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Senza fretta ho raccolto [...] e le faccende, ed ecco ho visto [...] che tumultuando la vita è passata. Si avranno ancora dispute, pensieri, [...] sarà tutto fastidioso e tetro. A che scopo abbassare [...] da tempo il giorno [...]. ALEKSANDR [...] Poesie, Mondadori traduzione di Angelo Maria [...] per una [...] logica che non vorrei [...] comune», ma del «ragionare a peso» o [...] consiglierebbe di combattere un «nemico» particolarmente feroce [...] armi e metodi della stessa risma. Al confronto di quelli [...] forse quasi dei [...]. Il «nemico» a cui [...] si chiama «eroina» e le sue vittime [...] grado di [...] da sole. [...] in aiuto si presenta spesso [...] disperata. [...] entra nel corpo e [...] asciuga il cuore gli occhi il cervello, [...]. La vita si pietrifica [...]. Si [...] nulla nel vuoto dei [...] inutile. Non resta nulla della [...] aveva imparato a riconoscere negli occhi di [...]. Cito da un piccolissimo [...] a Bologna in cento copie presso «edizioni [...] Con un sorriso indenne. Un mio amico, Giancarlo Sissa, [...] alla sorella Cristina che, [...] anche grazie alla solidarietà dei familiari, lotta [...] nel cerchio della droga: ha vinto (per [...] «battaglia» decisiva, ma forse non ancora, o [...] la «guerra». A quel che credo [...] dalla droga non significa automaticamente riprendere una [...] affetti, interessi, eccetera), ma bisogna anche [...] riconquistare a se stessi. E [...] più efficace che gli [...] a tale scopo si riassume, come sappiamo, [...] amore. Dunque, anche la poesia [...] d'amore? Questo hanno mostrato di credere Giancarlo [...] cinque poeti bolognesi (A. Bertoni, V, Bonito, S. /// [...] /// [...] che hanno voluto, «con un [...] indenne» a Cristina, [...] coraggio e [...] compagnia, [...] che non è sola nella Mia lotta quotidiana. Forse perché in molti [...] debole può rivelarsi il più torte. Lettere Tre punti [...] visto il Don Giovanni [...] Mozart [...] due giorni dopo il [...] Paolo [...] che [...] ottimamente recensito [...] il 23 marzo scorso. Per quel che vale [...] un dilettante, sono perfettamente [...] con lui. Anzi, sempre da dilettante, [...] di rincarare la dose. La regia di [...] ha il torto poco [...] di sovrapporre una scansione statica e frammentaria [...] opere musicalmente, e [...] più dinamiche e fluide [...] scritte, con risultati quasi risibili. E nei particolari: perchè [...] la povera donna Elvira in un vestito [...] scollacciato e con dessous [...] sembrare un sedere sul davanti? E i [...] Don Giovanni, che è quello che fa la figura [...] bella voce e perfetto [...] du [...] ma canta un po' [...] maniera, compreso il «Non [...] giammai creduto», primo momento [...] dissoluto prova stupore e forse paura. Se [...] intervenire senza [...] la patente è però per [...] una questione generale, che [...] fino a un certo punto [...] la cronaca di Paolo [...]. È per spezzare una lancia [...] nota abitudine dei cronisti musicali [...] dare eccessiva importanza a scenografia e regia rispetto [...] musicale. Ciò rischia, oltre che di [...] una evidente gerarchia, di assecondare un tipico modo odierno [...] assistere al teatro [...] che vi vede assai più [...] spettacolo che una creazione [...] attualizzata. Mi ricordo poi che alcuni [...] cronisti musicali della mia giovinezza, come Mila, Montale e Vigolo, professionisti o [...] che fossero, non mancavano mai [...] esprimere un loro rapido giudizio [...] in sè, prima di passare [...] e alla serata. Mi sembra [...] abitudine, e un preciso [...] anche questi seguiti oggi troppo raramente. Insomma, per me la [...] questa: 1. Caratterizzazione [...] in quanto tale. /// [...] /// [...] e regia, da [...] se, come avviene spessissimo, il [...] spirito si opponga a quello della musica. Mi sono permesso di [...] guscio, richiamando alcune ovvietà, per far presente [...] ne sono convinto, tanti fruitori [...] (e analogamente del teatro [...] condividono col semplice fruitore che sono io. [...] caracollare delle [...] trasloco del transessuale mattacchione Il [...] parzialmente [...] pugile suonato [...] dobermann che ha due fratelli Renzo e [...] porta [...] ultimi anni della [...] ma metà del secolo [...] scrive tre romanzi, X 1 [...] vengono pubblicati nei primi anni della seconda metà del [...]