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Case di Sicilia, campagne [...] Roma Ancora adesso, che potrei final-mente sfogliare una guida [...] diretta-mente alle creature che abitano lì, ancora [...] ignorare il nome del quartiere di Palermo [...]. Oppure, il luogo che sto [...] di raccontare, un nome proprio, non [...] mai avuto e neppu-re preteso. È certo però che [...] brilla nel-la curiosità del [...] a Palermo, non molto lontano dal centro [...] un af-fluente del fiume urbanistico princi-pale. Si tratta comunque, questo, [...] di un quartiere residenziale do-ve coabitano -o [...] a un trentennio fa -ceti dorati e [...] della borghesia cittadina e [...] al primo soffio di vento chiu-dono gli [...] inchinano in atte-sa del peggio: una nuova [...] tutte le guerre in corso -un crollo [...] che prende a cantare [...] nero dello spurgo. Non vorrei sbagliarmi, ma [...] quartiere sia sorto tra la fine [...] e gli anni Venti. Messo in piedi in [...] di-mostrare al mondo e alle bandiere dei [...] repubbliche lontani che Palermo, no, non era [...] aveva ormai scoperto [...] residenziale, era finalmen-te pronta [...] altri -alla Terra [...] senza più timidezza. Così, gli architetti e [...] tempo disegnarono senza incertez-ze le parentesi quadre [...] Dante e di corso Camillo Finocchiaro Aprile, e [...] subito, vollero che si mostrasse il germe [...] germe edilizio che, fatto di poca roba, [...] su facciate essenziale e scarsi fregi e [...] ferro: giusto per non sfigurare dinanzi [...] poco lontana, del primo [...] ferro battuto dagli artigiani, delle gu-glie, dei [...] invece le sottovesti e le gambe [...] delle ragazze dei [...] del vino, chirurghi, notai, professionisti. Ora, se devo essere [...] quel quartiere amo soprattutto la [...] parte più modesta, la [...] più, se vogliamo, insignificante, ma anche la [...] perchè in quel cuore un [...] marcito e dolente di Palermo [...] un grande romanzo umano. Un racconto che non è [...] stato scritto. Proprio così, in questa [...] im-porta delle ville degli industriali Flo-rio, e [...] del castello della Zisa che si trovano [...] mio sguardo, molto più mi in-cantano i [...] e le famiglie che gli formicolano dentro [...]. Come fossimo in presenza [...] una modestissima pic-cola borghesia, meglio, di un [...] mondo per diventare, nel migliore dei casi, [...] eba-nista, marittimo, sarto, modista, ca-meriere, intendente a [...]. Sarto lui, modista lei, [...] e filo in un pianterreno buio, dove [...] tocca le dita e [...] ma non raggiun-ge il [...] oscuro dove [...] traccia del progresso è [...] di plastica che, sor-tilegio del tempo, trasmette [...] di [...] prima: Marino Barreto, Marino Marini, [...] de Pal-ma, [...] Dies [...]. Io, da sempre, trovo che [...] dimora [...] colato di [...] che [...] raccontata nella malconcia [...] di tutta la [...] storia. Infatti, se ora metto [...] in quel pianterreno, se ora, in una [...] certezza appartiene a un 1996 che splende [...] le ossa e ogni cosa, provo a [...] agli uomini e al-le [...] paesaggio, di quel quartiere con tutte le [...] la memoria delle genti mi riporta a [...] e subito corro a un frammento di Albert Camus [...] parla di suo zio Gustave: alto -sotto-proletariato [...] Algeri lontana nel tempo, una Algeri dei primi [...] Trenta, [...] tutto identica, in tutto sia-mese a quel [...] Palermo che ancora adesso non ha saputo, non [...] un nome che non fosse quello di [...] scritto. Lo zio Gustave (così [...] foto riprodotta in una biografia del nipote) [...] da macellaio, e brillantina e scriminatura al [...] lui, macellaio anarchico e lettore infati-cabile, del [...] dirà: «da noi gli oggetti non avevano [...] i piatti fondi, la pen-tola che sta [...]. Da lui: il servizio [...] la brocca di ve-tro [...] ecc. In quel quartiere, questo [...]. E se solo potessi, [...] portatile di James Bond, [...] sorvolare a [...] le facciate, se solo [...] miei occhi dentro le case, oh sì, [...] nei tardi pomeriggi mi si vedrebbe intento [...] cercare di [...] di più, a mettere [...] sui vetri [...] famiglia fino a quan-do [...] non decidesse di accogliermi, magari dicendo così: [...] Abbate, [...] da [...] che la vediamo, ci [...] che vuole da noi? Davvero le interessa [...] se è così, prego [...]