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Noi dobbiamo proporci di [...] Milano un grande [...]. [...] importante [...] di creare in questa città [...] festi-val del teatro, per sostenere la memoria di Stre-hler». Il ministro della Cultura Walter Veltroni [...] Provincia Livio [...]. Per [...] si ferma nella camera [...] il corteo funebre, dietro parenti e amici [...] Strehler. [...] del festival del teatro [...] lanciata il direttore [...] Ferruccio De Bortoli e lui [...] rilancia. Guardare al futuro, al [...] Milano nel panorama interna-zionale del teatro. Così Veltroni vuole rendere [...] Strehler. E annuncia che [...] di Parigi il 5 [...]. [...] inevitabile nota po-lemica: «In questa [...] ci sono stati in passato giudizi inaccettabili nei suoi [...] molto [...] istituzioni. In molte let-tere che Giorgio [...] ha inviato più che la rabbia [...] lo stupore per essere trattato [...] male da una città a cui aveva da-to tutto». Veltroni, in [...] al Corriere, ha parlato [...] nei confronti di Stre-hler», manifestato dal sindaco [...]. [...] volta che lo avevo sentito [...] sereno. Stava lavorando a Così [...]. [...] Gabriele Albertini che ieri avrebbe [...] leggere [...] funebre, ma vista la regia [...] il testo via agenzia: «Per Mila-no Strehler non muore: resta [...] di una [...] della [...] cultura; resta nella nuova sede [...] porte-rà il suo nome». Ipotesi contro cui si [...] la Lega. Dei dissapori dei primi tempi, [...] il suo assessore alla Cultura Salvatore Carrubba mi-nacciò addirittura [...] andare a cercare un nuovo [...] Albertini dà una [...] spiegazione: «A suo tempo abbiamo [...] solo questioni organizzative e ge-stionali, abbiamo cercato di far [...] i conti. [...] ci sono anche altre priorità, [...] asili, i pensionati per anziani. La cultura non può [...]. [...] ci siamo incontrati, abbiamo capito [...] molte [...]. [...] che invitò Strehler a recitare [...] suo canto del cigno altrove, [...] che il nuovo tea-tro non [...] suo o del Piccolo, ma del Comune di Milano. Offeso dai giudizi duri [...] di superficialità e [...]. /// [...] /// La vetrina chiusa del [...] Benito [...] via Rovello, pro-prio di fronte alla sede [...] Pic-colo Teatro, è quasi integralmente occupata da una [...] Giorgio Strehler ancora giovane, ma già dai [...] punta [...] contro lo spettatore, con [...]. Il parrucchiere Beni-to ne [...] anni, il suo [...]. Sembra messa [...] foto, mentre le sfilano [...] di persone, di milanesi, che ieri hanno [...] Piccolo Teatro e poi hanno invaso in un [...] di Milano per terminare [...] da lui vo-luta, davanti alla nuo-va sede [...] Piccolo Tea-tro. Che, forse -pro-messe di [...] proprio a Strehler, che tanto lo ha [...] si è dannato per [...] finito e finalmente operante. Questione di [...] -il 26 gennaio doveva [...] con «Così fan [...] da immane monumento a [...] di sprechi, di corruttele, di [...] in un luogo produttivo di cultura, in un luogo [...] della città. Ancora i milanesi non riescono [...] sono sospettosi: alla [...] fu-nerale laico, una delle più [...] e in-tense cerimonie che annoveri la sto-ria recente [...] passioni, [...] equivoco che il rito proseguisse [...] del teatro solo «per i soliti privilegiati». Qualcuno degli attori e [...] entrato per salutarsi. Un centinaio di persone [...] spingere sulle vetrate, qualcu-no ha gridato: «Vergogna, [...] Strehler ha voluto questo teatro per tutti, non [...] politi-ci». Alla fine hanno «sfondato», [...] aperto le porte e la fol-la ha [...] in [...]. Chissà se Strehler, dopo [...] difficili, se lo sarebbe immaginato tutto quel [...] folla, migliaia di persone, a [...]. Diecimi-la sono quelli che [...] re-gistri, secondo una stima provviso-ria, in un [...] alle tre del mattino e ripreso alle [...]. Tanti volti noti, attori, [...] della prima e della [...]. [...] di quelle diecimila persone [...] giù per le scale del Piccolo, che [...] platea del teatro, di fronte alla bara [...] che la seguono per via Broletto e [...] Garibaldi [...] un pallido sole inver-nale e ogni tanto [...]