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[...] pronunciata anche Marcello Ma-stroianni, [...] Oliveira «Viaggio al principio del mondo» che [...] passo [...]. È un film sulla [...] regista portoghese che cerca il proprio passato: «Le [...] come la lava di un vulcano. Co-me ciò che sta accadendo [...] Sara-jevo», dice Mastroianni. E un al-tro personaggio [...] «Sa-rajevo è dovunque. È una battuta che crea [...] impres-sionante corto-circuito con gli al-tri film [...] di ieri e [...] ieri. Sarajevo è al centro [...] «Welcome [...] Sarajevo», [...] e del «Cer-chio perfetto», [...] Bosnia nella prestigiosa sezione della [...]. Passati in coincidenza (voluta?), [...] hanno riportato il martirio della capitale bosniaca [...] più o meno distratti. Ma [...] citato nel film di Oliveira, [...] anche nel film di Gary Oldman «Nil [...] la scena con Dennis Hopper, [...] a [...] volta era ie-ri a [...] come interprete di «Blackout» [...] Abel Ferrara. In-somma, un giro di [...] riferimenti reciproci che hanno trasformato la terza [...] in una sorta di [...] «Blob» [...]. In questo «Blob», spiccano [...] lacrime di Chia-ra Mastroianni. La figlia del gran-de Marcello [...] accanto a Manoel de Oliveira, in una [...] Lumière [...] piena solo a metà. Alla fine del film, [...] sono riaccese e hanno illuminato a giorno [...] di Chiara che si alzava, in lacrime, [...] grande maestro portoghese che aveva regalato a [...] ruolo. Più che un riconoscimento [...] dire, sembrava un «grazie» venuto dal cuore. Non che «Viag-gio al [...] sia brutto, anzi. Ma ciò che più [...] forse segnati più degli altri dalla memoria [...] Mar-cello, [...] il suo viso così magro, così scavato [...] se lo sarebbe portato via, ma così [...] sereno, come se il solo fatto di [...] set, a la-vorare, lo tenesse in vita [...]. Chi [...] conosciuto, giura che Mastroianni [...] come respirava, semplicemente perché, per lui, recitare [...] lavoro ma un divertimento. E soprattutto amava stare [...] i colleghi attori, gli amici [...] che ovunque, a Ci-necittà [...] per il mon-do, [...] sempre adorato. Ieri [...] gli ha riservato [...] che avrebbe preferito: [...] di un pubblico, con [...] in sale e i titoli di coda [...] sullo schermo. [...] differenza, rispetto ai tanti [...] Marcello ha avuto in vita, erano le lacrime: [...] proprio inevitabili, e lui, che non le [...] perdonerà. Alberto Crespi CARO DIARIO Ho [...] lacrime di Chiara Mastroianni [...] 2. Emira ha dieci anni, [...] quando è scoppiata la guerra. Brutti ricordi: non [...] mai abbastanza da mangiare, né [...] da bere. Adesso, infatti, corre via [...] gelato. Emira è la ragazzina [...] Welcome [...] Sarajevo viene adottata dal [...]. Un uomo che passa [...] senza sprofondare nel cinismo. Qualcuno di loro è [...] tutti hanno rischiato la vita», ri-flette Michael [...]. Il regista di Jude [...] Go [...] è un simpatico giovanotto di [...] anni contento di essere [...] per la prima volta [...] contento soprattutto che si riparli della ex Jugoslavia. È per questo che [...] proposta di fare un film dal libro [...] Michael Ni-cholson, [...] Story. E così anche [...] tema di Welcome [...] Sarajevo, quello [...] massacrata da un con-flitto in [...] non si sa bene chi sia il nemico, e [...] sono vittime, si in-treccia alle tante storie di un [...] girato [...] del [...] con [...] di Dayton anco-ra caldo. /// [...] /// Non passa inosservato [...] contro la diploma-zia occidentale: Bill Clinton [...] John