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Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Unità 2-Nazionale del 1998»--Id 1127145245.

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È il commento di Ettore [...] designer, nato come Munari [...]. Cercava [...] poetica [...]. È stato uno dei [...] nel nostro am-biente. È rimasto fedele fino [...] in un mondo nel quale dilagano la [...] morale del business». Gillo Dorfles, critico, storico [...] insieme al designer mi-lanese, Atanasio Soldati e Gianni [...] del «Mo-vimento per [...] concreta» ne parla come [...] polimorfo» di cui va ricordato soprattutto «quel [...] che è il vero tratto caratteristico di Munari. Le riflessioni sul gioco e [...] infantile e soprattutto la didattica infantile hanno [...]. Alcuni oggetti ideati da Munari: [...] tubolare (1964), i posacenere cubici (1957) e [...] LA SCOMPARSA DEL MAESTRO DEL DESIGN Lo zen e [...] di ricreare oggetti [...] quotidiano: dalle forchette ballerine [...] bambini IL RICORDO Il suo segreto: pensare [...] DI ANDREA BRANZI Bruno Munari può essere considerato il John Cage [...] design italiano. Anzi potremmo dire che [...] Bruno Munari non fosse nato in Italia sarebbe diventato [...] John Cage del design; nel senso che la nostra [...] gran parte crociana, ha avuto spesso difficoltà [...] maniera unitaria la [...] figura di pittore, scultore, [...] inventore, pedagogo e designer. In luogo delle grandi [...] suo tempo, Munari sembrava chiedere soltanto [...] divertire». Ma quel gioco apparente [...] di una visione strutturale del mondo, dove [...] ragione e del caos non sono più [...] collaborano e si scam-biano i ruoli. Oggi che Giovanni Vattimo [...] «pensiero debole», possiamo forse capire meglio il [...] Munari. Gran parte dei designer [...] anni [...] e [...] fecero riferimento almeno visivo [...] bambini come interlocutori ideali dei loro progetti, [...] sia nella realtà che nella simulazione dei [...] Mari, [...] Castiglioni e tutti gli [...] bambini almeno [...] del prodotto. In Munari il fatto [...] evidente, perché fin dalle «macchine inutili» del [...] primi libri per bambini del 1945 e [...] per la Pirelli, che [...] il suo primo Compasso [...] quasi tutte le sue [...] interlocutore il bambino. Questa presenza [...] (sia reale che puramente [...] del dopoguerra italiano ci in-via un messaggio [...] è visto come nuova componente liberatoria dalla [...] razionalismo, come rifondazione ba-sata sulla spontaneità, la [...] demo-crazia. Questo atteggiamento occasionale in [...] in Munari il frutto di una filosofia [...] vero bambino a cui Munari fa riferi-mento [...] nel suo eterno gioco della vita senza [...] siano quelle [...] aperta e della ricerca [...] «Il [...] grande ostacolo alla comprensione di [...] è quello di [...] capire», dice Munari come [...] il senso profondo [...] non è il capolavoro, [...]. Munari come eterno bambino [...] come Peter Pan, e si salva, e [...] trage-die della storia. I suoi laboratori per bambini [...] 1977, organizzati in tutto il mondo, sono il ri-sultato [...] evidente di questa [...] attenzione, ma in realtà sono [...] trasversali per i grandi, per [...] a «vedere [...] ciò che esiste ma non [...] guarda. Tratto dal Cd Rom «I [...] edito da Domus rivista [...] e design. Il poeta che disegnò [...] A [...] anni se ne va Munari, il più [...] artisti ORESTE PIVETTA È morto ieri a Milano Bruno Munari. Era ammalato da tempo. I funerali si terranno [...] nella chiesa di piazza Wagner. Mio padre aveva contatti [...] note personali-tà della città, essendo cameriere al [...]. Mia madre si dava [...] ventagli». Così raccontava le sue origi-ni Bruno Munari. Avrebbe compiuto 91 anni [...] mese, il 24 ottobre, ma era rimasto [...] ave-va conservato la fanta-sia senza età, senza [...] pregiudi-zi dei bambini. Bruno Munari era un [...] un grafico, un inventore. Con grazia, con legge-rezza, [...] decomposto e ri-composto le forme tra-dizionali [...]. Ave-va inventato un lin-guaggio [...] abitudini, dal do-minio del gusto comu-ne. Disegnava a rove-scio, per [...] gli sembrava davvero e profon-damente utile. In un libro di [...] uno studioso, Aldo [...] riferisce di un dialogo [...] Munari [...] un visitatore di una [...] mostra. E Munari: «Che intende [...]. Uno che faccia [...]. Coro di ah, ah, ah [...] e lo scandalo. Del suo «mestiere» Munari [...] i compiti e le responsabilità, inventando nel [...] il suo design e quindi il suo [...] oggetti, con la macchina, infine con la [...]. A proposito della quale, [...] proprio per il suo [...] domanda «quale è il senso della vita» [...] «Alcune cose vivono [...] altre hanno bi-sogno della [...]. Quel che [...]. Bruno Munari, piccolissimo, andò [...] Badia Polesine con i genitori, che prese-ro in gestione [...]. Sulle rive del Po, [...] come lui, scoprì la natura e le [...]