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Vi spiego come» Negli [...] il progresso nel campo degli studi sul [...] è stato enorme. Si è passati da [...] e di tipo meramente fisiologico, ad una [...] di teoria evoluzionistica e di «costruttivismo». /// [...] /// Si limitava allo studio di [...] cellule nervose e dei riflessi spinali, mentre [...] con [...] cerebrale era minima. Non si sapeva praticamente [...] del comportamento, o [...] delle emozio-ni, della percezione [...]. Si pensava che il [...] immediatamente in una se-rie di percezioni. Si riteneva, ad esempio, [...] venissero visti direttamente dal cervello, [...] del quale esisteva un [...] percezione dei colori; si credeva, quindi, che [...] trascritti dal mondo esterno in questo cen-tro, [...] senso, guardati da un [...] homunculus situato den-tro la testa» Che cosa [...] allontanata da tale concezione [...] «Una delle cose che mi scosse da questa [...] di [...] perso totalmente la percezione [...] seguito di un trauma cere-brale. Risulta evidente che costui riusciva [...] distinguere le diverse lun-ghezze [...] della luce, ma non riusciva [...] in relazione per produrre una [...] del colore. Non riusciva a costruire [...]. Non avevo mai pensato al [...] in [...] e comparazione operato dal cer-vello. Si può dire che nel [...] è [...] del cervello. La neurologia convenzionale, inoltre, tende [...] separare la sensazione [...] o, [...] dalla comprensione. Dallo studio del paziente [...] ri-sultava chiaro che, nonostante solo una piccola [...] vi-siva fosse stata danneggiata, tutta la [...] sensibilità e immaginazione erano [...]. Non solo non percepiva il [...] neanche a [...] o a [...]. Il colore come veicolo [...]. Tutto il suo modo di [...]. In questo modo, si [...] sorta di catastrofe ascendente che in un [...] propagava dalla periferia; e allora ci si [...] il colore non è solo una sensazione, [...] categoria della conoscenza, una categoria della percezione. Gli stessi fatti clinici, [...] diversa, molto più dinamica. Credo che tale dinamismo [...] nei processi cerebrali globali e [...] del cervello. Ritengo che sia proprio questo, [...] che la teoria della presenza di piccoli moduli autosuf-ficienti [...] del cervello [...] dalle lesioni, il grande cambiamento [...] ha avuto luogo [...] . Gerald Edelman è il [...] questa nuova [...]. Potrebbe [...] brevemente le sue teo-rie? «I [...] di Edelman riguar-davano il sistema immunitario e [...] cui il corpo reagiva agli in-vasori. Riuscì a dimostrare che non [...] solo un anticorpo modella-to sulla base degli invasori, ma [...] ce [...] una varietà enorme, fra cui [...] che veniva poi moltiplicato. In un certo senso, [...] considerato una specie di processo darwiniano di [...] da un gran numero di varian-ti. In seguito, Edelman cominciò a [...] se un simile processo dar-winiano non potesse [...] luogo an-che nel sistema nervoso. Le idee tra-dizionali sul sistema [...] erano più vicine [...] alla pro-grammazione e anche alle [...] re-centi [...] -della genetica. Richard [...] ad esempio, sostiene che [...] e corpo dai nostri geni. Ora, nessuno mette in dubbio [...] e i limiti che ci [...] geni. Edelman si interessa soprat-tutto a [...] che accade [...] di questi limiti e [...] area di va-riabilità che ne [...]. Una delle prime cose [...] è occupato Edel-man è stato lo sviluppo [...] nel periodo prenatale. È riuscito a dimostrare [...] un imprevedibile processo di movi-mento, morte e [...] anche due gemelli identici, al momento della [...] di sistemi nervosi completa-mente diversi. A livello di circuiti [...] alla nascita. [...] gam-ma di variabilità non [...] un incubo per chi pensa in termini [...] necessario avere schemi di circuiti abbastanza fissi [...] a cui [...] applicare i program-mi. I circuiti, però, sono [...] in ciascun sistema nervoso. Sempre seguendo Edel-man, dopo [...] nel corso della vita, la selezione avviene [...]. In questa fase, a [...] essere umano, ogni sistema nervoso reagirà in [...] secon-da di ciò che si ritiene più [...]. Atti di categoriz-zazione percettiva [...]