. Ora questi testi sono [...] la cura di A. Tagliaferri, che ha dedicato [...] vita allo studio di Beckett (Trilogia, Einaudi), I [...] ma soprattutto [...] dei tre, [...] rappresentano un congedo rispetto [...] del primo Novecento, che in Joyce soprattutto, [...] una visione totale del mondo e del [...]. Rappresentano anche un congedo [...] Beckett [...] propria narrativa e dai propri personaggi e [...] nuovo percorso che verrà subito indicato da Adorno [...] più significativo del secando dopoguerra. [...] dove, ora? Quando ora? Chi [...]. [...] ha [...] di parlare, di sé [...] sé. Non è chiaro, Nemmeno [...] alle cose, agii oggetti può essere d'aiuto. Quale può essere il [...] fronte ad essi? E bisogna [...] uno? La cosa più [...] se cominciare non significasse sempre e comunque [...] dove la cosa è iniziata, dove essa [...]. [...] cerca di fare chiarezza ripiegando [...] suoi precedenti personaggi. Ma anche [...] e [...] compaiono sulla scena. Ma è pos-sibile farsi [...] carretta con le proprie creature»»? In fondo [...] questi personaggi hanno figurato nel mondo, di [...] stati portatori, «non sono nulla in confronto [...] «nient'altro che una piccola [...] quella dalla quale pensavo di [...] distaccare per [...]. Ma è una piccola [...] dunque «ora se ne vadano, loro e [...] che hanno servito», ma anche quelli che [...] mente, «quelli che ancora [...]. [...] deve parlare di sé, [...]. Dio, la natura, gli [...] non sono che invenzioni «per ritardare il [...] me». Ma, come sapevano [...] e Baudelaire, parlare di [...] nudo il proprio cuore, parlare della propria [...] la cosa più difficile, la cosa più [...] più tragicamente inattingibile. Non è questione di [...] di un dovere, anche questo è [...]. Parlare di sé significa [...] di cui ci sia lecito parlare, e [...] di cui forse è impossibile parlare. [...] mette ordine nella [...] situazione, e incontra il [...]. Solo così la storia [...] inìzio, anche se [...] inizio, questo primo passo [...] è anche un «passo verso il silenzio». E il primo passo [...] delle parole, perché «quello [...]. E se esisteva una [...] aprire qualche via, ebbene questa non è [...] stata persino pronunciata, ma non c'è modo [...]. Forse la meta di [...] centro «là dove si soffre, là dove [...] essere senza parola, di essere senza pensiero, [...] si sente nulla, non si ode nulla, [...] nulla, non si dice nulla, non si [...] la che sarebbe bello essere, là dove [...]. Speranza e [...] una vana speranza però [...] accedere a questo silenzio, o [...] pensarsi già dentro di esso, già dentro il nulla, [...] di essere morti, liberi dalla polvere che le nostre [...] sollevano senza un fondo dove essa possa posarsi o [...] cielo in cui [...] una volta giunti dentro il [...] se mai riusciremo a tanto, bisogna [...] la storia, la [...] storia, che è anche la [...] storia. Forse, conclude [...] sono così sulle porte [...] «Davanti alla porta che si apre sulla [...] mi stupirebbe, se si apre, sarò io, [...] là dove sono, non so, non lo [...] il silenzio non si sa, bisogna continuare, [...]. E Beckett ha di [...]. Ha dì fatto dato [...] accadere e reso visibile [...] del mondo dopo Auschwitz, [...] Adorno. Dopo e prima di Auschwitz. [...] che ci assale ogni [...] nostro sguardo si affaccia attonito sul mistero [...] cose, della sofferenza e le fragili parole [...] inaridiscono nella nostra bocca, finché non cominciamo [...] nuovo, finché non troviamo il coraggio di [...]. Ulivo in libertà MARCO [...] un indovinello letterario: [...] quindi spesse volte che [...] in tutti i suoi atti una disinvoltura, [...] si prenderebbe quasi per la serenità della [...] fosse più placida e più composta e [...] e nella espressione esteriore e [...] interno mostra e prova [...] e di vergogna che [...] dimodoché a poco a poco finisce per [...] solo nei fatti ma anche nel discorso, [...] e sta supplichevole e quasi come un [...] colui che lo è veramente». Di chi si parla [...] Ovvio che il «ribaldo» sia un Cavaliere. Per aiutarvi posso aggiungere [...] di un cavaliere lombardo. Non precipitatevi però a [...]