. Che ascoltano, davanti al nuovo Piccolo, [...] eseguita [...] e che alla fine ap-plaudono, [...] una donna grida «Ciao Giorgio», sono persone comu-ni. Gente riconoscente verso un [...] Milanese» [...] ha portato il nome di Milano nel [...]. Ma so-no venuto a [...] so che ha fatto tante cose per Mi-lano. Con lui si chiude [...]. [...] la Mi-lano che sfila davanti [...] Strehler è per lo più un [...] anzianotta, nostalgica di un tempo [...] cui davvero si credeva [...] di respiro internazionale, e non [...] villaggio periferico, [...] un [...] esordi [...] collezionista di figurac-ce in fatto [...] maltrattamenti agli [...]. [...] commemorazione di Camilla Cederna e [...] non poche incom-prensioni con lo stesso Strehler. Pa-mela [...] una delle sue attrici, devastata [...] dolore, tra le lacrime la-scia intendere che gli ultimi [...] di umiliazioni e di frustrazioni, oltre a [...] dal lavoro creativo, gli [...]. [...] per riparare qualche ingiustizia [...] Gabriele Albertini ha decre-tato il lutto cittadino, [...] ha stazionato con un volto di pietra [...] ieri addirittura [...] di Milano posto accanto [...] Provincia e ha seguito il feretro in-dossando [...] se pure [...]. Tanti gio-vani allievi hanno [...] maestro fino a notte. Sono loro che nel [...] il feretro lascia la camera ardente di [...] Rovello, [...] con i titoli degli [...] Strehler ha realizzato nella [...] carrie-ra e fanno partire [...] ap-plauso. Sono sempre loro che [...] funebre passa sotto la scuola fondata dal [...] bianche dalle finestre, mentre singhiozzano e si [...] e collaboratori più ca-ri, come Ferruccio Soleri, Valentina Cortese, Nina Vinchi, moglie di Pao-lo Grassi, cofondatore del Piccolo, Massimo Ranieri, i registi Peter Stein, [...] Pascual, Andrèe Ruth [...] Patrice [...] la moglie An-drea [...] la nuova compagna Mara Bugno, [...] termine della ce-rimonia ha dovuto essere soccorsa. È commosso anche il [...]. [...] in un rito senza [...] o omaggi, tranne quello della magia e [...] teatro e della musica di Mozart. Tanto laico, da es-sere [...] cardinal Martini, che laicamente ha voluto [...] suo inviato, senza benedizioni. Nella folla si vedono [...] sindaco Aldo [...] della migliore stagione socialista [...] di partito di Strehler, tanti esponenti del Pds, [...] Marco Fu-magalli, agli esponenti della segrete-ria cittadina, [...] Vin-cenzo Vita. E poi Nando Dalla Chie-sa, Armando [...] esponenti della [...]. [...] il forzista Della Valle [...] Stefano Zecchi che già ieri ha can-didato alla successione [...] Piccolo [...]. La Lega non [...] il principale avversario, con [...] in vacanza. Fa le sue veci un [...] comunale, Guido Tronconi, annuncia battaglia in consiglio con-tro [...] del nuovo Piccolo a Giorgio Strehler: «qualcuno, mi [...] soltanto perchè non gli piace-vano [...] poltroncine». Ennesimo inu-tile sgarbo. In serata la salma [...] stata cremata e sepolta a Trieste, città [...]. Una piccola [...] sulle note di «Per Elisa» [...] un piccolo carillon a manovella, suo-nato dalla [...] Andrea. Lì hanno già deciso di [...] uno spazio pubblico. Paola Rizzi Carlo [...] Addio senza parole Nostalgia [...] Strehler La città lo piange ma la Lega lo [...]. Le note [...] di Così fan tutte [...] davanti al Nuovo Piccolo Teatro. Dopo il crescendo, la [...] silenzio. Un giovanotto ag-grappato a una [...] salutò: «Ciao, maestro». Probabilmente non si era [...] che sa-lutava con il Maestro [...] che si è chiusa [...] una stagione particolare, unica nella storia di [...]. I giardinetti, le strade, [...] alle mura di mattoni rossi del teatro [...] folla, attori famosi, attori invecchiati, registi [...] paesi, gente comune che [...] di un lega-me sincero con Strehler e [...] con Arlecchino, con Brecht, con Re Lear, [...] Ma-cbeth, [...] Shakespeare, con Ce-chov. Lo spiazzo era gremito [...] sindaci, ex sindaci, presidenti, segretari, sindacalisti. Amici in vita di Strehler, [...] anche [...] di fronte alla morte. Sono rimasti a salutarsi [...] messo in movimento verso Trie-ste, [...] sipario calava dav-vero. Negli ultimi decenni si [...] volte, le luci si era-no affievolite, in [...] avvertito la sensazione di una risalita, di [...] subito dopo il Piccolo Tea-tro aveva dovuto [...] artistiche per sopravvi-vere. Soltanto pochi mesi fa Stre-hler [...] in palcoscenico per fe-steggiare i [...] della [...] impresa e per ricordare. E così il 1947 [...] noi e [...] ne aveva ricondotti altri, [...] anni della Resistenza, [...] del-la Liberazione. Tornavano a parla-re immagini [...] dei volti e delle situazioni cancel-lavano ogni [...]