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Gli scienziati, di fronte [...] mente, si ritraevano timorosi. Ma [...] delle neu-roscienze sembra [...] capovolto tale prospettiva. Negli ultimi an-ni le [...] hanno cominciato ad accumu-larsi a un ritmo [...]. E [...] più complicato [...] il nostro cervello, comincia a [...] i propri segreti. I filosofi sembrano talvolta osservare [...] panorama della mente [...] dal ponte di una nave. I [...] preferiscono [...] nella sala macchine ad [...] meccanismi menta-li, situati nella grande macchina centrale: [...] Ge-rald [...]. Edelman, premio Nobel per [...] la fisiologia nel 1972, e figura oggi [...] nel settore delle neuro-scienze, riesce a lavorare [...] macchine, ma continuando a tenere [...] il ponte. Una prospettiva particolare, quella [...] Edelman, [...] si fonda su una teoria [...] del cervello, e si [...] della mente e della coscienza. [...] di Edel-man è dimostrare [...] possibile comprendere la mente, e al raggiungimento [...] è da tempo rivolto il suo incessante [...] in collabo-razione con i gio-vani ricercatori, provenienti [...] del mondo, che Edel-man ha riunito al [...] di La [...] Diego, una ve-ra e [...] della mente e del cervello, un «mo-nastero [...] lo definisce lo stesso Edelman. Dalla quiete di La [...] -«un posto per vec-chi [...] Raymond Chandler -Edelman è giunto in Italia [...] di lezioni -organizzate dal-la Fondazione [...] in col-laborazione con [...] na-zionale dei Lincei e [...] Normale Superiore di Pisa -che si sono svolti [...] Pisa. A Gerald Edel-man abbiamo [...] del suo lavoro. /// [...] /// Edelman lei sostiene che [...] a una co-noscenza scientifica della men-te e [...]. Lei propone un approccio [...] al problema del mentale, che [...] la fisi-ca, [...] la morfolo-gia, la medicina, la [...]. Che posto occupano, in [...] biologia e la fi-losofia? «La biologia rientra [...] ricerca quanto vi rientrano le altre scienze. Ma essa non può [...] un approc-cio filosofico al problema del mentale. Sicuramente la biologia è [...] comprensione della mente, ma se essa è [...] che sia sufficiente. Con Galileo, e poi [...] Cartesio, [...] moder-na ha rimosso la mente della na-tura. Compito dello scienziato galileiano [...] seguendo un modello che non comprenda né [...] umani soggettivi, ma che vada alla ricerca [...] leggi invarianti, che con-validino, o invalidino, la [...]. Tale procedura funziona magnificamente [...] e per le scienze che le sono [...]. Persino oggi, dopo la [...] della meccanica quantistica, la [...] è stata spazzata via. E il dualismo di Cartesio, [...] e [...] va nella stessa direzione. La mente viene tenuta [...]. È nel corso del XX [...] la fisiologia e la psicologia hanno riportato [...] natura. E soltanto recentemente, con [...] delle neuroscien-ze, il cervello e [...] mente [...] sembrano [...] nella lo-ro estrema complessità, biologi-ca, [...] e filosofica». Lei sembra dunque convinto [...] per la comprensione del mentale sia quella [...] su una teoria biologica della mente, partendo [...] cervel-lo. Sono convinto che non [...] la mente, se non attraverso [...] di un modello neuroscientifico [...] teoria a base evolu-zionistica. Se si osservano [...] il cervello e i [...] potrebbe pensare di [...] a che fare con [...] o un calco-latore, in cui circolano messaggi [...] e le loro con-nessioni. Ma se si ha [...] realizzabile, di osservare le ramificazioni dei neuroni [...] collegamenti sinaptici, si de-ve riconoscere che il [...] ha nulla a che vede-re con una [...] con un calcolatore. Il numero di neuroni [...] e il numero di connessioni sinapti-che che [...] sbalor-ditivo, già tale dato indica di per [...] del cer-vello umano, che è infinitamen-te maggiore [...] un calco-latore. Nelle cellule nervose vi [...] miliardi di neu-roni. E il numero di [...] le cellule nervose è im-pressionante: circa un [...] di connessioni. Se le si contasse, una [...] al secondo, si finirebbe dopo circa trentadue milioni di [...]