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Erano del sud degli Stati Uniti [...] come Fats Domino, [...] Elvis Presley, [...] Richard, Jer-ry Lee Lewis [...] i padri del rock e del [...]. Fino al 1953 la [...] uscì dai confini dei loro Stati. Suonavano in città e [...] comunità erano profondamente segnate da logiche maschili-ste [...]. Le donne cantanti e [...] il fa-tidico 1953, [...] in cui le radio [...] disc [...] e le classifiche musicali. /// [...] /// Il povero [...] «uno che amava i [...] guai giudiziari perché accusato di corrompere i [...] musiche diaboliche per di più prodotte dai [...]. Le radio, [...] del successo, conquistarono il pubblico [...] e costruirono i primi [...]. Ma gli idoli dei [...] restare chiusi nel sistema comunicativo radiofonico e [...]. Occorreva necessariamente incrociare i [...] corte con quelli della televisione. Le don-ne arrivarono infatti [...] i serial televisivi. Così Annette, Darlene Gillespie [...] Connie Stevens furono le prime cantanti -attrici, ragazze della [...] con i loro visini bianchi occultarono il [...] e creativo del rock americano. Gli idoli dei giovanissimi [...] Neil [...] Gene [...] e Connie Frances anche [...] Italia. Connie Frances e Brenda Lee [...] un successo strabiliante: tra il 1960 e il 1965 [...] nelle classifiche delle «top [...] interna-zionali. Connie Francis cantava [...] e milioni di ragazzine imitavano [...] suoi abiti e le sue pettinature. Connie era una cantante tradizionale, [...] una buona voce e aveva un ottimo manager che [...] a [...] con la [...] immagine persino sul mer-cato spagnolo. Brenda Lee, invece, era [...] sintonia con lo stile di vita della [...]. Country, rock e [...] le consentirono un successo [...] duraturo. Amata dai ragazzini e [...] ogni angolo della grande America, le sue [...] noiosa vita quotidiana. Non era facile rendere [...] pubbli-co storie di calze corte, feste per [...] sco-lastico, popcorn e Coca Cola, ma la [...] Brenda [...] cui attività artistica iniziò precocemente a nove [...]. Brenda e Connie Frances [...] del rock ballabile e televisivo dei figli [...]. I bianchi avevano conosciuto [...] ai neri e alle radio indipendenti, ma [...] non po-tevano ascoltare troppo a lungo pezzi [...]. E così arrivarono a [...] le donne per esorcizzare chi, [...] e ge-mendo, corrompeva i giovani di tutto il mondo [...] «A [...] a lu [...] a [...] boom» [...] Ri-chard). Ma il successo delle donne [...] della salvez-za del rock tramontò con [...] nel club dei maggiorenni dei [...]. I ragazzini che so-spiravano [...] Connie [...] Brenda furono gli stessi che «chiusero i [...] banco e corsero in stra-da» [...] per contestare i genitori, [...] -solo qualche anno più tardi -il gover-no [...]. Era il 1965, [...] in cui i [...] battezzaro-no il loro leader [...] Trip». Quanto è mutata [...] ADELE CAMBRIA DEI TRE PERSONAGGI [...] il ragaz-zo di sinistra [...] Giuliana Del Pozzo su [...] nel remoto 1969, [...] dovrebbe essere quello che [...] più. In quegli anni, infatti, [...] stavano facendo, con le loro mani, il [...] Sessantotto, [...] anche avere avuto, per madri, le prime [...] Italia, di [...] femminile di massa. Ma si trattava di [...] conseguenze culturali ancora limitate, visto che puntava [...] riscatto rappresentato da una certa indi-pendenza economica, [...] del diritto al lavoro fuori casa. Per il resto, come [...] precedenti puntate, anche la sinistra stentava non [...] imporre, ma persino a concepire una morale [...] alternativa a quella tradizionale. Per cui le donne, [...] ancora spesso inchiodate ai ruoli, in tema [...] figli, sia maschi che femmine. [...] appare [...] della direttrice di [...] il ritratto della Mamma del [...] rivoluzionario. Un ritratto appena un [...] a quei tempi era fatale una quota [...] piutto-sto di risentimento tra donne, specie da [...] ancora po-che, che osavano trasgredire, nei confronti [...]