Major che chiedono tempo per ri-solvere [...] fossero incu-ranti della carneficina in atto. Ma per [...] siamo tutti re-sponsabili: «Tutti [...] guerra, tutti abbiamo fatto zapping da un [...] questo ho voluto riutilizzare anche molte immagini [...] ognuno di noi conosce bene ma su [...] poco riflettu-to». E Sarajevo, così vicina [...] anzi così europea, «simile a [...] altre città occidentali», gli è sembrata [...] stessa della distruzione che paragona [...] una terza guerra mondiale. Un set non più [...] ancora de-vastato. I tecnici locali e [...] -che [...] a [...] raccol-gono fondi per aprire [...] un villaggio vicino a [...] -gli hanno dato una [...] hanno incoraggiato, racconta, quando gli mancava la [...] le immagini di una guerra appena conclusa: [...] di-cevano. Bisogna che la gente [...] dimentichi. È [...] Goran Visnjic, che nel [...] ragazzo assoldato dai reporter per guidare il [...] a caccia di scoop. Croato di Sebenico, ha un [...] di remore, [...] a dire la [...] sul conflitto. Ma come Emira, che [...] orrore del sangue e dei botti, ha [...]. Un [...] come il suo per-sonaggio, [...] prendere in mano il fucile. Quando ti sparano addosso, [...] la casa o la vigna, come è [...] provi qualcosa che non avresti mai immaginato. È as-surdo ma è [...]. Adesso [...] non [...] più, ma [...] è rima-sta. Sono molti quelli che [...] sulla coscienza. È come la caccia: [...] preda negli oc-chi, non riesci più a [...]. E in guerra non [...] certo negli occhi. Cristiana Paternò Tra orrore e [...]. La guerra nella ex Jugosla-via: [...] la ricorda più? Eppure non più tardi [...] giornali hanno pub-blicato in prima pagina la [...] Dusan [...] il «boia di [...] è stato ricono-sciuto colpevole [...] torture perpetrati [...] in Bosnia durante il [...]. Impossibile, quindi, non guardare [...] su Sarajevo passati ieri [...] a [...] ad un monito [...] dimenticare -che viene dagli [...]. Sia Welcome [...] Sarajevo di Mi-chael [...] (concorso) sia Il cerchio perfetto [...] des [...] raccontano il tragico assedio, ma [...] due opposti punti di vista: nel primo [...] è quello di un [...] di guerra inglese che fa [...] conti con il distratto cini-smo [...] nel secondo [...] lo sguardo di un poeta [...] alcolizzato che soffre di al-lucinazioni (lo tormenta [...] di sé impiccato). Ma il contesto, acre [...] lo stesso: la città ri-dotta a un [...] la gente inerme esposta al fuoco dei [...] e la fame patiti dalla popolazione, [...] della forza multinazionale delle Nazioni Unite, [...] scempio dei bambini, a migliaia resi orfani [...] etnico. E proprio i bambini, [...] della violenza fratricida, sono i «ti-ranti» delle [...]. [...] già autore del bel Go [...] sceglie una strada clas-sicamente spettacolare. Sulla scor-ta di un [...] Mi-chael Nicholson, il cineasta illu-stra la crisi di [...] gior-nalista immerso [...] bo-sniaco. Spedito laggiù da una tv [...] per resocontare [...] di Sarajevo, Michael Hender-son non [...] a sperimentare sulla propria pelle [...] del giornalismo di guerra, un [...] co-me succedeva al Bruno Ganz di [...] o al Nick Nolte di Sotto tiro. Scansando le pallottole degli [...] filma [...] del-le vittime di una granata [...] sul mercato, [...] di una mamma il giorno [...] nozze della figlia, la corsa disperata, attonita, di un [...] vestito da chieri-chetto. E proprio [...] im-magine lo spinge a [...] ruolo di testimone impar-ziale per fare qualcosa [...] Emira, una bambina spaurita creduta orfana. Welcome [...] Sarajevo parte sotto forma di [...] ma si trasforma presto in [...] storia [...]