. A questo proposito viene [...] un parallelo con la filosofia. /// [...] /// Ad esempio, Leibniz pensava [...] armonia prestabilita e idee innate. La [...] è quasi una vi-sione platonica. Ed è, in un [...] la visione adottata da Cartesio e che [...] persino in alcune teorie di [...] sulla grammatica in-nata. Per Leibniz, quindi, esisto-no [...] prestabilite. Per Locke, al contrario, [...] tabula rasa: un sistema ner-voso di cera [...] impressioni lasciano man mano il segno. Evi-dentemente, nessuna delle due [...] esatta, perché la struttura del cervello e [...] devono determinarsi a vi-cenda. Credo che sia questa [...] cui le teorie di Edelman sono così [...] il cervello come un organo in con-tinuo [...] processi attivi di percezione e categorizzazione. Non si tratta delle [...] cui parlavano Locke e Hume. E cia-scuna di queste percezioni [...] percettive sarà messa in relazione [...] altre e con un senso [...] in via di evoluzione. Questa correlazione è resa [...] ciò che Edelman chiama il [...] di [...]. Questo segnale di ritorno non [...] soltanto feedback, ma è un processo grazie al quale [...] varie parti del cervello e tutte le [...] locali, tutti gli sche-mi, comunicano [...] con [...] fino a raggiungere una sorta [...] consenso. Questo collegamento, questa sorta [...] in comunicazione innanzitut-to i sensi, in modo [...] a intuire la forma, il peso, il [...] materia di un ogget-to qualsiasi. Edelman ha detto anche [...] non è scom-ponibile in oggetti e, dal [...] percettivo, è proprio così. Non voglio dire che [...] nel mondo, ma dal punto di vista [...] che dobbiamo [...] da soli». Ciò che [...] è il prodotto di [...] questa categoriz-zazione, questa correlazione, [...] e facili, al pun-to che [...] portata dello sforzo che [...] a livello neurologico e psichico può passare [...]. Ce ne ren-diamo conto [...] quei casi in cui il processo non [...]. E, infatti, questo è [...] per cui, diciamo, i neuro-logi possono avere [...] in proposito, perché si trovano ad avere [...] con pazienti in cui un meccanismo si [...] un dato sviluppo non ha avuto luogo [...] è stata scon-nessa, e soltanto allora si [...] e difficoltà del processo. [...] salute tutto è semplicissimo, non [...] si rende conto [...] portata dello sforzo. Ebbene, Edelman [...] compito che il sistema nervoso [...] deve svolgere per formare il mondo. Secondo Edelman, è [...] di categorizza-zione percettiva che la [...] ha inizio, per salire poi a livelli più alti, [...] la percezione presente e [...] passata; si formano così delle [...] e poi, con [...] del pensiero e [...] di ordine superiore. Ebbene, questa è una [...] e molto audace, come non credo ce [...] state prima, in cui [...] di uno sforzo autonomo, [...] verso livelli di complessità e di organizzazione [...] viene elaborata nei minimi dettagli. In un certo senso, [...] quasi costretti entro un dualismo, perché concetti [...] la capacità di de-cidere e di giudicare [...] superiori rispetto a tutto ciò che appartiene [...]. Così, secondo questa teoria ogni [...] ogni organismo, ogni [...] è ovviamente, molto, molto [...] i pazienti sono diversi e [...] ha bisogno di essere capito in modo di-verso e [...] bisogno di essere curato [...]. [...] sindrome che mi interessa [...] la sindrome di [...] non ci sono due [...] modo eguale. Tale sindrome fu descritta dal [...] francese Gilles de la [...] negli anni Ot-tanta dello scorso [...] e consiste tra [...] in movimenti convulsivi, [...] in una sorta di giocosità. La [...] e le esperienze di vita [...] quindi si differenzia. La cosa inte-ressante è [...] che la sindrome di [...] in Giappone sia un [...] sindrome di [...] in Europa. Oltre al fatto che esistono [...] tipi di esigenze e di [...] basta [...] a stabilire una dia-gnosi fisiologica [...] questa sindro-me: è indispensabile essere in pos-sesso della storia [...] di [...] di un resoconto; inoltre i [...] e le emissioni ver-bali [...] sono inspiegabili se [...]. In termini più generali, quindi, [...] e [...] indivi-duale acquistano [...]. Il mezzo per [...]