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[...] / [...] NOVEMBRE [...] immagini di «1984», il [...] Michael [...] ha realizzato ispirandosi al [...] George Orwell, protagonista John Hurt Sta per [...] film di [...] tratto dal celebre romanzo [...] George Orwell. A Torino ne hanno [...] John Hurt e gli [...] Vattimo [...] Salvadori. Ecco che cosa è [...] uscita in Italia, alla presenza, insieme a Hurt [...] Winston Smith, il protagonista del romanzo), del [...] Michael [...] e dei professori Salvadori [...] Vattimo [...] facoltà di filosofia [...] torinese. Smith e la [...] lotta solitaria contro il Partito [...] Oceania, il suo amore per la giovane [...] Julia, il Grande Fratello e il suo braccio [...] O'Brien [...] interpretazione del povero Richard Burton), la [...] insomma tutto quel 1984 [...] Orwell ma così diverso (o cosi simile?) dal [...] vivendo sono diventati i protagonisti di un [...]. Quelli che seguono [...] alcuni del mille [...] vita. Quali i rapporti tra la [...] e [...] Quali --i riscontri -reali [...] negativa» di Orwell e della [...] rappresentazione nel film di [...] Partiamo dalia scelta scenografica. Sarebbe stato banale ambientare [...] nostri giorni, nel . E altrettanto banale sarebbe [...] vagamente [...]. Orwell scriveva nel 1948. Ma non è un [...]. /// [...] /// SALVADORI [...] Frammenti del mondo immaginato [...] Orwell [...] un po' dovunque. Il film è un [...] sociale, un avvertimento consegnato alla [...]. Forme dì oppressione esistono [...] ma alcune di queste società prevedono degli [...] vie legali di opposizione. /// [...] /// VATTIMO [...] Film e romanzo mi sembrano [...] dal nostro mondo, tranne che per un particolare: [...] del potere, la [...] disfunzione, la [...] fatiscenza. Nel film il potere [...] come accade à volte nelle vere dittature. [...] che [...] segua giustamente la moda [...] delle rovine, alla Biade [...]. E forse è vero [...] ci aspettiamo più la degradazione, che non [...]. Da quale dittatura reale escono [...] ossessivi manifesti del Grande [...] Orwell parla sicuramente [...] stalinista. Il Grande Fratello è Stalin, [...] leader della rivoluzione, ora [...] Partito) è sicuramente [...]. Anche La fattoria degli animali [...] una metafora della rivoluzione [...] e delle sue deviazioni. Orwell era vicino alle [...] come dimostra il ruolo [...] dei cosiddetti protei, che rovesceranno il potere [...] la [...]. Vorrei segnalarvi una cosa [...] a chi non è inglese. Il persecutore di Smith [...] chiama O'Brien, un nome irlandese. E per gli inglesi [...] dire «cattolico». Non credo che 1984 [...]. È una parabola sul potere [...] sulla dignità umana. La religione e il [...] simili: il senso della colpa, la falsificazione [...] controllo sulla realtà e sulla psicologia. O'Brien è un perfetto [...]. Anche se le purghe [...] si basavano sulle medesime armi psicologiche. Quali risvolti ideali c [...] degli [...] intellettuali, per esempio) hanno [...] del [...] Non so fino a [...] nostra società si verifichino [...] e [...]. Anche dai paesi [...] non giungono più molti [...] senso. Nel libro e nel [...] fondamentale di questo controllo è la TV: [...] nostra TV, divisa in mille canali, è [...] omologazione? Non direi: forse di confusione, di [...]. SALVADORI [...] In Orwell [...] è O'Brien, ovvero [...]. Ha quindi una valenza negativa, [...] il braccio del potere. Come In Buio a [...] Arthur [...] come nel Grande Inquisitore [...] Fratelli [...] di Fedor Dostoevskij, vittima [...] fine concordano: il sacrificio [...] serve [...] generale, perché il potere [...] garantisce [...]. /// [...] /// Non fidatevi [...] perché alcuni di loro hanno [...] il fascismo. E il monito in [...] ancora valido. Penso a certe sette [...] parlano un proprio gergo, si basano su [...] rigorose. Nella realtà la speranza [...] che, inconsciamente, a volte rifiutiamo. [...] di uno sciopero in Polonia [...] liberatorio è seducente, ma di fatto speriamo [...] sopportazione. Morire per un ideale [...] piacevole. RAD FORD [...] Penso che 1984 sia strutturato [...] una tragedia greca. È una lezione sul [...] e la cosa fondamentale è che Winston Smith [...] a questo meccanismo pur [...]