. Così Dal Poz-zo traccia [...] del [...] di Mammà -ricordiamo però [...] (minacciato) evento fondava la più straordinaria sceneggiata [...] produttore cinematografico napoletano desideroso di sottrarsi ai [...] nel caso della Rivoluzione, comunque, il [...] di Mammà blocca ogni [...] «Che» del povero figlioletto. E [...] non sono le convinzioni [...] che costringono il lacerato eroe [...] a sposare in chiesa, [...] Generale [...] cui ha eventualmente strappato [...] Ma perché dunque il ragazzo di sinistra di [...] dei sessantottini [...] un corretto rapporto con [...] Beh, per cominciare, per merito «nostro»: delle [...] o male, hanno fatto il femminismo, proprio [...] in cui Giuliana Dal Pozzo scriveva la [...] il femminismo era ancora catacombale, ma [...] le donne più informate, [...] «sfortunate», se vogliamo -con storie di rotture [...] già alla spalle -ne avvertivano [...]. E le madri dei [...] Anni Settanta qualcosa di diverso, [...] dei figli maschi, lo [...] tra mille sensi di colpa (quando ci [...] lattante alle interminabili affumicate as-semblee del Movimento) [...] di ritorno al mammi-smo più bieco ( [...] a pensare, nel profondo del proprio cuore [...] «quella lì» davvero non lo merita. Ma tra le nuove [...] che a riconoscersi nella sinistra, che corso [...] i tabù, le contraddizioni, le doppiezze e [...] di sini-stra del [...] qualcuno che ci prova [...] a letto una ragazza in nome [...] della donna? (Ai tempi, [...] «È compagna e lo si vede, va [...] che glielo chiede»). Oggi, certo, con il [...] sarebbe più difficile garantire, come tanti compagni [...] «la liberazione della donna passa attraverso la Rivoluzione». Ma [...] stato senza dubbio, nel [...] meno recente, un «dippiù» di sopraffazione della [...] attraverso [...]. Dagli interventi del Partito [...] cuore [...] dei propri militanti -e [...] era preferibilmente lei ad essere criminalizzata -al [...] compagne [...] o meno) accusate di [...] ancora più pesantemente, di praticare «la via [...] tutte le volte che ci si voleva [...]. Tutto ciò è veramente [...] che ci è cara, o ha trovato [...] forme di persistenza? Pubblichiamo uno stralcio della [...] Giuliana Dal Pozzo sul «ragazzo di sinistra», [...] del 1969. Il ragazzo di sinistra [...] che soffre di cuore. Si ve-drà in seguito [...] -che potrebbe risultare amara, ma del tutto [...] tutte le scelte e le de-cisioni che [...] sinistra, cioè [...] è chiamato ad affrontare. Ha i capelli lunghi, [...] Che, i baffi alla mongola, le camice [...] indiani, i cap-pelli messicani, tutto quello che [...] perché è alle-gro, nuovo, vuol dire insomma [...]. Lui è più a [...] del partito di estrema sini-stra (. Ha una [...] ragazza -e magari una [...] madre con la quale, [...] a vivere rompendo i ponti con la [...] lei discute di come il mondo sia [...] stupido, tutto da ri-fare, con le sole [...]. Quelli che oggi stanno [...] Par-lamento? Tuttavia la «prova [...] la chiede, anzi la [...] simile al suo coetaneo che sta «diventando [...]. [...] diffe-renza sta nel fatto [...] sempre piuttosto perentoria, non dà lo stesso [...]. Non si tratta per lui [...] una «prova [...] ma di una «prova di [...] politica» (. Tutte le illu-minate teorie [...] circa la libertà delle scel-te amorose e [...] rapporti prematrimoniali, non ri-guardano, logicamente [...] sorel-la. [...] sorella deve vivere in [...] isola deserta, piazzata fuori dal mondo e [...] delle esponenti del suo stesso sesso, solo [...] il lavoro e la politica. Il fatto è che [...]. Sarò spietato, ma credo [...] al movi-mento perché ci sono dentro i [...]. Sempre a Trento è [...] termine «marxi-smo uterino». E forse ognuna di [...] la pesante allu-sione alla «via vaginale al [...] Le [...] non meritano fiducia come massa: [...] può co-stituire [...] al contrario di quanto [...] uomini (precisamente come accade quando una donna [...] un errore o [...]