. La scienza del cervello, [...] deve ne-cessariamente stabilire delle rela-zioni con la [...] di una comune ricerca di armonie tra [...]. Non ri-tengo affatto la [...] estraneo [...] scientifi-ca, e la mia [...] i con-flitti nelle diverse concezioni e ipotesi [...] risol-versi. Tuttavia, non tutte le [...] mente sono condivisibili; non sono ovvia-mente condivisibile [...] tipo trascendentale o metafisico, poiché i fatti [...] ci portano a concludere che la mente [...]. E non sono condivisibili [...] che sostengono uno stretto parallelismo tra la [...] programma di un calcolatore, facendo corrispondere il [...] e [...] al cer-vello». I modelli computazionali della [...] fondano [...] sembrano dunque inadeguati ad [...] del cervello e della mente [...]. Il computer non è [...] cervello. Ci vorrebbero troppe ri-sorse, [...] folli, per costruire artefatti che possano solo [...] complessità del cervello umano. Tuttavia il computer è senza [...] uno strumento es-senziale per fornire una [...] del cervello». Pur criticando la pretesa [...] si-mulare la mente umana, lei ac-cetta la [...] delle macchine coscienti. Que-sto significa affermare la [...] la creazione di va-lori, e nel contempo [...]. Tale identificazione ci condurrebbe [...] del ridu-zionismo. Se fossimo veramente convinti [...] calcolatori, [...] non avrebbe più alcuna [...]. Non si devo-no mescolare [...] e meccanico i neuroni e le sinapsi [...] umani. [...] e della struttura del cervello [...] oltremodo improbabile che esso sia una macchina di Turing, [...] calcola-tore digitale. Il nostro cervello non [...] una se-rie di istruzioni e di regole [...]. Se consideriamo il nostro [...] teoria evoluzioni-sta di Darwin lo possiamo vedere [...] una popo-lazione di neuroni, nella quale sopravvivono [...] in grado di adattarsi ai cambiamen-ti [...] esterno. Proprio per questo sono [...] ritengo necessa-ria una visione globale della mente, [...] fisica, la biologia, la teoria evoluzionista, la [...] e la fi-losofia. Non bastano semplici confronti [...]. I fatti stanno oltre [...] della mente, e la questione centrale della [...] co-scienza sta [...]. Ogni individuo ha una [...] e irripetibile, e que-sta non può essere [...] calcolatore, in nessun modo. Così come non può essere [...] il meccanismo creativo che ha portato Dante a scrivere [...] Di-vina Commedia o William Blake a comporre le sue Songs [...]. Eddy Carli [...] 4. Con [...] e la possibilità della crea-zione [...] teorie [...]. La nostra mente, in [...] un software artificiale. Insomma, il cer-vello è [...] computer. Questa corrente di pensiero attinge [...] tesi forte [...] artificiale e presuppone che le [...] procedura di tipo [...]. La teoria viene tena-cemente [...] della «teoria [...]. I quali affermano che molte [...] attività cognitive non sono [...] ma implicano anche [...] del corpo e delle emozioni. I si-gnificati -dicono -«non stan-no [...] testa», ma sono [...] desideri. In [...] sono delle variabili che [...]. Le neuroscienze Le teorie [...] Le teorie [...] sono sostenute dai [...]. Il rapporto [...] per loro non esiste: [...] il cervello. [...] si comporta da uomo [...] cervello dotato di nuclei, neuroni, sinapsi, corteccia. La speculazione non serve, [...] imparare dal-le neuroscienze. In Italia ha avuto un [...] li-bro di [...] nel qua-le si sostengono, appunto, [...]