. Subito mi accomoderei, subito [...] in che modo la vita canta in [...] forse comprenderei in che modo la storia [...] quartiere più se-greto di Palermo, vedrei la [...] cornici di madreperla che raccol-gono le foto [...] che se [...] andato in Spagna per [...] fascisti nel [...] lui che è mor-to [...] e i fi-gli, ancora cuccioli, che si [...] e i ciondoli portafortuna: il gobbetto e [...] il tredici e il rametto [...] e ancora vecchi comò Luigi Filippo [...] accol-gono luci votive; e ancora vedrei la Madonna [...] i capelli dal-le suore degli ultimi conventi [...] cannonate dei garibal-dini. E magari, se davvero [...] casa, racconterei tut-ti i santi che mancano [...] palermitano, i santi [...] i santi segreti, vissuti [...] un quartiere che sfugge agli occhi dello [...] anche lo strabismo di Dio. Lui e lei e [...] che non hanno mai conosciuto il sole [...] spiaggia, nean-che un seme, una piuma, uno [...] lui e lei che si mostreranno impreparati [...] giudizio universale. PALERMO Fulvio Abbate: da «Zero [...] anarchici e alla «Peste» Fulvio Abbate è [...] che vive ormai da lungo tempo a Roma. Si è occupato di [...] sul rapporto tra pittura e scrittura. Ha esordito nel 1990 [...] pubblicato da Theoria, «Zero maggio a Palermo». Due anni dopo il [...] «Oggi è un secolo», e poi il reportage «Capo [...]. Un sogno fatto in Sicilia», [...] da Theoria, il reportage dedicato [...] ribellione dei commercianti contro [...] mafia. Nel 1995, presso Bompiani, è [...] il romanzo «Dopo [...] una storia di destini che [...] protagonisti un ex gerarca fascista, ormai centenario, e gli [...] di Carrara. A gennaio è prevista [...] un nuovo romanzo, ancora per Bompiani, «La [...] rielabora i contenuti [...] di Albert Camus in [...]. Collabora [...] dal 1993 e al Messaggero. Da due anni conduce [...] Italia Radio [...] del sabato. [...] come [...] Nella parte più modesta e [...] di un quartiere che mi parla di Camus e [...] suo zio Gustave e di una piccola borghesia di [...] mestieri e di segrete storie FULVIO ABBATE [...] CASTELLI ROMANI Giulio Ferroni: il [...] della «letteratura postuma» Spesso accade che si attribuisca una [...] provvidenzialità al luogo in cui si abita: lo si [...] come il luogo elettivo per le pro-prie predisposizioni, fatto [...] per realizzarvi e [...] ciò che si è e [...] che si ama, per [...] in atto qualche cosa di [...]. Naturalmente è solo [...] è molto probabile che [...] (o, meglio, cre-diamo di essere) e ciò [...] realizziamo in quel luogo, sia il pro-dotto [...] luogo stesso, sia qualcosa che ci si [...] a partire dai caratteri e dalle possibilità [...] in cui ci siamo trovati (e in [...] ab-biamo scelto per davvero, esso è so-lo [...] essere dav-vero nostro: e ciò spiega [...] desiderio di essere altrove, [...] qualche casa laggiù, di [...] posto che potrebbe esse-re [...] potrei vivere una vita chissà come fatta, [...] non riesco mai davvero a costruire nei [...]. Alla casualità del mio essere [...] alla casualità del nostro essere in qualunque posto, agli [...] fonda-menti [...] per i luoghi che amiamo, [...] quando mi scopro a compiacermi del mio essere [...] del piacere che, special-mente nel [...] di agosto, mi dà il gi-rare in bicicletta per [...] cosiddetti Ca-stelli romani, dove vivo tutto [...] ma dove in questo mese [...] una singolare rarefazione, una provviso-ria liberazione dal frastuono e [...] che sono anche [...] consuete nel resto [...]. Questi luoghi hanno il [...] da una parte una appendice della capitale, [...] parte da gente che a Roma lavora [...] ha con Roma rapporti quasi quotidiani, e [...] diverso e se-parato dalla capitale, qualcosa che [...] della «villa», tra case e casette immerse [...] arroccati e nascosti tra [...] vigne e giardini, tra borghi e cittadine [...] un originario tessuto «paesano». In questi luoghi una [...] da sempre control-lata [...] ma insidiata dal ri-cordo [...] (i laghi vulcanici di Albano e di Nemi), [...] percorsi sto-rici e letterari. Si può risalire indie-tro [...] del [...] al mondo arcaico e [...] prima di Roma, agli eroi o alle [...] poi seguire i culti romani (come quello [...] Dia-na [...] e presenze come quelle di Catone (che [...] nome di [...] Catone) e di Cicerone [...] villa di [...] dove si svolgono le [...] dalle sparse tracce dei [...] può passare poi alle sontuo-se ville cardinalizie [...] tarde frequenta-zioni dei viaggiatori [...] (Frascati nel [...] in Italia di Goethe), [...] che di certe zone tra Marino e [...] Appia ha dato Gadda nella parte finale del Pasticciaccio. E passando dalla