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Basta vedere tutte quelle [...] in mente il pallido Pilo e tutti [...] esegeti di movimenti di massa studiati attraverso [...]. Tutto sulla fiducia, sulla [...] estraneo per cento incaricato di rappresentarci. Per scoprire che è [...] le mamme amano i propri figli e [...] Alberoni [...] sempre ragione. Ma bastava che i [...] stessi, mentre invece a caro prezzo ritagliano [...] italiani uno spicchio di [...] esaltato come [...] vinto nessuna battaglia. I sociologhi amano quegli [...] su risposte [...]. E vanno alla caccia [...] dimostrare quello che già sapevano [...]. Come succede anche nella [...] «Gli italiani al telefono» a cura di Leopoldina Fortunati [...] da Franco Angeli nella collana di sociologia. Dove si legge quello [...] facciamo, in casa o fuori, per aumentare [...]. E si scopre per [...] più volentieri a casa che in ufficio, [...] parliamo in piedi, soprattutto [...] e poi con i parenti. /// [...] /// Siamo, da piccoli, contenti [...] la cornetta, felici di precipitarci al primo [...] chi chiama. E da grandi afflitti [...] cerchiamo di delegare al telefono per evitare [...] onerosi. Le femmine, dicono i [...] di conciliare, nella cornetta, il lavoro e [...] a casa, là dove sempre resta, magari [...] di noi italiani. Anche se poi andiamo [...] il mondo, coi cellulari pronti a squillare [...] possa sentire. Pavoni, ma anche imbarazzati [...] e tecnologica perdita di intimità che sconvolge [...] e collettivi. Ed [...] lì, i [...] pazzi, [...] soli per strada, tenendo la mano [...] come Napoleone, guardando davanti [...] agitando le braccia. In aereoporto subito si preoccupano [...] avvertire :«Sono arrivato! In treno, in tram, [...] pubblici, sempre lo stesso messaggio: «Sono io. /// [...] /// Più la pletora di [...] per ordini di lavoro, in [...] di [...] che chiamano risparmio di [...] è spreco di se stessi. Cioè di quello che [...] caro e meno rinnovabile. E pazienza, facciamoci del male, [...] dice Nanni Moretti. E come vogliono le [...] società della comunicazione, nella quale la parola [...] rumore di fondo e lo sguardo si [...]. [...] Connor Irlanda fuga e [...] Intellettuale [...] popolare e progressista PAOLO BERTINETTI [...] credenti è la raccolta [...] Joseph [...] che Einaudi ha appena [...] dei «tascabili stile li-bero». Ci troviamo di fronte [...] scrittore irlandese, che si ag-giunge alla già [...] Doyle, dei Bennett, dei [...]. Joseph [...] che è il fratello [...] Sinead, è tra i più giovani della nuova [...] irlandesi (è nato a Dublino nel 1963) [...] sono giovani o giovanissimi i personaggi dei [...]. Non sempre però: come, [...] Padre [...] o il marito abbandonato [...] «Il [...] o quello intenzionato a la-sciare la moglie [...] con suspense intitolato «Il lungo viaggio verso [...]. È importante riconoscere a [...] la capacità di creare [...] in casi come questi, quando notevole è [...] da loro, sia per età, sia per [...]. Ma è pur vero [...] dei per-sonaggi che con maggiore vivezza emergono [...] alla [...] generazione. Il dato che li accomuna, [...] naturalmente al [...] e alla bir-ra, è [...] per il provincia-lismo e [...] bigotta [...]. Biso-gnava [...] per essere presi in considerazione», [...] Eddie, [...] mancato del primo racconto, pensando [...] a Beckett e Joyce. Eddie se [...] andato, come migliaia di altri. Ma [...] in realtà, per loro non [...] un volontario esilio, bensì una scelta dettata dalla disoccupa-zione. Tutti, in questi racconti, [...] parente in In-ghilterra; e di certo almeno [...]