. Da sempre disponiamo delle [...] descrizioni di casi individuali. Penso che a un [...] sia affermata la convinzio-ne che fossero ormai [...] abbiamo tempo per scrivere bei racconti [...] respi-ro alla maniera ottocentesca, [...] i fatti, arri-vare al dunque, trovare le [...] diagnosi; ma ora, negli ultimi cinque o [...]. I modelli della biologia [...] diversi da quelli della fisica. In biologia il tempo [...] sono tutto. Penso che questa esigenza [...] più anche nella fisica: gran parte della [...] fon-da su alcune specie di situazioni ideali, [...] pen-dolo privo [...] o due corpi che [...]. Così non è nel [...] complicazione co-minciano ora ad apparire in tutti [...] fisica e della chimica, ma sono sempre [...] biologia. Penso che sia molto emo-zionante [...] la teoria classica del darwinismo abbia acquisito una nuova, [...] forma con il darwinismo neurale e lo sviluppo [...]. Quindi Lei spinge il [...] sino a considerare la persona affetta da [...] un soggetto dotato della capacità di esprimersi [...]. Per [...] aveva perduto completamente la percezione [...] colori, in un primo momento egli ebbe la sensazione [...] orribile, anormale, immiserito. I colori, questo grande mezzo [...] tra-smissione di piacere, di significato e di drammaticità, erano [...] e ciò pregiudicava seriamente la [...] per-cezione e la [...] rappresentazione [...]. [...] si sentiva finito, come [...] e come persona. Circa cinque settimane [...] si recava al lavoro in [...] il [...] non vide il rosso e [...] suoi occhi [...] apparve come [...] esplosione nucleare. Fu una visione piena di [...]. Si chiese se mai prima [...] lui nella storia [...] qualcuno avesse visto [...] come quella, e allora la [...] fu uno dei suoi primi quadri in bianco e [...] apocalitti-ca, e così il difetto [...] un certo senso si trasformò in una sensibilità parti-colare. [...] in modo da non sembrare [...] difettoso in una dimensione, bensì completo in [...] il pitto-re divenne molto famoso [...] questi quadri in bianco e nero. Mi guarde-rei bene dal consigliare [...] qualcuno una qualsiasi di queste sindromi, tuttavia sono convinto [...] riorganizzata, o anche [...] che fa il miglior uso [...] quel che ha a disposizione». Pietro Corsi Una vita [...] Londra [...] New York Oliver [...] è nato a Londra [...]. Dopo [...] conseguito la laurea in medicina [...]. [...] di Londra e la [...] al [...] College di Oxford si [...] New York, dove si è dedicato al [...] soprattutto di pazienti sofferenti di emicrania cronica [...]. Membro dal [...] Gilles de la [...] ha lavorato fino al [...] presso [...] Einstein College [...] Medicine di New York. Tra le sue opere, ricordiamo [...] edizioni italiane): «Emicrania», Adelphi, [...] «Risvegli», Adelphi, [...] «Su una gamba sola», Adelphi, [...] che scambiò [...] moglie per un cappello», Adelphi, [...] ; «Vedere voci», Adelphi, [...]. In italiano sono anche usciti [...] «Un antropologo su Marte», Adelphi, [...] e [...] dei senza colore», Adelphi, [...]. Nel corso delle sue [...] Oliver [...] ha approfondito lo studio [...] destro e delle ripercussioni sul sistema centrale [...] e deficit specifici. Studiando, anche a partire [...] personale, e in un fecondo scambio epistolare [...] russo della neuropsicologia, A. [...] i disturbi [...] corporeo determinati da problemi [...] respinge la nozione di [...] a livello cerebrale dello «schema posturale» basata [...] e rimette in gioco il concetto di [...] fondamentale per la conservazione (o dissoluzione) [...] «immagine del corpo» anche [...] verifica clinica e [...] per esempio, se una [...] o resa inattiva per un certo tempo, [...] che le corrisponde nella corteccia sensitiva. /// [...] /// [...] i disturbi [...] corporeo determinati da problemi [...] respinge la nozione di [...] a livello cerebrale dello «schema posturale» basata [...] e rimette in gioco il concetto di [...] fondamentale per la conservazione (o dissoluzione) [...] «immagine del corpo» anche [...] verifica clinica e [...] per esempio, se una [...] o resa inattiva per un certo tempo, [...] che le corrisponde nella corteccia sensitiva. (0)
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