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Contrabbandiere per curarsi BELGRADO Una [...] pettina i capelli biondicci e sottili che [...] invecchiata. [...] gli infila calzini e pantofole. Preparano il loro papà [...]. Quando la moglie lo aiuta [...] in-dossare un maglione, fatica un [...] perché la manica destra si [...] che sbuca, tron-co, sotto la [...]. [...] braccio pen-de ad angolo retto, [...] se fosse in-gessato. In piedi, al centro [...] Milan [...]. Al posto dei pantaloni [...] da jogging, ma correre è una delle [...] guerra gli ha proibito per sempre. Sulla credenza intanto la [...] di pie-di in movimento per le strade [...] Bel-grado. Il cronista racconta di [...] traffico. Di come la «gente» [...] le tasche. Anche Mi-lan disturberebbe se [...]. Anche lui marcerebbe con [...] giovani che ogni giorno sfilano contro [...]. E lo fanno festosi, [...] gambe, per ore, per gior-ni, per settimane [...] freddo, la [...] e i bastoni della [...]. E come loro Milan [...] al cielo la mano destra con le [...] della croce ortodossa, come facevano i serbi [...] o fuggivano da [...]. La [...] ma-no, però, è rimasta [...] fronte di [...] insieme a tutto il [...]. E là è rimasta anche [...] salute delle sue gambe, che [...] pri-ma correvano [...] di suo padre in [...]. La granata, una delle mi-gliaia [...] Tempesta» il primo agosto del [...] ha inciso il suo corpo [...] farebbe la forbice di un bambino cattivo con un [...] di carta. Gli ha amputato il [...] ha solcato una coscia, gli ha trapanato [...] il costato. Gli ha strappato anche [...] sinistra ma gli ha lasciato tre dita. Le tre dita che [...] la croce degli ortodossi. Una crudeltà com-plementare a [...] croati che in segno di sfregio taglia-vano [...] dita ai prigio-nieri serbi. Mentre noi ci stavamo [...] gente di [...] che scappava. Erano già tutti nei [...] con le ar-mi in mano andavamo a [...]. [...] era già caduta nelle [...] i nostri comandanti ci mandavano lì per [...]. Ci hanno mandato al [...] che in Serbia restassero meno profu-ghi della Croazia». Nemici in una notte La [...] piccola di Milan, che ha solo tre [...] le dita superstiti della mano sinistra e [...] dalla bomba, e ancora fasciato appare sottile [...] bambina. Le sorelle maggiori, [...] anni, erano presenti quando una [...] croata giustiziò il nonno, e la grassa terra della [...] co-minciò a tremare e a [...] con le sue messi, le sue fattorie, e le [...] cicogne, e i suoi trattori, nel vul-cano della guerra. Noi, in una notte, [...] di-ventati dei nemici e io penso che [...] nostra. Io non ho mai avuto [...] di prendere di mira il mio vicino. È vero che noi eravamo [...] allora una minoranza fra di loro e loro prima [...] della guerra hanno cambiato atteggiamento. Non volevano più vivere [...]. Non so perché è [...]. La mia casa è [...] 180 [...]. Hanno ucciso mio pa-dre. Io a quel tempo [...] granturco e una volta che ho venduto [...] grano la poli-zia croata mi ha accusato [...] armi. Non era vero. Oggi un libro pubblicato [...] Croazia [...] che la guerra è iniziata proprio da [...]. Che da lì abbiamo [...]. Venivano nelle ca-se, le [...] mia non hanno trovato niente. Cercava-no ad ogni costo di [...] accusare, di gettare la colpa sui serbi solo per [...] di noi. Per questo non era [...] insieme. Anche quelli che sono [...] credo che resteranno fino alla fine. Prima o poi scapperanno». Ci sono casi in [...] sem-bra più clemente quando uccide che quando [...]. Milan è uno di [...]. Lo ha salvato un [...] che oggi for-se si chiede se gli [...] favo-re. I croati hanno attaccato», [...] Milan. Mentre mi al-zavo e [...] la granata mi è caduta vicino ai [...]. Poi sono arrivate altre [...] hanno impedito di avvicinar-mi subito. Alla fine ci sono [...] posto ho trovato un veterinario che già [...] feriti». Non pen-savo neanche di [...]. Tutto somma-to ci sono volute [...] o 5 ore per [...] dove gli hanno am-putato il [...]. [...] storia ha [...] di una gi-gantesca beffa, di [...] gag del desti-no. Una di quelle gag [...] in modo che evi-tando [...] si finisca inevitabilmente nella seconda. Emi-grando in Svizzera, dopo [...] Milan era sfuggito alla pri-ma guerra scatenata [...] ma non ha potuto [...] la «riconquista» di [...]