. Quasi sempre si tratta [...] muratori, di casalinghe e di ca-meriere. Pochi riescono a sfonda-re; [...] come il NIPPLE (che significa capezzolo, ma [...] di New [...] in London) di «Il [...] Oz», sono pateticamente odiosi. Nei più resta, nonostante [...] di tornare: come il Dave dello stesso [...] al tassista «quello che da sempre avrebbe [...] cioè di [...] per tornare in Ir-landa. Nonostante tutto, naturalmente. Nonostante il fatto, ad [...] ragazza del secondo rac-conto sia «in gita» [...] Londra [...] abortire, cosa impensabile nella cattolica Irlanda, dove [...] della contraccezione è una sfi-da alla morale [...]. In questo racconto e [...] «Il [...] forse an-cor più che in altri, risalta [...] dello stile di [...] caratterizzato dalla cu-ra con [...] i parti-colari, la successione dei gesti, dei [...] azioni compiuti dai personaggi. [...] sembra avere fatto [...] la mas-sima di Ezra [...] secondo cui «la fondamentale accuratezza [...] descrizione è [...] moralità dello scrivere». Insieme [...] dato è la vivacità [...] le varianti irlan-desi [...] standard, che pu-re non [...] in tra-duzione hanno trovato nelle autri-ci della [...] Orsola Casagrande e Miriam Alessandrini, delle interpreti efficaci [...]. [...] Kemal è uno dei più [...] scrittori turchi, con [...] una cospicua e assai diversa [...] dai romanzi (che sono ormai una trentina, tradotti in [...] paesi e in una decina di lingue, [...] al [...] ai testi per il cinema. Kemal vive a Istanbul, [...] 1922 in un paese [...] Orientale. Cinque i suoi libri [...]. Il primo fu «Il [...] Garzanti, [...] più recente risale al [...] tutti presentati da [...] piccolo editore milanese: «Tu [...] tre anni fa, quindi «Gli uccelli tornano [...] quindi «Al di là della [...] e «Bambini», entrambi apparsi [...] cui scrive Mario Biondi [...] che pubblichiamo [...] sotto. [...] Kemal ha sempre rappresentato [...] riferimento per le sensibilità progressiste che nel [...] guidato ogni progetto di rinnovamento democratico. In gioventù venne incarcerato con [...] di comunismo, negli anni sessanta [...] reazionario al governo laburista subi [...] comparendo in testa [...] dei «condannati a morte», stilato [...] fascista dei Lupi Grigi. Istanbul Se lo aspettavano [...] tra Mar di Marmara e Bosforo: si [...] fosse [...] buono, che gli accademici [...] Sve-zia [...] finalmente deciso di as-segnare il Premio Nobel [...] Ke-mal, il grande guerriero [...] turca. È dal 1984 che [...]. Con la [...] trentina e ol-tre di [...] decine di lingue, tra grandi romanzi, racconti, [...] cinema e vari, e soprattutto con la [...] civile e po-litica in Turchia, lo meriterebbe [...]. Purtroppo non è stato [...] degli accademici si è rivolta altrove. /// [...] /// Oltre che un riconoscimento [...] sarebbe stato un segnale di quelli che [...] per lo schie-ramento politico che da qualche [...] Turchia in nome di un bigottismo islamico [...] sembrava avere superato fino dai tempi del [...]. Un se-gnale che cultura e [...] sono una componente imprescindibile di una società civile. In nome di civiltà [...] Kemal ha pagato molto, [...] incarcerato con [...] di comunismo, e poi [...] anni (fine Settanta) [...] reazionario al governo laburi-sta, [...] a un elenco di «condannati a morte» [...] Lupi Grigi [...] proprio il suo nome. Di questi battaglieri eventi porta [...] qualche segno sulla [...] persona. [...] del No-bel avrebbe costituito [...] che la cultura mon-diale non può tollerare [...] Kemal [...] di fare la fine di un altro [...] amatissimo dal [...] tur-co), Aziz [...] picchiato a morte dalla [...] reo di sostenere animosamente le ragioni del [...]. Una decina di anni [...] Kemal, il suo tranquil-lo [...] rientranza del Mar di Marmara era dominato [...] popo-lana [...]. Era la domestica, ma [...] titolo alla famiglia: pranzava al tavolo con [...] e ospite straniero, par-tecipava senza remore alla [...]