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MERCOLEDÌ 6 NOVEMBRE [...] Interna PAGINA 17 [...] Martin [...] scrittore portoghese José Saramago Croce [...] Gentile, un convegno [...] Gramsci ad Orvieto. La testimonianza di Cesare Luporini [...] esercitato dai due protagonisti della cultura italiana. Le diversità, [...] ad un unico «campo» Ma [...] scelsi [...] da domani ad Orvieto un [...] su «Croce e Gentile tra tradizione nazionale e filosofia [...] organizzato [...] Gramsci. Pubblichiamo parte di un [...] Cesare Luporini ha inviato al convegno e che [...] rivista «Intersezioni». [...] dello scritto di Luporini, [...] filosofo parla del suo distacco da [...] uscirà invece per Marsilio. [...] Oggi, dopo circa quaranta anni [...] abbandono, (salvo alcuni fedelissimi) si assiste a un certo [...] in Italia, o ripresa in considerazione, di Croce e [...] ma intesi quali rappresentanti di [...] filosofie antitetiche, inconciliabili, ancorché ambedue espressione di una tradizione [...] nazionale maggiore, in qualche guisa da recuperare. Non è [...] 11 luogo di entrare nelle [...] di questi atteggiamenti. Ma una cosa è certa: [...] allora, tra gli anni [...] e [...] a noi giovani il dominio [...] con tutti i suoi prolungamenti culturali e politici, appariva [...] un campo teorico unico tenuto in tensione, produttivamente, da [...] polarizzazione. Non 6 un mio [...]. Croce e Gentile, essi [...] loro contrasto filosofico avallavano questa immagine. Ecco, per esempio, che [...] Croce, nel 1921, in una Prefazione che aveva [...] per la traduzione negli Stati Uniti di [...] scritti del Gentile La riforma [...]. Ma di ciò non [...] luogo di discutere, perchè a tale dibattito [...] prendere interesse se non in un grado [...] il lettore vorrà procurarsi [...] filosofia italiana». Non era una differenza [...] in questione era il modo di pensare [...] questione, credo si possa dire, non chiusa [...] al di là di questa [...] controversia tra Croce e Gentile. Ma, comunque, controversia era, [...] di un medesimo campo filosofico. In tal modo essa [...]. La rottura definitiva fra [...] dunque quella politica, dopo il 1925. Ora poteva accadere (a [...] ad altri meno giovani, accadde) di sentirsi [...] Gentile filosoficamente, e più vicini a Croce [...] il fascismo era divenuto un regime totalitario. La cosa non è [...] come può apparire oggi. Gentile aveva ancorato il suo [...] di destra [...] di «Stato [...] formula [...] cioè di uno Stato forte [...] in quanto solo identificandosi con [...] -egli sosteneva -può realizzare la [...] libertà, interiorizzando questo [...] in se stesso la «santità», [...] al suo [...] sempre in atto, mai definitivo. Soprattutto dopo che Gentile [...] inglobare in questa [...] dottrina lo [...] corporativo» fascista, la cui [...] origine culturale (marcatamente cattolica, ancorché secolarizzata) era [...] sofismi di quella identificazione [...]. Del resto se Gentile fu [...] e ancor più «mussoliniano», il [...] non accettò mai di identificarsi [...] la [...] filosofia «hegeliana», molto osteggiata fra [...] dal cattolicesimo più ufficiale. Gentile, anzi, fu messo In [...] Concordato con la Chiesa cattolica a cui [...] acquiescente dopo [...] sostenuto a lungo, con [...] inopportunità storica e improponibilità ideale. Alcuni di noi pensarono [...] del [...] (e io lo penso [...] aveva perduto una grande occasione per staccarsi [...]. Ma disinnescato e rifiutato [...] -quale proiezione necessaria del Soggetto [...] convivenza organica nella storicità della [...] dei diversi soggetti empirici [...] era soppressa la filosofia [...]