. Smith sta al gioco [...] O'Brien, [...] nella storia e nella memoria. Julia, la [...] ragazza, no: per lei [...] momento, la vita concreta. Ma sono anche , [...] storia d'amore tra Winston e Julia è [...] debole del romanzo. Orwell era un bravissimo [...] di pamphlet geniale, ma non era un [...] se sapeva suscitare grandi problematiche. Un ricordo di Richard Burton, [...] morto poco dopo [...] ultimato le riprese del [...]. RAD FORD [...] Burton era prima di [...] molto simpatico. Peccato che In Italia [...] voce: lui era abituato [...] modo stentoreo, da vero attore di teatro, [...] si era adattato a recitare a voce [...]. Era davvero un vecchio [...] veniva sul set senza mai sapere le [...] ciac per ogni ripresa e solo al [...] carburare. Ma non si è [...] con me né con John, da divo. Era molto gentile. HURT [...] conosciuto a Los Angeles e [...] eravamo ripromessi di far qualcosa insieme. Credevo di [...] paura di lui sul [...] lui ad essere quasi intimidito, in certi [...]. Era molto contento di [...] guida di Michael, perché gli piaceva, pensate [...] guidato. Sarà perché non aveva [...] del mille registi che [...] lasciare andare a ruota [...]. Alberto [...] stato a lungo incerto [...] a scrivere le [...] impressioni sul libro di Gaetano Afeltra «Corriere primo amore» (Bompiani [...]. Non capivo bene perché. Il libro è un [...] stimola, coinvolge, commuove. Ma [...] quel titolo, così perentorio [...] esclusivo ed assoluto: il Corriere; un titolo [...] dietro le aspettative del lettore, che impone [...] quale avvicinarsi alle pagine. E poi [...] le tante, affettuose e [...] più illustri colleghi di Afeltra, che hanno [...] seguite alla comparsa del volume in libreria. Recensioni tutte rivolte anch'esse [...] Corriere, [...] suoi personaggi, ai suoi aneddoti, alle sue [...] sue ignominie: cariche di simpatia per l'autore, [...]. Ma di una [...] come si può dire [...] corporativa, di carta o di categoria, quasi [...] Afeltra fosse un libro di un giornalista per [...] dei libri degli alpinisti, dei subacquei, dei [...] si possono davvero gustare se non si [...] esperienze, passioni e amori. Fino a quando sono [...] questo schema non mi è mai venuto [...] nulla che non sia già detto nelle [...] Afeltra o nei commenti che le hanno accolte. Alla fine, però, lo [...] e la mia incertezza si è dileguata: [...] fuorviare è proprio quel titolo. Questa ai Afeltra non [...] del Corriere, ma la storia di un [...] il racconto che un italiano fa delle [...] e anche di qualche suo mito, dei [...]. E, così letto, il [...] bello, [...] cosa che le memorie [...] che solo altri giornalisti possono gustare fino [...]. Certo, Afeltra non è [...] le vicende storiche delle [...] e partecipe, dalla fine degli anni Trenta [...] e infor-matissimo il luogo nel quale lavora [...] guarda il mondo, la redazione, appunto, del [...] prestigioso giornale italiano. E tutto questo conta. Ma che vuol dire [...] Se lo chiederebbe e lo chiederebbe Afeltra che [...] e più ancora di [...] corso di tutta la [...] attività) dimostra che essere [...] tutto vedere, scoprire le cose che contano [...] proprio dentro il comune, [...] il qualsiasi, che non [...] tali. Il protagonista, dunque, non [...] Corriere, i protagonisti sono altri. Prima di tutto, certo, [...] quello di giornalista è il lavoro di Afeltra, [...] perseguito, infine raggiunto. Afeltra è un lavoratore [...] che ha sempre desiderato fare, non si [...]. Lavorare per lui è [...] sognare, discorrere. Condizione ideale, e non [...]. Ma, quando si realizza, [...] studiato, seguito in tutti i . [...] è il [...] Corriere, la [...] redazione, la [...] tipografia, i suoi stenografi, i [...] fattorini. Ma [...] Afeltra stesso ci fornisce [...] episodi che danno la chiave di lettura [...]. Quel luogo di lavoro [...] Solferino è il centro [...] della memoria; e però [...] tanto vengono a galla altre redazioni, altre [...] e prestigiose (del Giornale d'Italia o del Roma [...] ma non meno vagheggiate e trasfigurate dal [...]