. Donna indomabile e Ana-tolia: [...] poetiche di [...] Kemal. Le ritroviamo anche nel [...] Al di là della montagna pubblicato da [...] piccolo e coraggioso editore [...] a fare finalmente conoscere in una giusta [...] traduzioni ade-guate) anche al pubblico italiano il [...] curdo, forse turkmeno, chi lo saprà mai [...] Sudest turco e delle sue infinite tribolazioni [...]. [...] Kemal ama procedere per [...] la battaglia civile del ribelle Mehmet il Sottile [...] epica di cui in italiano conosciamo sol-tanto Il [...] disperate vicende di Alì il Lungo nella [...] appunto con Al di là della montagna. [...] figura di Me-hmet il Sottile [...] Smil-zo» non so con quanta precisione, a [...] siano «smilzi» an-che gli [...] Minare», ovvero «Mina-reti Sottili» [...] terre turche) ricompare fuggevolmente anche in Al [...] montagna, luce di speranza per le diseredate [...] Alì il Lungo [...] nella [...] infelice odissea tra i [...] Tauro. La [...] la piana attorno ad Adana, [...] Kemal è cresciuto, ter-ra di violenti contrasti etnici, [...] -tra armeni e curdi, tra musulmani e [...] e sciiti, tra braccianti agricoli e lati-fondisti [...] si copre di un biancore che da [...] neve e che invece è la fioritura [...]. Verso il raccol-to, poco [...] risorsa lavorativa annuale, dai retrostanti monti, per [...] da Se-nofonte (già a quei tempi tra [...] e [...] scen-dono i braccianti. Chi prima arriva meglio [...] e più guadagna. Ma [...] gioco di anticipi e [...] latifondisti, mediatori e politici, favorendo sfacciatamente i [...] punendo chi ha osato in qualsiasi modo [...]. È la sfortunata sorte [...] Alì il Lungo e ai suoi compagni [...] fatti aspettare con [...] troveranno soltanto un raccolto [...] un inverno di fame e stenti. Han-no osato ribellarsi, paghino. Ma il romanzo oltrepassa [...] le vi-cende di Alì per diventare un [...] vita e leggenda nelle campagne del Sudest [...]. Con straordinarie figure di [...] fanciulle e mogli, indomabili quando madri. Tutto at-torno, poi, un [...] vicende piccole e grandi, private e pubbliche, [...] a formare un [...] (il tappeto tessuto della [...] alle cui spalle stanno i grandi narratori [...] anche le arabe Mille e una notte [...] Libro dei Re, più il lirismo di Yunus Emre [...] dei grandi poeti ottomani e la saggezza [...] nella figura del bonario narratore campagnolo itinerante [...] sempre in groppa al [...]. Insieme al romanzo, [...] pubblica una straordinaria raccolta [...] intitolata Bambini. Un piccolo grande libro: [...] bambini, sfruttamento di bambini, dolore di bambini, [...] ritratto oltre [...] or sono ma di [...] certe terre sfortunate il tempo «sociale» sembra [...] la forza di [...] se non in termini [...] di consumi e inflazione. Nella pianura di Adana MARIO BIONDI DIARIO Kiki de [...] modella e amica di [...] trenta Gli occhi e le labbra che [...] Man Ray [...] stato un tempo quando [...] Parigi [...] a una povera ragazza di vita, Alice [...] -abbandonata dalla madre, cresciuta [...] di povertà in Borgogna, fuggita via ribelle [...] adolescente dal suo reclusorio -po-teva accadere di [...] prostituta, in modella e musa ispiratrice di [...] scrittori e artisti che hanno tutti lasciato [...] questo secolo. Sino a mutarsi poi [...] vir-tù di questi incontri e di una [...] grazia poetica, in artista, pittrice, attrice e [...]. Alice [...] alias Kiki de [...] ingenuo nome [...] racconta nel suo Diario (che [...] Abra-mo pubblica in una edizione a cu-ra di Walter Lupi) fitto di incontri e di figure memorabili [...] e la vi-ta di quegli [...]. Coinvolta nel «prestissimo» delle arti [...] nascono dalla frenesia metropolitana e immersa [...] «esecrabile armonia» del sotto-mondo degli [...] di [...] Kiki diviene testimone in [...] vili» e, quasi suo mal-grado, [...] partecipante» di una stagione ineguagliabile del-la cultura europea. Kiki aveva incominciato a [...] come modella di nudo negli atelier degli [...] già prima del [...] poco dopo essere arrivata [...] Parigi [...] quando a soli diciassette anni si prostituiva [...]