. /// [...] /// Ci si poteva esaltare [...] universalità presunta [...] proprio come [...] e perfino come gruppi [...] In [...]. Non a caso è [...] di sinistra, con diverse gradazioni e fasi, [...] istanze [...]. Aspetti mai del tutto [...] Gentile, che considerava, anzi, il ribellismo giovanile [...] di vita per la formazione successiva di [...]. Ben altrimenti e, se [...] severamente, stavano le cose con Croce. Anche per lui [...] aveva valore solò In [...] la storia, ma [...] non si risolveva per [...] In [...] (come per Hegel e [...] Gentile): [...] quale a [...] volta invece assumeva valore [...] anche istituzionale, solo in quanto non contraddicesse, [...] assumesse in sé, nel loro ordine reciproco, [...] relativamente autonome, forme dello spirito. Il valore [...] si commisurava perciò [...] positivo, e cioè non spiritualmente [...] del suo operare. E dunque al suo [...] quanto iscritta [...] per cosi dire [...] dei quattro grandi campi [...] il lavoro dello scienziato veniva assorbito), e [...] fare artistico, [...] e infine, loro coronamento, [...] cui via via si riassumeva la coscienza [...] ma sempre a partire dagli Impulsi vivi [...]. Ne derivava una morale affascinante, [...] esigente: [...] prendeva rilievo, ogni pigrizia e [...] intellettuale era Inesorabilmente condannata [...] anche teoretico aveva sempre una [...] pratica, diceva Croce, [...] marxisticamente). Ma per altro verso, [...] risultava come ingabbiato: fuori da quei parametri [...] mero dato naturalistico, necessario supporto della storia [...] stesso (o anche come Inerte, classificatorio, dato [...]. Fuori cioè del suo [...] era [...] negato nel suo stesso [...]. Non pretendo che questa [...] giusta e obbligatoria di Croce: ma era [...] cui lo e altri giovani, assai tormentosamente [...] vivevamo. Tale visione morale implicava una [...] ancorché secolarizzata (né Croce lo [...] della storia e in certo modo [...] di essa (vittoria via via [...] bene sul male, storia come «storia della libertà»). Accettare il suo liberalismo [...] questo. Quanto cadeva fuori da [...] era decadenza e irrazionalità, da combattere. Nella mia rozzezza giovanile [...] ci si deve [...] essere individui! La difficoltà non era [...]. È difficile rendersi conto [...] ebbe per la mia generazione intellettuale [...] letteraria e artistica in [...] proprio come esperienza di vita per capire [...] se stessi. Essa sembrava andare in direzione [...] opposta a quella privilegiata da Croce, in una direzione [...] implicava ciò che allora un po' [...] chiamavamo la irriducibilità [...] con i suoi meandri [...] e il dilatarsi della [...] soggettività sempre singolare. Compitavamo Proust, [...] lentamente, poi venne la scoperta [...] Joyce (. [...] traduzione [...] di Valéry [...] in Italia produsse su noi [...] effetto di shock il romanzo Gli indifferenti del giovane Moravia, ma [...] ricordare anche il [...] de la [...] di Céline. Per Croce [...] grande poeta accettabile era Baudelaire, [...] Invece Baudelaire era il primo poeta della [...] i francesi Mallarmé e [...] e prima di essi [...] sui cui testi ci [...]. Inoltre per me, personalmente, [...] era i Fratelli [...] ma ricordo ancor oggi [...] scoperta del« No, non furono due provinciali [...] Croce e Gentile, filosofi [...] maestri di [...] storicamente arretrata e provinciale? Se [...] ad Orvieto, nel corso di un convegno [...] Gramsci dal titolo : [...] e Gentile, fra tradizione [...] europea» (dal 7 al 9 novembre al Palazzo [...]