocutore avrà così [...] letto e condiviso quello che, su Montale, [...] Gian-franco Contini e quello che nel suo commento [...] (Le Occasioni, Einaudi, 1966, [...]. [...] ha bisogno di una spiegazione. Quella svolta di poe-tica, [...] del 1943 (ancorché poco incline a istituire [...] e la storia) av-veniva, anno più anno [...] stesso in cui si faceva sem-pre più [...] necessa-rio, magari per via di autoingan-no, affrontare [...]. La domanda iniziale (Dora Markus: [...] ha il suo signifi-cato solo se la [...] questa prospettiva. La risposta più diretta [...] aspetti da un giovane di allora è [...] Dora Markus è la prima donna moderna [...] poe-sia italiana, e non solo nella poe-sia». /// [...] /// Per la precisione, una donna [...]. Contenti collezionisti di «beltà», [...] anni Trenta e Quaranta non erano capaci [...] di modernità specie se riferita a una [...]. Le loro coetanee, infagottate [...] non avevano niente di moderno. Per farsi [...] di donna moderna, ad esempio, [...] al cine-ma, la bellissima Katharine He-pburn. Ma non era facile [...]. ISTIGATORE di poeti e di [...] fu Roberto [...] a se-gnalare a Montale [...] di una Dora Markus in [...] e ossa. La storia è nota, [...] breve, anche perché si tocca subito con [...] dire, [...] di Montale: «. [...] nomi-na per la prima volta Dora Markus a Montale in una lettera del 25 set-tembre [...] e Carlo. A Trieste, loro ospite, [...] di [...] con delle gambe meraviglio-se. /// [...] /// Si chiama Dora [...]. [...] Nome e [...] Forse solo un nome posto [...] titolo a una poesia scritta per [...] donna? Sta di fatto che [...] aveva colto nel se-gno. Quel nome divenne in [...] segno di riconoscimento di tutte le donne [...] una generazione intellettuale or-mai disposta ad affrontare [...] succeduto al [...]. La metamorfosi era avvenuta [...] Dora Markus, si capisce, in un Montale [...] molto della propria idea di donna mo-derna [...] di [...]. In Dora Markus era crollato [...] fortilizio della «beltà». Do-ra aveva rinunciato [...] ruolo di esclusa perché donna; [...] una profuga, forse una candi-data ai campi di sterminio; [...] una donna che aveva preso nelle proprie mani il [...] destino, e questa era la [...] modernità. Era una donna europea, sofisticata, [...] di vivere il proprio tempo. Non fa meraviglia che [...] Montale affermasse di non capire perché quella [...] poesia piaces-se più di [...]. Il buffo è che [...] più di altre cose [...]. Segno evidente che Dora aveva [...] vita autonoma. Poi, nelle preferenze, vennero [...] Mottetti, [...] fu Dora a folgorare una generazione. Azzardiamo: fu Dora a [...] Occasioni un li-bro molto amato. Le qualità di Dora. [...] francese Georges Duby recentemente [...] Mario Dondero [...] «Il mio debito con Marx» In [...] per [...] il grande studioso francese [...] marxismo, come au-silio nel porre domande autentiche [...] non è morto». E che per molto tempo [...] sarà un punto di riferimento. SILVIA [...] MEGA OPERE Apre il 20 [...] biblioteca [...] IL LIBRO. In «Via [...] 8» Venturi ripercorre la [...] e politica Le illusioni perdute del partigiano Marcello GINA LAGORIO [...] Fortini in un epigramma: «Meglio [...] si intenda noi/ che dire noi per [...] ed è stato ancora Fortini a scrivere: «Lo [...] storia è terribi-le, insostenibile: è una medusa [...]. Ma bisogna [...] con coraggio, evitando tutto ciò [...] po-trebbe [...] o [...] conso-latoria». È [...] di rigore prima mo-rale [...] vorremmo fos-se il motore di tanti recenti [...] ultima storia anche let-teraria. Il che, purtroppo, non [...] etico ed estetico non li sug-gella che [...]. Ci pensavo avendo tra [...] te-stimonianza di quanto possa muta-re lo sguardo [...] durante un lungo corso di anni. Ho appena letto Via [...] 