. In sostanza, il giornalista [...] la bambina, destinata a un centro di [...] Italia, e a [...] con sé a Londra [...] al riparo dalla violenza. Ma che succede se [...] sulle prime creduta morta, si rifà viva [...] giornalista di riavere indietro la bambina? Girato [...] il film è potente e attendibile sul [...] eppu-re non si sfugge [...] di disa-gio, accentuato [...] solenne del solito Adagio [...] di Al-binoni. Per rendere più tangibile [...] miscela spezzoni di repertorio [...] ad hoc, giocando sui due piani e [...] video che oggettivamente «falsifica» la realtà. [...] si trasferisce sulla tenuta [...] più stereotipato nella prima parte, più melodrammatico [...] seconda. Ben recitato da uno [...] anglo-americani (Stephen Dil-lane, Kerry Fox, Marisa Tomei, Woody Harrelson, [...] «assassino nato» e «Larry [...] Welcome [...] Sarajevo ci ricorda con [...] che a un passo dal no-stro rassicurante [...] di piombo, stenti e torture [...] persone: certo possiamo cambiare [...] Na-zioni Unite, far finta di niente, ma [...] giro. Non [...] traccia invece di teleca-mere [...] nel se-condo film su Sarajevo, che il [...] ha scritto insieme al [...] Abdullah [...]. Battente bandiera [...] Il cerchio perfetto racconta [...] dalla parte di chi [...] subìto senza [...] andare. Affamato e rimasto solo [...] sono riuscite a scappare), il poeta Ham-za [...] casa due bambini di campagna sfuggiti per [...] razzia dei cetnici: [...] ha sette anni e [...] pipì addosso, [...] ha nove anni ed [...]. In una chiave affettuosa, [...] mette a fuoco lo [...] nasce sotto le bombe: con il vecchio [...] in una specie di papà men-tre i [...] un barlume di calore (alla «famiglio-la» si [...] cane lupo ferito da un cecchino). Realizzato in una Sarajevo [...] che porta ancora intatti i [...] della distruzione, il film risulta più autentico ed emo-zionante [...]. [...] ha vis-suto [...] in prima persona, e si [...] che i suoi ricordi filtrino nelle immagini del Cerchio [...]. Ma la chiave iperrealistica [...] campo ad una costruzio-ne più simbolica del [...] aprendosi a pa-rentesi oniriche [...] cimitero immerso nella neve, quel tram sventrato [...] in moto quasi per magia. Michele Anselmi Stephen Dillane [...] «Welcome [...] Sarajevo» Ressa di fans, [...] un percorso «ad ostacoli» per la proiezione [...] con Jackson E per [...] Michael [...] vuole la divisa giusta. Nel film di Stan Winston [...] speciali ma anche riferimenti imbarazzanti alle vicende [...] americana. I francesi bocciano il Principe [...] Kleist «Deludente e superficiale» la prova di Marco Bellocchio [...]. /// [...] /// Ec-co in tre parole [...] il film di Stan Winston [...] di cui dieci di titoli di coda: [...] neanche Spielberg -che ha portato [...] bionico Michael Jackson sulla [...]. Ebbene sì, il «vostro» [...] ma a rischio di polmonite e con-tusioni. Eccovi la cronaca fedele [...]. La proiezione è fissata [...] mezza, ma per entrare non basta il [...] ci vuole un biglietto [...] solo in apposito e introvabile ufficio (poi [...] italiana! Muniti dun-que di invito ci [...] al [...] con [...] di anticipo. Traffi-co deviato e una [...] fans di tutte le età a occupare [...] compresi, nonostan-te il mistral gelido che soffia [...]