. Il mulino a ven-to, [...] spaventapasseri, i gor-ghi [...] il movimento delle onde, [...] chiome degli alberi gli sug-geriranno nel ricordo [...] maturità. In una foto di [...] fa, lo si vede gettare [...] di carta da una tor-re. I ritagli prendono le [...]. Girano, si alzano, cadono, [...]. Come suonava il verso [...] zen e come rimanda-vano le rive boscose [...] Po [...] alberi mostrano la forma corporea del vento». [...] di Munari stava tra [...] con perizia» degli antichi greci e il [...] piacere del gioco» degli antichi giapponesi. Attribuendo al gioco e [...] un valore poco astratto, buono anche per [...]. Per questo studiava la [...]. Era stato un futurista, [...] ereditato da Marinetti [...] della macchina. Voleva [...] e [...] per [...] la du-rezza. Ventenne a Milano, Munari [...] industriale e il lavo-ro nello studio di [...]. Nel 1926 incontrò anche [...] primo un poeta che si chiamava [...] ma che si fa-ceva [...] siccome ai fascisti non [...] stranieri. Nel [...] fu [...] pubblico con una mostra futuristica [...] Galleria Pesaro di Milano. Nel 1930 Mu-nari realizzò fotogram-mi [...] ai [...] di Man Ray, le immagini [...] in bianco e nero, [...] dopo espose per la prima [...] le sue «macchine inutili». Nel 1947 progettò le [...] popoli sconosciuti, nel 1950 i primi «li-bri [...]. Del 1952 sono le [...] del 1958 sono le forchette animate, le [...] bal-lerine. Negli anni sessanta disegnò [...] Einaudi: quella bianca con le strisce rosse [...] Nuova Universale o [...] leggendaria, ancora bianca con [...] del Nuovo Politecnico. Di quegli stessi anni [...] di-dattici per i bambini. Abituare un bambino a [...] o un fio-re che cresce e si [...] petali po-teva [...] a capire e ad [...] della vita. Pensando ai bam-bini inventò [...] Scimmietta [...] il giocat-tolo in gommapiuma [...] il Compasso [...] nel 1953. Munari era un artista [...] linee, della materia, un poeta fantasioso [...]. Irriducibile ad una definizione, futurista, [...] o altro. Facile e difficile allo stes-so [...] ad altri: [...] Cesar, [...]. Il testamento di Munari [...] invi-to a lasciare gli studi professionali, per-correre [...] i negozi brut-ti, cancellare i segni del [...] «La cultura è libertà. Ritengo questo un lavoro [...] il suo valo-re formativo di una crescita [...] la quale le nostre rivolu-zioni lasciano il [...]. In alto, le «Forchette parlanti» [...] POLATO «Una semplicità conquistata con [...] NATALIA LOMBARDO «Quando sono andato a [...] po-chi giorni fa, stava malissimo, [...] mi detto [...] con un sorriso. Ec-co, per me era [...] di vita e [...] e insieme un amico [...] Piero Polato, designer e sce-nografo televisivo, ricorda Bruno Munari, [...] quale ha lavorato per anni e che [...] suo «allie-vo prediletto». Insieme hanno creato [...] «Giocare con [...] una scuola laboratorio per rendere [...] nata nel 1977 alla Pinacoteca di Brera. Polato, come potrebbe dipingere [...] «Era un [...] misurato, tutto [...] di un piccolo borghese, an-che [...] nel comportamento poteva [...]. Sono sempre stato colpito dalla [...] grande lucidità mentale. Ogni cosa che faceva non [...] mai ov-via, la semplicità che raggiungeva non banalizzava mai [...] contenuto, [...] nascondeva una grande [...] raffinatezza. Bastava [...] accanto per imparare qualcosa, an-che [...] respirava. [...] nel 1973, quando gli ho [...] di partecipare, come designer, alla tra-smissione tv [...] chi lo [...] per la [...]. Quanto emergeva, in lui, [...] giocoso che ha [...] «La leggerezza, il gioco sono [...] il punto di arrivo di una grande ricerca. Munari era [...] del meto-do cartesiano, ovvero non [...] mai nulla di intentato, anche se poi si permetteva [...] libertà. È la cosa che [...] più. Il [...] partenza erano le quattro regole [...] conoscere a fondo il proble-ma, [...] per parti minori par-tendo [...] più semplice e, al-la fine, [...] tutto. Ecco, era tutta questa [...] poi alla disinvoltura, alla naturalità. E lo ha detto [...] fare grandi progetti occorre essere molto sicuri [...] i piedi ben saldi sulla terra. È così che andammo [...]. In-somma, il suo segreto [...] le cose con metodo per poi rompere [...]. Una semplicità che aveva anche [...] «Certo, in lui [...] che cerca-va nel lavoro coincideva [...] quella della vita. Considerava il lusso come [...] anche nei ma-teriali. La [...] casa era modesta, ma [...] trovavi dovunque fo-glietti e disegni [...]. Era un uomo sobrio [...] aveva un gran bel carattere, sempre sereno [...] sempre le polemiche. Dal suo silenzio capivi se [...]. [...] utilizzando la conoscenza [...]. [...] di «Giocare con [...] partì con una lezione sul Divisionismo: in-grandì un particolare del quadro e in-vitò i bambini [...] rifare con i pennarelli [...] la pittura. Ecco, con quel gioco [...] si è fissata nella memoria. E, per i bambini, Munari [...] nonno ideale, [...]. ///
[...] ///
E, per i bambini, Munari [...] nonno ideale, [...].