8 interno 106 di Marcello Venturi (Edizioni Sei) e [...] scorso lessi la raccolta [...] prove narrative, ap-parse su [...] e sul Politecnico di Vittorini, [...] primo numero, per chi non lo ricordasse, [...] settembre 1945. Venturi, to-scano, ex partigiano, [...] nel concorso ban-dito [...] ligure de [...] per «narrazioni o semplicemente [...] (ma non si sta chiedendo di nuovo [...] «giovani narratori»?) è stata una felice sorpresa [...] nome di Venturi, quello di un poeta [...] Caproni e di un narratore principe della lette-ratura [...] Calvino. Il primo premio fu [...] a Calvino e a Venturi. Non ricordavo i racconti, [...] le pagine sparse di uno scrittore, che [...] dopo la lettura [...] Bandie-ra bianca a [...]. Ora, a di-stanza di [...] dopo [...] raccontato con stile scabro ma [...] mai retorico la tragedia della guerra -i protagonisti, qua-lunque [...] la loro divisa, sono per lui vittime del destino [...] che delle vicende contingenti -Ventu-ri ripensa e racconta, [...] della Storia grande che [...] in un unico dramma il [...] la [...] storia privata, [...] andata scor-rendo parallela a quella [...] traduttrice russa Julia [...]. Se in quelle prime [...] che circolava era ricca di tutto il [...] sogni -della terra, in queste si registra, [...] sof-foco di un potere che mortifica [...] a poco a poco [...] alla persecuzione assunta come sistema. Venturi mette a specchio [...] vita di mili-tante, prima persuaso poi deluso, [...] giovane donna di cui si favoleggiava essere [...] Hemingway in Per chi suona la campana, [...] Ma-ria [...] cui è scritto che i capelli « [...] di un campo di grano maturo arso [...] sole». E così dalla Spagna [...] Russia [...] il biondo caschetto di Julia [...] staliniana e dopo, dalla [...] di-sincanto al terrore, e insieme per-corriamo le [...] narra-tore italiano negli anni [...] e della Repubblica. Quan-do i due si [...] fatta prima di sguardi poi di paro-le: «Camminare [...] Julia per le vie di Mosca era, per [...] a fianco una scheggia di luce, di [...] il grigiore e la noia delle vi-site [...]. Dopo, Venturi non abbandonerà [...] la [...] interprete sagace e generosa [...] il sapore ama-ro del dubbio ideologico sul [...]. Il libro è fatto [...] in rapidi squarci di cro-naca russa e [...] e no, pagine grigie di una routine [...] e talvolta di bieche delazioni; entriamo nei [...] penetriamo negli amori e disinganni in storie [...] come quel-le di Anna Achmatova e di Lily [...] i suicidi si imprimono [...] neri fotogrammi macchiati di sangue, da quello [...] alla fine di Majakovskij, [...] non scatti intera nella memoria quella che [...] grande terribile e tuttavia straordinaria avventura del [...] milioni di uomini, di una giustizia sociale [...] libertà politica. Si potrà discutere su [...] più o meno, ma non si potrà [...] a [...] della scrittura esi-ste [...] passione vitale, la letteratura [...] da dire. Perché afferra la nostra [...] fa pensare, ci coinvolge comunque, prima e [...] o sforzo tecni-co, alla ricerca di una [...] letteraria. Per erigere le sue quattro [...] torri ha superato polemiche e veleni, per [...] volle anda-re lui stesso, il [...] marzo 1995, [...] molto malato. Alle 10 del 20 [...] francesi potranno entrare nel loro nuovo monumento [...] «Grande [...] de France», che Jacques [...] ha voluto ribattezzare François [...]. La vecchia «Biblioteque de France», [...] di Parigi, si chiamerà [...]. Il monumenta-le edificio, una delle [...] grandi bi-blioteche del mondo, sorge alla periferia est della [...] e, di tut-te le grandi opere di [...] certamente la [...] ambiziosa e la [...] costosa. La fattura, tutto com-preso, [...]. /// [...] /// La fattura, tutto com-preso, [...]. (0)
(0)
Nota sulla tutela della privacy. e Nota sulla tutela del copyright.
|
Nonostante i continui tagli che il settore culturale è costretto a subire - biblioteche storico/letterarie ed Archivi storici in particolare -, nell'epoca del Web 2.0 non termovalorizziamoci!La funzione di servizio pubblico sia essa offerta da un Ente pubblico o privato ha un costo; affinché il progetto possa mantenersi e continuare ad essere sviluppato sarebbe necessario un sostanzioso finanziamento pubblico, ma in sua assenza? Sareste disposti ad "adottare" una pagina e renderla fruibile a tutti in una rigorosa logica senza scopo di lucro? |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|