storia e [...] lette-ratura alla scienza, altri molteplici più moderni percorsi offrono [...] nu-merosi centri di ricerca presenti soprattutto nella zona di Frascati, da quello [...] (senza trascurare [...] astronomico di [...] Catone). La mattina di buonora [...] pedalata i dislivelli non impossibili che separano [...] dei Castelli, spingendomi qualche volta più in [...] terri-tori, fino a Tivoli, su cui si [...] trama naturale e [...] (dalla cascata [...] al tempio della Sibilla, [...] Adriano, allo scenario acquatico della rina-scimentale villa [...] Memo-rie di Adriano di Marguerite Your-cenar). E pedalando sogno di [...] delle ruote della bicicletta un filo che [...] significati di questi luo-ghi, gli echi storici [...] il rapporto tra la loro realtà attuale [...] spessore immagi-nario. Vorrei costruire una sorta di [...] ciclistica dei luoghi in mezzo ai quali mi capita [...] con-durre la mia vita: e non so se un [...] avrò modo di [...] di [...] di farne un libro o [...] evanescente ghiribizzo. Questa enciclopedia dovrebbe prendere [...] sguardo, da ciò che intorno a me [...] ogni volta sono co-stretto a notare che [...] che catturano il mio sguardo di tardo [...] a terra, ai margini della strada. Poiché pru-dentemente tendo a [...] la ruota e poiché il traffico stradale [...] rimanere quasi sempre [...] margine destro della strada, [...] che la strada e i luoghi finiscono [...] in prima stanza dai residui infiniti di [...] che in fondo sono dappertutto, che non [...] e que-ste strade, ma gran parte delle [...]. Oggetti e prodotti che [...] laddove più fitto è il traffico e [...] sono costretti ad andare più lentamente: oggetti [...] lo più gettati dalle automobili, ma qualche [...] in svariati altri modi, an-che creando vere [...]. Sul filo della ruota [...] enciclopedia ciclistica impone un lungo preambolo [...] uno sterminato ca-talogo della [...] dei rifiuti contemporanei, [...] tra economia, antropo-logia, ecologia. Selezionando, re-gistrando, raccogliendo, fotogra-fando [...] si potrebbe forse avere qualche utile rilievo [...] mentalità e i comportamenti dei nostri concittadini, [...] equilibri ambientali. Dominio assoluto dei candidi [...] lascito di tante preoccupa-zioni igieniche maturate in [...] colorati pacchetti vuoti di sigarette; tra questi [...] marca [...] seguita, ma a grande [...] Diana (ma [...] è forse un omaggio [...] Diana [...]. E poi involucri di [...] di cioccolatini, di yogurt, di sapo-nette; cartoni, [...] di coca, di birra, di succhi, di [...] perfino di profumi; bic-chieri di plastica, carta, [...] le possibili impacchettature per le varie marche [...] bi-scotti, caffè, camomille, tisane, medicinali; quaderni scolastici [...] più o meno srotolati, moduli di conto [...] fiscali, bambole di pezza e pu-pazzi di [...] di giornale e settimanali a colori con [...] fotografie fami-liari e cartoline, collanine e brac-cialetti, [...] gom-me scoppiate; ampie zone della biblioteca di Babele [...] più svariate etichette, istruzioni, ri-cette, bollettini, dissertazioni, [...] reclami. E nei siti più [...] tra i boschi del cosiddetto Par-co dei Castelli [...] ben più voluminose e invadenti, come mattoni, [...] e vasche fuori uso, frigoriferi e la-vatrici, [...] poltro-ne, cucine e frammenti di tubazio-ni. Questo guardare ai margini [...] il senso dei cari luoghi che attraverso, [...] in essi posso compiere: forse vanifica [...] cicli-stica della mia estate. Giulio Ferroni è professore [...] italiana a Roma. /// [...] /// Ha una passione: la bicicletta. È autore di una [...] storie della letteratura italiana, pubblicata nel 1991 [...] Einaudi, [...] volumi che ripercorrono in circa duemila pagine [...] lingua italiana e delle sue espressioni letterarie, [...] giorni nostri. Di recente Ferroni ha [...] Einaudi «Dopo la fine», saggio sulla letteratura [...] tra le grandi pagine della letteratura, nella [...] del racconto letterario. Ferroni collabora da alcuni [...] libri [...] sia con scritti di [...] con interventi sullo stato [...] in Italia, sia sulle [...] e della politica. Ha collaborato anche a [...] «lettere», con lo pseudonimo di Gianmatteo del Brica, [...] pubblicate da Donzelli), a Reset e a [...]. /// [...] /// Ha collaborato anche a [...] «lettere», con lo pseudonimo di Gianmatteo del Brica, [...] pubblicate da Donzelli), a Reset e a [...]. (0)
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