. [...] di Patricia Smith [...] ma il cui titolo è [...]. La metafisica La teoria [...] Karl [...] John Eccles e [...]. [...] trovano nel funzio-namento dei [...] la scienza non sa spie-gare. Secondo loro il cervello [...] un principio me-tafisico. [...] qualcosa, [...] difuori di noi [...] i fili della nostra vita. I so-stenitori di questa corrente [...] pensiero vengono chiamati anche «dualisti [...] poiché ritengono che vi [...] fisico (il cervello) e [...]. La memoria del polpo Il [...] Il neuroscienziato inglese John Young ha lavorato a [...] Stazione Zoologica di Napoli dove si è dedicato [...] particolare del polpo. Ne ha dedotto che [...] legata ad [...] chiamate [...]. Questi sarebbe-ro dei circuiti [...] uni-ti fra loro e che [...] la [...] di catene [...] cioè una for-ma di aggiornamento [...] ri-cordi in base [...]. Una formulazione molto si-mile [...] «rientro» postulato [...] per questo motivo può [...]. Uguali ma diversi Le identità [...] occorrenze Sin dagli anni [...] Kenneth [...] affermava che ogni in-dividuo ha [...] schema che mano amano che [...]. [...] molto diverse le [...] dalle al-tre, eppure abbiamo degli [...] in comune che ci [...]. Ha ricevuto il premio Nobel [...] medicina nel 1972, per il suo lavoro [...] struttura e le differenze degli anticorpi. Le sue indagini sono poi [...] tra le cellule nello sviluppo [...] e della morfologia del cervello. Direttore, dal 1981, del [...] della [...] University di New York, [...] del medesimo istituto nella nuova sede di La [...] Diego, in California. Edelman rappresenta, nel settore [...] figura di maggior spicco. Il suo lavoro teorico [...] condotto ad elaborare una proposta [...] dello sviluppo delle funzioni del cervello. Foto di Mimmo [...] da «Sfera» Cervelli trasparenti La [...] del mistero? Fu ossessionato dal terrore [...] uno studio spiega [...] tra la [...] creatività e il suo [...] Nietzsche, «superuomo» per vincere la malattia [...] nicciano» discutono filosofi e [...] del piano inestricabile in cui si disegna [...]. Che la malattia mentale, [...] di nevrosi e psicosi, sia stata in [...] di ge-nio è cosa nota. Soprattutto nelle arti visive [...] spesso attraversate, drammaticamente e però con esiti [...] «genio e sregolatezza» o «ge-nio e melanconia»: Michelangelo, Van Gogh, Brahms, Beethoven, Wagner sono solo gli esempi [...]. Secondo questa ipotesi, la [...] il se-gno indelebile del disagio menta-le che [...] di un diverso ordine [...] alla creazione artisti-ca. Meno esplorato è invece [...] creatività che sta sot-to la giurisdizione del [...] si tende ad identificare come il terreno [...] esercita una forma molto alta di razionali-tà. E invece anche nella [...] non sono rari gli esem-pi, peraltro molto [...] dei filosofi (e la [...] impastata con la malattia menta-le. Schopenhauer, ad esempio, che [...] non esiterebbe a diagnosticare come depresso o [...] che per tutta la [...] ossessionato dalla paura [...] e, più di tutti, Nietzsche. Un recente volu-me, «Il [...] (Gue-rini e Associati), scritto da Giusep-pe [...] indaga [...] tra creatività intellettuale e [...] esame quel filosofo che di questo nesso [...] di figura paradigmatica: [...] Nietzsche, appunto. Merito del libro è [...] di Nietzsche su tre piani assolutamente sincronici: [...] risonanza filoso-fica e il [...]. Co-minciamo dal primo, la [...] propria. Su questo punto va [...] cosa: è difficile trovare un paziente (per [...] più medicalizzato, e osses-sivamente curato, di Nietzsche. Anche se il contagio della [...] non è mai stato clinicamente ac-certato, fin da piccolissimo Nie-tzsche ebbe una salute particolar-mente [...]