. La [...] fisici-tà «era vibrante e sana. La [...] pelle era luce. Kiki era un sole che [...] ha scritto di lei una [...] amica di quegli anni, [...] Iréne [...]. Un giorno Kiki diviene [...] Man Ray. A Man Ray Kiki [...] i sette anni di un formidabile sodalizio [...] e soprattutto il suo corpo si tra-sformano [...] e dionisia-co ostaggio artistico. Così nelle opere di Man Ray il corpo di Kiki è soprattutto una collezione di [...] dettagli. Suo è il grande [...] ,sue le labbra conturbanti [...] scendendo [...] mo-derna sino alla frenetica [...] nella pubblicità tele-visiva, una bocca rossa si [...] «Gli innamora-ti», suo il bellissimo dorso bianco [...] «La [...]. La magnificenza fi-sica del sembiante [...] Kiki, evocata e fatta a pezzi mille volte nella [...] di Man Ray, non conquisterà mai la rassicurante evidenza [...] della figura intera, quasi che «presi separatamente [...] il naso o la bocca [...] valgono per [...] «il ritratto intero» della [...] giovane musa. Singolare e un [...] maca-bro, Man Ray alla [...] Kiki dedi-cherà solo nel 1953 [...] postumo di un ritratto sotto forma di maschera di [...] dipinta. Di Kiki ci resta [...] dolceamara dei suoi ricordi auto-biografici annotati con [...] suo Diario: «Mi so-no messa con un [...]. Una volta ho trovato [...] in Rue [...]. Un pittore [...] fatto lavorare e [...] offerto un tè. Ma era anche lui [...] per di più, ha cercato di [...]. Tra le pagine del Diario [...] una galleria impietosa di ritratti i molti [...]. Spicca-no tra gli altri [...] di [...] e Man Ray, artisti [...] Kiki, modella e musa conturbante immortalata da centinaia [...] dipinti, fu le-gata anche in brevi e [...]. E poi ricordi di [...] di amicizie con i personaggi che si [...] serate al [...] o al caffé «Dòme», [...] di cui Kiki fu [...] Modigliani bellissimo che però «se ne stava tutto [...] ruttare e a ruggire in un modo [...] tremare come una foglia», e poi Robert De-snos, Van [...] che sale da lei [...] occhi», [...] che la «intimidisce» e [...] si guarderebbe un bel pezzo di car-ne [...] macellaio». E non manca, in [...] Ernest Hemingway «con la [...] aria da seminarista e [...] di sempre». Proprio Hemingway, che a [...] «conosciu-to il suo viso grazioso e il [...] al diario della [...] amica Kiki regalò poi, [...] prefazione [...] in inglese, e scrisse [...] dominato gli Anni Venti più ancora di [...] la regina Vittoria [...] che por-tava il suo [...]. Ma già allora [...] gloriosa di Kiki era finita. [...] era diventata «ricca, ben [...] negozi e di case di moda. Gli artisti non cerano [...]. E Kiki a soli [...] velo-cemente il viale del tramonto. Par-tecipando come attrice anche ai [...] film surrealisti di Man Ray, la [...] «esuberanza attratta da altre distrazioni» [...] farà mai di lei [...] da galleria. Vive per un [...] dei soliti espedienti e [...] di [...]. I suoi amici si [...]. Kiki sola e dimenticata da [...] muore di [...] nel 1951. Una morte sporca e penosa [...] stato il suo debutto di [...] ragazzina sui [...] di [...]. Di Kiki e della [...] fissata [...] simbolica immagine di commiato, [...] che chiude uno stra-lunato film di Man Ray [...] di comparire nei «Fuori orario» di Ghezzi: [...] secondo paio di occhi sulle palpebre chiuse [...] mentre apriva lenta-mente i suoi veri occhi, [...] falsi. Le labbra di Kiki [...] un sorriso mo-strando la [...] bella dentatura re-golare. /// [...] /// Le labbra di Kiki [...] un sorriso mo-strando la [...] bella dentatura re-golare. (0)
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