. Tra i partecipanti [...] vi sono studiosi come Eugenio Garin, Cesare [...] Cesare Luporini (che interviene [...] che pubblichiamo in questa pagina), Biagio de Giovanni, Nicola Badaloni, Fulvio Tessitore. Si discuterà delle radici [...] italiano, del ruolo della [...] nello stato, dei rapporti [...] con il liberalsocialismo, e di altro ancora. Michele Ciliberto, studioso di Bruno [...] filosofia del novecento, nonché direttore della sezione [...] Gramsci, è uno [...] della iniziativa. Con lui abbiamo tentato [...] senso del convegno, soffermandoci soprattutto sulle implicazioni [...] che potrebbero [...]. Ciliberto, dove risiede [...] di Croce e Gentile, [...] senso la loro filosofia rappresentò non solo [...] nazionale ma una replica alta alla grande [...] primo novecento? [...] del convegno di Orvieto [...] di inserire Croce e Gentile [...] del novecento, inteso come [...]. In questo quadro direi che [...] una «qualità europea» dei due [...] nonostante [...] funzione nazionale da essi svolta. Tale qualità discende da una [...] a [...] della politicità degli statuti filosofici [...] Italia-no. Essa emerge ad esempio [...] il marxismo, un rapporto che tocca la [...] due filosofie. Affiora inoltre nel nesso [...] europea del positivismo e del mondo liberale. Uno del luoghi più [...] si può toccare con mano questo radicamento [...] dibattito costante che Croce intrattiene con la [...] la prima guerra mondiale. È un confronto condotto all'insegna [...] politica, di una comune civiltà. Croce, a differenza del [...] non abbandonerà mai il [...] pur nella temperie bellica. Tu accennavi al rapporto [...] Italiano con Marx. Ma [...] anche [...] di Padre Sergio e [...] Morte [...] Ivan [...] cosi che maturò quasi [...] -dopo il tentativo fallito e abbandonato eli [...] laurea in storia medievale, in cui presumevo [...] (non lo ero affatto) -la voglia di [...] di uscita altrove, in questa nuova filosofia [...]. La forza principale [...] che essa esercitava già [...] là di tutte le nebbie accademiche che [...] nel fatto centrale del suo mantenersi saldamente [...] non più intesa come disvalore o limite [...] come struttura aperta e permanente da investigare. Una filosofia clic puntava direttamente [...] con Gramsci. Sappiamo del debito di [...] Croce, e non-dimeno nel Quaderni affiora uno stretto [...] Gentile. Personalmente ho qualche difficoltà [...] legame [...] di univoca filiazione gentiliana, [...] fatto sovente negli ultimi anni. In Gramsci esiste il [...] autoco-sciente, ma anche quello [...] pratica, delle distinzioni interne alla società civile. Indubbiamente la nozione di [...] discende [...] Gentile -Mondolfo e incide [...] pensiero di Gramsci. Non credo, a differenza [...] Valentino [...] che rappresenti soltanto una [...] dettata da esigenze di autodifesa carceraria. C'è viceversa a tale [...] ripensamento in Gramsci del lascito di Labriola. Ad ogni modo Gentile [...] po' tutti: Togliatti, Gobetti, Calogero. Come del resto Croce. [...] tuttavia, oltre le questioni [...] Marx e Gramsci. Quanto alla [...] genesi europea infatti basta [...] come [...]. Dopo il 1945 si [...] della tradizione Idealistica. In una battuta: qual [...] giudizio di fondo sul panorama del secondo [...] Se [...] storicismo di matrice idealistica degli anni cinquanta [...] importante funzione, tuttavia al [...] andata smarrita la dimensione specifica del lavoro [...]. Lo ha ricordato spesso [...] Gennaro Sasso. La dissoluzione non ha [...] neppure sugli innegabili arricchimenti rappresentati dal neopositivismo, [...] Banfi, [...] dalla fenomenologia. Oggi, [...] di questa fine di [...] avverti nel riprendere in mano certi testi? Dinanzi [...] pagine mi è impossibile non percepire il [...] radicale distacco. Soprattutto se rifletto sulla [...]