. Potreste essere fuor-viati dal [...] da certi dibattiti. Ebbene, il Cavaliere in [...] Rodrigo, più noto come Don Rodrigo. E per dissipare ogni [...] che [...] «imbarazzato» è uomo di [...] cappuccino di nome Cristoforo. Un sant'uomo, si, ma dal [...] che irreprensibile. A questo punto è [...] è quel celebre milanese che nella prima [...] scrivere i versi: «L una è soave [...] viso,/ c stringe con la destra il [...] il mondo rasserena [...] sorriso» (Trionfo della libertà). Concedo che un ulivo [...] Libertà in questo aprile del [...] possa sembrare strano, ma [...]. Comunque l'autore è proprio [...] Sandro. La citazione però non [...] «romanzetto» dei «promessi sposi», ma dal romanzone [...] preceduto, il Fermo e Lucia. Era una signora vestita [...] con capelli biondo cenere che sembravano andare [...] parti ma in realtà (ne sono certo) [...] istruzioni di un preciso software. La signora era nervosa: [...] e pressanti impegni. Eppure mi trattava con [...] più lodevole quanto più prezioso era il [...]. Mi ha consigliato di [...]. Lo offriamo ai nostri [...] segno di gratitudine». Fatti i conti, il [...] dieci dollari ai mese [...] al momento ricevo gratis. Ma in questo non [...] niente di nuovo: ho sempre pensato che, [...] si facesse due conti, per il cosiddetto [...] poco da rìdere. Quel che trovavo interessante [...] che la signora funzionario mi suggeriva di [...] banca. [...] un tratto, mi sono [...] di essere stato parte di un breve [...] un gioioso ma effimero esperimento nella combinatoria [...]. /// [...] /// Sapevo anche prima che [...] sono stati [...] rapporti fiduciari. Le banconote sono pezzi [...] valgono solo (Weimar insegna) finché tutti le [...]. Ero dunque perfettamente a [...] che in ambienti tradizionali una banca presta [...] assegni soltanto a clienti «noti»: il padrone [...] fronte, il concessionario [...] di assicurazioni del piano [...]. Nè mi sfuggivano gli [...] abusi prodotti da questa forma [...] i mutui a tassi [...] banditi «amici di famiglia», le bancarotte fraudolente [...] «di tutto rispetto». Ma io sono cresciuto in [...] grande città, nel perioda in cui [...] del mercato costringeva gli strozzini [...] una scelta penosa: allargare le maglie [...] controllo o rischiare di diventare [...]. Era un periodo in [...] indipendenza, in cui [...] allo sportello (o il [...] cameriere) era costretto a fidarsi: potevi sbrigare [...] in contanti e sentirti libero, i soldi [...]. Quando si cresce in [...] è naturale pensare che le cose debbano [...] che quello sia il futuro. E invece era un [...] entità, che sta arrivando alla fine. Non c'è niente di [...] le maglie di un computer. Per suo tramite è [...] con eserciti sterminati: con tutti i loro [...]. Si può [...] intimamente le abitudini e [...] approssimazione quanto siano attendibili. [...] di potere è dunque [...] gli strozzini; per il modesto spiraglio di [...] è vicina. In America ormai una [...] (diciamo [...] di alcune centinaia di [...] contanti è guardata con profondo sospetto. [...] di banconote di taglio [...] dollari provoca reazioni di difesa. Neanche gli assegni sono [...] occhio: quando mi è capitato di [...] uno per comprare una [...] seguito un gran turbamento. Per mettere tutti a [...] la carta «di credito», che immediatamente trasforma [...] tra due estranei in una forma di [...] incontro passeggero e presto dimenticato nel capitolo [...] impressa per sempre negli archivi del mondo, [...] c consegnata [...] memoria di un cervello [...]. Si parla tanto di [...] in toni celebrativi; a me a questo [...] mente aspetti assai poco attraenti della vita [...] credevo (a torto) di non dover più [...]. In un villaggio sanno [...] ti trovi ad avere relazioni con persone [...] volentieri a meno, c'è chi pensa che [...] modo che gli altri possano [...] a «fidarsi». /// [...] /// In un villaggio sanno [...] ti trovi ad avere relazioni con persone [...] volentieri a meno, c'è chi pensa che [...] modo che gli altri possano [...] a «fidarsi». (0)
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