. Ecco perché dico che [...] più ancora [...] Corriere è il giornate, [...] lavoro del giornalista e come insieme di [...] di caratteri diversissimi [...] ma tutti ugualmente coinvolti [...] obiettivo che sono le [...] notte dalle rotative. Certo, il Corriere è [...] Corriere. Ma chiunque abbia lavorato [...] con nomi e luoghi diversi, potrebbe raccontare [...] rievocare cose e uomini [...] identici: le stesse ansie. Secondo protagonista i [...]. /// [...] /// Conosce una quantità incredibile [...] sono ricordate in questo libro, tantissime ne [...]. Se, fra quanti egli [...] conoscono, si facesse un referendum sulla capacità [...] credo che il primo posto non glielo [...]. È un atteggiamento di [...] persone, un abito intellettuale e [...] luglio 1943: il «Corriere [...] Sera» [...] la notizia delle dimissioni di Mussolini In «Corriere [...] Gaetano Afeltra [...] affetto il suo lavoro [...] rapporto con la Resistenza e con la Milano [...]. E alla fine, visti [...] amicizia si rivelano inesorabilmente per quel che [...] graduatoria di fatto, che, bisogna dire, non [...] grandi, i più famosi così carichi di [...] di insicurezze, di avidità. Prezioso quanto si vuole, essenziale [...] si vuole, ma del tutto refrattario [...] sensibile solo [...] propria e degli altri. Afeltra lo studia e [...] paziente speranza di trovare anche in lui [...]. Ma la ricerca è [...] il bilancio, alla fine, non può che [...] sotto [...] professionale: [...] esagero se dico che [...] senza [...] una delle prime pietre [...] campo giornalistico-. La Resistenza è il [...]. La clandestinità, gli incontri [...] dei molti accantonati e perseguitati dal fascismo, [...] uomini prima sconosciuti e fra loro [...] per cultura e condizione [...] e le spietatezze, i martiri. Ma, soprattutto, il riconoscersi [...] seria, pulita. Queste pagine, nel libro, [...] più belle, raccontate come furono le cose, [...] della quotidianità, senza [...] ma con un senso [...] e del dovere, che fu quello di [...]. Viene da pensare alle [...] un secolo prima; perché il palcoscenico è Milano. E Milano è il [...] libro di Afeltra. Sfilano dei bombardamenti, [...] del 25 aprile, di [...] Loreto, [...] ricostruzione e del boom economico. Soprattutto, però, Milano come [...] chi viene da fuori, da lontano; come [...] si lascia scoprire, come assimila e come [...] severa, città orgogliosa della [...] particolarità e, insieme. Afeltra è uno dei [...] da lontano, che ha seguito con più [...] successo [...] di avvicinamento e di [...] Milano, che mostra di considerare ciò un fattore [...] coscienza civile e culturale della pròpria identità. Lo si capisce quando, [...] della decennale direzione di Missiroli, annota seccamente: -La Fiera [...] non la vide mai». Un grande? Forse. Ma lontano, chiuso, estraneo. Soprattutto, però, di Milano Afeltra [...] vive un aspetto che spesso sfugge. C'è una città [...] delle professioni, della cultura, [...] ce n'è [...]. Sono due città che [...] molto, che hanno poche occasioni di scambio [...]. Il Corriere è forse [...] luoghi dove, sia pure attraverso rappresentanze atipiche, [...] vivono a contatto quotidiano; Ma, pur essendo [...] assai raramente quelle due Milano, o almeno [...] migliori, si conoscono, hanno reciproca stima, sanno [...] cose essenziali e nei momenti cruciali della [...] e della nazione, possono contare [...] pur restando del tutto [...]. Afeltra, dentro il [...] scopre ambedue queste città; [...] poi, più ampiamente. Il libro di Afeltra [...] riservato a un solo amore. Il Corriere certo, è [...] è soprattutto il luogo dove Afeltra vive [...] vita: amore per il [...] lavoro di giornalista e il lavoro di [...]. Sono tutti [...] i suoi amori? Non [...] leggere qualche [...] do e affascinante abbozzo [...] Napoli [...] su Roma. Il che ci autorizza [...] ad auspicare un seguito di questa comune, [...] di un italiano, che non è un [...] che si addolorerebbe molto a [...] dire. /// [...] /// Il che ci autorizza [...] ad auspicare un seguito di questa comune, [...] di un italiano, che non è un [...] che si addolorerebbe molto a [...] dire. (0)
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