. Dunque, la malattia ha [...] assolu-tamente parallela alla vita di Nie-tzsche. In termini filosofici que-sto [...] con [...] ha un doppio esito. Uno banale, secondo cui [...] sono stati letti come esi-to naturale della [...] così il loro valore ideativo è liquidato, [...] ben più interessante che costituisce il piano [...] luce da [...]. Questo brano di «Umano [...] molto bene la parabola della «lunga in-fermità» [...] Nietzsche [...] aggiun-ge lui stesso, «le devo infinita-mente più [...] salute», perché «solo la malattia riuscì a [...]. Quindi, a dire come [...] intellettuale non sia stato [...] della razionalità, ma il [...] procu-rato dalla psicosi che gli ha spa-lancato [...] ma un abisso di pensiero popolato da [...] filosofici, è lo stes-so autore della «Gaia [...]. E [...] sta il bello. Perché inqua-drare la filosofia [...] Nietzsche [...] partire dalla malattia mentale cu-riosamente calza a [...] dibattito che attraversa oggi (e spacca anche) [...] alla componente biolo-gica dei fenomeni mentali che [...] vista come il ritorno a un vizio [...] altri invece come un passo [...] nella [...]. Ma con questo possiamo [...] Nietzsche è stato il filosofo che conosciamo proprio [...] benchè malato? «Certo che una patologia influenza [...] depresso, ad esempio, pen-serà [...]. Ma per de-finizione la [...] e quindi si specifica di volta in [...] tratto di individualità che fa la differenza», [...] Alberto Siracusano, do-cente di psichiatria alla seconda Università di Napoli. E allora, che [...] che ha consentito a Nie-tzsche [...] malattia e dolore in una grande avventura [...] «La [...] malattia avreb-be avuto un altro esito se [...] quella vicenda fa-miliare», spiega [...] al terzo aspetto della [...] componente psicologica. Quando non ha an-cora [...] piccolo [...] perde il padre. Ma non è una morte [...] il pastore Karl Ludwig si ammala [...] fino a perdere parola, vista [...] intelletto. [...] parte-cipa a questa malattia, [...] assiste al progressivo e inarrestabile degrado del [...]. La malattia quindi entra prepo-tentemente [...] far parte della [...] vita. Da questo punto di [...] la familiarità che Nie-tzsche mostra verso il [...] comunque non gli consente di accettare la [...] è qualcosa che non gli perdona. Ma non basta: poco [...] del pa-dre, perde il fratellino Joseph, ma [...] muoia, [...] fa un sogno in [...] pa-dre che dalla tomba si alza e [...] piccolo Joseph. Perchè proprio lui? La [...] la coincidenza con la morte effet-tiva del [...] lui la vora-gine di un senso di [...]. La mor-te quindi è qualcosa [...] attenderà tutta la vita, e [...] la [...] malattia sarà lunga e, al [...] là della durata, sarà la vera protago-nista della [...] vita. Proprio [...] processione di lutti e malattie, [...] rintraccia la radice [...] «eterno ritor-no [...] nella vita di Nie-tzsche non [...] sarà mai [...] capace di scardinare quel conti-nuo [...] che gli si ripresenta sempre uguale a se stesso, [...] che si chiama malattia. Ora, al di là [...] convinca-no o meno, è interessante notare come [...] psicoa-nalisti si ritrovino a ragionare in-sieme su [...] i tratti che disegnano la relazione [...] si ordinano su un [...] sincronico, ma addirit-tura inestricabile. Il caso Nie-tzsche, insomma, [...] buono spunto per andare [...] in questa [...]. /// [...] /// Il caso Nie-tzsche, insomma, [...] buono spunto per andare [...] in questa [...]. (0)
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