. Prendiamo ad esempio il Contributo [...] di me stesso, la celebre autobiografia di Croce. [...] cancellazione che in [...] subisce [...] empirico è impressionante. È [...] senza soggetto, un testo [...] come parvenza, simulacro, un cavallo», annota Croce, [...] scendere alla fine della vita senza che [...]. E quali conseguenze ne [...] deriva innanzitutto la difficoltà [...] autentico concetto della responsabilità etica. Con [...] difficoltà a potenziare [...] liberale di una possibile [...]. E dopo il crollo [...] mi pare davvero un nodo cruciale. Certo in Gentile c'è [...] questo punto di vista, mentre in Croce [...] altro [...] meditazione sulla crisi della [...] singolo uomo [...] e ora e in [...] «più originaria [...] è la finitezza [...] infine una filosofia che [...] tradizionale su metafisica e ontologia, [...] sul tappeto e in [...] con ciò a confronto con Kant e [...] antichi. Proprio la provenienza da Gentile, [...] attualismo, mi aiutò a penetrare in Essere [...] Tempo, [...] in presa diretta. [...] una trattazione particolare al «personalismo» [...] (autore che ancora non conoscevo), [...] funzione del fatto che per [...] persona non è qualcosa di [...] ma [...] attuale e [...] di atti intenzionali il cui [...] unitario è tutto riposto nel [...] di essi. Dopo [...] elevato a un massimo di [...] tale posizione filosofica [...] si interroga però su quale [...] il senso ontologico di questo compiere nella attualità di [...] (analogamente a quanto faceva per [...] de' [...] cartesiano). Bastava questa domanda a [...] tutto un modo tradizionale di filosofare, che [...] Gentile (come per [...] includeva Hegel). Uno dei primi compili [...] -era di mostrare che [...] soggetto iniziate, in qualche modo dato o [...] radice il contenuto fenomenale [...]. Affermando questo [...] esistenziale si collocava al [...] «moderna» di [...]. In Gentile (io muovevo da [...] è necessariamente non strutturata (il [...] vi si perde). [...] esistenziale mi faceva vedere [...] strutturata e aperta della finitezza umana già [...] linguaggio ordinario, nei riferimenti che esso contiene, [...] significatività, che esigeva [...] del loro stare insieme, [...] (era il rischio opposto a quello della [...] Gentile, e non del tutto, mi pareva [...] Croce), soltanto incentrata [...] individuale come di un [...] umano è sempre proprio, a cui egli [...]. [...] accanto Benedetto Croce, sotto Giovanni [...] sulla dimensione oscura della [...] diviene invadente nella società moderna. Eppure il liberalismo di Croce [...] fermento [...] e [...] di Gobetti, Rosselli, di Guido [...] recezione del Croce «morale», [...] è noto grande influenza, ma fu poi [...] Croce a sconfessare il liberalsocialismo. Forse i testi più [...] angolo visuale sono quelli degli anni quaranta, [...] via» tra capitalismo e socialismo [...] epoca della modernizzazione e [...] massa. Del resto la riflessione [...] Croce, [...] come quella di Gentile, nasce, come accennavamo, [...] di elaborare una risposta seria [...] del mondo liberale. Oggi tuttavia, con la [...] nazionale e la mondializzazione degli scenari politici [...] di là di tutto questo. E il romanzo parla [...] MARCO [...] Vincitore della seconda edizione [...] «Premio [...] Unione Latina», lo scrittore [...] José Car-doso Pires, nato a Peso nel 1925, per [...] accostarsi al più noto connazionale e coetaneo José Saramago, [...] della giuria e principale artefice del conferimento [...] letterature romanze, [...] a narratori contemporanei (le [...] siano [...] diffuse [...] neolatina) e consegnato ieri [...] Roma [...] di Spagna. Sono tre i romanzi [...] Pires [...] in italiano: gli ormai introvabili [...] di Giobbe (Iberici, 1963) [...] II [...] (Editori Riuniti, 1978) e il più recente Ballata [...] cani (Feltrinelli, 1985), storia [...] misterioso nel Portogallo degli anni Sessanta. Potrei definire il romanzo [...] e delle contraddizioni, talora feroci, che questa [...]