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Il progetto è senza scopo di lucro, ma purtroppo le spese sono ingenti. Da alcuni anni IdMiS - Istituto della Memoria in Scena (ONLUS) -, anche grazie al Comitato promotore Fondazione Giovanni Frediani ed all'Associazione Culturale Controtempo, ha investito molte risorse sia monetarie che umane nella progettazione del sistema, nella traduzione digitale del proprio patrimonio archivistico, bibliografico - specialmente dell'emeroteca -, biblioteconomico, e museale; in assenza di un contributo pubblico minimamente adeguato ci vediamo costretti a chiedere alle biblioteche che vorranno aderirvi ed indirettamente agli utenti la condivisione dei costi e/o la partecipazione attiva all'elaborazione delle unità bibliografiche che ciascun ente vorrà inserire per il prestito digitale interbibliotecario.
Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

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La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


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Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

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Città & Regione [1975-1976*]

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Civiltà cattolica [1850-2000*]

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Interstampa [1981-1984*]

(198)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(197)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(183)

L'Orto [1937]

(161)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(190)


(185)


(203)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

(86)

Teatro in Europa [1987-1997*]

(203)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(203)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(203)

Brescia Libera [1943-1945]

(159)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(192)


(205)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(63)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(195)

Umanità Nova [1919-1945]

(169)



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Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .





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