. Scopriamo con or-rore che [...] è dal la-to opposto. Proviamo a passare lo [...] fare. Gen-darmi e vigilantes sono [...] apparentemente gentili. Prendiamo fiato e ci [...] umana, tra poveracci calpestati e urlanti, quasi [...] di pola-roid. Raggiungiamo la fila giusta. È lunga circa un [...] muove con la lentezza di una lu-maca [...]. A un certo punto [...] paranoia: sa-rà regolamentare il nostro abbi-gliamento? Molti [...] casa da implacabili control-lori che custodiscono gelosamen-te [...] tenue de soirée. Basta avere un particolare [...] le scarpe, che posso-no anche essere sfondate, [...] non superare il check. Mira-colosamente la nostra giacca [...] è promossa. Saliamo la famosa scalinata [...] due plotoni di fotografi appol-laiati e sfiniti. Ora bisogna guadagnare un [...]. Senza troppe colluttazioni ci [...]. È ormai quasi [...]. La sala è allietata [...] a tutto volume. Ovunque ra-gazzini con striscioni inneggianti [...] esattamente come allo stadio. Davanti a noi tre [...] che a [...] sembrano uscite dalla penna [...] Proust [...] che si muovono, invece, come scaricatori del [...] Marsiglia. Per vedere meglio, ci [...] biascicando qualche «par-don» di circostanza. Finalmente, salutato da [...] di «Mi-chael, I love [...] in di-visa di velluto nero da ufficiale [...] tanto di mostrine e alamari [...]. E lei: [...]. Si è sedu-to». Rinfrancati dalla notizia, pre-ghiamo [...] si spengano presto. Invece passa un tempo [...] interminabile, for-se perché [...] ragazza è sem-pre lì, [...] ormai pesante come un corpo morto. E infatti, infine, ci [...]. Appare il film, un [...] speciali confezionato dal mago di [...] Park e [...]. Ini-zia in bianco e [...] horror di [...] e finisce come un [...] tan-to di balletto di spettri. I riferi-menti alle vicende private [...] sono imbarazzanti: [...] una ipocrita maggioranza di «persone [...] che vuole [...] dal villaggio di [...] perché diverso; ci sono i [...] bian-chi o neri, che lo guardano ado-ranti; [...] la manipolazione del corpo che [...] pelle con un gioco di maschere e travestimenti [...] fa una decina di ruoli [...] grazie [...] dei trucca-tori). Ma la platea adorante [...] e accuse di pedofilia: si gode ogni [...] canticchia le canzo-ni. /// [...] /// Tutti via nella not-te, [...] cento [...]. Niente da fare, ai [...] italiana di Marco Bellocchio non va proprio [...]. Era già successo il [...] stampa pari-gina, ieri [...] ha fatto il bis, [...] (con una c) sul [...] tutto il pezzo della recensione del Principe [...]. [...] andata sul fronte critico? Potremmo [...] di rispettosa de-lusione. [...] titola invece [...] riferendosi al clima poetico del [...]. Per il critico [...] «tecnicamente par-lando il film [...] «Belloc-chio ha rispettato Kleist, cercando di far [...] questo ondeggia-mento costante tra [...] tra coraggio e pavidità». Ma poi ar-rivano le [...] «Nel ruolo del generale sonnambulo e impie-toso, Andrea Di Stefano [...] più [...] di un giovanotto che [...] cocaina invece che di un eroe romantico»; [...] «Viene da pensare al fallimento dei Tavia-ni con Le [...] di Goethe, altro grande capolavoro della lette-ratura [...]. [...] più si può immaginare che [...] sogna perché in se-condo piano, [...] di lui, tutto ri-sulta [...] flou. In compenso Claude [...] salva gli attori, spendendo [...] «la follia dolce» suggerita da Di Stefano [...] in [...] da eroina promessa al sacrificio» [...]. /// [...] /// In compenso Claude [...] salva gli attori, spendendo [...] «la follia dolce» suggerita da Di Stefano [...] in [...] da eroina promessa al sacrificio» [...]. (0)
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