. [...] una parabola sul fratricidio, la [...] colpa ricade sul padre, nella persona di [...]. José Cardoso Pires, già [...] condirettore del «Diario de [...] e presidente della Commissione Culturale [...] crollo della dittatura, ritiene il [...] la sola filosofia ancora [...]. A proposito della rivoluzione [...] «Con i suoi limiti e le sue [...] un paese libero, dove lo stesso presidente [...] Repubblica [...] dichiarato di considerare gli scrittori dei "liberi [...]. Per quanto mi riguarda, [...] scrittore ufficiale non sia che un ornamento». Opinione condivisa da José Saramago, [...] ipotizzava, ne Lo zattera di pietra, un [...] penisola iberica dalla terraferma. A cinque secoli dalla [...] meramente fantastica o un [...] futuro, ossia il letterario auspicio di una [...] «Se fosse solo una fantasticheria -precisa Saramago -la [...]. [...] Zattera di pietra ha [...]. La prima riguarda il [...] al disinteresse [...] o della cosiddetta Europa, [...] penisola iberica. La seconda intenzione concerne [...] rapporti culturali con i popoli [...] la [...] di innestare un dialogo [...] antiche. Infine lo sganciamento geografico [...] di motore che trascina il continente verso [...]. E questi tre intenti sono [...] in una sola ragione: la modifica [...] fra il Nord e il Sud del mondo. La mia opera non [...] un rifiuto [...] ma come un richiamo [...] diversi contatti, nel rispetto delle specificità culturali [...] il Sud e con il mondo iberico». Vocazione atlantica e «terzomondista», [...] iberica, in cui s; inserisce la critica [...] Saramago [...] del Portogallo nella Cee? «Non esattamente. La mia critica ò [...] a mio parere esclusivamente politiche, e alle [...] avrebbe dovuto seguire una strada più lenta, [...] un accordo economico». Militanza politica e attività [...] visione unitaria dello scrittore di [...] che esordi nel [...] con Terra do [...] sfociano pervia quasi naturale [...] sociali, in rievocazioni di episodi riscontrabili, co [...] Storia [...] di Lisbona. Tuttavia [...] di «romanzo storico» sta stretta [...] del Memoria! Nel mio caso si [...] del passato alla luce del presente, senza [...]. E rispetto alla nozione di [...] letterario, più volte [...] alle sue opere, rileva «la [...] già viva nel sedicesimo e diciassettesimo -secolo; di : [...] nelle cose [...]. Esigenza che obbliga a [...] può apparire in alcuni casi ridondante, barocca, [...] disperata di una limpidezza che non può [...] diretta. Occorre dare spessore a tutto [...] che sta [...] alla materia da narrare». Venendo [...] fatica dello scrittore, il Vangelo [...] Gesù Cristo (che uscirà nei prossimi giorni in Portogallo [...] Brasile), Saramago libera il campo dai possibili [...] e dallo stesso titolo [...] «Questo libro nasce da [...]. Quattro anni fa a Siviglia [...] sembrato di scorgere, tra i titoli dei [...] una edicola, la frase "il vangelo secondo Gesù Cristo". In realtà si trattava [...] della mia fantasia, da cui è scaturita [...] del Vangelo di 440 pagine». Vitalità del cristianesimo, contrariamente [...] Ricardo [...] «No, il cristianesimo è [...]. Non stiamo assistendo a [...] ma a un regresso, a una gestione [...] a [...] delle anime e dei [...]. [...] autoritaria del fondamentalismo cristiano, una [...] dei messaggi evangelici in senso autoritario». /// [...] /// [...] autoritaria del fondamentalismo cristiano, una [...] dei messaggi evangelici in senso autoritario». (0)
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