. Mia madre era sola [...] e sono venuto a [...]. Mentre ero a casa [...] in Serbia la mobilitazione generale. Non avevo scelta. Nel mio paese il [...] dei miei amici erano profughi della [...] ed erano già stati [...]. Noi ci sia-mo rifugiati [...] e ab-biamo scambiato le [...] terre con i croati che sono andati [...]. Non siamo né criminali [...] contrabbandieri come al-lora ci descrivevano i giornali [...]. [...] che nel [...] era un villaggio a maggioranza [...] della [...] oggi ha una maggioranza serba. I [...] di [...] lo scelsero come terreno di [...] per una campagna di pulizia etnica da estendere [...] e in futuro al [...]. /// [...] /// Si presentarono alle ca-se [...] messaggeri dei croati di [...] chiedendo fondi per i [...] mas-sacro. Diversi croati cascarono nella [...]. Nei giorni seguenti i [...] pubblicati e additati come traditori e quinta [...]. Bastò questo a provocare [...] massa e ad age-volare lo «scambio volontario [...] serbi e croati. Milan dice che nella [...] rimesso. Il pro-prietario croato della [...] ora vive nella fattoria di suo padre [...] e più grande. Più tar-di questi episodi, [...] tollera-ti dal regime, sono serviti a crimina-lizzare [...] e a [...] la mobilitazione coatta. Non avevo scelta. /// [...] /// Ci hanno caricati sugli [...] ci han portato a [...]. [...] lo allontanò per sempre dalla [...] di prima. /// [...] /// Tenta-vo di spiegare che [...] Svizzera, dove era la mia famiglia e [...]. Lì erano le [...] figlie. Chiedevo almeno di [...] telefonare ma nessuno voleva [...]. Più tardi ho letto [...] che quei poliziotti serbi avevano trovato disertori [...] fuggi-ti dalla [...] e li avevano mobilitati [...]. È interessante notare come [...] fasi alterne, a seconda delle esigenze, riesca [...] gruppi sociali, e che la procedu-ra sia [...]. Nel [...] erano i croati il [...]. Dal [...] al [...] è toccato ai «fonda-mentalisti [...] Bosnia, poi ai «criminali e vagabondi» della [...] oggi agli oppositori di Belgrado [...] delle potenze straniere per stabilizzare la Bosnia». Era gente nor-male, non [...]. Eravamo gente normale, non [...]. Che contrabbando ho mai [...] Io ero un benestante in [...]. Mio pa-dre è stato [...] fine addita-vano me come contrabbandiere. Oggi vedo che sarebbe [...] dalla parte dei croati e com-battere contro [...]. Probabilmente i croati si [...]. Tutti i soldi in [...] La [...] di invalidità di Milan, 140 marchi, versati [...] di sei mesi, dura solo 7 giorni [...] in medicine. Per sopportare il dolore Milan [...] 15 iniezioni al giorno e ogni fiala [...]. Un anno e mezzo [...] rete di cicatrici che tiene in-sieme il [...] a con-trarsi, a [...]. [...] del braccio ha co-minciato a [...] e [...] sinistro ho ancora dentro il [...]. Secondo la legge Milan [...] avere le medicine gratis presso le farmacie [...] Stato [...] le fiale di cui ha bisogno si [...] quelle private e vanno pagate in contanti. Quando chiediamo a Milan [...] protesta di Belgrado la risposta rivela quali [...] notizie, che arrivano [...] della provincia attraverso la [...] Stato. Non sono favorevole a [...] tedeschi o dalle poten-ze straniere ma sono [...] perché [...] ha venduto il [...] occidenta-le e in [...]. Gli ultimi ad [...] ven-duti saranno i serbi [...] e del-la [...] orientale, dove tra poco [...] scenario. Come [...] mi è stato assegnato un [...] a [...] ma come posso [...] lì e aspettare [...] dei croati? Come posso aspettare [...] di [...] contro il quale ho combattuto? Non sarà certo lui a dar-mi la pensione. E [...] parte non so neanche cosa [...] da que-sto Stato. Ho perso tutto. Anche la speranza». [...] «tradimento» di Belgrado del [...] Milan si è già compiuto. Il leviatano che lo [...] combattere insieme a un branco di «contrabbandieri» [...] nel dopoguerra a [...] veramente. Fa traffici fra Serbia [...] Bosnia. Com-pra delle macchine e [...] Serbia. Alla dogana ridotto [...] non osano [...]. Accanto Milan [...]. Pais Vittima di una guerra [...] non voleva combattere: [...] lavora in Svizzera con la [...] ma torna in Ser-bia a salutare la madre e [...] mobilitato. Una granata gli amputa [...] gli solca una coscia, le gambe e [...]