. Tutti i maschi motorizzati sono [...] a gridare che [...] si spiega perché è una [...] e non perché, fra tutte le donne, è un [...] particolare, è una sciocca o [...] (. Una migliore comprensione del [...] e una vera stima verso [...] di cui esse davano [...] -può sembrare buffo ve-ro? -quando le gonne [...] più lunghe e i [...] mostrati senza [...] maschera di un involontario [...] tradiva uo-mini e donne. Cambio argomento, niente, [...] andata col tuo bambolotto [...] che con quello gonfiabile, solo che stamattina [...] a scuola, non è bello sentire il [...] perché si è perso la lezione. [...] capire e scoppiare a ridere, [...] tu?, chiedo tra una risata e [...] come hai reagito?, «e che [...] farci? Mi sono [...] il Clotilde per [...]. [...] mano ancora sulla cornetta. [...] nel mezzo di una [...] le intenzioni [...] il Clotilde. Poi qualcosa comincia a [...]. Spalanco gli occhi, [...] qualcuno attaccato al [...]. /// [...] /// Le rispondo che qualche volta [...] capitato. Lei intanto si è tolta [...] soprabito e [...] dei detersivi, «non hai la [...] faccio di no con la [...] se mai per-donerà questa mia [...]. Sono a disagio, il disagio [...] si prova quando si vuol [...]. /// [...] /// Lei non smette per [...] guardarsi intorno. Mio padre, un paio di [...] fa, mi ha dato una dritta interes-sante, «fatti criticare», [...] ha detto, «tanto quando è al telefono con le [...] dice sempre: mia [...] è [...] un amore di casetta», e [...] la voce, identi-ca. Mia madre mi crede [...] un monolocale ma in grado di surclassare [...]. Io preciso, tu cucini così [...] vuole la gru, lei si [...] a urlare «cosa, cosa devo senti-re! Dopo un quarto [...] spazza il pavimento, [...]. Sabato sera palermitano. Mi [...] bene [...]. Lo faccio con una mano [...] occupata dal-la cornetta del telefono. [...] che cosa faccia. Ok, gli rispondo. Armeggio con lo [...] nello scarico del bagno, [...] e ho finito con [...] do il me-glio di me col collo [...] spasmodico tentativo di mantenere bloccata la cornetta. Sto con-versando amabilmente con [...] gruppo. Mi vesto, mi si [...] e le [...]. /// [...] /// A che ora passi a [...] «fra un [...] ti faccio una telefonata per [...] che sto uscen-do da casa», ok. [...] chiamata mi sorprende in [...] indossando i gambaletti sotto i [...] di meno [...]. /// [...] /// I cellulari squillano. Il dovere chiama. E, come Clark Kent [...] Superman, [...] folle si trasforma in [...] gambaletti per-mettendo. Ho pulito casa da [...] insieme a mia madre, nel pomeriggio, racconto [...] Lea [...] la incontro, ci ho guadagnato una bottiglia [...] pomodoro fatta in casa. Mia madre non conosce [...] se non preoccuparsi della [...]. Alla fine dico quello [...] preme. [...] un mes-saggio in segreteria, comincio, [...] di [...] mi [...] un appuntamento, senza impegno, in [...] birreria, [...] dimeglio [...] questa birreria?», io mi espongo, [...] esattamente [...] capo del mondo. /// [...] /// [...] sui motorini aspettano il loro [...] per [...] per [...]. [...] pure il mio bravo motorino [...]. [...] al sabato sera, a pomiciare [...] fidanzatini. /// [...] /// Guardo quei motorini [...]. Come può una don-na [...] lavoro e fa-miglia? Con la poligamia, suggerisce [...] femministe americane dello Utah, decise a risuscitare [...] mormoni fuori legge dal 1890. Elizabeth, abi-tante della cittadina di Big Water e una delle otto mogli di tal Alex Jo-seph, così concilia la [...] professio-ne di avvocato e professore [...] con la cura dei figli: «Divido una grande casa [...] mo-glie, da 23 anni. Mio figlio, che ne [...] ha mai dovuto anda-re al nido. Le altre mogli hanno [...]. E sono anche sicura [...] abbia una camicia pulita ogni mattina». /// [...] /// E sono anche sicura [...] abbia una camicia pulita ogni mattina». (0)
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