Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «Rinascita-mensile ('44/'62)-ed. unica - numero di periodico»--Id 1164908471.

Ma fui rilasciato: e [...] da tutti i Licei del Regno. Mio padre scrisse alle [...] approvava il mio contegno : e fu [...] fermo atteggiamento di mio padre, e [...] della Direzione centrale del Partito [...] il mio caso fu risolto in senso [...]. Ma fui bocciato agli [...]. Insisto in questo lato [...] per sottolineare quanto fossero meschini i tempi, [...] i sistemi. Scoppiata la guerra europea, [...] interventista: non soltanto perché il Partito repubblicano [...] ma perché così volevano la mia educazione [...] giovine età, e [...] spirituale della mia generazione. Il mio interventismo, tuttavia, [...] fronte a un delicato caso di coscienza: [...] padre a [...] con un atto che [...] onestà, e la dirittura dei suoi principii [...]. Egli, in risposta a [...] mi scrisse che la guerra poneva [...] gioco la libertà europea: [...] il Aglio di un tedesco poteva, e [...] la libertà [...] contro le forze della [...] militarista germanica. Il suo modo di [...] ingenuo, oggi, e semplicistico : allora mi [...]. [...] del 1914, mentre [...] era ancora neutrale, io [...] il Liceo Cicognini e, recatomi a Ventimiglia, [...] a piedi, di notte, per arruolarmi, in Francia, [...] Legione garibaldina che si stava organizzando ad Avignone [...] con la quale presi [...] delle [...]. La Legione garibaldina era [...] parte, di repubblicani, di sindacalisti, e di [...]. Se dovessi [...] oggi, con la esperienza [...] di questi ultimi ventìcinque anni, direi che [...] Legione [...] era composta di « fascisti»: essa fu [...] del fascismo. Vi predominavano tutti quegli [...] sociali che dovevo poi ritrovare nel fascismo. Non si capirebbero le [...] adesione al fascismo se non si tenesse [...] mia esperienza garibaldina. Quando [...] entrò in guerra, la Legione [...] sciolta, e noi tutti ritornammo in Italia [...] italiano. Quasi tutti gli appartenenti [...] Sezione [...] pratese del Partito repubblicano, cioè 23 giovani [...] con me nella Brigata Cacciatori delle Alpi, [...] delle [...] si erano dati appuntamento. Ho partecipato, in prima [...] la guerra, due anni come semplice soldato [...] del 1917 in poi, [...] sul Col di Lana, sulla Mar-molada, sul Col [...] sul Piave, [...]. [...] del 1918 fui inviato in Francia col [...] Corpo [...] italiano, e rimasi ferito a [...]. Quando la guerra finì, [...] decorato più volte di medaglie al valore [...]. Ma ero profondamente disgustato [...] soltanto per quel che avevo visto, sofferto, [...] bensì, anche, per il bestiale trattamento che [...] dovuto subire. Sebbene egli avesse due [...] dei quali uno volontario, mio padre fu [...] per tutta la durata della guerra, in [...] presso Avellino, come suddito germanico. La mia reazione contro [...] mia rivolta morale contro la guerra « [...] complicava, cioè, di ragioni per-sonali, profondamente giustificate [...] grave e crudele ingiustizia di cui ero [...] persona di mio padre. La stupidità la bestialità, [...] della borghesia, dello Stato borghese, del patriottismo [...] patria borghese », mi si rivelavano nel [...] odioso e più inumano non soltanto attraverso [...] della trincea ma attraverso [...] e le sofferenze di [...]. Il mio primo libro Viva Caporetto [...] nato da quella mia. Dopo [...] tra il 1918 e [...] truppe italiane che si trovavano sul fronte [...] in Belgio. Fu appunto in Belgio, [...] Saint Hubert, che io scrissi quel mio primo libro: [...] apertamente la tesi che Caporetto era stato [...] militare, ma una « rivolta » della [...] « proletariato della guerra », e dichiaravo [...] avendo mai fatto parte della Seconda Armata, [...] del 1917, sul Col di Lana con [...] Quarta Armata, e non già sullo Isonzo, io mi [...] i «rivoltosi » di Caporetto. Il libro conteneva la [...] « patria borghese », del patriottismo borghese, [...] borghese. Il richiamo [...] della rivoluzione bolscevica russa [...] ed aperto. La « rivolta » [...] Caporetto [...] era prospettata come [...] iniziale della rivoluzione comunista [...]. Nel marzo del 1919 [...] servizio presso il Consiglio [...] a Versailles: mi trovai così sbalestrato, di [...] dilettantesco e superficiale delle missioni militari e [...] che formavano il mondo della Conferenza della Pace. Quella esperienza, per me [...] non riuscì a corrompermi: accentuò e inasprì, [...] della mia rivolta morale contro la « [...]. Posso anzi affermare, con piena [...] di [...] rimasto, anche in [...] fedele al mio « non [...] » sociale. Nel settembre del 1919 [...] concorso straordinario indetto dal ministero degli Affari Esteri, [...] concorso degli ufficiali » perché vi potevano [...] gli ufficiali che avessero i necessari titoli [...] di guerra) ed entravo così [...] del ministero degli Esteri [...] addetto di Legazione. [...] dello stesso anno fui [...] Varsavia col ministro Tommasini, e [...] per me il periodo [...] di studiare da vicino la rivoluzione comunista [...] effetti immediati, nei suoi riflessi più veri, [...] in me un interesse decisivo per i [...] e della rivoluzione comunista. Nel 1920 assistei, come testimone [...] di [...] da parte dell'esercito polacco e [...] di Varsavia per opera delle truppe bolsceviche. [...] del 1920, stanco di [...] di giovane diplomatico, e desideroso di riprendere [...] nella lotta politica e sociale italiana, chiesi [...] Conte Sforza, allora ministro degli Esteri, di [...] richiamato in Italia. ///
[...] ///
[...] del 1920, stanco di [...] di giovane diplomatico, e desideroso di riprendere [...] nella lotta politica e sociale italiana, chiesi [...] Conte Sforza, allora ministro degli Esteri, di [...] richiamato in Italia.