. Nella mano sinistra rimangono [...]. /// [...] /// Dice Milan: «Forse combattere [...]. MIMMO [...] Parla Anna Iacono: detenuta [...] mesi, ha ottenuto un indennizzo di 11 [...] «Così [...] sarò più la vergogna di mia figlia» Lunedì [...] 1997 alle ore 10,30 ACCORDO PER IL LAVORO E LE RISORSE PER [...] Un confronto sulle strategie [...] sulle politiche da promuovere Presiede: MARIO SAI Introduce [...] CLAUDIO FALASCA Saranno presenti i rappresentanti delle [...] lavoratori e dei datori di lavoro che [...] per il lavoro Intervengono: GIUSEPPE DE [...] del CNEL EDO [...] CNEL CNEL Consiglio Nazionale [...] Lavoro Viale David Lubin, 2 -R O [...] A Tel. Ma è anche il [...] bam-bina di sei anni, [...] Anna [...] con grande sacrifici ed onestà. [...] è il padre di [...] mi sembra naturale che lo an-dassi a [...]. Nei colloqui parla-vamo quasi [...] la piccola, che allora non aveva ancora [...] Anna Iacono, 34 anni, di Ischia, una [...] spalle. Invece proprio quelle visite uni-te [...] di una pentita e ad al-cune intercettazioni ambientali trascritte [...] maniera malaccorta [...] portata in carcere, per do-dici [...] mesi. Un distacco ob-bligato dalla [...] dagli amici e una reputazione [...]. Poi una serie di sentenze [...] han-no reso giustizia. È innocente, quelle frasi [...] ma-niera diversa. La «pentita» ha sba-gliato. Le dicevano: [...] sei fi-glia di quella [...] puoi stare con [...]. Era la figlia di [...] carcere, anche se lei, a tre anni, [...] poteva capire. Ischia è un piccolo [...] si conoscono e dove «so-no state tante [...] mia figlia. Per questo ho chiesto [...] ripresa, che venisse tutelata la [...] immagine, che si evitasse [...] ha sei anni, altri problemi oltre a [...] già dovuto affrontare», prosegue. Tanta gente, nella mia [...] creduto e non crede ancora nella mia [...]. Ti condannano quando ti [...] ad aspettare i processi [...]. Lo capisco dagli sguardi, [...] dai tanti rifiuti ricevuti, dalle scuse che [...] non darmi il posto di cui avevano [...]. Mi faceva male sapere [...] lavoro e sentirmi dire il contrario», raccon-ta [...] Anna Iacono con la voce segnata [...]. I sol-di non mi [...] dei mesi passati in galera, delle lunghe [...] di tutto il tempo in cui ho [...] importante: [...] cre-scere mia figlia. Ho perso un anno della [...] vita. Questo nessuno me lo potrà [...] ridare. Ma in questa vicenda [...] Anna Iacono -ho la soddisfazione che qualcuno ha letto [...] esaminato [...] gli atti, che ci [...] riconoscimento [...]. Finalmente è stato stabilito [...] sbagliato nei miei confronti». È una frase che Anna [...] senza acredine, senza odio nei confronti di chi [...] mes-sa in carcere, di chi [...] rinviata a giudizio, come la [...] voce non fa trasparire alcuna [...] quando parla del riconoscimento della [...] innocenza. Le hanno dato un [...] milioni. Non le sembra poco? «Per [...] sono undici mi-lioni [...] lire. Il ri-sarcimento non serve [...] le spese processuali che ho sostenuto, figurarsi [...] di quello che ho passato -sostiene la Iacono [...] lunga carcerazione e dei due processi. Ripeto: quello che mi [...] balzare agli occhi di tutti che [...] stato un er-rore nel [...] contro la mia assoluzione [...] era uno sbaglio, che so-no, senza ombra [...] persona innocente lasciata in car-cere per molti [...]. Tutto questo non per [...] mia figlia, che è stata quella che [...] più di questa incredibile ed allucinan-te vicenda». Non aggiunge altro se [...] ora di trovare la «tranquillità» perduta, un [...] permetta di far crescere be-ne [...] figlia, di tornare ad [...] vita «normale». È [...] che [...] difesa, An-tonio de Girolamo, [...] «Formalmente si tratta di una decisione ineccepibile, [...] signora Iacono abbiamo deciso di rendere pubblica [...] per evitare che si ripetano vi-cende del [...] nessuno dopo mesi passati in carcere se [...] con meno di 40. /// [...] /// È [...] che [...] difesa, An-tonio de Girolamo, [...] «Formalmente si tratta di una decisione ineccepibile, [...] signora Iacono abbiamo deciso di rendere pubblica [...] per evitare che si ripetano vi-cende del [...] nessuno dopo mesi passati in carcere se [...] con meno di 40. (0)
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