. Ricordiamo una fotografia in particolare. At-torno a un tavolo [...] Marcel-lo Moretti, Elena Zareschi, Salvo Randone, Mario Feliciani, Lia Zoppelli, Franco Parenti, Paolo Grassi, il sindaco Antonio Greppi e [...] Strehler. Poteva essere quella foto [...] un eroismo: una compagnia di gio-vani che [...] per la propria città, pochi mesi dopo [...] guerra, quando ancora la preoccupazione erano le [...] il lavoro. È invece so-prattutto la [...] lungimi-ranza, di una cultura, di una poli-tica [...] dalla ragione di chi sapeva di investire [...] e di chi pensava di [...] costruire così il patrimonio [...] illustre della città, qual-cosa che stava assieme [...] Scala, [...] pinacoteche, a Brera o [...]. La ricchezza di una [...] apriva e che forse sol-tanto una città [...] fascismo e dal nazismo poteva esprimere: la [...] pro-vincialismo, la voglia di conoscere contro le [...] parola recitata e tramandata con-tro [...] della guerra. Adesso vien voglia di [...] alla retorica resisten-ziale: il vento del rinnovamento [...] di liberazione aveva suscitato. Ma sì: solo in [...] da quel vento si poteva avverare il [...] Strehler e di Grassi e quel sogno è [...] di conoscenza, di esperien-za, di novità finchè [...] sentito soffiare. Forse non poteva durare [...]. Ci sono stati an-che [...] e anche gli anni [...] hanno una loro spie-gazione. Quanti sono rimasti sul [...] Nuovo Piccolo Teatro, monumento contro Strehler nel [...] si chie-devano che cosa sarà adesso. Per-chè sembra che sia [...] di quella stagione della Resistenza e della [...] in giro ci sia ben po-co, quasi [...] di una cit-tà che era la capitale [...] si presentava come la più europea non [...] lapide. /// [...] /// Per il laico Giorgio Stre-hler [...] ultimo messaggio da parte [...] di Milano Carlo Maria Martini. Ambasciatore, ieri mattina intorno alle [...] due ore e mezzo prima [...] dei fu-nerali, il portavoce del [...] don Gianni Zappa. A [...] al Piccolo [...] già molta gente, tra per-sone [...] e persone comuni, e con il [...] delle ore la folla tra [...] Dante e via Rovello sarebbe cresciu-ta vistosamente, mentre i [...] del teatro si sarebbero [...]. [...] camera ardente allestita nel [...] a mezzogiorno in punto la bara è [...] venire portata [...] che è par-tito il [...] della [...]. Anche Andrea [...] la vedo-va del regista, è [...] rientrata in teatro, dopo [...] lasciato alle due [...] notte. Ed è a lei [...] rivolge don Zappa. Una conversazione di pochi [...] che «il cardinale lo be-nedice intimamente mille [...] per lui». Una benedizione «intima», perchè quella [...] non [...] stata «per una forma di [...] delle convinzioni di Stre-hler», ricorda don Zappa. Ancora: «In particolare, Mar-tini era [...] colpito [...] che Strehler aveva mostra-to per [...] prima parte della pastorale [...] scorso, [...] al tuo [...] in cui [...] aveva indi-cato una regola di [...] valida per i cristiani come per i laici». Un altro messaggio [...] e fratello» è arrivato [...] ministro alla Cultura [...] per conto di Strehler [...] e il giugno scorsi: «In questo mo-mento [...] Lang dal Messico -io mi sento vicino a [...] coloro che ti amano e ti am-mirano, [...] a questa meravigliosa squadra del Piccolo della [...] la devozio-ne infinita, la generosità e il [...]. Tu sei stato, con Paolo Grassi, [...] del più bel teatro del mon-do, un [...]. E [...] e fecondo paradosso sei [...] principe illuminato di un teatro re-pubblicano». Ancora: «Tu sei stato [...] ma anche un tesoro [...] Lang -Adesso tocca a noi essere degni [...] di intelligenza e di bellezza che [...]. [...] morire una seconda volta lascian-do [...] la tua opera. Noi ab-biamo, al contrario, [...] di assicurare [...] in eterno. E per il momento, [...]. /// [...] /// E per il momento, [...]. (0)
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